Stato quantico: differenze tra le versioni

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In [[meccanica quantistica]], uno '''stato quantico''' è un'entità matematica che fornisce una [[distribuzione di probabilità]] per i risultati di ogni possibile [[misurazione]] su un sistema. La conoscenza dello stato quantico, unitamente alle regole dell'evoluzione del sistema nel tempo, costituisce tutto ciò che si può prevedere sul comportamento del sistema. Una miscela di stati quantici è di nuovo uno stato quantico. Gli stati quantici che non possono essere scritti come una miscela di altri stati sono chiamati '''stati quantici puri''' (o sovrapposizione coerente), mentre tutti gli altri stati sono chiamati '''stati quantici misti''' (o miscela statistica). Uno stato quantistico puro può essere rappresentato da un vettore<ref group="a">Più propriamente, uno stato è un raggio, ovvero un vettore e tutti i suoi multipli. Ad esempio, <math>|v\rangle</math> e <math>2|v\rangle</math> sono due vettori diversi ma appartengono allo stesso raggio, e quindi rappresentano lo stesso stato quantistico.</ref> in uno [[spazio di Hilbert]] sui [[Numero complesso|numeri complessi]],<ref name="weinberg">{{cita libro|autore=Steven Weinberg|anno=2002|titolo=The Quantum Theory of Fields|volume=I|isbn=978-0-521-55001-7|wkautore=Steven Weinberg|editore=[[Cambridge University Press]]|url=https://archive.org/details/quantumtheoryoff00stev}}</ref><ref name="Griffiths2004">{{citation|author=Griffiths, David J.|title=Introduction to Quantum Mechanics (2nd ed.)|publisher=Prentice Hall|year=2004|isbn=978-0-13-111892-8}}</ref> mentre gli stati misti sono rappresentati da [[Operatore densità|matrici densità]], che sono operatori semidefiniti positivi che agiscono sugli spazi di Hilbert.<ref name="holevo">{{Cite book|last=Holevo|first=Alexander S.|author-link=Alexander Holevo|title=Statistical Structure of Quantum Theory|publisher=Springer|series=Lecture Notes in Physics|year=2001|isbn=3-540-42082-7|oclc=318268606}}</ref><ref name="peres">{{Cite book|last=Peres|first=Asher|title=[[Quantum Theory: Concepts and Methods]]|publisher=Kluwer Academic Publishers|year=1995|isbn=0-7923-2549-4|author-link=Asher Peres}}</ref>
In [[meccanica quantistica]] lo '''stato quantico''' (o '''stato quantistico''' o semplicemente '''stato''') è la rappresentazione [[matematica]] di un [[sistema fisico]].


Gli stati puri sono anche conosciuti come vettori di stato o [[Funzione d'onda|funzioni d'onda]], in particolare quando gli stati sono rappresentati come funzioni della posizione o della quantità di moto. Per esempio, quando si tratta dello spettro energetico dell'elettrone in un atomo di idrogeno, i vettori di stato rilevanti sono identificati dal [[numero quantico principale]], il [[Numero quantico orbitale|numero quantico di momento angolare]], il [[numero quantico magnetico]], e la componente z dello [[spin]]. Per un altro esempio, se lo spin di un elettrone viene misurato in qualsiasi direzione, ad esempio con un [[esperimento di Stern-Gerlach]], ci sono due possibili risultati: su o giù. Lo spazio di Hilbert per lo spin dell'elettrone è quindi bidimensionale e costituisce un [[qubit]]. Uno stato puro qui è rappresentato da un vettore complesso bidimensionale <math>(\alpha ,\beta)</math> con una lunghezza di uno, cioè con
==Descrizione==
:<math>|\alpha|^2 + |\beta|^2 = 1,</math>
Uno stato quantico è un [[Vettore (matematica)|vettore]] definito in uno [[spazio di Hilbert]]. Data una base dello spazio formata dagli [[Autostato|autostati]] di un'[[osservabile]], uno stato può essere uno [[Sovrapposizione coerente|stato puro]], cioè un vettore di base, oppure uno [[miscela statistica|stato misto]], cioè una [[combinazione lineare]] dei vettori di base. L'applicazione dell'operatore relativo all'osservabile su uno stato puro fornisce un risultato univoco, l'[[autovalore]] corrispondente, mentre l'applicazione dell'operatore su uno stato misto fornisce una [[distribuzione di probabilità]] nello [[spazio delle fasi]], usata per descrivere un ''ensemble'' di sistemi di cui non si conosce lo stato singolarmente. Per cui uno stato, in particolare modo se è misto oltre ad essere rappresentato come combinazione lineare di stati puri, può essere anche descritto tramite [[Operatore_densità|matrici densità]] formate dalle componenti nella [[Base_(algebra_lineare)|base]] scelta dell'operatore relativo all'osservabile, infatti la combinazione lineare che descrive lo stato in una base di stati puri è [[sommatoria]] dell'operatore applicato ai singoli vari stati puri della base.
dove <math>|\alpha|</math> e <math>|\beta|</math> sono i valori assoluti di <math>\alpha</math> e <math>\beta</math>. Uno stato misto, in questo caso, ha la struttura di una matrice <math>2 \times 2</math> [[Matrice hermitiana|hermitiana]] e semi-definita positiva, con [[Traccia (matrice)|traccia]] 1.<ref name="rieffel">{{Cite book|title-link= Quantum Computing: A Gentle Introduction |title=Quantum Computing: A Gentle Introduction|last1=Rieffel|first1=Eleanor G.|last2=Polak|first2=Wolfgang H.|date=2011-03-04|publisher=MIT Press|isbn=978-0-262-01506-6|language=en|author-link=Eleanor Rieffel}}</ref> Un caso più complicato è dato (nella [[notazione bra-ket]]) dallo stato di singoletto, che esemplifica l'[[entanglement quantistico]]:


: <math>\left|\psi\right\rang = \frac{1}{\sqrt{2}}\big(\left|\uparrow\downarrow\right\rang - \left|\downarrow\uparrow\right\rang \big),</math>
Secondo la [[meccanica ondulatoria]], uno stato quantistico è rappresentato, nella base delle coordinate, da una particolare [[funzione complessa]] detta [[funzione d'onda]]. Questa funzione riassume tutte le informazioni circa uno stato quantistico di una particella. Essa è una funzione particolare perché deve soddisfare alcune proprietà matematiche che le danno corrispondenti proprietà fisiche: in particolare, è una funzione definita in uno spazio vettoriale infinito dimensionale e complesso detto [[spazio di Hilbert]] <math>\mathcal{H}</math>; inoltre, appartiene alla classe delle [[funzione a quadrato sommabile|funzioni a quadrato sommabile]] <math>L^2(\Omega)</math> definite su un opportuno dominio <math>\Omega</math>, cioè tali che:


che comporta la [[Sovrapposizione di stati|sovrapposizione]] di stati di spin per due particelle con spin {{frac|1|2}}. Lo stato di singoletto soddisfa la proprietà che se gli spin delle particelle sono misurati lungo la stessa direzione allora o lo spin della prima particella è osservato su e quello della seconda giù, o viceversa; entrambe le possibilità accadono con uguale probabilità.
:<math>\psi \in \mathcal{H}=L^2(\Omega) \quad \Longleftrightarrow \int_\Omega |\psi|^2 <\infty</math>


