Guardistallo

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Guardistallo
comune
Guardistallo – Stemma
Guardistallo – Bandiera
Guardistallo – Veduta
Guardistallo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Pisa
Amministrazione
SindacoSandro Ceccarelli (lista civica) dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate43°18′49″N 10°38′00″E / 43.313611°N 10.633333°E43.313611; 10.633333 (Guardistallo)
Altitudine278 m s.l.m.
Superficie23,61 km²
Abitanti1 145[2] (31-8-2022)
Densità48,5 ab./km²
FrazioniCasino di Terra, Valserena
Comuni confinantiBibbona (LI), Casale Marittimo, Cecina (LI), Montecatini Val di Cecina, Montescudaio
Altre informazioni
Cod. postale56040
Prefisso0586
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT050015
Cod. catastaleE250
TargaPI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 927 GG[4]
Nome abitantiguardistallino, guardistallini[1]
Patronosan Lorenzo e sant'Agata
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Guardistallo
Guardistallo
Guardistallo – Mappa
Guardistallo – Mappa
Posizione del comune di Guardistallo all'interno della provincia di Pisa
Sito istituzionale

Guardistallo è un comune italiano di 1 145 abitanti della provincia di Pisa in Toscana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Guardistallo si trova nella Val di Cecina e fa parte della Maremma Pisana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Entrata del castello di Guardistallo
Chiesa dei Santi Lorenzo e Agata (facciata), Guardistallo

«Appartenne ai Gherardesca, i quali nel 1155 lo donarono al Vescovado di Volterra; passò poi in potere dei Pisani che lo perderono per opera dei Conti di Monte Scudaio loro vicarii. Nel 1407 l'occupò Alfonso Re di Napoli, ma poco dopo l'ebbero i Fiorentini. La via media e principale del borgo incomincia dall'Oratorio di s. Sebastiano, e dirigesi alla pubblica piazza che è centrale; ivi si dirama conducendo sulla destra al castello, e dalla sinistra ad un gruppo di numerose abitazioni. Sulla piazza è il Pretorio; presso la porta castellana è la casa del Comune; nel ricinto ov'era la rocca trovasi la Chiesa parrocchiale.»

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni del Novecento sono state rinvenute tombe risalenti al periodo eneolitico (3000-2000 a.C.), contenenti principalmente asce, pugnali di rame, punte di freccia che dimostrano come il territorio fosse abitato già in età preistorica. I reperti sono conservati al Museo Guarnacci della vicina Volterra.

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Guardistallo è attestato per la prima volta nel 1144 e deriva dalle parole germaniche warda (guardia) e stall (luogo) con il probabile significato di luogo di guardia.

Il territorio della comunità di Guardistallo viene menzionato in un documento del 1155: Gherardo e Ranieri, figli del conte Gherardo della Gherardesca, offrono una parte dei loro beni situati nel castello di Guardistallo al vescovo di Volterra Galgano. Le vicende del piccolo borgo di Guardistallo sorto intorno al castello dei Della Gherardesca seguono per alcuni secoli lo stesso destino delle comunità vicine: Bibbona, Riparbella, Casale Marittimo e Montescudaio, anch'esse controllate per conto della Repubblica Pisana dalla famiglia comitale pisana dei della Gherardesca.

Dalla Repubblica di Pisa al Granducato di Toscana[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1406, con la caduta della Repubblica Pisana, anche Guardistallo finisce sotto il dominio fiorentino e giurà fedeltà a Firenze.

Nel 1648 il granduca di Toscana Ferdinando II concede Guardistallo e Casale Marittimo al nobile fiorentino Ferdinando Ridolfi, incaricato di ricostituire l'antico feudo di Montescudaio che diventa un marchesato.

Nel 1739 il granduca di Toscana Francesco II appartenente agli Asburgo-Lorena assegna il territorio di Guardistallo al marchese Carlo Ginori. Guardistallo viene così incorporato, insieme ai territori di Cecina, Riparbella, Casale Marittimo e Bibbona, nel Marchesato di Riparbella.

L'unità d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 luglio 1871 Guardistallo è l'epicentro di un terremoto che raggiunge la magnitudo 5,13 della scala Richter ed il VII-VIII grado della scala Mercalli.[6]

Il 29 giugno 1944, alla vigilia dell'arrivo delle truppe alleate, il paese fu teatro di un massacro perpetrato dai soldati tedeschi nel quale trovarono la morte 63 persone, in gran parte civili.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 2021.[7][8]

«D'argento, alla torre di rosso, mattonata di nero, merlata di cinque, finestrata di due, di nero, poste a fascia, aperta del campo. Ornamenti esteriori da Comune.»

L'attuale stemma sostituisce quello concesso con D.P.R. del 22 giugno 2012[8][9]: d'argento, al castello con una sola torre posta a sinistra, di rosso, mattonato di nero, merlato alla guelfa, la torre di tre, il fastigio di sette, la torre finestrata di nero, il fastigio chiuso a destra dello stesso.

Il gonfalone è un drappo di rosso.[7]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Guardistallo è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignita il 17 maggio 1996 della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«ll comune di Guardistallo, malgrado fortemente presidiato da unità naziste e fasciste, divenne, subito dopo l'armistizio, centro di Resistenza e luogo di convegno di comandi partigiani. Militari, operai, contadini e studenti del circondario accorsero numerosi a formare combattive unità di volontari, operando molteplici atti di sabotaggio ed ardite azioni di guerriglia che provocarono la reazione degli occupatori. Nel corso del ripiegamento del fronte ed a seguito di un duro scontro con i partigiani, i tedeschi si abbandonarono a rastrellamenti ed a feroci rappresaglie, uccidendo sessantatré persone, fra cui numerosi patrioti, che caddero vittime della loro ansia di riscatto e di libertà. Guardistallo, 8 settembre 1943 - 29 giugno 1944»
— 17 maggio 1996

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 giugno 1985 27 maggio 1990 Dino Ceccarelli Partito Socialista Italiano Sindaco [11]
27 maggio 1990 24 aprile 1995 Dino Ceccarelli Partito Socialista Italiano Sindaco [11]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giuseppe Agostini centro-sinistra Sindaco [11]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giuseppe Agostini centro-sinistra Sindaco [11]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Mauro Giuseppe Gruppelli centro-sinistra Sindaco [11]
8 giugno 2009 25 maggio 2014 Mauro Giuseppe Gruppelli lista civica Sindaco [11]
26 maggio 2014 in carica Sandro Ceccarelli lista civica: tutti insieme Sindaco [11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 255.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Attilio Zuccagni-Orlandini, Indicatore topografico della Toscana granducale, Giuseppe Polverini Editore, Firenze 1856, p. 163.
  6. ^ http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/consultazione/terremoto.php?visualizzazione=svg Stucchi et al. (2007). DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione del catalogo parametrico CPTI04. Quaderni di Geofisica, INGV.
  7. ^ a b Guardistallo (Pisa) D.P.R. 22/04/2021 concessione di Stemma e Gonfalone, su Governo italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica. URL consultato il 9 giugno 2023.
  8. ^ a b D.P.R. di concessione del 22 aprile 2021 (PDF).
  9. ^ Guardistallo (Pisa) D.P.R. 22.06.2012 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 7 agosto 2022.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  11. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 2, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 471–482.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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