Carlo Cottarelli

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Carlo Cottarelli
Cottarelli al Palazzo del Quirinale nel 2018

Commissario straordinario di Governo per la revisione della spesa pubblica
Durata mandato23 ottobre 2013 –
30 ottobre 2014
Capo del governoEnrico Letta
Matteo Renzi

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato13 ottobre 2022 –
31 maggio 2023
LegislaturaXIX
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista
CoalizioneCentro-sinistra 2022
CircoscrizioneLombardia
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIndipendente di area Azione (dal 2024)

In precedenza: Indipendente (dal 2023 al 2024)
Ind. di area PD (2022-2023)
Ind. di area Az-+Eu (2021-2022)

Titolo di studioLaurea in Scienze economiche e bancarie
Università
ProfessioneDocente universitario; Editorialista; ex Direttore del Fondo Monetario Internazionale

Carlo Cottarelli (Cremona, 18 agosto 1954[1]) è un economista, editorialista e politico italiano.

È stato direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale dal 6 novembre 2008 al 23 ottobre 2013.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Cremona il 18 agosto 1954, si è laureato in scienze economiche e bancarie presso l'Università degli Studi di Siena, ed ha conseguito il master universitario in Economia presso la London School of Economics.[3][4]

Nella sua carriera ha lavorato nel servizio studi della Banca d'Italia dal 1981 al 1987, dipartimento monetario e settore finanziario, e dell'Eni dal 1987 al 1988.[3][4]

Da settembre 1988 lavora per il Fondo monetario internazionale[3], nell'ambito del quale ha fatto parte di diversi dipartimenti: il Dipartimento europeo, del quale è stato vicepresidente; il Dipartimento monetario e dei capitali; il Dipartimento Strategia, Politica e Revisione, del quale è anche stato vicepresidente, occupandosi tra l'altro di riforma della sorveglianza; il Dipartimento Affari Fiscali.[5] Nel 2001 è stato senior advisor nel Dipartimento Europeo come responsabile per la supervisione della attività del FMI in una decina di Paesi, ed è capo della delegazione del FMI per l'Italia e per il Regno Unito. In passato è stato capo delle delegazioni del FMI per diversi Paesi europei tra i quali l'Ungheria e la Turchia.[3]

Cottarelli col Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti e Pier Carlo Padoan il 17 giugno 2010

Dal novembre 2008 all'ottobre 2013 ha assunto l'incarico di direttore del Dipartimento Affari Fiscali del FMI.[5] Inoltre è stato responsabile per lo sviluppo e la pubblicazione di Fiscal Monitor, una delle tre riviste del FMI.[5] Ha scritto diversi saggi sulle politiche e le istituzioni fiscali e monetarie, libri sull'inflazione, sulla politica monetaria e sui tassi di conversione.

Commissario alla revisione della spesa[modifica | modifica wikitesto]

A novembre 2013 è stato nominato dal governo Letta commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica.[6][7][8][9] L'attività del commissario straordinario riguarda le spese delle pubbliche amministrazioni, degli enti pubblici, nonché della società controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche che non emettono strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati.[10] Dopo essere stato nominato direttore esecutivo nel board del Fondo Monetario Internazionale, il 30 ottobre 2014 ha lasciato l'incarico di commissario alla revisione della spesa. In un'intervista rilasciata poco prima del termine dell'incarico ha parlato della difficoltà a relazionarsi, prima ancora che con il sistema politico, con quello burocratico, a suo dire chiuso ed estremamente impermeabile a ogni azione finalizzata a modernizzarne l'attività.[11]

Dal 30 ottobre 2017 è direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell'Università Cattolica di Milano.[12] Dal settembre 2017 è visiting professor presso l'Università Bocconi di Milano, dove tiene un corso di Fiscal Macroeconomics.[13][14]

Presidente del Consiglio incaricato[modifica | modifica wikitesto]

Cottarelli col Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2018

In seguito al fallimento del tentativo di formare un governo da parte di Movimento 5 Stelle e Lega dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018 e alla remissione dell'incarico da parte di Giuseppe Conte sulla nomina di Paolo Savona a ministro dell'economia e delle finanze,[15] il 28 maggio 2018 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella convoca Cottarelli e gli conferisce l'incarico - accettato con riserva - di formare un governo tecnico provvisorio che guidi il Paese fino a nuove elezioni.[16] Tuttavia, il 31 maggio, Cottarelli rinuncia a sua volta "essendosi nuovamente create le condizioni per un governo politico", spianando così la strada alla nascita del primo governo Conte.[17][18]

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Dal 23 settembre del 2018 è ospite fisso nel programma televisivo di Fabio Fazio su Rai 1: Che tempo che fa[19], collabora come editorialista con i quotidiani La Stampa e La Repubblica e fa parte della Fondazione Italia USA.[20]

