Sigaretta: differenze tra le versioni

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Tali sintomi devono presentarsi dopo numerose settimane di utilizzo del tabacco e devono influire in modo da causare uno [[Stress (medicina)|stress]] clinicamente significativo o influire negativamente sulla vita sociale e lavorativa. Inoltre si deve escludere che tali sintomi siano dovuti ad altri disordini mentali<ref name=Psychtreatment/>.
Tali sintomi devono presentarsi dopo numerose settimane di utilizzo del tabacco e devono influire in modo da causare uno [[Stress (medicina)|stress]] clinicamente significativo o influire negativamente sulla vita sociale e lavorativa. Inoltre si deve escludere che tali sintomi siano dovuti ad altri disordini mentali<ref name=Psychtreatment/>.

Uno studio, basato su un campione di circa 800 adolescenti fumatori, ha mostrato che il ''craving'', ovvero il bisogno irrefrenabile di fumare dopo la sospensione, si manifesta nel 45,5% dei casi, mentre nel 16% dei casi si associa ai sintomi dell'astinenza<ref>{{cita pubblicazione |cognome=Kleinjan M |coautori=et al. |anno=2012 |titolo=Predicting nicotine dependence profiles among adolescent smokers: the roles of personal and social-environmental factors in a longitudinal framework. |rivista=BMC Public Health |volume=16 |numero=12 |pagine=196 |pmid=22424115|pmc=PMC3328251|url=http://www.biomedcentral.com/1471-2458/12/196 |lingua=en }}</ref>.


==== Sintomi psicologici e variazioni dell'umore ====
==== Sintomi psicologici e variazioni dell'umore ====

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Disambiguazione – Se stai cercando il gioco, vedi Sigaretta (gioco).
Due sigarette con filtro

La sigaretta è un piccolo cilindro cartaceo contenente, in genere, foglie di tabacco tritate e lavorate. Non sempre o non solo avvolge il tabacco; può contenere altri prodotti vegetali, tra cui sostanze psicotrope come la cannabis, chiodi di garofano come l'indonesiano kretek ed altro ancora, come le sigarette tobacco-free, generalmente a base di mais, nonché diverse spezie ed erbe aromatiche come menta e cannella. Le sigarette possono essere arrotolate a mano o prodotte industrialmente.

La sigaretta è un oggetto di consumo molto diffuso in alcune culture, nonostante i danni[1] noti derivanti dall'assunzione diretta del fumo, o indiretta da parte di soggetti astanti e non fumatori. Il fumo di sigaretta è il metodo più comune di assunzione della nicotina, il componente psicoattivo del fumo.

La sigaretta in uso in occidente è generalmente composta di foglie di tabacco essiccato e finemente tritato (trinciato) e di tabacco ricostituito, spesso mischiato con altri additivi,[2] arrotolate o pressate in un cilindro di carta arrotolata di varie fogge, spesso di poco meno di 120 mm di lunghezza e 10 mm di diametro. Uno dei lati della sigaretta viene acceso e brucia lentamente senza fiamma permettendo di inalare il suo fumo dall'altro lato dove può essere posto un filtro, che il fumatore porta alla bocca. Talvolta le sigarette vengono fumate attraverso un bocchino.

La sigaretta si differenzia dal sigaro per le sue dimensioni inferiori, per il diverso trattamento a cui sono sottoposte le foglie di tabacco che la compongono e per la carta di colore bianco che la avvolge. L'involucro dei sigari invece viene generalmente creato arrotolando foglie di tabacco intere.

La nicotina, il principale componente attivo a livello neurologico della sigaretta, provoca una forte dipendenza nel soggetto che la consuma, stimolando il "sistema di ricompensa" del cervello.[3]

Il fumo di sigaretta è considerato causa di gravi danni alla salute[4] e fattore favorente l'insorgere di patologie a carico dell'apparato respiratorio, dell'apparato cardio-vascolare, nonché lo sviluppo di tumori. Studi hanno dimostrato che l'assunzione di fumo attraverso la sigaretta è più pericolosa per l'organismo rispetto all'assunzione tramite pipa o sigaro, in quanto nell'atto del consumo la quantità inalata è superiore, e i prodotti di combustione della carta aggiungono ulteriori componenti tossici[1], anche se diversi tumori del cavo orale sono specifici delle ultime due modalità. Il consumo del fumo provocato dalle sigarette in maniera attiva o passiva provoca secondo alcune stime più di 440.000 morti ogni anno soltanto negli Stati Uniti.[5]

