Filtro di sigaretta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Un filtro di sigaretta nuovo ed uno usato a confronto.

Il filtro di sigaretta è un piccolo cilindro che si trova all'estremità di una sigaretta. È composto in genere da acetato di cellulosa, una sostanza fibrosa che serve a bloccare meccanicamente l'inalazione delle foglie di tabacco e di certi agenti dannosi prodotti dalla combustione della carta e del tabacco stesso.

I filtri sono venduti sfusi per chi si fa le sigarette manualmente, e sono di solito un componente di quelle fatte industrialmente. Il filtro non è tuttavia un componente essenziale di una sigaretta, ed esistono in commercio qualità che ne sono sprovviste.

Rischi e benefici[modifica | modifica wikitesto]

Il filtro è stato introdotto nelle sigarette a partire dagli anni '50 del XX secolo, principalmente con lo scopo di ridurre i danni alla salute causati dal fumo. Sebbene alcuni studi dimostrino che il filtro riduce il rischio di carcinoma del polmone, riducendo la quantità di catrame e di nicotina inalate[1], esso è invece inefficiente nel rimuovere i gas a basso peso molecolare, come il monossido di carbonio[2].

Un importante effetto collaterale dell'uso dei filtri di sigaretta è dato dal danno ambientale. Il filtro non viene consumato, e costituisce pertanto un rifiuto, noto come mozzicone di sigaretta. I mozziconi di sigaretta sono i rifiuti di origine antropica più disseminati al mondo. Ogni anno nel mondo vengono fumate circa 5,6 bilioni di sigarette.[3] Di questi, si stima che 4,5 bilioni di mozziconi di sigaretta diventino rifiuti.[4] L'acetato di cellulosa, principale componente dei filtri di sigaretta, si biodegrada lentamente,[5] e dopo il loro abbandono, i mozziconi possono rilasciare nell'ambiente diverse sostanze tossiche, tra cui nicotina, arsenico, idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti.[6]

A causa del loro notevole impatto ambientale, in diverse parti del mondo sono stati realizzati progetti per il riciclo dei filtri di sigaretta.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ N. Thomas, N. T. Tanner, R. Ward, A. Rojewski, M. Gebregziabher, B. Toll, G. A. Silvestri (22 May, 2019). A5894 - Filtered, Unfiltered, Light, Ultralight, Regular or Mentholated: The Effect of Cigarette Type on Lung Cancer Incidence and Mortality in the National Lung Screening Trial. Dept. of Pulmonary, Critical Care, and Sleep Medicine, Medical Univ of South Carolina, Charleston, SC, United States, Dept. of Public Health Sciences, Medical Univ of South Carolina, Charleston, SC, United States. Ret. 01, July, 2021. https://www.abstractsonline.com/pp8/#!/5789/presentation/23033
  2. ^ Robert Kapp, Tobacco Smoke, in Encyclopedia of Toxicology, vol. 4, 2nd, Elsevier, 2005, pp. 200–202, ISBN 978-0-12-745354-5.
  3. ^ Novotny TE, Lum K, Smith E, Cigarettes butts and the case for an environmental policy on hazardous cigarette waste, in International Journal of Environmental Research and Public Health, vol. 6, n. 5, 2009, pp. 1691–705, DOI:10.3390/ijerph6051691, PMC 2697937, PMID 19543415.
  4. ^ The world litters 4.5 trillion cigarette butts a year. Can we stop this?, su blog.chron.com, The Houston Chronicle, 12 maggio 2010. URL consultato il 16 settembre 2014.
  5. ^ Frederic Beaudry, Are Cigarette Butts Biodegradable?, su environment.about.com, 2017. URL consultato il 28 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
  6. ^ (EN) Hiroshi Moriwaki, Shiori Kitajima e Kenshi Katahira, Waste on the roadside, 'poi-sute' waste: Its distribution and elution potential of pollutants into environment, in Waste Management, vol. 29, n. 3, 2009, pp. 1192–1197, DOI:10.1016/j.wasman.2008.08.017, PMID 18851907.
  7. ^ Rifiuti e creatività: come ti riciclo i mozziconi di sigaretta, su supereva.it. URL consultato il 20 aprile 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]