Impegno in politica[modifica | modifica wikitesto]

A fine dicembre 2019 aderisce a "Voce Libera", associazione interna a Forza Italia di Mara Carfagna,[21] mentre da marzo 2021 presiede Programma per l’Italia, un comitato scientifico che formalizzerà proposte di matrice liberale per un nuovo programma di governo; tra i promotori ci sono Azione di Carlo Calenda, +Europa, il Partito Repubblicano Italiano e Alleanza Liberaldemocratica per l'Italia.[22]

Alle elezioni politiche del 2022 viene candidato al Senato della Repubblica nel collegio uninominale Lombardia - 11 (Cremona), sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra in quota Partito Democratico, dove ottiene il 27,37% dei voti, arrivando secondo dietro alla candidata del centro-destra Daniela Santanchè. Tuttavia risulterà eletto senatore al proporzionale, in quanto capolista del Partito Democratico nel collegio plurinominale Lombardia - 02.

Il 16 febbraio 2023, in una conferenza stampa a palazzo Madama, Cottarelli presenta i contenuti di un disegno di legge che punta a introdurre l'obbligo per i partiti di specificare nei programmi elettorali le loro coperture economiche, spiegando che «Lo scopo di questo disegno di legge è aumentare la trasparenza dei programmi ed evitare che questi contengano una marea di promesse che, una volta arrivati al governo, i partiti non mantengono perché si dice che mancano i soldi», consegnando il testo all’Ufficio legislativo del Senato il 14 febbraio.[23]

Il 7 maggio 2023 annuncia le sue dimissioni da senatore al fine di dirigere un programma dell'Università Cattolica del Sacro Cuore rivolto agli studenti delle scuole superiori. Il giorno seguente in un'intervista al Corriere della Sera conferma le voci riguardo i suoi dissensi in merito alla linea politica intrapresa dalla segretaria del PD Elly Schlein.[24][25][26] Il 31 maggio il Senato con 113 voti favorevoli e 31 contrari approva le dimissioni di Cottarelli dalla carica; al suo posto subentra Cristina Tajani.[27]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposato con Miria Pigato, economista e dirigente della Banca Mondiale, esperta dell'economia dell'Africa subsahariana. Hanno due figli.[28] Cottarelli è tifoso dell'Inter, e dal 2018 è presidente di Interspac, una società che intende realizzare un progetto di equity crowdfunding in favore del club milanese.[4][29]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 2 dicembre 2020[30]
Cittadinanza onoraria della città di Vescovato - nastrino per uniforme ordinaria
— Vescovato, 6 settembre 2020[31]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare, Roma, Feltrinelli, 2015 ISBN 978-88-07-17291-5
  • Il macigno. Perché il debito pubblico ci schiaccia e come si fa a liberarsene, Roma, Feltrinelli, 2016, ISBN 978-88-07-17302-8
  • I sette peccati capitali dell'economia italiana, Roma, Feltrinelli, 2018, ISBN 978-88-07-17332-5
  • Pachidermi e pappagalli. Tutte le bufale sull'economia a cui continuiamo a credere, Roma, Feltrinelli, 2019, ISBN 9788807173677
  • All'inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica, Roma, Feltrinelli, 2021, ISBN 9788807173905
  • Chimere. Sogni e fallimenti dell'economia, Roma, Feltrinelli, 2023, ISBN 978 88 07 49362 1

