Museo nazionale dell'Iran
Museo Nazionale dell'Iran | |
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Ingresso del museo | |
Ubicazione | |
Stato | Iran |
Località | Teheran |
Indirizzo | No.1, Henri Rolin St., Siy-e Tir St., Emam Khomeini Ave, Tehran e تهران، خیابان امام خمینی، ابتدای خیابان سی تیر، خیابان پروفسور رولن، شماره یک |
Coordinate | 35°41′13.36″N 51°24′52.6″E |
Caratteristiche | |
Tipo | archeologico, arte |
Istituzione | 1937 |
Apertura | 1928 |
Proprietà | Cultural Heritage Organization of Iran |
Direttore | Jebrael Nokandeh |
Sito web | |
Il Museo Nazionale dell'Iran (in persiano موزهٔ ملی ایران, Mūze-ye Mellī-ye Īrān) è sito a Teheran (Iran).
Si tratta di un'istituzione formata da due complessi, tra cui il Museo dell'Iran Antico (Mūze-ye Īrān-e bāstān) che è stato inaugurato nel 1937, e il Museo dell'era (post) islamica (Mūze-ye Dowrān-e [pasā] Eslāmī) che è stato inaugurato nel 1972.
Ospita monumenti storici iraniani antichi e medievali, tra cui vasi di ceramica, oggetti in metallo, tessili, e alcuni libri rari e monete.[1]
Ci sono una serie di dipartimenti di ricerca nel museo, compresi i dipartimenti del Paleolitico e quello Osteologico, e un centro per gli studi della ceramica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio in mattoni del Museo dell'Iran antico è stato progettato dall'architetto francese André Godard nel XX secolo. È stato influenzato dalle volte in stile sassanide, in particolare la Taq-i Kisra a Ctesifonte. Con una superficie di circa 11.000 metri quadrati, è stato completato nel giro di due anni da Abbas Ali Memar e da Morad Tabrizi. Il complesso è stato inaugurato nel 1928.[2] L'ingresso principale ricorda quello di un iwan.
Mentre il Museo dell'Iran Antico ha sempre avuto un mandato chiaro nel mostrare i reperti archeologici, così come alcuni rari tessuti medievali e dei tappeti, l'edificio più recente ha cominciato ad essere caratterizzato anche le squisite ceramiche Amlash dalla preistoria delle regioni del Mar Caspio dell'Iran. Questa è stata seguita dalle arti moderne, e il riallestimento ripetuto degli interni.
Nel 1996 è stato inaugurato il Museo dell'era (post) islamica [3] costruito con il travertino bianco sui terreni erbosi del Museo dell'Iran Antico. Si è passati così attraverso alcuni interni cambiati piuttosto in fretta, ed era ancora in fase di ristrutturazione quando la rivoluzione del 1979 sconvolse il paese.
Il vecchio edificio è costituito da tre sale. Le sale contengono manufatti e fossili del basso, medio e Paleolitico superiore, così come il Neolitico, Calcolitico, bassa e tarda età del bronzo, e l'età del ferro I-III, attraverso i periodi dei Medi, degli achemenidi, dei Seleucidi, dei Parti, e dei sasanidi.
Il Museo dell'Era (post-) Islamica si estende per tre piani. Contiene vari pezzi di ceramica, tessile, libri, manufatti, astrolabi e calligrafia, dell'Era post-Islamica.
Secondo i piani è in corso la costruzione di un altro edificio, poiché quelli attuali non hanno le capacità e gli standard per conservare tutti i tesori scavati. La raccolta è pari a 300.000 manufatti.[4]
Dal Maggio 2003 è stata avviata una Cooperazione tra il Ministero degli Affari Esteri italiano e il museo per il riallestimento e la predisposizione di un progetto di adeguamento sismico degli edifici.[3]
Collezioni dell'antico Iran
[modifica | modifica wikitesto]I manufatti preistorici
[modifica | modifica wikitesto]I manufatti più antichi del museo provengono da Kashafrud, Darband e Ganj Par, siti che risalgono al Paleolitico inferiore. Gli strumenti di pietra musteriani fatti da uomini di Neanderthal sono anche in mostra nella prima sala del Museo dell'antico Iran. I più importanti strumenti del Paleolitico superiore provengono dalla Grotta Yafteh, risalente a circa 30.000-35.000 anni. Ci sono anche figure umane e animali di 9.000 anni fa provenienti dalla collina di Sarab nella provincia di Kermanshah, e molti altri manufatti antichi.