Uno stato quantistico misto corrisponde a una miscela probabilistica di stati puri; tuttavia, diverse distribuzioni di stati puri possono generare stati misti equivalenti (cioè fisicamente indistinguibili). Il [[teorema di Schrödinger-HJW]] classifica la moltitudine di modi per scrivere un dato stato misto come una [[combinazione convessa]] di stati puri.<ref>{{Cite journal|last=Kirkpatrick|first=K. A.|date=February 2006|title=The Schrödinger-HJW Theorem|journal=[[Foundations of Physics Letters]]|volume=19|issue=1|pages=95–102|doi=10.1007/s10702-006-1852-1|issn=0894-9875|arxiv=quant-ph/0305068|s2cid=15995449}}</ref> Prima che una particolare misurazione venga eseguita su un sistema quantistico, la teoria fornisce solo una [[distribuzione di probabilità]] per il risultato, e la forma che questa distribuzione assume è completamente determinata dallo stato quantico e dagli [[Operatore lineare|operatori lineari]] che descrivono la misurazione. Le distribuzioni di probabilità per le diverse misurazioni presentano dei compromessi esemplificati dal [[Principio di indeterminazione di Heisenberg|principio di indeterminazione]]: uno stato che implica una gamma ristretta di possibili risultati per un esperimento implica necessariamente una vasta gamma di possibili risultati per un altro.
Oppure, essa può rappresentarsi come un vettore in uno spazio complesso infinito dimensionale: secondo la [[notazione bra-ket|notazione di Dirac]], ogni stato quantistico è rappresentabile come <math>|\alpha \rangle</math>. Le due rappresentazioni sono identiche; alla base di tutto, c'è la definizione delle funzioni d'onda nello spazio vettoriale di Hilbert.


==Descrizione concettuale==
La funzione d'onda, così come un vettore di stato, descrive lo stato completamente e questo è anche uno dei [[Postulati della meccanica quantistica|postulati fondamentali della meccanica quantistica]]. Le sue proprietà permettono di calcolare la [[probabilità]] che una particella si trovi in un certo intervallo, cioè abbia un valore definito (nel senso probabilistico): <math>dP = |\psi(q,t)|^2 \, dq</math>, dove ''q'' rappresenta le coordinate nello [[spazio delle fasi]]. In base alla definizione stessa di probabilità, lo stato quantistico, e quindi la sua funzione d'onda, deve permettere di prevedere la posizione della particella anche a istanti di tempo successivi una volta nota la configurazione iniziale al tempo <math>t=0</math>, e questa informazione implica che ci deve essere un'equazione lineare nel tempo che permetta di trovare la soluzione al tempo ''t'' (l'[[equazione di Schrödinger]]). In ogni caso, deve valere la condizione di normalizzazione:


===Stati puri===
:<math>\int_{-\infty}^{\infty} |\psi(q,t)|^2 \, dq = 1</math>
[[File:Hydrogen Density Plots.png|thumb|450px|[[Densità di probabilità]] per l'elettrone di un atomo di idrogeno in diversi stati quantistici]]


Nella formulazione matematica della meccanica quantistica, gli stati quantici puri corrispondono a vettori in uno [[spazio di Hilbert]], mentre ogni grandezza osservabile (come l'energia o la quantità di moto di una [[Particella (fisica)|particella]]) è associata a un [[Operatore (fisica)|operatore]], di fatto un'applicazione lineare che agisce sugli stati del sistema. Gli autovalori dell'operatore corrispondono ai possibili valori dell'[[osservabile]]. Per esempio, è possibile osservare una particella con quantità di moto pari a 1&nbsp;kg&sdot;m/s se e solo se uno degli autovalori dell'[[Operatore impulso|operatore associato]] è 1&nbsp;kg&sdot;m/s. Il corrispondente [[Autovettore e autovalore|autovettore]] (che i fisici chiamano '''autostato''') con autovalore 1&nbsp;kg&sdot;m/s sarebbe uno stato con un ben definito valore di quantità di moto di 1&nbsp;kg&sdot;m/s, con nessuna incertezza quantistica: se venisse misurata la quantità di moto, il risultato è garantito essere pari a 1&nbsp;kg&sdot;m/s.
che assicura di trovare la particella con la sua probabilità rispettiva in qualche punto dello spazio. Ogni funzione per la quale l'integrale <math>||\psi||^2 = \int |\psi(q,t)|^2 \, dq</math> converge è una [[funzione a quadrato sommabile]] (o integrabile) e quindi rappresenta uno stato quantistico.


D'altra parte, un sistema in una sovrapposizione di molti diversi autostati in generale ''ha'' incertezza quantistica per una data osservabile. Possiamo rappresentare questa combinazione lineare di autostati come:
Inoltre, si postula che due stati <math>\psi</math> e <math>c \cdot \psi</math> , dove ''c'' è una costante complessa, rappresentino fisicamente lo stesso stato quantistico: qualora non venga espresso, in generale ogni stato è definito a meno di una costante arbitraria, che però, al fine di rappresentare uno stato quantistico, è ininfluente e spesso viene sottintesa. In base a questo, e al fatto che, se <math>\psi_1</math> e <math>\psi_2</math> sono due stati quantistici per il sistema, anche lo stato <math>c_1 \psi_1 + c_2 \psi_2</math> è uno stato possibile per il sistema, alla base della teoria quantistica si pone il [[Principio di sovrapposizione (meccanica quantistica)|principio di sovrapposizione]]: ogni stato quantistico è in generale dato dalla sovrapposizione di un numero infinito di stati <math>|\phi_i\rangle</math>:


:<math>| \alpha \rangle = \sum_{i = 0}^{\infty} c_i |\phi_i \rangle</math>
:<math>|\Psi(t)\rangle = \sum_n C_n(t) |\Phi_n\rang.</math>


Il coefficiente che corrisponde a un particolare stato nella [[combinazione lineare]] è un numero complesso, comportando così effetti di interferenza tra gli stati. I coefficienti sono dipendenti dal tempo. Come uno stato quantistico cambia nel tempo è governato dall'[[operatore di evoluzione temporale]]. I simboli <math>|</math> e <math>\rangle</math><ref group="a">Talvolta vengono impropriamente usate le [[parentesi uncinate]] anziché le [[parentesi angolate]].</ref> che circondano <math>\Psi</math> fanno parte della [[notazione bra-ket]].
dove gli <math>c_i</math> sono costanti complesse.

Le miscele statistiche di stati sono un tipo diverso di combinazione lineare. Una miscela statistica di stati è un insieme statistico di sistemi indipendenti. Esse rappresentano il nostro grado di conoscenza mentre l'incertezza all'interno della meccanica quantistica è fondamentale nella teoria. Matematicamente, una miscela statistica non è una combinazione che utilizza coefficienti complessi, ma piuttosto una combinazione che utilizza valori reali, probabilità positive di stati diversi <math>\Phi_n</math>. Un numero <math>P_n</math> rappresenta la probabilità che un sistema selezionato a caso sia nello stato <math>\Phi_n</math>. A differenza del caso della combinazione lineare, ogni sistema si trova in un determinato autostato.<ref>[http://xbeams.chem.yale.edu/~batista/vaa/node4.html Statistical Mixture of States]</ref><ref>{{cite web|url=http://electron6.phys.utk.edu/qm1/modules/m6/statistical.htm |title=The Density Matrix |access-date=January 24, 2012 |url-status=dead |archive-url=https://web.archive.org/web/20120115220044/http://electron6.phys.utk.edu/qm1/modules/m6/statistical.htm }}</ref>

Il valore di aspettazione <math>\langle A \rangle _\sigma</math> di un'osservabile ''A'' è una media statistica di valori misurati dell'osservabile. È questa media, e la distribuzione di probabilità, che viene predetta dalle teorie fisiche.

Non ci sono stati che siano autostati per ''tutte'' le osservabili allo stesso tempo. Per esempio, non è possibile preparare uno stato tale che sia una misura della posizione sia una misura della quantità di moto (effettuate nello stesso istante di tempo) siano conosciute esattamente; almeno una delle due avrà un intervallo di valori possibili.<ref group="a">Per evitare fraintendimenti, si intende che le misure sono state effettuate sullo stesso stato, ma in due esecuzioni dell'esperimento.</ref> Questo è il contenuto del [[principio di indeterminazione di Heisenberg]].

