All You Need Is Love/Baby You're a Rich Man

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All You Need Is Love/Baby You're a Rich Man
singolo discografico
ArtistaThe Beatles
Pubblicazione7 luglio 1967 (GB)
17 luglio 1967 (USA)
luglio 1967 (ITA)
Durata6:50
Album di provenienzaMagical Mystery Tour, Yellow Submarine
Dischi1
Tracce2
GenerePop rock
EtichettaParlophone (GB) Capitol (USA)
ProduttoreGeorge Martin
RegistrazioneAbbey Road Studios - 25 giugno 1967
Formati7"
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[1]
(vendite: 200 000+)
Singoli britannici Bandiera del Regno Unito - cronologia
Singoli statunitensi Bandiera degli Stati Uniti - cronologia

All You Need Is Love/Baby You're a Rich Man è un singolo discografico dei Beatles.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di John Lennon e Paul McCartney.

  1. All You Need Is Love – 3:47
  2. Baby You're a Rich Man – 3:03

Brani[modifica | modifica wikitesto]

All You Need Is Love[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu scritto da John Lennon anche se, come per la maggior parte dei brani del gruppo, è ufficialmente accreditato alla coppia Lennon/McCartney.

Fu cantata dai Beatles a Our World, il primo programma televisivo in diretta planetaria. Trasmessa il 25 giugno 1967 via satellite in ventisei nazioni, si calcola che il programma fu visto da 350 milioni di persone (150 milioni secondo Roy Carr).[2]

La BBC aveva commissionato ai Beatles una canzone come contributo del Regno Unito al programma e questo fu il risultato.

La canzone apparve originariamente come singolo nel Regno Unito, e nella versione statunitense dell'LP Magical Mystery Tour del 1967.

Era stata richiesta una canzone contenente un messaggio semplice che fosse comprensibile per gli spettatori di tutte le nazionalità. All you need is love ampliava il messaggio che John aveva per la prima volta cercato di esprimere nella canzone The Word. «Era una canzone molto ispirata e volevano veramente dare un messaggio al mondo», disse Brian Epstein[3], «Il bello della canzone è che non può essere mal interpretata. È un messaggio chiaro che dice che l'amore è tutto». John era affascinato dal potere degli slogan che uniscono la gente e non ebbe mai paura di creare arte impegnata socialmente e politicamente[4]. Quando nel 1971 gli chiesero se canzoni come Give Peace a Chance e Power to the People fossero canzoni di propaganda, rispose: «Certamente. Come lo era All You Need Is Love. Sono un artista rivoluzionario. La mia arte è impegnata per il cambiamento».

Divenne uno degli inni dei figli dei fiori, e tutto quanto, dalla coreografia, all'abbigliamento dei Beatles e dei tanti coristi di accompagnamento presenti nello studio di registrazione, tra i quali spiccavano le figure di Mick Jagger (cantante dei Rolling Stones) e Kim McLagan (moglie di Keith Moon batterista degli Who), era stato preparato minuziosamente per trasmettere al mondo un messaggio di pace, di speranza, di amore, di anticonformismo e di protesta.

Musica e arrangiamento[modifica | modifica wikitesto]

Composta in gran parte nell'inusuale ritmo di 7/4, comprende citazioni esplicite di diversi altri brani, tra i quali l'inizio de La Marsigliese, l'Invenzione a due parti n. 8 in Fa maggiore, BWV 779 di Bach (senza fonte), la melodia tradizionale inglese Greensleeves, In the Mood di Joe Garland. Il finale ha anche delle autocitazioni di altre due canzoni beatlesiane, She Loves You e Yesterday.

Testo e significato[modifica | modifica wikitesto]

Il significato della canzone è esplicito e chiaro, a partire dal titolo. L'amore è necessario, l'amore è indispensabile, l'amore è il valore che dà un senso alla vita. «Basta solo un po' d'amore» affermò John Lennon per superare tutti i limiti dell'uomo, della vita e del mondo, dato che «Non puoi conoscere nulla che non sia noto, non puoi vedere nulla che non sia visibile».[5]

Baby You're a Rich Man[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Baby You're a Rich Man.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicata come singolo il 7 luglio, All you need is love si piazzò immediatamente al primo posto delle classifiche nel Regno Unito e vi rimase per tre settimane, nei Paesi Bassi per quattro settimane, in Norvegia per quattro settimane, in Germania, in Austria, in Francia e nella Billboard Hot 100. Nel 2004 la canzone ha raggiunto il 362º posto nella lista delle 500 più grandi canzoni di tutti i tempi.

In Italia, invece, il disco uscì il 4 luglio 1967, ma non andò oltre il nono posto della Hit Parade[6], permanendo per otto settimane nelle classifiche.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

The Beatles
Altri musicisti

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2008 è stata anche al centro della curiosità mediatica in quanto usata come sottofondo musicale allo spot televisivo del film Rambo di Sylvester Stallone andato in onda il 23 maggio 2008. Nello spot si vedono immagini di azione tratte dal film con l'attore che imbraccia diverse armi pesanti e spara all'impazzata. Negli ultimi secondi la tipica voce di sottofondo sottolinea l'evento con le parole "CHI LO AMA LO SEGUE, CHI LO ODIA... MUORE".
  • Secondo la leggenda PID (Paul is Dead "Paul è morto"), John Lennon pronuncia delle parole che secondo molti sarebbero "Yes, he's dead!" cioè "Sì, lui è morto!", o ancora "No-one you can save that can't be saved" ossia "Non puoi salvare nessuno che non possa essere salvato". Questi ultimi sarebbero i tentativi per rianimare il vero Paul McCartney.
  • La canzone è stata usata come sigla del programma Stranamore andato in onda prima la domenica sera su Canale 5 con Alberto Castagna, poi il venerdì sera su Rete 4 ancora con Castagna, successivamente sempre il venerdì sera sulla stessa rete con Emanuela Folliero e infine il martedì sera sempre su Rete 4 con l'ex annunciatrice.

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1967 il gruppo dei Soliti Ignoti registra la versione italiana, con testo di Mogol, dal titolo Cerchi solo amore (Dischi Ricordi, SRL 10-482), inserita nell'album Special del 2014 (On Sale Music, 64 OSM 098).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 21 febbraio 2020.
  2. ^ "I Favolosi Beatles", di Roy Carr&Tony Tyler , ed. Euroclub, 1979; alla voce "25 giugno", pag. 66
  3. ^ The Beatles, The Beatles Anthology, San Francisco, Chronicle Books, 2000, pp. 257, ISBN 0-8118-2684-8.
  4. ^ I Favolosi Beatles, di Roy Carr & Tony Tyler , ed. Euroclub, 1979; alla voce Give Peace a Chance, pag. 78
  5. ^ "Il libro delle canzoni dei Beatles" di Alan Aldridge , Mondadori, 1977 - alla pagina 143 e 161
  6. ^ Dario Salvatori, Storia della hit-parade.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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