Pubblicità del 1918 delle sigarette turche Murad

Storia

La nascita della sigaretta è controversa. Fu, forse, inventata dai soldati musulmani che, durante l'assedio di San Giovanni d'Acri (nell'odierno Israele) del 1831-2, pare sostituissero al narghilè i tubetti di carta svuotati della polvere da sparo con del tabacco sminuzzato manualmente. Altri ne attribuiscono l'invenzione ad alcuni soldati inglesi, sbarcati sempre a San Giovanni d'Acri nel 1840 in seguito all'azione militare contro l'Egitto. Costoro, privi di pipe e di tabacco, fabbricarono speciali sigarette ricorrendo a foglie di arrotolato. L'arrivo nel mondo moderno, non tanto della sigaretta quanto dell'uso di inalare il fumo prodotto dalla combustione delle foglie di tabacco, avvenne l'8 novembre 1587 quando Sir Walter Raleigh portò in Gran Bretagna, allora sotto il regno di Elisabetta I d'Inghilterra, delle foglie di tabacco e altri vegetali provenienti dalle terre adiacenti al fiume Orinoco.

Tipologie

Composizione di una sigaretta:
1. Uscita del fumo principale
2. Materiale filtrante (carbone attivo ed altri)
3. Adesivo
4. Fori di ventilazione (non sempre presenti)
5. Inchiostro
6. Adesivo
7. Uscita del fumo secondaria
8. Filtro
9. Carta del filtro
10. Tabacco e additivi
11. Carta
12. Punto di combustione e ceneri

Esistono principalmente 2 tipi di sigaretta:

  • preconfezionata meccanicamente in una catena di montaggio;
  • confezionata manualmente.

In entrambe i casi si possono avere sigarette confezionate con o senza filtro.

La sigaretta preconfezionata è prodotta con:

  • tabacco essiccato e tagliato in fini strisce di un millimetro di spessore, trattato con sostanze che cambiano a seconda della casa produttrice;
  • una cartina composta di cellulosa che può contenere additivi che ne assicurano il candore, migliorano la comparizione della cenere e garantiscono una combustione uniforme anche se la sigaretta non viene aspirata;
  • un filtro solitamente fabbricato con acetato di cellulosa, una sostanza sintetica di consistenza fibrosa, che ferma meccanicamente una piccola quantità di composti dannosi.

Nel caso di sigarette senza filtro il cilindro di tabacco e la cartina sono gli unici componenti della sigaretta.

La sigaretta prodotta manualmente contiene:

  • un tabacco tagliato in fili molto fini (0,5 - 0,3 mm) trattato (o meno) con sostanze che variano a seconda della casa produttrice e mantenuto umido;
  • una cartina con una piccola banda ricoperta di colla;
  • un filtro che può essere prodotto industrialmente o prodotto artigianalmente dallo stesso fumatore.

Anche questa sigaretta può essere manufatta senza filtro.

Ci sono tre tipologie di confezionamento manuale di una sigaretta:

  • Normale
  • "A bandiera"
Questo metodo per esperti consente di eliminare una parte della cartina per evitare di fumare troppa carta. La parte di cartina eliminata è detta, appunto, "bandiera".
  • "Senza colla"
Questo metodo per esperti consente di eliminare la parte della cartina con la colla. Inizialmente il processo è uguale a quello "normale", tuttavia, al posto di leccare la colla, con le labbra inumidite si strappa la cartina (ovviamente la parte con la colla) partendo dal filtro. La parte strappata e inumidita risulterà dentellata in modo irregolare: questo permette che si attacchi anche se priva di colla.

Il fumo di sigaretta

Lo stesso argomento in dettaglio: Tabagismo e Nicotina.

Il fumo di sigaretta (e generalmente di tabacco), è una miscela di gas (87%), vapore (5%) e particelle solide sospese (8%).

Il fumo derivante dalla combustione di una sigaretta contiene oltre 4.000 composti. Circa 3900 di queste sostanze sono gravemente dannose per gli organismi viventi.[6]. In generale comunque, il prodotto della maggior parte delle combustioni in carenza di ossigeno, atte a generare particolato incombusto o fumo, contengono composti dannosi per la salute.