Inoltre, a differenza di quanto accade in meccanica classica, è inevitabile che ''effettuare una misura del sistema in genere cambia il suo stato''.<ref>[[Werner Heisenberg|Heisenberg, W.]] (1927). Über den anschaulichen Inhalt der quantentheoretischen Kinematik und Mechanik, ''Z. Phys.'' '''43''': 172–198. Translation as [https://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19840008978.pdf 'The actual content of quantum theoretical kinematics and mechanics']. Also translated as 'The physical content of quantum kinematics and mechanics' at pp.&nbsp;62–84 by editors John Wheeler and Wojciech Zurek, in ''Quantum Theory and Measurement'' (1983), Princeton University Press, Princeton NJ.</ref><ref>[[Niels Bohr|Bohr, N.]] (1927/1928). The quantum postulate and the recent development of atomic theory, [http://www.nature.com/nature/journal/v121/n3050/abs/121580a0.html ''Nature'' Supplement April 14 1928, '''121''': 580–590].</ref><ref group="a">{{Cita|Dirac (1958)|p. 4}}: "If a system is small, we cannot observe it without producing a serious disturbance."</ref> Più precisamente: dopo aver misurato un'osservabile ''A'', il sistema sarà in un autostato di ''A''; allora lo stato è cambiato, a meno che non si trovasse già in un autostato. Questo esprime un genere di coerenza logica: se viene misurata ''A'' due volte consecutivamente,<ref group="a">cioè separate da un ritardo nullo. Si può immaginare fermare il tempo, fare le due misure e poi riavviarlo. In questo modo le misure sono state fatte allo stesso momento ma è possibile distinguere quale è stata fatta prima.</ref> allora queste misure produrranno lo stesso risultato. Questo ha tuttavia alcune conseguenze particolari, come segue.

Consideriamo due osservabili incompatibili, ''A'' e ''B'', dove ''A'' è stata misurata precedentemente nel tempo rispetto a ''B''. Si supponga che il sistema sia in un autostato di ''B'' all'inizio dell'esperimento. Se misuriamo solo ''B'', tutti gli esperimenti daranno lo stesso risultato. Se invece si misura prima ''A'' e poi ''B'' nello stesso esperimento, il sistema si trasferirà in un autostato di ''A'' dopo la prima misurazione, con la conseguenza che i risultati di ''B'' saranno generalmente statistici. La conclusione è che le misure dei sistemi quantistici si influenzano a vicenda, e l'ordine in cui vengono effettuate è importante.

Un'altra caratteristica degli stati quantistici diventa rilevante se si considera un sistema fisico costituito da più sottosistemi; per esempio, un esperimento con due particelle piuttosto che una. La fisica quantistica permette certi stati, chiamati [[Entanglement quantistico|stati entangled]], che mostrano certe correlazioni statistiche tra le misure sulle due particelle che non possono essere spiegate dalla teoria classica. Questi stati entangled portano a proprietà sperimentalmente testabili ([[teorema di Bell]]) che permettono di distinguere tra la teoria quantistica e modelli alternativi classici (non quantistici).

===Rappresentazione di Schrödinger e rappresentazione di Heisenberg===

Si possono considerare le osservabili dipendenti dal tempo, mentre lo stato rimane fissato dall'inizio dell'esperimento. Questo approccio è chiamato "[[rappresentazione di Heisenberg]]". Si può, allo stesso modo, trattare le osservabili come fissate e invece considerare lo stato del sistema variabile nel tempo; questo si chiama [[rappresentazione di Schrödinger]]. Concettualmente (e matematicamente), i due approcci sono equivalenti; scegliere una delle due è una convenzione.

Nella teoria quantistica sono utilizzati entrambi i punti di vista. Mentre la meccanica quantistica non relativistica è solitamente formulata in termini della rappresentazione di Schrödinger, quella di Heisenberg è spesso preferita nel contesto relativistico, ovvero per la [[teoria quantistica dei campi]]. Un'altra rappresentazione, intermedia, è la [[rappresentazione di interazione]].<ref name="Gottfried (2013)">{{Cita|Gottfried (2003)|p. 65}}.</ref>

==Formalismo in fisica quantistica==

{{Vedi anche|Formulazione matematica della meccanica quantistica}}

===Stati puri come raggi in uno spazio di Hilbert complesso===

La fisica quantistica è spesso formulata in termini dell'[[algebra lineare]], come segue. Un determinato sistema è identificato con qualche [[spazio di Hilbert]] di dimensione finita o infinita. Gli stati puri corrispondono a vettori di [[spazio vettoriale normato|norma]] 1. Allora l'insieme di tutti gli stati puri corrispondono alla [[sfera unitaria]] nello spazio di Hilbert, perché la sfera unitaria è definita come l'insieme di tutti i vettori con norma 1.

Moltiplicare uno stato puro per uno scalare è fisicamente ininfluente. Se un vettore in uno spazio di Hilbert <math>H</math> può essere ottenuto da un altro vettore moltiplicando per un certo numero complesso non nullo, si dice che i due vettori corrispondano allo stesso "raggio" in <math>H</math><ref>{{cita libro|autore=Steven Weinberg|anno=2002|titolo=The Quantum Theory of Fields|volume=I|isbn=978-0-521-55001-7|wkautore=Steven Weinberg|editore=[[Cambridge University Press]]|url=https://archive.org/details/quantumtheoryoff00stev|p=50}}</ref> e anche allo stesso punto nello [[spazio di Hilbert proiettivo]] di <math>H</math>.

===Notazione bra-ket===
{{Vedi anche|Notazione bra-ket}}

I calcoli in meccanica quantistica fanno spesso uso di operatori lineari, prodotti scalari, spazi duali e l'operazione di coniugazione hermitiana. Al fine di rendere questi calcoli più scorrevoli e per rendere meno necessario la comprensione completa dell'algebra lineare, [[Paul Dirac]] inventò una notazione per descrivere gli stati quantici, detta ''[[notazione bra-ket]]''. Alcune conseguenze di questo sono:

*L'espressione usata per denotare un vettore di stato (che corrisponde a uno stato quantico puro) ha la forma <math>|\psi\rangle</math> (dove "<math>\psi</math>" può essere sostituito da qualsiasi altro simbolo, lettera, numero o anche parola). Questo può essere contrastato con la solita notazione matematica, dove i vettori sono di solito lettere latine minuscole, ed è chiaro dal contesto che sono effettivamente vettori.
*Dirac definì due tipi di vettore, ''bra'' e ''ket'', l'uno il duale dell'altro.<ref group="a">{{Cita|Dirac (1958)|p. 20}}: "The bra vectors, as they have been here introduced, are quite a different kind of vector from the kets, and so far there is no connexion between them except for the existence of a scalar product of a bra and a ket."</ref>
*Ogni ket <math>|\psi\rangle</math> è univocamente associato a un ''bra'', denotato con <math>\langle\psi|</math>, che corrisponde allo stesso stato quantistico. Tecnicamente, il bra è l'[[Operatore aggiunto|aggiunto]] del ket. È un elemento dello [[spazio duale]], e correlato al ket per il [[teorema della rappresentazione di Riesz]]. In uno spazio finito-dimensionale con una base scelta, se si scrive <math>|\psi\rangle</math> come un vettore colonna, <math>\langle\psi|</math> è un vettore riga; per ottenerlo occorre trasporre <math>|\psi\rangle</math> e fare il [[complesso coniugato]] delle sue entrate.
*I prodotti scalari<ref group="a">{{Cita|Dirac (1958)|p. 19}}: "A scalar product 〈''B''{{!}}''A'' now appears as a complete bracket expression."</ref><ref group="a">{{Cita|Gottfried (2013)|p. 31}} : "to define the scalar products as being between bras and kets." [https://books.google.com/books?id=8gFX-9YcvIYC&pg=PA31&vq=%22to%20define%20the%20scalar%20products%20as%20being%20between%20bras%20and%20kets.%22 Google Books]</ref> (anche chiamati ''braket'' da bra e ket) sono scritti in modo tale che un bra e un ket siano uno attaccato all'altro: <math>\lang \psi_1|\psi_2\rang</math>.

