Sabrina Impacciatore

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Sabrina Impacciatore nel 2010 al Giffoni Film Festival

Sabrina Impacciatore (Roma, 29 marzo 1968) è un'attrice, comica e imitatrice italiana.

Dopo essere salita alla ribalta in televisione partecipando a programmi quali Non è la Rai (1993-1994) e Macao (1997), ha esordito al cinema con il film Il compagno (1999), continuando poi a recitare in numerose pellicole tra cui L'ultimo bacio (2001), Concorrenza sleale (2001), Gente di Roma (2003), La passione di Cristo (2004), Manuale d'amore (2005), N (Io e Napoleone) (2006) e Baciami ancora (2010). Nel 2022 si è aggiudicata lo Screen Actors Guild Award per il miglior cast in una serie drammatica per la sua interpretazione nella serie televisiva The White Lotus.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Roma da padre abruzzese di Città Sant'Angelo[2] e madre sarda di Burgos,[3] ha seguito corsi di recitazione presso l'Actors Studio di New York[4] e a Roma.[5] Viene scoperta da Gianni Boncompagni[6] il quale la lancia come ragazza pon pon a Domenica In, dove ha modo di animare alcune scenette comiche durante il gioco del "Cruciverbone". Finita quell'esperienza porta a termine gli studi di maturità, e nel 1993 inizia a lavorare nella redazione di Rock 'n' Roll, uno spin-off di Non è la Rai, programma al quale prende parte nel biennio seguente curando l'angolo della posta,[7] del dibattito tra le ragazze del cast, e interpretando alcuni sketch comici; ha anche modo di esibirsi come cantante.[8][9] Successivamente torna in TV nel 1997 interpretando il ruolo di Darla in Macao, sempre con Boncompagni.[10] Nello stesso anno è anche protagonista della sitcom di Rai 2 Disokkupati, insieme a Paolo Ferrari, Pier Francesco Loche, Adolfo Margiotta e Stefano Masciarelli.[11]

Negli anni 2000 conduce su LA7 la trasmissione La valigia dei sogni, e nello stesso periodo, con il film ...e se domani, vince il premio come migliore interpretazione femminile al Festival di Annecy.[12] Sempre in questo decennio partecipa a varie trasmissioni televisive interpretando personaggi irriverenti, tra cui una parodia di Lara Croft, protagonista del videogioco Tomb Raider, in programmi come Ciro presenta Visitors;[13] interpreta inoltre ruoli in radiodrammi o radiosceneggiati. Nel 2001 vince al Flaiano Film Festival come migliore attrice non protagonista per L'ultimo bacio.[14] Nel 2004 è Santa Veronica nella produzione internazionale La passione di Cristo di Mel Gibson.[15] Nel 2008 recita nel videoclip Drammaturgia del gruppo musicale rock italiano Le Vibrazioni,[16] e riceve inoltre due candidature consecutive ai David di Donatello come migliore attrice non protagonista: una nel 2007 per N (Io e Napoleone)[17] e l'altra nel 2008 per Signorina Effe.[18] Nel 2009 è poi protagonista nella miniserie televisiva Due mamme di troppo su Canale 5.[19]

Nel 2010 torna sul grande schermo con il film Baciami ancora di Gabriele Muccino, ed è scelta come conduttrice del Concerto del Primo Maggio, prima donna in assoluto nella storia della manifestazione.[20] Nel giugno dello stesso anno partecipa a La camera scura, una mostra di foto d'attori, organizzata da Amnesty International e presentata a Roma, contro la pena di morte;[21] nello stesso anno recita nel film Diciotto anni dopo, mentre nel 2011 è nel cast di Una donna per la vita. Tra il 2013 e il 2015 è poi tra le protagoniste delle pellicole Amiche da morire, Pane e burlesque e Sei mai stata sulla Luna? Nella seconda metà degli anni 2010 continua a dividersi tra fiction (Immaturi - La serie su Canale 5), cinema (Chi m'ha visto e A casa tutti bene[22]), teatro (Venere in pelliccia) e televisione (DopoFestival su Rai 1).