Persepoli
[modifica | modifica wikitesto]Diversi sono i manufatti provenienti da Persepoli, quello più importante è il bassorilievo dell'Udienza reale, ma sono presenti anche un capitello a forma di testa umana, un'iscrizione cuneiforme che proclama la potenza di Serse, l'iscrizione a tre lingue dell'epoca di Dario, un capitello a forma di toro, una scala e il famoso mastino di Persepoli.[5]
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Scalinata di Persepoli
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Capitello
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Statua di mastino, scoperta nell'Apadana a Persepoli
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Tavolette di Serse
Il bassorilievo dell'Udienza reale
[modifica | modifica wikitesto]Uno dei pezzi di maggior pregio è il bassorilievo che rappresenta l'Udienza reale di Serse assiso in trono e il figlio Dario I subito dietro.[6] Il sovrano ha in mano lo scettro e un mazzo di fiori di loto, Dario tiene anch'egli un mazzo di fiori di loto e mentre tiene alzata la mano destra in segno di saluto. Ancora dietro troviamo un persiano con un panno avvolto intorno a testa, subito dietro vi è un Mede con l'arco a tracolla e un'ascia infine due soldati in abito parsi. Davanti al sovrano un Mede si avvicina e porta la mano davanti alla bocca in segno di rispetto.[7] Il bassorilievo venne scoperto nel 1938 da Erich F. Schmidt nella Tesoreria di Persepoli e originariamente adornava la facciata del basamento prospiciente la scalinata centrale del portico settentrionale dell'Apadana, un secondo bassorilievo è custodito presso l'Istituto Orientale di Chicago.[6] Il suo stato di conservazione è ottimale.
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Soldato che si presenta davanti al sovrano in segno di rispetto
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Il sovrano Dario I o Serse
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Il bassorilievo completo
Susa
[modifica | modifica wikitesto]Da Susa provengono diversi reperti che permettono di comprendere abbastanza riguardo alla vita e all'economia dell'antica città. Un reperto famoso è quello della statua acefala di Dario I scoperta a Susa nel 1972. La statua presenta nel basamento dei bassorilievi geroglifici. Del II millennio a.C. è la statua di leone in terracotta.
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Statua di Dario I
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I geroglifici
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Leone di Susa
Reperti greci
[modifica | modifica wikitesto]Seppur non in grande quantità, all'interno del museo sono presenti alcuni reperti di epoca greca: statue e iscrizioni che mostrano come l'influenza e gli scambi commerciali col mondo greco fossero una realtà presente. Ma c'è anche da considerare la conquista di Alessandro il Macedone che determinò una diffusione della cultura greca.
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Lastra con testo in greco
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Statuetta di Dioniso
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Iscrizione in greco proveniente da Persepoli
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Statua di Penelope
L'Uomo di Sale
[modifica | modifica wikitesto]L'Uomo di sale di Zanjan è probabilmente un minatore del III o IV secolo d.C. di cui sono stati rinvenuti i resti mummificati, con la testa i capelli e la barba bianchi. Gli utensili e il corpo si sono preservati perché sepolti nel sale.[5]
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La testa
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La gamba
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Reperti
I Dipartimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Dipartimento di Conservazione
- Dipartimento Paleolitico Fereidoun Biglari
- Dipartimento Osteologico
- Dipartimento Preistorico
- Dipartimento Storico
- Dipartimento Islamico
- Dipartimento delle iscrizioni
- Dipartimento Medaglie e monete
- Centro degli studi ceramici
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]Il piano terra del nuovo edificio è dedicato alle mostre di arte contemporanea delle collezioni del museo. Le esposizioni temporanee sono presenti due o tre volte l'anno, e sono di solito eseguite per circa uno o due mesi. Una delle mostre di maggior successo, dal titolo Evidenze di duecentomila anni dell'uomo-animale in Iran, è stata aperta da agosto all'ottobre 2014.[8] La mostra era principalmente sul rapporto e la convivenza delle società umane del passato e le varie specie di animali in Iran, dopo la fine del Paleolitico inferiore sino ai tempi moderni.
Galleria d'immagini
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Veduta laterale del Museo
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Interno della sezione dipinti
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Statua di un nobile Parto
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Una hookah del XIX secolo, Museo dell'Era (post-) Islamica
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Scultura Elamita di toro, del secondo millennio a.C.
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Statua della regina dei Parti Termusa
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Otraq.com, Iran's Tourism Guide" Archiviato il 20 ottobre 2014 in Internet Archive.
- ^ Lonely Planet p.48
- ^ a b IRIB - Redazione Italiana, Il Museo Nazionale dell’Iran tra i più importanti musei del mondo, su italian.irib.ir. URL consultato il 20 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2017).
- ^ http://www.iran-daily.com/News/126932.html
- ^ a b Lonely Planet p.49
- ^ a b A. Shapur Shahbazi p.66
- ^ A. Shapur Shahbazi p.92
- ^ "The Guardian's report about exhibition"
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Shapur Shahbazi, Persepoli, guida ragionata, 2015, ISBN 978-964-91960-1-5.
- Iran, Lonely Planet, 2013, ISBN 978-88-6639-974-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo Nazionale dell'Iran
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su nationalmuseumofiran.ir.
- Galleria fotografica del Museo Nazionale dell'Iran
- Sa'd Abad Gallery of Fine Arts
- Glassware Museum of Tehran Archiviato il 12 giugno 2008 in Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 132624459 · ISNI (EN) 0000 0001 1512 2615 · LCCN (EN) n80079511 · GND (DE) 1246968-3 · J9U (EN, HE) 987007453019605171 |
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