Sandro Puppo
Sandro Puppo | ||
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Puppo (a sinistra) alla Juventus a metà anni cinquanta, assieme a Giampiero Boniperti. | ||
Nazionalità | Italia | |
Calcio | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Termine carriera | 1950 - giocatore 1967 - allenatore |
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Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1934-1937 | Piacenza | 73 (7) |
1937-1939 | Ambrosiana-Inter | 8 (0) |
1939-1944 | Venezia | 118 (5) |
1945-1946 | → Piacenza | 18 (1) |
1946-1947 | Venezia | 37 (0) |
1947-1949 | Roma | 15 (0)[1] |
Carriera da allenatore | ||
1945 | Piacenza | |
1949-1950 | Thiene | |
1950-1951 | Venezia | Vice |
1951 | Venezia | |
1951-1952 | Rovereto | |
1952-1954 | Turchia | |
1953-1954 | Beşiktaş | |
1954-1955 | Barcellona | |
1955-1957 | Juventus | |
1957-1958 | Mestrina | |
1959 | Italia B | |
1960-1961 | Beşiktaş | |
1960-1962 | Turchia | |
1962-1963 | Siracusa | |
1963-1964 | Venezia | |
1964 | Triestina | D.T. |
1964-1966 | Turchia | |
1966-1967 | Piacenza | |
Palmarès | ||
Olimpiadi | ||
Oro | Berlino 1936 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. |
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Sandro Puppo (Piacenza, 28 gennaio 1918 – Piacenza, 16 ottobre 1986) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo mediano.
Caratteristiche tecniche
Giocatore
Ha giocato prevalentemente nel ruolo di centromediano, sia in squadre metodiste che in squadre sistemiste[2][3], distinguendosi per senso di posizione e doti tattiche[3].
Allenatore
È stato tra i precursori del gioco a zona, che applicava già negli anni sessanta, escludendo l'utilizzo di un libero fisso dietro i marcatori. Puppo assegnava al libero compiti sia di copertura che di costruzione del gioco offensivo[4][5].
Carriera
Giocatore
Piacentino di nascita, trascorre gli anni dell'adolescenza a Shanghai, al seguito del padre violinista[6]. In Cina inizia anche a giocare a calcio, nella squadra della scuola locale[6], e quando nel 1934 torna a Piacenza si presenta all'allenatore Carlo Corna[6], che inizialmente lo schiera mezzala[7]; in seguito, tuttavia, viene schierato centromediano, ruolo che ricoprirà per il resto della carriera[7]. Gioca da titolare nel Piacenza per tre stagioni di Serie C, e le sue prestazioni gli valgono la convocazione per le Olimpiadi di Berlino del 1936 insieme al compagno di squadra Carlo Girometta, entrambi però da riserve e senza mai giocare[6].
Nell'estate 1937 passa all'Ambrosiana Inter[6], con cui vince subito uno scudetto sia pur senza mai scendere in campo (chiuso da Renato Olmi); in maglia nerazzurra esordisce in Coppa Italia, il 6 gennaio 1938 sul campo del Napoli[8]. Anche nella stagione successiva ha poco spazio (8 presenze in Serie A) e viene ceduto al Venezia[6], con cui si impone da titolare per quattro campionati consecutivi, dal 1939 al 1943, giocando alle spalle del duo Loik-Mazzola[3]. Resta in forza ai neroverdi anche nel Campionato Alta Italia 1943-1944, nel quale la squadra approda al girone finale[9].
Finita la guerra viene posto in lista per il prestito[10]: torna per una stagione al Piacenza come allenatore-giocatore (sostituito però dalla quarta giornata da Renato Bodini)[11], prima di rientrare al Venezia per il campionato di Serie A 1946-1947[12]. Con la retrocessione dei veneti in Serie B passa alla Roma, voluto da Imre Senkey per le sue capacità di adattamento al ruolo di centromediano sistemista[3]. Nella Capitale, tuttavia, si procura un grave infortunio che chiude la sua carriera agonistica[6], chiusa in Promozione al Thiene nel 1949-1950[6] nel doppio ruolo di giocatore-allenatore.
Allenatore
Dopo le prime esperienze da allenatore-giocatore nel Piacenza e nel Thiene, nel 1950 diventa allenatore in seconda del Venezia, in Serie B[6]; in seguito, tra gennaio e ottobre 1951 diventa primo allenatore, prima di essere esonerato a favore di Mario Villini[13]. Nel prosieguo della stagione 1951-1952 passa sulla panchina del Rovereto, in Serie C[6][14]. Nel 1952 arriva la chiamata della Nazionale di calcio della Turchia, che guida nelle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e conduce alla qualificazione ai mondiali del 1954 eliminando a sorpresa la favorita Spagna[6]. In quello stesso biennio (1952/54) allena anche il Beşiktaş, con cui vince due campionati turchi[6].
