Architettura ottomana

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Architettura ottomana o architettura turca è l'architettura dell'Impero ottomano che si sviluppò a Bursa ed Edirne nel XV e XVI secolo. L'architettura dell'impero si sviluppò dalla precedente architettura selgiuchide e venne influenzata da quella persiana, bizantina e islamica di tradizioni mamelucche dopo la conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani.[1][2][3] Per quasi 400 anni, l'architettura bizantina, come nella chiesa di Hagia Sophia, servì da modello per la costruzione di molte moschee musulmane.[3] Soprattutto, l'architettura ottomana è stata descritta come una sintesi fra l'architettura del Mediterraneo e del Medio Oriente.[4]

Gli Ottomani raggiunsero elevati livelli di perfezione in architettura. Essi ebbero grande padronanza nella tecnica della costruzione di ampi spazi interni limitati da cupole, apparentemente senza peso, ancorché enormi, e raggiunsero una perfetta armonia tra spazi interni ed esterni, così come nell'articolazione fra luci e ombre. L'architettura religiosa islamica, che fino ad allora era costituita da semplici costruzioni con estese decorazioni, venne trasformata dagli Ottomani attraverso un vocabolario architettonico dinamico di volte, cupole, semi cupole e colonne. La moschea venne trasformata da una sala angusta e buia, con pareti ricoperte di arabeschi in un santuario di equilibrio estetico e tecnico, raffinata eleganza e un pizzico di celeste trascendenza.

Oggi, si trovano resti di architettura ottomana in decadimento, in alcune parti dei suoi ex territori.[5]

Primi esempi[modifica | modifica wikitesto]

Fontana ad Istanbul, 1878

Nella loro terra d'origine in Asia centrale, i turchi vivevano in iurte sorte di tende adatte alla zona. Queste tende, posteriormente, influenzarono l'architettura e l'arte ornamentale. Quando i selgiuchidi giunsero in Iran, essi incontrarono un'architettura basata sulle antiche tradizioni. Integrati questi elementi nelle loro tradizioni, essi produssero nuovi tipi di strutture, ed in particolare le "madrase" (scuole teologiche musulmane). Le prime madrase - note come Nizāmīyah - vennero costruite nell'XI secolo dal ministro Nizam al-Mulk, all'epoca di Alp Arslan e Malik Shah I. Le più importanti furono le madrase governative di Nishapur, Tous e Baghdad e la Hargerd Medrese a Khorasan. Un'altra area in cui eccelsero fu quella della costruzione di monumenti funebri. Essi possono essere suddivisi in due tipologie: a volta e grandi cupole come mausolei chiamati Türbe.

Il Ribat-e Sharif ed il Ribat-e Anushirvan sono esempi di caravanserraglio del XII secolo che offrivano ricovero ai viaggiatori. Le costruzioni dei selgiuchidi venivano generalmente edificate con mattoni, mentre le pareti interne ed esterne venivano decorate con materiali costituiti da un misto di marmo, terra, calcare e stucco. Negli edifici tipici del Sultanato di Rum, il materiale di costruzione principale era il legno, con assi disposte orizzontalmente tranne porte e finestre, dove erano presenti colonne considerate più decorative.

Primo periodo ottomano[modifica | modifica wikitesto]

Tradizionale casa ottomano-turca a Ohrid, Macedonia del Nord
Interno della Moschea Sultanahmet, Istanbul.

Con la costituzione dell'Impero Ottomano, gli anni 1300-1453 costituirono l'inizio del periodo ottomano, quando l'arte ottomana era in cerca di nuove idee. Questo periodo vide affermarsi tre tipi di moschee: moschee a più livelli, a cupola singola e rettangolari. La Moschea Hacı Özbek (1333) a İznik, primo centro importante di arte ottomana, fu il primo esempio di moschea ottomana a cupola unica.