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Beppe Severgnini, «Non mi davano neanche i documenti Le resistenze dei burocrati a Roma», su corriere.it, Corriere della Sera, 17 ottobre 2014. URL consultato il 31 dicembre 2018 (archiviato il 5 luglio 2018).
  2. ^ Alessandro Cipolla, Chi è Carlo Cottarelli? Biografia del possibile ministro del governo Draghi, su money.it, 15 aprile 2021. URL consultato il 10 agosto 2022 (archiviato il 15 maggio 2021).
  3. ^ a b c d Il convegno - Le biografie dei relatori, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore. URL consultato il 28 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2018).
  4. ^ a b c Chi è e cosa pensa Carlo Cottarelli, su Il Post, 27 maggio 2018. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  5. ^ a b c (EN) Carlo Cottarelli, su imf.org, Fondo monetario internazionale. URL consultato il 28 maggio 2018 (archiviato l'8 maggio 2018).
  6. ^ Cdm:Cottarelli alla spending review, su tgcom24.mediaset.it, TGcom24, 4 ottobre 2013. URL consultato il 28 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2018).
  7. ^ Eugenio Occorsio, Il Commissario Cottarelli che sale dal Fondo “La mia spending review senza tagli lineari”, su repubblica.it, la Repubblica, 7 ottobre 2013. URL consultato l'8 ottobre 2018 (archiviato l'8 maggio 2018).
  8. ^ Ettore Livini, Spending-review incompiute, Cottarelli sfida la maledizione, su Repubblica.it, 19 novembre 2013. URL consultato il 5 settembre 2019 (archiviato il 27 dicembre 2019).
  9. ^ John Law, Chi è Carlo Cottarelli, commissario per la spending review, su PANORAMA.IT, 21 novembre 2013. URL consultato il 3 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2014).
  10. ^ Cdm. Carlo Cottarelli nominato commissario straordinario per la Spending review, su quotidianosanita.it, 4 ottobre 2013. URL consultato il 3 aprile 2020 (archiviato il 1º agosto 2018).
  11. ^ Beppe Severgnini, «Non mi davano neanche i documenti. Le resistenze dei burocrati a Roma», su corriere.it, Corriere della Sera, 17 ottobre 2014. URL consultato il 28 maggio 2018 (archiviato il 9 maggio 2018).
  12. ^ Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani, su osservatoriocpi.unicatt.it. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2020).
  13. ^ CARLO COTTARELLI - Universita' Bocconi - Docenti e Ricerca, su didattica.unibocconi.it. URL consultato il 10 agosto 2022 (archiviato il 14 agosto 2020).
  14. ^ 30490 Fiscal Macroeconomics - Universita' Bocconi, su didattica.unibocconi.it. URL consultato il 10 agosto 2022 (archiviato il 12 giugno 2021).
  15. ^ Governo, Giuseppe Conte rimette l'incarico: "Rinuncio, ho profuso massimo sforzo" - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 27 maggio 2018. URL consultato il 28 maggio 2018 (archiviato il 28 maggio 2018).
  16. ^ Governo, Mattarella dà incarico, Cottarelli accetta con riserva - Politica, in ANSA.it, 28 maggio 2018. URL consultato il 28 maggio 2018 (archiviato il 28 maggio 2018).
  17. ^ Cottarelli rinuncia: "Governo politico è la soluzione migliore", su La Stampa, 31 maggio 2018. URL consultato il 1º giugno 2018 (archiviato il 1º giugno 2018).
  18. ^ Il governo Conte giura al Quirinale, su Il Tempo, 1º giugno 2018. URL consultato il 2 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  19. ^ Rai 1: Che tempo che fa. Al via la nuova stagione, con la Senatrice Liliana Segre, Carlo Cottarelli e Francesco Totti, su ufficiostampa.rai.it, 23 settembre 2018. URL consultato il 23 settembre 2018 (archiviato il 23 settembre 2018).
  20. ^ (EN) FONDAZIONE ITALIA USA Scientific and Management Committee, su italiausa.org. URL consultato il 10 agosto 2022 (archiviato l'11 aprile 2022).
  21. ^ Mara Carfagna e Voce libera, con lei anche Carlo Cottarelli: un vero colpo da Novanta contro Berlusconi - Libero Quotidiano, su web.archive.org, 19 dicembre 2019. URL consultato il 18 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2019).
  22. ^ Calenda, Bonino e Cottarelli: “La politica non finisce con Draghi”, su lastampa.it, 10 marzo 2021. URL consultato il 10 agosto 2022 (archiviato il 21 ottobre 2021).
  23. ^ Cottarelli vuole obbligare i partiti a dire come finanziano i programmi elettorali, su Pagella Politica. URL consultato il 18 febbraio 2023.
  24. ^ Sky TG24, Carlo Cottarelli lascia il seggio da senatore, su tg24.sky.it. URL consultato il 7 maggio 2023.
  25. ^ Cottarelli dà l’addio al Pd: mi dimetto da senatore in settimana, su Il Sole 24 ORE, 7 maggio 2023. URL consultato il 7 maggio 2023.
  26. ^ Alessandra Arachi, Cottarelli: «Schlein ha spostato il Pd a sinistra: mi dimetto dal Senato, i miei valori sono altri», su Corriere della Sera, 5 agosto 2023. URL consultato l'8 maggio 2023.
  27. ^ Il Senato approva le dimissioni di Cottarelli - Politica, su Agenzia ANSA, 31 maggio 2023. URL consultato il 31 maggio 2023.
  28. ^ Cottarelli, Miria, la moglie economista che non ama i salotti !, in Il Messaggero.
  29. ^ Danilo Budite, Interspac srl, cos’è l’iniziativa di azionariato popolare di Cottarelli, Minuti di recupero, 24 giugno 2021. URL consultato il 10 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2022).
  30. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 10 agosto 2022 (archiviato il 15 ottobre 2021).
  31. ^ Vescovato dà la cittadinanza onoraria a Carlo Cottarelli, su primacremona.it, 26 giugno 2023.

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