===Spin===
{{Vedi anche|Spin}}
Il [[momento angolare]] ha la stessa dimensione (M · L<sup>2</sup> · T<sup>-1</sup>) della [[costante di Planck]] e, sulla scala quantistica, si comporta come un grado di libertà ''discreto'' dei sistemi quantistici. La maggior parte delle particelle possiedono un particolare momento angolare intrinseco che non appare in meccanica classica e ha origine dalla generalizzazione relativistica della teoria da parte di Dirac. Matematicamente è descritto con gli [[Spinore|spinori]]. In meccanica quantistica non relativistica le [[Rappresentazione del gruppo di Lie|rappresentazioni del gruppo di Lie]] SU(2) vengono usate per descrivere questa libertà aggiuntiva. Per una data particella, la scelta di rappresentazione (e quindi l'intervallo dei possibili valori dell'osservabile di spin) è specificata da un numero non negativo ''S'' che, in unità della [[costante di Planck ridotta]] ''ħ'', è o [[intero]] (0, 1, 2 ...) o [[semintero]] (1/2, 3/2, 5/2 ...). Per una particella massiva con spin ''S'', il suo [[numero quantico di spin]] ''m'' assume sempre uno dei possibili 2''S'' + 1 valori nell'insieme
:<math>\{ -S, -S+1, \ldots +S-1, +S \}</math>

Di conseguenza, lo stato quantico di una particella con spin è descritto da una funzione d'onda a valori vettoriali in <math>\Complex^{2S+1}</math>. Equivalentemente, è rappresentato da una [[funzione a valori complessi]] di quattro variabili: un [[numero quantico]] discreto (per lo spin) è aggiunto alle usuali tre variabili continue (per la posizione nello spazio).

===Stati a molti corpi e statistica delle particelle===

Lo stato quantistico di un sistema di ''N'' particelle, ciascuna potenzialmente con spin, è descritto da una funzione a valori complessi con quattro variabili per particella, corrispondente a 3 [[coordinate spaziali]] e lo [[spin]], ad esempio

:<math>|\psi (\mathbf r_1,\, m_1;\; \dots;\; \mathbf r_N,\, m_N)\rangle.</math>

dove le variabili di spin ''m<sub>ν</sub>'' assumono valori dell'insieme
:<math>\{-S_\nu,\, -S_\nu + 1,\, \ldots,\, +S_\nu - 1,\, +S_\nu \}</math>
in cui <math>S_\nu</math> è lo spin della ''&nu;''-esima particella. <math>S_\nu = 0</math> se la particella ''&nu;''-esima non ha spin.

La trattazione delle [[particelle identiche]] per i [[Bosone (fisica)|bosoni]] (particelle con spin intero) differisce da quella per i [[Fermione|fermioni]] (particelle con spin semintero). La funzione a ''N''-particelle di cui sopra dovrà essere simmetrizzata (nel caso bosonico) o anti-simmetrizzata (nel caso fermionico) rispetto al numero delle particelle. Se non tutte e ''N'' le particelle sono identiche, ma alcune sì, allora la funzione deve essere (anti-)simmetrizzata separatamente sulle variabili corrispondenti a ogni gruppo di variabili identiche, secondo la statistica bosonica o fermionica.

Gli elettroni sono fermioni con ''S''&nbsp;=&nbsp;1/2, i [[Fotone|fotoni]] sono bosoni con ''S''&nbsp;=&nbsp;1 (sebbene siano senza massa e pertanto non possono essere descritte con la meccanica di Schrödinger).

===Stati di base dei sistemi a una particella===
Come per ogni [[spazio di Hilbert]], se una [[Base (algebra lineare)|base]] è scelta, allora ogni ket può essere sviluppato come una [[combinazione lineare]] degli elementi della base. In simboli, dati i ket di base <math>|{k_i}\rang</math>, ogni ket <math>|\psi\rang</math> si scrive come

:<math>| \psi \rang = \sum_i c_i |{k_i}\rangle</math>

dove ''c<sub>i</sub>'' sono numeri complessi. In termini fisici, questa formula significa che <math>|\psi\rang</math> è stata espressa come una "sovrapposizione quantistica" degli stati <math>|{k_i}\rang</math>. Se i ket di base sono scelti [[Base ortonormale|ortonormali]] (come accade di solito), allora <math>c_i=\lang {k_i} | \psi \rang</math>.

Una proprietà degna di nota è che gli stati ''normalizzati'' <math>|\psi\rang</math> sono caratterizzati da

:<math>\lang\psi|\psi\rang = 1,</math>

e per una base ortonormale questo equivale a

:<math>\sum_i \left | c_i \right | ^2 = 1.</math>

Questo genere di sviluppo gioca un ruolo importante nelle misure in meccanica quantistica. In particolare, se i <math>|{k_i}\rang</math> sono autostati (con [[autovalore|autovalori]] ''k<sub>i</sub>'') di un'osservabile misurata sullo stato normalizzato <math>|\psi\rang</math>, allora la probabilità che il risultato della misura sia ''k<sub>i</sub>'' è |''c<sub>i</sub>''|<sup>2</sup>. La condizione di normalizzazione fissa la somma totale delle probabilità uguale a 1.

Un esempio particolarmente importante è la [[Operatore posizione|base della posizione]], che è la base formata dagli autostati <math>|\mathbf{r}\rang</math> con autovalori <math>\mathbf{r}</math> dell'osservabile che corrisponde alla misura della posizione spaziale.<ref group="a">Notare che uno stato <math>|\psi\rang</math> è una sovrapposizione di stati di base diversi <math>|\mathbf{r}\rang</math>, quindi <math>|\psi\rang</math> e <math>|\mathbf{r}\rang</math> sono elementi dello stesso spazio di Hilbert. Una particella nello stato <math>|\mathbf{r}\rang</math> si trova precisamente nella posizione <math>\mathbf{r} = (x,y,z)</math>, mentre una particella nello stato <math>|\psi\rang</math> si può trovare in varie posizioni con diverse probabilità.</ref> Se questi autostati sono non degeneri (per esempio, se il sistema è una particella singola senza spin), allora ogni ket <math>|\psi\rang</math> è associato a una funzione a valori complessi dello spazio tridimensionale:<ref group="a">Nel caso continuo, i ket di base <math>|\mathbf{r}\rang</math> non sono unitari (a differenza dello stato <math>|\psi\rang</math>): sono invece normalizzati secondo <math>\textstyle \int \mathrm{d}^3 \mathbf{r}' \, \lang \mathbf{r} | \mathbf{r}' \rang = 1,</math>({{Cita|Landau (1965)|p. 17}}) cioè <math>\lang \mathbf{r} | \mathbf{r}' \rang = \delta(\mathbf{r}' - \mathbf{r})</math> (una [[delta di Dirac]]), il che significa che <math>\lang \mathbf{r} | \mathbf{r} \rang = \infty.</math></ref>
:<math>\psi(\mathbf{r}) \equiv \lang \mathbf{r} | \psi \rang. </math>
Questa funzione è definita la [[funzione d'onda]] associata a <math>|\psi\rang</math>. Similmente al caso discreto, la densità di probabilità che si trovi la particella nella posizione <math>\mathbf{r}</math> is <math>|\psi(\mathbf{r})|^2</math> e gli stati normalizzati hanno
:<math>\int \mathrm{d}^3 \mathbf{r} \, |\psi(\mathbf{r})|^2 = 1</math>.
In termini dell'insieme continuo che forma la base della posizione, <math>|\mathbf{r}\rang</math>, lo stato <math>|\psi \rang</math> è:
:<math>|\psi \rang = \int \mathrm{d}^3 \mathbf{r} \, \psi (\mathbf{r}) |\mathbf{r}\rang </math>.
===Sovrapposizione di stati puri===
{{Main|Principio di sovrapposizione (meccanica quantistica)}}