Siederà poi sulla panchina del Barcellona (1954-1955)[6], conquistando un secondo posto dietro al Real Madrid e lanciando in prima squadra Luis Suárez[8]. Tornato in Italia, allena per un biennio la Juventus, portando avanti un programma di rinnovamento e ringiovanimento della squadra[6]: in quella squadra, soprannominata la Juve dei puppanti[8][15], inserisce tra i titolari giovani come Piero Aggradi, Flavio Emoli, Enzo Robotti e Giuseppe Vavassori[8][15].
Nel 1957 si riavvicina a Venezia per motivi di salute, allenando la Mestrina[6], e l'anno successivo entra nei ranghi federali chiamato da Walter Mandelli, come segretario generale del Settore Tecnico della F.I.G.C.[8][15]. In occasione di un'amichevole a Budapest siede sulla panchina della Nazionale B[8], prima di ritornare di nuovo in Turchia, ancora alla guida di Nazionale e Beşiktaş[6].
Rientrato definitivamente in Italia, guida Siracusa[16], Venezia (dove viene sostituito in febbraio da Camillo Achilli)[17] e Triestina[8][18], prima di concludere la carriera di allenatore nella natìa Piacenza, dal giugno 1966[4] all'ottobre 1967, quando si dimette dall'incarico[19] passando al ruolo di consulente tecnico del neo allenatore Leo Zavatti[20].
Dopo il ritiro
Nel 1968 venne assunto dalla ditta piacentina Astra dell'ex presidente del Piacenza Enzo Bertuzzi[20], come corrispondente in lingue estere e segretario[20]. Nel 1970 fu scelto dalla FIFA nel gruppo di studio tecnico dei mondiali in Messico, insieme agli inglesi Winterbottom e Greenwood e al tedesco Cramer[6][15].
Nel 1974 pubblicò a Piacenza il volume Calcio: quo vadis, un saggio in cui esponeva l'evoluzione tecnica e tattica del gioco del calcio dalle origini fino al 1970[6].
È scomparso a Piacenza nel 1986 all'età di 68 anni[6][15].
Riconoscimenti
Nella sua città natale gli è stato intitolato un campo da calcio, sul quale disputano le proprie partite le formazioni dilettantistiche della U.S. Turris, della A.S.D. Primogenita e della Nuova Spes[21]. Subito dopo la sua scomparsa si era pensato di intitolargli lo stadio della Galleana, ma l'idea era stata successivamente accantonata[22].
Palmarès
Club
- Coppa Italia: 2
Note
- ^ Alcune fonti riportano un gol siglato con la maglia giallorossa, i tabellini delle stagioni su Rsssf.com non ne fanno cenno.
- ^ Profilo su Enciclopedia-football.com[collegamento interrotto]
- ^ a b c d Profilo su Enciclopediagiallorossa.com Archiviato il 7 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ a b Stagione 1966-1967 Storiapiacenza1919.it
- ^ P.Gentilotti, M.Molinaroli, Lo sai che i papaveri...1919-1991: il Piacenza Calcio tra cronaca e storia, dicembre 1991, pag.92
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Sandro Puppo, gentiluomo del calcio, Libertà, 18 ottobre 1986, pag.21
- ^ a b La storia - da Il mezzo secolo del Piacenza Archiviato il 24 february 2015 Data nell'URL non combaciante: 24 febbraio 2015 in Internet Archive. Piacenzacalcio.it
- ^ a b c d e f g G.Bottazzini, C.Fontanelli, Piacenza90: partite, protagonisti, immagini, GEO Edizioni, pag.118
- ^ Stagione 1944 Calciovenezia.com
- ^ Le liste di trasferimento dei calciatori del Nord, Il Corriere dello Sport, 28 settembre 1945, pag.2
- ^ Rosa 1945-1946 Storiapiacenza1919.it
- ^ Acquisti e cessioni 1946-1947 Storiapiacenza1919.it
- ^ Villini è il nuovo allenatore del Venezia, Il Corriere dello Sport, 12 ottobre 1951, pag.2
- ^ Almanacco Illustrato del calcio 1952, pag.191
- ^ a b c d e È morto Puppo, allenò la Juve, La Stampa, 18 ottobre 1986, pag.22
- ^ Puppo è giunto a Siracusa, Il Corriere dello Sport, 4 agosto 1962, pag.7
- ^ Achilli sostituisce il piacentino Puppo alla guida del Venezia, Libertà, 26 febbraio 1964, pag.5
- ^ Sandro Puppo D.T. della Triestina, Libertà, 30 luglio 1964, pag.5
- ^ Stagione 1967-1968 Storiapiacenza1919.it
- ^ a b c P.Gentilotti, G.Rubini, Dal Farnese a Barriera Genova, ed.Libertà, vol.3, pag.156
- ^ Campi da gioco delle società di III Categoria[collegamento interrotto] Figcpiacenza.it
- ^ Manette a Romagnoli, La Stampa, 8 novembre 1986, pag.2
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sandro Puppo
Collegamenti esterni
- (DE, EN, IT) Sandro Puppo (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Sandro Puppo (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Sandro Puppo, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN) Sandro Puppo, su Olympedia.
- Dario Marchetti (a cura di), Sandro Puppo, su Enciclopediadelcalcio.it, 2011.
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