Nel 2022 è tra i protagonisti della seconda stagione della serie statunitense The White Lotus,[23] ruolo che le è valso, insieme al resto del cast, uno Screen Actors Guild Award per il miglior cast in una serie drammatica[1] oltreché, a livello personale, una candidatura ai Premi Emmy come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.[24]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Sabrina Impacciatore al Giffoni Film Festival del 2010

Attrice[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Programmi TV[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Noi, Ripellino e lo Zar, regia di Gianfranco Evangelista (1988)
  • Garage, regia di A. Belforte (1991)
  • Finalmente soli, di Lawrence Roman, regia di Carlo Alighiero (1993)
  • I/Solati - Sciugar Blus, di Gianni Marata, regia di Bruno Montefusco (1994)
  • Carne di struzzo, testo e regia di Adriano Vianello (1994)
  • Il mio boss ovvero Il boss di Bogotà, di Alain Raynaud-Fourton, regia di Carlo Alighiero (1996)
  • Forever Blues, di Stefano Antonelli, regia di Maurizio Panici (1996)
  • Telefonami in teatro, di Silvia Scola, regia di Nora Venturini (1998)
  • Il cappello di carta, di Gianni Clementi, regia di Nora Venturini (1999)
  • È stato così, di Natalia Ginzburg, regia di Valerio Binasco (2012)
  • Venere in pelliccia, di David Ives, regia di Valter Malosti (2016)

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio Flaiano
    • 2001 – Miglior attrice non protagonista per L'ultimo bacio
    • 2017 – Miglior interprete teatrale[25]
  • Premio Emmy
    • 2023 – Candidatura alla miglior attrice non protagonista in una serie drammatica per The White Lotus[24]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) The 29th Annual Screen Actors Guild Awards, su sagawards.org. URL consultato il 9 febbraio 2023.
  2. ^ Sabrina Impacciatore: «Sono per metà abruzzese e questo mi rende più fiera», su ilcentro.it, 9 luglio 2017.
  3. ^ Simona Arthemalle, Impacciatore, in pelliccia come Venere, in L'Unione sarda, 20 aprile 2016.
  4. ^ Sabrina Impacciatore a FSNews Radio, su fsnews.it, 29 settembre 2009.
  5. ^ Sabrina Impacciatore, su rbcasting.com.
  6. ^ Alessandro Ferrucci, Sabrina Impacciatore: "Mamma mi voleva col posto fisso. E sul set con Depardieu e Scola... ", su ilfattoquotidiano.it, 25 marzo 2018.
  7. ^ Posta, su nonelarai.it.
  8. ^ Né donna né bambina, su nonelarai.it.
  9. ^ Sempre e solo no, su nonelarai.it.
  10. ^ Leandro Palestini, "Noi nel vuoto di Macao, inventori dell'anti-varietà", in la Repubblica, 25 maggio 1997.
  11. ^ Disokkupati, su rai.it.
  12. ^ Festival di Annecy: vince Saimir, su trovacinema.repubblica.it, 2 ottobre 2005. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2018).
  13. ^ Sabrina Impacciatore e la parodia di Lara Croft, su allgamestaff.altervista.org, 2 novembre 2013.
  14. ^ Premi Internazionali Flaiano 2001, su cinemaitaliano.info.
  15. ^ Fulvia Degl'Innocenti, Lo scandalo della Passione di Cristo di Mel Gibson, su famigliacristiana.it, 16 aprile 2017.
  16. ^ Le Vibrazioni: il video "Drammaturgia", su soundsblog.it, 16 marzo 2008.
  17. ^ Nomination: David di Donatello 2007, su cinemaitaliano.info.
  18. ^ Nomination "David di Donatello" 2008, su cinemaitaliano.info.
  19. ^ Due mamme di troppo, su fiction.mediaset.it.
  20. ^ Sabrina Impacciatore condurrà il Concertone del Primo Maggio, su lastampa.it, 7 aprile 2010.
  21. ^ La camera scura, su palazzoesposizioni.it.
  22. ^ Muccino e Impacciatore raccontano "A casa tutto bene": non esistono vite normali, su lastampa.it, 14 febbraio 2018. URL consultato il 26 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2018).
  23. ^ (EN) Elena Sheppard, Like You, Sabrina Impacciatore Watches The White Lotus Every Sunday, su wmagazine.com, 6 dicembre 2022.
  24. ^ a b (EN) Outstanding Supporting Actress In A Drama Series, su emmys.com. URL consultato il 12 luglio 2023.
  25. ^ Francesco Rapino, Le stelle del palcoscenico ai Premi Flaiano, su cityrumors.it, 11 luglio 2017. URL consultato il 12 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2017).
  26. ^ I vincitori dei "Ciak d'Oro" 2007, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 05/06/07.
  27. ^ CIAK D’ORO 2013 al cinema italiano, su gruppomondadori.it, 4 giugno 2013.
  28. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.

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