Come già menzionato, gli stati quantistici possono essere sovrapposti. Se <math>|\alpha\rangle</math> e <math>|\beta\rangle</math> sono due ket corrispondenti a stati quantistici, il ket
:<math>c_\alpha|\alpha\rang+c_\beta|\beta\rang</math>
è un altro stato (possibilmente non normalizzato), diverso dai primi due. Si noti che sia le ampiezze sia le fasi di <math>c_\alpha</math> e <math>c_\beta</math> influenzeranno lo stato risultante; in altre parole, ad esempio, anche se <math>|\psi\rang</math> e <math>e^{i\theta}|\psi\rang</math> (per ''θ'' reale) corrispondono allo stesso stato fisico, non sono interscambiabili, perché <math>|\phi\rang+|\psi\rang</math> e <math>|\phi\rang+e^{i\theta}|\psi\rang</math> non corrisponderanno allo stesso stato fisico per tutte le scelte di <math>|\phi\rang</math>. Tuttavia, <math>|\phi\rang+|\psi\rang</math> e <math>e^{i\theta}(|\phi\rang+|\psi\rang)</math> corrisponderanno allo stesso stato fisico. Questo fatto si esprime dicendo che i fattori di fase "globali" non sono fisici, mentre lo sono quelli "relativi".

Un altro esempio pratico di sovrapposizione è l'[[esperimento della doppia fenditura]], nel quale la sovrapposizione porta a [[interferenza quantistica]]. Lo stato del [[fotone]] è una sovrapposizione di due diversi stati, uno corrispondente al passaggio attraverso la fenditura sinistra e l'altro al passaggio attraverso la fenditura destra. La fase relativa tra questi due stati dipende dalla differenza tra le due fenditura. L'interferenza, che dipende da questa fase, è costruttiva in alcuni punti e distruttiva in altri, creando così una figura di interferenza. Si dice gli stati sovrapposti sono in una "sovrapposizione coerente", in analogia con la [[Coerenza (fisica)|coerenza]] di altri fenomeni ondulatori.

L'importanza delle fasi relative si manifesta anche nell'[[oscillazione di Rabi]], dove, per via dell'[[equazione di Schrödinger]], la fase relativa varia nel tempo, risultando in una sovrapposizione di stati che oscilla da uno stato all'altro.

===Stati misti===
{{Vedi anche|Operatore densità}}

Uno stato quantistico ''puro'' è uno stato che può essere descritto da un vettore ket, come descritto sopra. Uno stato quantistico ''misto'' è un [[insieme statistico]] di stati puri (la disciplina correlata è la [[meccanica statistica quantistica]]). Gli stati misti originano inevitabilmente da stati puri quando, per un sistema quantistico composto <math>H_1 \otimes H_2</math> con uno stato entangled, la parte di <math>H_2</math> è inaccessibile all'osservatore. Lo stato della parte di <math>H_1</math> è espresso quindi come la traccia parziale su <math>H_2</math>.

Uno stato misto non può essere descritto con un singolo vettore ket. Invece, è descritto dalla sua ''matrice densità'' (o ''operatore densità'') associata, solitamente denotata con ''ρ''. Notare che le matrici densità possono descrivere sia gli stati puri che quelli puri, trattandoli allo stesso livello. Inoltre, uno stato misto su un dato sistema quantistico descritto da uno spazio di Hilbert <math>H</math> può essere sempre rappresentato come la traccia parziale di uno stato quantistico puro su un sistema più grande <math>H \otimes K</math> per uno spazio di Hilbert <math>K</math> sufficientemente grande.

La matrice densità che descrive uno stato misto è definita come un operatore della forma

:<math>\rho = \sum_s p_s | \psi_s \rangle \langle \psi_s |</math>

dove <math>p_s</math> è la frazione dell'insieme in ogni stato puro <math>|\psi_s\rangle</math>. Si può pensare alla matrice densità come a un modo di usare il formalismo a una particella per descrivere il comportamento di molte particelle simili dando una distribuzione (o insieme) di probabilità degli stati in cui queste particelle possono trovarsi.

Un criterio semplice per capire se una matrice densità descrive uno stato puro o uno misto è verificare se la [[Traccia (matrice)|traccia]] di ''ρ''<sup>2</sup> sia uguale a 1 (stato puro) o minore di 1 (stato misto).<ref group="a">Questo criterio è valido solo se la matrice densità è normalizzata e quindi ha traccia 1, come è assunto in questa voce e in molti libri di testo. È però possibile adoperare un'altra normalizzazione, in tal caso il criterio per uno stato diventa: <math>\operatorname{Tr}(\rho^2)=(\operatorname{Tr} \rho)^2</math>.</ref><ref>[https://books.google.com/books?id=kl-pMd9Qx04C&pg=PA39 Blum, ''Density matrix theory and applications'', page 39].</ref> Un altro criterio, equivalente, è che l'[[entropia di von Neumann]] è 0 per uno stato puro e strettamente positiva per uno stato misto.

Le regole della misura in meccanica quantistica sono particolarmente semplici da esprimere in termini di matrici di densità. Ad esempio, il [[valore di aspettazione]] (media) d'insieme di una misurazione corrispondente a un'osservabile ''A'' è data da

:<math>\langle A \rangle = \sum_s p_s \langle \psi_s | A | \psi_s \rangle = \sum_s \sum_i p_s a_i | \langle \alpha_i | \psi_s \rangle |^2 = \operatorname{tr}(\rho A)</math>

dove <math>|\alpha_i\rangle, \; a_i</math> sono rispettivamente autoket e autovalori per l'operatore ''A'', e "tr" denota la traccia. È importante notare che stanno accadendo due tipi di medie, di cui una è una sovrapposizione quantistica pesata sui ket di base <math>|\psi_s\rangle</math> degli stati, e l'altra è una media statistica (detta ''incoerente'') con le probabilità ''p<sub>s</sub>'' di quegli stati.

Secondo [[Eugene Wigner]],<ref>{{cite book | author=Eugene Wigner | author-link= Eugene Wigner |contribution=Remarks on the mind-body question | pages=284&ndash;302 | editor=I.J. Good | title=The Scientist Speculates | location=London | publisher=Heinemann | year=1962 |contribution-url=http://www.phys.uu.nl/igg/jos/foundQM/wigner.pdf}} Footnote 13 on p.180</ref> il concetto di miscela fu introdotto da [[Lev Landau]].<ref>{{cite journal | author=Lev Landau |title=Das Dämpfungsproblem in der Wellenmechanik (The Damping Problem in Wave Mechanics)| journal=Zeitschrift für Physik | volume=45 | issue=5&ndash;6 |pages=430-441 | year=1927 |doi=10.1007/bf01343064 |bibcode = 1927ZPhy...45..430L |s2cid=125732617}} traduzione inglese ristampata su: {{cite book | editor=D. Ter Haar | title=Collected papers of L.D. Landau | location=Oxford | publisher=Pergamon Press | year=1965 }} p.8&ndash;18</ref><ref name="Landau38">{{Cita|Landau (1965)|pp. 38&ndash;41}}</ref>
== Note ==
=== Fonti ===
<references />
=== Approfondimenti ===
<references group="a" />

== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=[[Paul Dirac]]|anno=1958|titolo=The Principles of Quantum Mechanics|ed=4|editore=Oxford University Press|anno=1958|cid=Dirac (1958)}}
* {{Cita libro|autore=Kurt Gottfried|wkautore=Kurt Gottfried|autore2=Tung-Mow Yan|wkautore2=Tung-Mow Yan|titolo=Quantum Mechanics: Fundamentals|editore=Springer|ed=2|anno=2003|isbn=9780387955766|cid=Gottfried (2003)}}
* {{Cita libro|autore=Lev Landau|autore2=Evgenij Lifšic|wkautore1=Lev Landau|wkautore2=Evgenij Michajlovič Lifšic|titolo=Quantum Mechanics --- Non-Relativistic Theory|città=London|editore=Pergamon Press|collana=Course of Theoretical Physics|volume=3|url=https://archive.org/download/QuantumMechanics_104/LandauLifshitz-QuantumMechanics_text.pdf|ed=2|anno=1965|cid=Landau (1965)}}


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 21:29, 5 nov 2021

In meccanica quantistica, uno stato quantico è un'entità matematica che fornisce una distribuzione di probabilità per i risultati di ogni possibile misurazione su un sistema. La conoscenza dello stato quantico, unitamente alle regole dell'evoluzione del sistema nel tempo, costituisce tutto ciò che si può prevedere sul comportamento del sistema. Una miscela di stati quantici è di nuovo uno stato quantico. Gli stati quantici che non possono essere scritti come una miscela di altri stati sono chiamati stati quantici puri (o sovrapposizione coerente), mentre tutti gli altri stati sono chiamati stati quantici misti (o miscela statistica). Uno stato quantistico puro può essere rappresentato da un vettore[a 1] in uno spazio di Hilbert sui numeri complessi,[1][2] mentre gli stati misti sono rappresentati da matrici densità, che sono operatori semidefiniti positivi che agiscono sugli spazi di Hilbert.[3][4]

Gli stati puri sono anche conosciuti come vettori di stato o funzioni d'onda, in particolare quando gli stati sono rappresentati come funzioni della posizione o della quantità di moto. Per esempio, quando si tratta dello spettro energetico dell'elettrone in un atomo di idrogeno, i vettori di stato rilevanti sono identificati dal numero quantico principale, il numero quantico di momento angolare, il numero quantico magnetico, e la componente z dello spin. Per un altro esempio, se lo spin di un elettrone viene misurato in qualsiasi direzione, ad esempio con un esperimento di Stern-Gerlach, ci sono due possibili risultati: su o giù. Lo spazio di Hilbert per lo spin dell'elettrone è quindi bidimensionale e costituisce un qubit. Uno stato puro qui è rappresentato da un vettore complesso bidimensionale con una lunghezza di uno, cioè con

dove e sono i valori assoluti di e . Uno stato misto, in questo caso, ha la struttura di una matrice hermitiana e semi-definita positiva, con traccia 1.[5] Un caso più complicato è dato (nella notazione bra-ket) dallo stato di singoletto, che esemplifica l'entanglement quantistico:

che comporta la sovrapposizione di stati di spin per due particelle con spin 12. Lo stato di singoletto soddisfa la proprietà che se gli spin delle particelle sono misurati lungo la stessa direzione allora o lo spin della prima particella è osservato su e quello della seconda giù, o viceversa; entrambe le possibilità accadono con uguale probabilità.

Uno stato quantistico misto corrisponde a una miscela probabilistica di stati puri; tuttavia, diverse distribuzioni di stati puri possono generare stati misti equivalenti (cioè fisicamente indistinguibili). Il teorema di Schrödinger-HJW classifica la moltitudine di modi per scrivere un dato stato misto come una combinazione convessa di stati puri.[6] Prima che una particolare misurazione venga eseguita su un sistema quantistico, la teoria fornisce solo una distribuzione di probabilità per il risultato, e la forma che questa distribuzione assume è completamente determinata dallo stato quantico e dagli operatori lineari che descrivono la misurazione. Le distribuzioni di probabilità per le diverse misurazioni presentano dei compromessi esemplificati dal principio di indeterminazione: uno stato che implica una gamma ristretta di possibili risultati per un esperimento implica necessariamente una vasta gamma di possibili risultati per un altro.

Descrizione concettuale

Stati puri

Densità di probabilità per l'elettrone di un atomo di idrogeno in diversi stati quantistici

Nella formulazione matematica della meccanica quantistica, gli stati quantici puri corrispondono a vettori in uno spazio di Hilbert, mentre ogni grandezza osservabile (come l'energia o la quantità di moto di una particella) è associata a un operatore, di fatto un'applicazione lineare che agisce sugli stati del sistema. Gli autovalori dell'operatore corrispondono ai possibili valori dell'osservabile. Per esempio, è possibile osservare una particella con quantità di moto pari a 1 kg⋅m/s se e solo se uno degli autovalori dell'operatore associato è 1 kg⋅m/s. Il corrispondente autovettore (che i fisici chiamano autostato) con autovalore 1 kg⋅m/s sarebbe uno stato con un ben definito valore di quantità di moto di 1 kg⋅m/s, con nessuna incertezza quantistica: se venisse misurata la quantità di moto, il risultato è garantito essere pari a 1 kg⋅m/s.

D'altra parte, un sistema in una sovrapposizione di molti diversi autostati in generale ha incertezza quantistica per una data osservabile. Possiamo rappresentare questa combinazione lineare di autostati come:

Il coefficiente che corrisponde a un particolare stato nella combinazione lineare è un numero complesso, comportando così effetti di interferenza tra gli stati. I coefficienti sono dipendenti dal tempo. Come uno stato quantistico cambia nel tempo è governato dall'operatore di evoluzione temporale. I simboli e [a 2] che circondano fanno parte della notazione bra-ket.

Le miscele statistiche di stati sono un tipo diverso di combinazione lineare. Una miscela statistica di stati è un insieme statistico di sistemi indipendenti. Esse rappresentano il nostro grado di conoscenza mentre l'incertezza all'interno della meccanica quantistica è fondamentale nella teoria. Matematicamente, una miscela statistica non è una combinazione che utilizza coefficienti complessi, ma piuttosto una combinazione che utilizza valori reali, probabilità positive di stati diversi . Un numero rappresenta la probabilità che un sistema selezionato a caso sia nello stato . A differenza del caso della combinazione lineare, ogni sistema si trova in un determinato autostato.[7][8]

Il valore di aspettazione di un'osservabile A è una media statistica di valori misurati dell'osservabile. È questa media, e la distribuzione di probabilità, che viene predetta dalle teorie fisiche.

Non ci sono stati che siano autostati per tutte le osservabili allo stesso tempo. Per esempio, non è possibile preparare uno stato tale che sia una misura della posizione sia una misura della quantità di moto (effettuate nello stesso istante di tempo) siano conosciute esattamente; almeno una delle due avrà un intervallo di valori possibili.[a 3] Questo è il contenuto del principio di indeterminazione di Heisenberg.

Inoltre, a differenza di quanto accade in meccanica classica, è inevitabile che effettuare una misura del sistema in genere cambia il suo stato.[9][10][a 4] Più precisamente: dopo aver misurato un'osservabile A, il sistema sarà in un autostato di A; allora lo stato è cambiato, a meno che non si trovasse già in un autostato. Questo esprime un genere di coerenza logica: se viene misurata A due volte consecutivamente,[a 5] allora queste misure produrranno lo stesso risultato. Questo ha tuttavia alcune conseguenze particolari, come segue.

