Marca di Savona
Marca di Savona | |
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Dati amministrativi | |
Lingue parlate | Ligure, Piemontese |
Capitale | Savona |
Dipendente da | Sacro Romano Impero |
Politica | |
Forma di Stato | Feudale |
Forma di governo | Marchesato |
Nascita | 983 con Anselmo I di Savona |
Fine | 1191 con Ottone del Carretto |
Territorio e popolazione | |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Cattolica |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Marca Aleramica |
Succeduto da | Comune di Savona |
Ora parte di | ![]() |
La Marca o Marchesato di Savona fu un antico stato Italiano preunitario dipendente dal Sacro Romano Impero, fondato intorno al 983 dal marchese Anselmo I di Savona, figlio secondogenito del marchese Aleramo (quindi fratello maggiore sopravvissuto di Ottone I del Monferrato). Nel corso dei secoli, la marca fu divisa entre i diversi rami degli Aleramici di Savona (anche chiamatti del Vasto), che formarono diversi stati all'interno[1].
Nel 1162 il feudo di Savona fu confirmato a Enrico I di Savona "Il Guercio", quinto figlio di Bonifacio I di Savona (quindi fratello del marchese Manfredo I di Saluzzo), per il imperatore Federico I Barbarossa[2]. Dopo la sconfitta ghibellina nelle guerre comunali, Ottone IV di Savona (figlio di Enrico I Guercio) vendette nel 1191 il feudo di Savona al Comune di Savona, e diventò "patrizio savonese", insieme ai suoi parenti sovrani della frazione rimasti nella antica marca, ratificato a tutti dagli imperatori Ottone IV (1209) Federico II (1221), essendo questa la fine ufficiale dello antico stato sovrano[3]. Alcuni discendenti di Ottone portarono ufficiosamente il titolo di "marchesi di Savona" anche se lo stato non esisteva più dopo 1191, generando confusione in alcuni autori.
Dopo la conquista genovese del Comune di Savona (1227-1251) il marchesato del Finale fu l'unico stato aleramico sopravvissuto delle numerose suddivisioni della antica marca di Savona (fino al 1797).
Storia[modifica | modifica wikitesto]



Fondazione[modifica | modifica wikitesto]
Nel 967 il imperatore Ottone I concesse l'investitura di marchese del Sacro Romano Impero al conte borgognone Aleramo, con sovranità sulla chiamata Marca Aleramica, già concessa dai re Berengario II e Ugo di Provenza[1]. La tradizione salica del primo marchese Aleramo favorì la divisione della marca tra i suoi due figli superstiti, Anselmo I di Savona e Ottone I del Monferrato. L'importanza della marca di Savona è testimoniata dalla sua concessione tra i due. I Aleramici di Savona furono anche detti del Vasto, in riferimento all'ampiezza del territorio che dominarono.
Frazioni[modifica | modifica wikitesto]
Nel corso dei secoli la marca di Savona fu frazionata, secondo la tradizione salica degli Aleramici, in numerosi stati autonomi, governati in modo consortile dai discendenti maschi, che portavano tutti il titolo di "marchese". Da Anselmo I e la sua moglie Gisla di Milano (figlia di Adalberto I) nacquero Anselmo II e il suo fratello Oberto I, capostipite del breve ramo del "marchesato di Sezzè" (Sezzadio), poi estinto. Da Anselmo II e la sua moglie Adelasia d'Este (figlia di Alberto Azzo I) nacquero Ottone III, Anselmo III e Ugo II, quest'ultimo padre con la moglie Agnese dei primi marchesi del Bosco, Ponzone e Albissola (tra tutti della consignoria di Varazze). Da Ottone III e la sua moglie Berta di Torino (figlia di Olderico Manfredi II), nacque Bonifacio I di Savona o del Vasto, capostipite dei marchesi del Carreto, di Saluzzo (nella Marca Obertenga), di Clavesana, di Ceva, di Busca (e da questi ultimi i Lancia di Sicilia)[4].

Enrico il Guercio e i del Carreto[modifica | modifica wikitesto]
Alla morte di Bonifacio del Vasto (1130?), marchese di Savona ed esponente del ramo dei Del Vasto della dinastia degli Aleramici, i suoi enormi possedimenti passarono ai figli maschi. Solo nel 1145 furono divisi e i territori di Savona, Noli, Finale Ligure, Cairo Montenotte, alcuni castelli e borghi minori (Altare, Bardineto, Carcare, Calizzano, Dego, Sassello, Spigno Monferrato) e vasti territori nella zona subalpina in prossimità delle Langhe[5], toccarono al figlio Enrico detto il Guercio o il valoroso, uno dei principali collaboratori dal imperatore Federico Barbarossa, che confermò a Enrico il feudo savonese con un diploma del luglio 1162 dove si può leggere fidelem nostrum Henricum Guercium Savone marchionem[6]. Enrico ebbe due figli, Ottone ed Enrico, che dopo la sua morte (circa 1185) si divisero i suoi domini, Ottone ebbe Savona e i feudi paterni a est della linea ideale che congiunge Carcare con Alba e principalmente il territorio fra le due Bormide.
Ottone del Carretto rinunciò rapidamente alla propria autonomia politica.[7] Il 10 aprile 1191 vendette per 1500 lire tutti i residui beni e diritti feudali, che deteneva a Savona e nei territori circostanti, al Comune di Savona[7], spostando i suoi interessi nella valle Bormida e nelle Langhe. I suoi discendenti assunsero il cognome "del Carretto" in sostituzione del dominio imperiale perduto, possibile riferimento alla sua nuova attività mercantile.
Il fratello Enrico, invece, fortificò Finalborgo, dando origine al marchesato di Finale, che rimase ai suoi discendenti sino al 1602.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b ALERAMO in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 2 aprile 2023.
- ^ DEL CARRETTO, Enrico, marchese di Savona in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 3 aprile 2023.
- ^ DEL CARRETTO, Ottone, marchese di Savona in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 3 aprile 2023.
- ^ MONFERRATO, SALUZZO, SAVONA, su fmg.ac. URL consultato il 3 aprile 2023.
- ^ Giovanni Nuti, Enrico del Carretto, marchese di Savona - Dizionario Biografico Treccani volume 36 1988, ad vocem
- ^ Giuseppe Manuel di San Giovanni, Dei marchesi del Vasto et degli antichi monasteri de SS. Vittore e Costanzo e di S. Antonio nel marchesato di Saluzzo, Editore Speirani e Tortone, Torino 1858, p. 68.
- ^ a b Ottone del Carretto, marchese di Savona - Dizionario Biografico Treccani, ad vocem