Epidemiologia del fumo

Negli ultimi anni nei paesi più progrediti, i consumatori del fumo di sigaretta sono diminuiti, a seguito delle notizie riportate dal Surgeon General nel 1964, di correlazione fra fumo e danno alla salute.[7] La riduzione non fu poi così drastica: nel 2003, ad esempio, negli USA il 22% degli uomini fumava regolarmente sigarette.[8], e anche se nel 2004 il Surgeon General ha evidenziato nuovi pericoli aggiuntivi per chi fa uso abitualmente di sigarette, il numero di consumatori non è diminuito ulteriormente.[9] In Italia tra il 2006 e il 2007 il numero complessivo di fumatori è leggermente aumentato[10]. Il sesso maschile prevale e per quanto riguarda l'età iniziale si attesta intorno alla prima decade,e più del 30% dei fumatori inizia prima del raggiungimento della maggiore età. Per quanto riguarda il sesso femminile comporta il 17% di tutti i decessi negli USA,[11] il fumo in generale avendo effetti anti-estrogenici comporta nella donna cambiamenti ormonali come l'anticipazione della menopausa.[12]

Tossicologia del Fumo

Lo stesso argomento in dettaglio: Tossicologia del fumo di sigaretta.

La maggior parte delle sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene prodotte dalla combustione di una sigaretta è contenuta nel residuo del fumo ottenuto per allontanamento dell'acqua e della nicotina. Le sostanze nocive del fumo che possono danneggiare direttamente l'apparato respiratorio, ma anche indirettamente gli altri organi interni, sono essenzialmente:

Nicotina

Sigaretta durante la combustione.

La nicotina è uno dei principali componenti del tabacco, cui conferisce aroma e sapore; viene per la maggior parte eliminata nell'aria, mentre una piccola quantità arriva ai polmoni, dai quali viene parzialmente assorbita, generalmente in ragione da un quindicesimo ad un ventesimo della quantità di nicotina presente nel fumo inspirato, per un totale compreso tra 1 e 2 milligrammi per ogni sigaretta fumata Provoca l'aumento della pressione del sangue, l'aumento delle contrazioni del cuore e produce contrazioni dei vasi sanguigni periferici; è inoltre l'agente che più di ogni altro porta al fumatore dipendenza ed assuefazione.

Monossido di carbonio

Il monossido di carbonio è un gas tossico che interferisce con il trasporto dell' ossigeno da parte del sangue e con il suo utilizzo a livello cellulare.

Idrocarburi policiclici aromatici

Gli idrocarburi policiclici aromatici prodotti dalla combustione della sigaretta, contribuiscono al danno genomico, aumentano notevolmente il rischio di insorgenza dei principali tumori dell' apparato respiratorio, dell' apparato digerente e di diverse altre patologie tumorali.

Patologie correlate

Il consumo abituale di sigarette è fattore di incremento del rischio dell'insorgenza di una serie di patologie che possono avere esito mortale per il soggetto, raggruppabili in tre sottospecie: cardiopatie,[13] malattie respiratorie e comparse di masse tumorali:[14]

In alcuni Paesi, come l'Italia, i produttori sono tenuti a inserire nei pacchetti di sigarette messaggi sulla pericolosità del fumo per la salute. In altri Paesi, i produttori provvedono a farlo volontariamente. Queste informazioni escludono la responsabilità dei produttori per le malattie causate dal fumo attivo, e la possibilità di richieste di risarcimento danni.

Fumo passivo

Lo stesso argomento in dettaglio: Fumo passivo.

Il fumo passivo viene inteso come l'involontaria assunzione del fumo da parte di soggetti non fumatori,[25] le persone più esposte risultano i bambini (60% negli USA),[26] ritenuto pericoloso nello sviluppo di malattie croniche.[27]