Consideriamo due osservabili incompatibili, A e B, dove A è stata misurata precedentemente nel tempo rispetto a B. Si supponga che il sistema sia in un autostato di B all'inizio dell'esperimento. Se misuriamo solo B, tutti gli esperimenti daranno lo stesso risultato. Se invece si misura prima A e poi B nello stesso esperimento, il sistema si trasferirà in un autostato di A dopo la prima misurazione, con la conseguenza che i risultati di B saranno generalmente statistici. La conclusione è che le misure dei sistemi quantistici si influenzano a vicenda, e l'ordine in cui vengono effettuate è importante.

Un'altra caratteristica degli stati quantistici diventa rilevante se si considera un sistema fisico costituito da più sottosistemi; per esempio, un esperimento con due particelle piuttosto che una. La fisica quantistica permette certi stati, chiamati stati entangled, che mostrano certe correlazioni statistiche tra le misure sulle due particelle che non possono essere spiegate dalla teoria classica. Questi stati entangled portano a proprietà sperimentalmente testabili (teorema di Bell) che permettono di distinguere tra la teoria quantistica e modelli alternativi classici (non quantistici).

Rappresentazione di Schrödinger e rappresentazione di Heisenberg

Si possono considerare le osservabili dipendenti dal tempo, mentre lo stato rimane fissato dall'inizio dell'esperimento. Questo approccio è chiamato "rappresentazione di Heisenberg". Si può, allo stesso modo, trattare le osservabili come fissate e invece considerare lo stato del sistema variabile nel tempo; questo si chiama rappresentazione di Schrödinger. Concettualmente (e matematicamente), i due approcci sono equivalenti; scegliere una delle due è una convenzione.

Nella teoria quantistica sono utilizzati entrambi i punti di vista. Mentre la meccanica quantistica non relativistica è solitamente formulata in termini della rappresentazione di Schrödinger, quella di Heisenberg è spesso preferita nel contesto relativistico, ovvero per la teoria quantistica dei campi. Un'altra rappresentazione, intermedia, è la rappresentazione di interazione.[11]

Formalismo in fisica quantistica

Lo stesso argomento in dettaglio: Formulazione matematica della meccanica quantistica.

Stati puri come raggi in uno spazio di Hilbert complesso

La fisica quantistica è spesso formulata in termini dell'algebra lineare, come segue. Un determinato sistema è identificato con qualche spazio di Hilbert di dimensione finita o infinita. Gli stati puri corrispondono a vettori di norma 1. Allora l'insieme di tutti gli stati puri corrispondono alla sfera unitaria nello spazio di Hilbert, perché la sfera unitaria è definita come l'insieme di tutti i vettori con norma 1.

Moltiplicare uno stato puro per uno scalare è fisicamente ininfluente. Se un vettore in uno spazio di Hilbert può essere ottenuto da un altro vettore moltiplicando per un certo numero complesso non nullo, si dice che i due vettori corrispondano allo stesso "raggio" in [12] e anche allo stesso punto nello spazio di Hilbert proiettivo di .

Notazione bra-ket

Lo stesso argomento in dettaglio: Notazione bra-ket.

I calcoli in meccanica quantistica fanno spesso uso di operatori lineari, prodotti scalari, spazi duali e l'operazione di coniugazione hermitiana. Al fine di rendere questi calcoli più scorrevoli e per rendere meno necessario la comprensione completa dell'algebra lineare, Paul Dirac inventò una notazione per descrivere gli stati quantici, detta notazione bra-ket. Alcune conseguenze di questo sono:

  • L'espressione usata per denotare un vettore di stato (che corrisponde a uno stato quantico puro) ha la forma (dove "" può essere sostituito da qualsiasi altro simbolo, lettera, numero o anche parola). Questo può essere contrastato con la solita notazione matematica, dove i vettori sono di solito lettere latine minuscole, ed è chiaro dal contesto che sono effettivamente vettori.
  • Dirac definì due tipi di vettore, bra e ket, l'uno il duale dell'altro.[a 6]
  • Ogni ket è univocamente associato a un bra, denotato con , che corrisponde allo stesso stato quantistico. Tecnicamente, il bra è l'aggiunto del ket. È un elemento dello spazio duale, e correlato al ket per il teorema della rappresentazione di Riesz. In uno spazio finito-dimensionale con una base scelta, se si scrive come un vettore colonna, è un vettore riga; per ottenerlo occorre trasporre e fare il complesso coniugato delle sue entrate.
  • I prodotti scalari[a 7][a 8] (anche chiamati braket da bra e ket) sono scritti in modo tale che un bra e un ket siano uno attaccato all'altro: .

Spin

Lo stesso argomento in dettaglio: Spin.

Il momento angolare ha la stessa dimensione (M · L2 · T-1) della costante di Planck e, sulla scala quantistica, si comporta come un grado di libertà discreto dei sistemi quantistici. La maggior parte delle particelle possiedono un particolare momento angolare intrinseco che non appare in meccanica classica e ha origine dalla generalizzazione relativistica della teoria da parte di Dirac. Matematicamente è descritto con gli spinori. In meccanica quantistica non relativistica le rappresentazioni del gruppo di Lie SU(2) vengono usate per descrivere questa libertà aggiuntiva. Per una data particella, la scelta di rappresentazione (e quindi l'intervallo dei possibili valori dell'osservabile di spin) è specificata da un numero non negativo S che, in unità della costante di Planck ridotta ħ, è o intero (0, 1, 2 ...) o semintero (1/2, 3/2, 5/2 ...). Per una particella massiva con spin S, il suo numero quantico di spin m assume sempre uno dei possibili 2S + 1 valori nell'insieme

Di conseguenza, lo stato quantico di una particella con spin è descritto da una funzione d'onda a valori vettoriali in . Equivalentemente, è rappresentato da una funzione a valori complessi di quattro variabili: un numero quantico discreto (per lo spin) è aggiunto alle usuali tre variabili continue (per la posizione nello spazio).

Stati a molti corpi e statistica delle particelle

Lo stato quantistico di un sistema di N particelle, ciascuna potenzialmente con spin, è descritto da una funzione a valori complessi con quattro variabili per particella, corrispondente a 3 coordinate spaziali e lo spin, ad esempio

dove le variabili di spin mν assumono valori dell'insieme

in cui è lo spin della ν-esima particella. se la particella ν-esima non ha spin.

La trattazione delle particelle identiche per i bosoni (particelle con spin intero) differisce da quella per i fermioni (particelle con spin semintero). La funzione a N-particelle di cui sopra dovrà essere simmetrizzata (nel caso bosonico) o anti-simmetrizzata (nel caso fermionico) rispetto al numero delle particelle. Se non tutte e N le particelle sono identiche, ma alcune sì, allora la funzione deve essere (anti-)simmetrizzata separatamente sulle variabili corrispondenti a ogni gruppo di variabili identiche, secondo la statistica bosonica o fermionica.

Gli elettroni sono fermioni con S = 1/2, i fotoni sono bosoni con S = 1 (sebbene siano senza massa e pertanto non possono essere descritte con la meccanica di Schrödinger).

Stati di base dei sistemi a una particella

Come per ogni spazio di Hilbert, se una base è scelta, allora ogni ket può essere sviluppato come una combinazione lineare degli elementi della base. In simboli, dati i ket di base , ogni ket si scrive come

dove ci sono numeri complessi. In termini fisici, questa formula significa che è stata espressa come una "sovrapposizione quantistica" degli stati . Se i ket di base sono scelti ortonormali (come accade di solito), allora .

Una proprietà degna di nota è che gli stati normalizzati sono caratterizzati da

e per una base ortonormale questo equivale a

Questo genere di sviluppo gioca un ruolo importante nelle misure in meccanica quantistica. In particolare, se i sono autostati (con autovalori ki) di un'osservabile misurata sullo stato normalizzato , allora la probabilità che il risultato della misura sia ki è |ci|2. La condizione di normalizzazione fissa la somma totale delle probabilità uguale a 1.