Periodo di Bursa (1299-1437)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stile architettonico a cupola si evolvette da Bursa ed Edirne. La Grande Moschea di Bursa è stata la prima moschea selgiuchide ad essere convertita a cupola unica. Edirne è stata l'ultima capitale ottomana prima Istanbul, ed è qui che possiamo vedere le fasi finali dello sviluppo architettonico che culminò con la costruzione delle grandi moschee di Istanbul. Gli edifici costruiti a Istanbul nel periodo compreso tra la conquista della città e la costruzione della Moschea di Bayezid II di Istanbul sono considerati opere del primo periodo. Tra questi sono la Moschea Fatih (1470), Moschea Mahmutpaşa, il palazzo in cotto ed il Topkapi. Gli Ottomani integrarono le moschee nella comunità e vi aggiunsero mense, scuole teologiche, ospedali, bagni turchi e tombe.

Periodo classico (1437-1703)[modifica | modifica wikitesto]

Breve filmato con dettagli della Moschea Blu

Durante il periodo classico le moschee a piani cambiarono inserendo cortili interni ed esterni. Il cortile interno e la moschea erano inseparabili. L'architetto maestro del periodo classico, Mimar Sinan, nacque nel 1492 a Kayseri e morì a Istanbul nell'anno 1588. Sinan diede inizio ad una nuova era nel mondo dell'architettura, con la creazione di 334 edifici in diverse città. La prima opera importante di Mimar Sinan fu la Moschea Sehzade completata nel 1548. Il suo secondo lavoro significativo fu la Moschea di Solimano e il complesso circostante, costruito per Solimano il Magnifico. La Moschea Selimiye di Edirne venne costruita durante gli anni 1568-1574, quando Sinan aveva raggiunto la sua perfezione di architetto. La Moschea di Rustem Pasha, la Moschea Mihrimah, la Moschea di Ibrahim Pasha, la Moschea Sehzade, la Moschea di Solimano, le türbe (mausolei) di Roxelana e Selim II, sono tra le più celebri opere di Sinan. Lo stile più utilizzato nel periodo più classico venne influenzato dall'architettura bizantina dei vicini Balcani e da lì, elementi etnici vennero aggiunti per la creazione di un diverso stile architettonico.

Gli architetti ottomani del XVI secolo posero le basi per le successive strutture. Edifici come la Moschea Blu erano mere imitazioni della cianografia di Sinan. Durante il XVIII, XIX e XX secolo, l'architettura ottomana venne influenzata dagli stili europei. Il primo esempio di architettura barocca apparve nel XVIII secolo, in edifici come l'Harem del Topkapi, il Palazzo Aynalikavak e la Moschea Nuruosmaniye, quest'ultima dotata di una fontana barocca. Numerosi edifici sono stati realizzati nel XIX secolo con un miscuglio di stili europei come il barocco, il Rococò ed il Neoclassicismo. Fra essi il Palazzo di Dolmabahçe, Palazzo di Beylerbeyi, Palazzo Küçüksu, Moschea di Dolmabahçe e Moschea Ortaköy. Alcune moschee vennero disegnate con un adattamento del Neogotico, come ad esempio la Moschea Pertevniyal Valide Sultan nel quartiere Aksaray e la Moschea Yıldız Hamidiye a Beşiktaş, in prossimità del Palazzo di Yıldız e del Barbaros Boulevard.

Esempi di architettura ottomana del periodo classico, fuori dalla Turchia, si trovano nei Balcani, in Ungheria, Egitto, Tunisia e Algeria, in moschee, ponti, fontane e scuole.

L'interno di una casa tradizionale turca, dipinto del pittore John Frederick Lewis, 1805-1875

Periodo dei tulipani (1703-1757)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Periodo dei tulipani.

All'inizio di questo periodo, la classe superiore e le élite dell'impero ottomano iniziarono ad utilizzare le aree aperte e pubbliche di frequente. Il tradizionale modo introverso della società cominciò a cambiare. Fontane e residenze in riva al Bosforo come Aynalıkavak Kasri divennero popolari. Un canale d'acqua e un'area pic-nic (Kağıthane) vennero istituiti come area ricreativa. Anche se l'età dei tulipani si concluse con la rivolta di Patrona Halil, divenne un modello di occidentalizzazione. Nel corso degli anni 1720-1890, l'architettura ottomana deviò dai principi del classicismo. Con la morte di Ahmed III salì al trono Mahmud I (1730-1754). Ed è durante questo periodo che le moschee in stile barocco cominciarono ad essere costruite.