Dipendenza e sospensione dal fumo

Il tabacco e la nicotina in esso contenuta, associata agli altri principi attivi, possono creare dipendenza come l'alcool, la cocaina e la morfina[28]. L'esistenza di un'astinenza da nicotina fu ipotizzata per la prima volta nel 1942[29], ma fu scientificamente provata dagli studi sul tabacco effettuati tra il 1961 e il 1975 dai dottori Herbert Silvette e Paul Larson[29][30]. In un primo momento si credette che i sintomi della dipendenza fossero inconsistenti e di origine psicologica, e solo alla fine degli anni settanta si parlò di una vera e propria sindrome di astinenza da nicotina.[29]. L'approccio iniziale favorì la credenza che l'assunzione di nicotina non comportasse tossicodipendenza, e in questo contesto si inserirono le campagne di disinformazione da parte delle industrie delle sigarette[31], che cercarono per decenni di nascondere i rischi mortali derivanti dal fumo. Un indicatore per comprendere la dipendenza del soggetto alla nicotina è il semplice cercare di ritardare la cosiddetta "prima sigaretta della giornata",[32] spesso si va incontro all'astinenza da fumo, e la persona cerca aiuto non riuscendo a smettere autonomamente. Occorre distinguere comunque tra dipendenza fisica e dipendenza psicologica. La nicotina o anche la sigaretta nella sua interezza (ad esempio il gesto stesso di fumare o di tenere la sigaretta tra le dita) possono generarle entrambe[senza fonte]. La dipendenza dalla sigaretta può variare molto da soggetto a soggetto, comunque in genere si ha una diminuzione o scomparsa dei sintomi della dipendenza fisica entro una decina di giorni dall'ultima sigaretta[senza fonte], mentre la dipendenza psicologica può durare anche per mesi, anni o non scomparire mai del tutto[senza fonte]. Alcune ricerche metterebbero in risalto l'estrema difficoltà, per i soggetti che ci provano, a smettere completamente di fumare: meno del 7% di chi non usufruisce di alcun supporto farmacologico e/o medico-psicologico non avrebbe ricominciato a fumare a distanza di un anno[senza fonte]. Più recentemente si è ricorso anche all'ipnosi, all'agopuntura, ai farmaci a base di nicotina e al bupropione. Nell'ipnosi il terapeuta trasmette messaggi al paziente, immerso in uno stato di coscienza basso, che potrebbero rinforzare la sospensione al fumo; invece l'agopuntura sfrutta il metodo di terapia auricolare; i prodotti a base di nicotina, siano essi cerotti, gomme da masticare o spray, tendono a spezzare il circolo della dipendenza fisica; il bupropione, infine, produce avversione al fumo.

Sintomi dell'astinenza

I criteri diagnostici del DSM-IV-TR per la sindrome da astinenza da nicotina, prevedono la presenza, entro 24 ore dalla cessazione o dalla riduzione del fumo, di almeno quattro dei seguenti sintomi[33]:

Tali sintomi devono presentarsi dopo numerose settimane di utilizzo del tabacco e devono influire in modo da causare uno stress clinicamente significativo o influire negativamente sulla vita sociale e lavorativa. Inoltre si deve escludere che tali sintomi siano dovuti ad altri disordini mentali[33].

Uno studio, basato su un campione di circa 800 adolescenti fumatori, ha mostrato che il craving, ovvero il bisogno irrefrenabile di fumare dopo la sospensione, si manifesta nel 45,5% dei casi, mentre nel 16% dei casi si associa ai sintomi dell'astinenza[34].

Sintomi psicologici e variazioni dell'umore

Tali sintomi possono comprendere: irritabilità, frustrazione, collera, ansia, depressione, ostilità, impazienza, insonnia, percezione dilatata del tempo, inquietudine, difficoltà a concentrarsi, diminuzione della vigilanza, sensazione di "testa vuota", craving.[35][36][37]

Sintomi fisici

Tali sintomi possono comprendere: mal di testa, dispnea, dolore diffuso, formicolio agli arti, mal di stomaco, fame e conseguente aumento ponderale fino a comportare anche sovrappeso o obesità, diminuzione della frequenza cardiaca, aumento della circolazione periferica, diminuzione dei livelli di adrenalina, noradrenalina e cortisolo nelle urine, variazioni dell'Elettroencefalogramma, variazioni nelle funzioni endocrine, variazioni della quantità di neurotrasmettitori in circolo, affaticamento, costipazione, sudorazione eccessiva o anomala, ulcere del cavo orale, comparsa o aumento di tosse se già presente.[35][35]

Multinazionali e marchi internazionali

Il mercato mondiale del tabacco è dominato da 4 grandi multinazionali e dall'azienda di stato cinese[38]:

Altri marchi

Note

  1. ^ a b Joseph C. Segen, Concise Dictionary of Modern Medicine Pag 316, New York, McGraw-Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3917-3.
  2. ^ http://www.jeffreywigand.com/WHOFinal.pdf Wigand, MA. Additives, cigarette design and tobacco product regulation, a report to: world health organization, tobacco free initiative, tobacco product regulation group, Kobe, Giappone, 28 giugno-2 luglio 2006
  3. ^ Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione Pag 2897, Milano, Springer-Verlag, 2008, ISBN 978-88-470-0707-9.
  4. ^ sul fumo da sigaretta - dalla rivista medica The Lancet (24/03/2007).
  5. ^ Centers for Disease Control and Prevention (CDC)., Declines in lung cancer rates--California, 1988-1997., in MMWR Morb Mortal Wkly Rep., vol. 49, dicembre 2000, pp. 1066-1069.
  6. ^ Patel RR, Ryu JH, Vassallo R., Cigarette smoking and diffuse lung disease., in Drugs., vol. 68, 2008, pp. 1511-1527.
  7. ^ Cortas CS, Talley CL., Appropriate remedial action? medical students, medical schools, and smoking and health education in New York and the United States, 1964-87., in J Hist Med Allied Sci., vol. 62, 2007, pp. 316-335.
  8. ^ Levy DT, Nikolayev L, Mumford E., Recent trends in smoking and the role of public policies: results from the SimSmoke tobacco control policy simulation model., in Addiction., vol. 100, 2005, pp. 1526-1536.
  9. ^ Jack H. Mendelson, M.D., Michelle B. Sholar, Nathalie Goletiani, M.D., Arthur J. Siegel, M.D., and Nancy K. Mello, Ph.D, Effects of Low and High Nicotine Cigarette Smoking on Mood States and the HPA Axis in Men, in Neuropsychopharmacology., settembre 2005.
  10. ^ Comunicato stampa dell'Istituto superiore di sanità
  11. ^ a b Eugene Braunwald, Malattie del cuore (7ª edizione) Pag 1953, Milano, Elsevier Masson, 2007, ISBN 978-88-214-2987-3.
  12. ^ McKinlay SM., The normal menopause transition: an overview, in Maturitas., vol. 23, 1996, pp. 137-145.
  13. ^ De Rosa S, Pacileo M, Sasso L, Di Palma V, Maietta P, Paglia A, Brevetti L, Cirillo P, Chiariello M., Insights into pathophysiology of smoke-related cardiovascular disease., in Monaldi Arch Chest Dis. ., vol. 70, giugno 2008, pp. 59-67.
  14. ^ Richard Doll, Richard Peto, Jillian Boreham, Isabelle Sutherland, Mortality in relation to smoking: 50 years' observations on male British doctors., in BMJ, vol. 328, 2004.
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  16. ^ Sutherland E.R., Cherniack R.M., Management of chronic obstructive pulmhe la consuma, stimolando Engl. J Med, vol. 350, 2004, pp. 2689–2697.
  17. ^ Gianni Bonadonna, Gioacchino Robustelli Della Cuna, Pinuccia Valgussa, Medicina oncologica (8ª edizione), pag 947, Milano, Elsevier Masson, 2007, ISBN 978-88-214-2814-2.
  18. ^ Zhou B, Yang L, Sun Q, Cong R, Gu H, Tang N, Zhu H, Wang B., Cigarette smoking and the risk of endometrial cancer: a meta-analysis., in Am J Med., vol. 121, giugno 2008, pp. 501-508..
  19. ^ Ladeiras-Lopes R, Pereira AK, Nogueira A, Pinheiro-Torres T, Pinto I, Santos-Pereira R, Lunet N., Smoking and gastric cancer: systematic review and meta-analysis of cohort studies., in Cancer Causes Control. ., vol. 19, 2008, pp. 689-701.
  20. ^ Gasior G, Pierzchała W, Ograbek-Król M., The relationship between cigarette smoking and some types of idiopathic interstitial pneumonias, in Wiad Lek., vol. 61, 2008, pp. 48-52.
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  23. ^ Shionoya S., Buerger's disease: diagnosis and management., in Cardiovasc Surg., vol. 1, giugno 1993, pp. 207-214.
  24. ^ Bahmanyar S, Montgomery SM, Weiss RJ, Ekbom A., Maternal smoking during pregnancy, other prenatal and perinatal factors, and the risk of Legg-Calvé-Perthes disease., in Pediatrics., vol. 122, agosto 2008, pp. e459-464.
  25. ^ Baker RR, Proctor CJ, The origins and properties of environmental tobacco smoke, in Environ Int., vol. 16, 1990, pp. 231–245.
  26. ^ Pirkle JL, Bernert JT, Caudill SP, Sosnoff CS, Pechacek TF., Trends in the exposure of nonsmokers in the U.S. population to secondhand smoke: 1988-2002., in Environ Health Perspect., giugno 2006.
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  31. ^ Fumo e tumore
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  33. ^ a b Psychtreatment
  34. ^ (EN) Kleinjan M, et al., Predicting nicotine dependence profiles among adolescent smokers: the roles of personal and social-environmental factors in a longitudinal framework., in BMC Public Health, vol. 16, n. 12, 2012, p. 196, PMC PMC3328251, PMID 22424115.
  35. ^ a b c Medicina delle Dipendenze - Italian Journal of the Addictions
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  37. ^ Smettere di fumare? Il tempo non passa mai - torinoscienza.it
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Bibliografia

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  • Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione, Milano, Springer-Verlag, 2008, ISBN 978-88-470-0707-9.

Voci correlate

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