Periodo barocco (1757-1808)[modifica | modifica wikitesto]

Moschea Ortaköy

Cerchi, ondulazioni e linee curve sono predominanti nelle strutture di questo periodo. Esempi importanti sono Moschea di Nuruosmaniye, Moschea Zeynep Sultan, Moschea Laleli, Tomba Fatih, Laleli Çukurçeşme Inn, Palazzo Çakırağa a Birgi, Aynalı Kavak e Caserma Selimiye. Mimar Tahir è l'architetto più importante del tempo.

Periodo Impero (1808-1876)[modifica | modifica wikitesto]

Portale d'Ingresso del complesso reale del Palazzo di Dolmabahçe a Istanbul eseguito nel "Tardo periodo"

Moschea Nusretiye, Moschea Ortaköy, Tomba Sultan Mahmut, Galata Lodge dei Mawlawiyya, Palazzo di Dolmabahçe, Palazzo di Çırağan, Palazzo di Beylerbeyi, Caserma di Kuleli sono esempi importanti di questo stile sviluppatosi parallelamente all'occidentalizzazione. Gli architetti della famiglia Balyan e i fratelli Fossati furono fra i maggiori del periodo.

Tardo periodo (1876-1922)[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, Istanbul divenne uno dei principali centri dell'Art Nouveau, con architetti come Alexander Vallaury e Raimondo D'Aronco che progettarono un certo numero di eminenti edifici in questo stile. Agli inizi del XX secolo, architetti turchi come Mimar Kemaleddin Bey e Mimar Vedat Bey (Vedat Tek), furono pionieri dello stile architettonico "neoclassico turco", utilizzando elementi provenienti da edifici dei secoli passati. Fra i più importanti esempi di questo stile, Büyük Postane (Grande ufficio postale) e Vakıf Han uffici nel quartiere di Sirkeci. Nel tardo Impero Ottomano, Löle Gizo Mimarbaşı contribuì con diverse importanti architetture quali Mardin Cercıs Murat Konağı e minareto Şehidiye. La moschea Pertevniyal Valide Sultan, Sheikh Zafir, scuola di medicina di Haydarpasha, Duyun-u Umumiye, Laleli Harikzedegan sono importanti strutture di questo periodo in cui fu dominante lo stile eclettico e l'Art Nouveau.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gülru Necipoğlu, Muqarnas: An Annual on Islamic Art and Architecture. Volume 12, Leiden : E.J. Brill, 1995, p. 60, ISBN 978-90-04-10314-6, OCLC 33228759. URL consultato il 20 agosto 2007.
  2. ^ Doris Behrens-Abouseif, Islamic Architecture in Cairo: An Introduction, Leiden ; New York : E.J. Brill,, 1989, p. 29, ISBN 90-04-08677-3. URL consultato il 20 agosto 2007.
  3. ^ a b John Gordon Rice, Robert Clifford Ostergren, The Europeans: A Geography of People, Culture, and Environment, in The Professional geographer, vol. 57, n. 4, Guilford Press, 2005, ISBN 978-0-89862-272-0, ISSN 0033-0124 (WC · ACNP). URL consultato il 20 agosto 2007.
  4. ^ Oleg Grabar, Muqarnas: An Annual on Islamic Art and Architecture. Volume 3, Leiden : E.J. Brill,, 1985, ISBN 90-04-07611-5. URL consultato il 20 agosto 2007.
  5. ^ Mesut Çevikalp, Historian Kiel spends half century tracing history of Ottoman art, in Today's Zaman, 27 agosto 2008. URL consultato il 17 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costanza M., La Mezzaluna sul filo - La riforma ottomana di Mahmûd II, Marcianum Press, Venezia, 2010 (cap. IV.3).
  • Goodwin G., "A History of Ottoman Architecture"; Thames & Hudson Ltd., London, reprinted 2003; ISBN 0-500-27429-0.
  • Dŏgan K., "Ottoman Architecture"; Antique Collectors' Club. ISBN 978-1-85149-604-4.

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