Un esempio particolarmente importante è la base della posizione, che è la base formata dagli autostati con autovalori dell'osservabile che corrisponde alla misura della posizione spaziale.[a 9] Se questi autostati sono non degeneri (per esempio, se il sistema è una particella singola senza spin), allora ogni ket è associato a una funzione a valori complessi dello spazio tridimensionale:[a 10]

Questa funzione è definita la funzione d'onda associata a . Similmente al caso discreto, la densità di probabilità che si trovi la particella nella posizione is e gli stati normalizzati hanno

.

In termini dell'insieme continuo che forma la base della posizione, , lo stato è:

.

Sovrapposizione di stati puri

Lo stesso argomento in dettaglio: Principio di sovrapposizione (meccanica quantistica).

Come già menzionato, gli stati quantistici possono essere sovrapposti. Se e sono due ket corrispondenti a stati quantistici, il ket

è un altro stato (possibilmente non normalizzato), diverso dai primi due. Si noti che sia le ampiezze sia le fasi di e influenzeranno lo stato risultante; in altre parole, ad esempio, anche se e (per θ reale) corrispondono allo stesso stato fisico, non sono interscambiabili, perché e non corrisponderanno allo stesso stato fisico per tutte le scelte di . Tuttavia, e corrisponderanno allo stesso stato fisico. Questo fatto si esprime dicendo che i fattori di fase "globali" non sono fisici, mentre lo sono quelli "relativi".

Un altro esempio pratico di sovrapposizione è l'esperimento della doppia fenditura, nel quale la sovrapposizione porta a interferenza quantistica. Lo stato del fotone è una sovrapposizione di due diversi stati, uno corrispondente al passaggio attraverso la fenditura sinistra e l'altro al passaggio attraverso la fenditura destra. La fase relativa tra questi due stati dipende dalla differenza tra le due fenditura. L'interferenza, che dipende da questa fase, è costruttiva in alcuni punti e distruttiva in altri, creando così una figura di interferenza. Si dice gli stati sovrapposti sono in una "sovrapposizione coerente", in analogia con la coerenza di altri fenomeni ondulatori.

L'importanza delle fasi relative si manifesta anche nell'oscillazione di Rabi, dove, per via dell'equazione di Schrödinger, la fase relativa varia nel tempo, risultando in una sovrapposizione di stati che oscilla da uno stato all'altro.

Stati misti

Lo stesso argomento in dettaglio: Operatore densità.

Uno stato quantistico puro è uno stato che può essere descritto da un vettore ket, come descritto sopra. Uno stato quantistico misto è un insieme statistico di stati puri (la disciplina correlata è la meccanica statistica quantistica). Gli stati misti originano inevitabilmente da stati puri quando, per un sistema quantistico composto con uno stato entangled, la parte di è inaccessibile all'osservatore. Lo stato della parte di è espresso quindi come la traccia parziale su .

Uno stato misto non può essere descritto con un singolo vettore ket. Invece, è descritto dalla sua matrice densità (o operatore densità) associata, solitamente denotata con ρ. Notare che le matrici densità possono descrivere sia gli stati puri che quelli puri, trattandoli allo stesso livello. Inoltre, uno stato misto su un dato sistema quantistico descritto da uno spazio di Hilbert può essere sempre rappresentato come la traccia parziale di uno stato quantistico puro su un sistema più grande per uno spazio di Hilbert sufficientemente grande.

La matrice densità che descrive uno stato misto è definita come un operatore della forma

dove è la frazione dell'insieme in ogni stato puro . Si può pensare alla matrice densità come a un modo di usare il formalismo a una particella per descrivere il comportamento di molte particelle simili dando una distribuzione (o insieme) di probabilità degli stati in cui queste particelle possono trovarsi.

Un criterio semplice per capire se una matrice densità descrive uno stato puro o uno misto è verificare se la traccia di ρ2 sia uguale a 1 (stato puro) o minore di 1 (stato misto).[a 11][13] Un altro criterio, equivalente, è che l'entropia di von Neumann è 0 per uno stato puro e strettamente positiva per uno stato misto.

Le regole della misura in meccanica quantistica sono particolarmente semplici da esprimere in termini di matrici di densità. Ad esempio, il valore di aspettazione (media) d'insieme di una misurazione corrispondente a un'osservabile A è data da

dove sono rispettivamente autoket e autovalori per l'operatore A, e "tr" denota la traccia. È importante notare che stanno accadendo due tipi di medie, di cui una è una sovrapposizione quantistica pesata sui ket di base degli stati, e l'altra è una media statistica (detta incoerente) con le probabilità ps di quegli stati.

Secondo Eugene Wigner,[14] il concetto di miscela fu introdotto da Lev Landau.[15][16]

Note

Fonti

  1. ^ Steven Weinberg, The Quantum Theory of Fields, I, Cambridge University Press, 2002, ISBN 978-0-521-55001-7.
  2. ^ Griffiths, David J., Introduction to Quantum Mechanics (2nd ed.), Prentice Hall, 2004.
  3. ^ Alexander S. Holevo, Statistical Structure of Quantum Theory, Springer, 2001, ISBN 3-540-42082-7.
  4. ^ Asher Peres, Quantum Theory: Concepts and Methods, Kluwer Academic Publishers, 1995, ISBN 0-7923-2549-4.
  5. ^ (EN) Quantum Computing: A Gentle Introduction, MIT Press, 4 marzo 2011, ISBN 978-0-262-01506-6.
  6. ^ K. A. Kirkpatrick, The Schrödinger-HJW Theorem, in Foundations of Physics Letters, vol. 19, n. 1, February 2006, pp. 95–102, DOI:10.1007/s10702-006-1852-1.
  7. ^ Statistical Mixture of States
  8. ^ The Density Matrix, su electron6.phys.utk.edu.
  9. ^ Heisenberg, W. (1927). Über den anschaulichen Inhalt der quantentheoretischen Kinematik und Mechanik, Z. Phys. 43: 172–198. Translation as 'The actual content of quantum theoretical kinematics and mechanics'. Also translated as 'The physical content of quantum kinematics and mechanics' at pp. 62–84 by editors John Wheeler and Wojciech Zurek, in Quantum Theory and Measurement (1983), Princeton University Press, Princeton NJ.
  10. ^ Bohr, N. (1927/1928). The quantum postulate and the recent development of atomic theory, Nature Supplement April 14 1928, 121: 580–590.
  11. ^ Gottfried (2003), p. 65.
  12. ^ Steven Weinberg, The Quantum Theory of Fields, I, Cambridge University Press, 2002, p. 50, ISBN 978-0-521-55001-7.
  13. ^ Blum, Density matrix theory and applications, page 39.
  14. ^ Eugene Wigner, The Scientist Speculates, a cura di I.J. Good, London, Heinemann, 1962, pp. 284–302. Footnote 13 on p.180
  15. ^ Lev Landau, Das Dämpfungsproblem in der Wellenmechanik (The Damping Problem in Wave Mechanics), in Zeitschrift für Physik, vol. 45, 5–6, 1927, pp. 430-441, DOI:10.1007/bf01343064. traduzione inglese ristampata su: D. Ter Haar (a cura di), Collected papers of L.D. Landau, Oxford, Pergamon Press, 1965. p.8–18
  16. ^ Landau (1965), pp. 38–41

Approfondimenti

  1. ^ Più propriamente, uno stato è un raggio, ovvero un vettore e tutti i suoi multipli. Ad esempio, e sono due vettori diversi ma appartengono allo stesso raggio, e quindi rappresentano lo stesso stato quantistico.
  2. ^ Talvolta vengono impropriamente usate le parentesi uncinate anziché le parentesi angolate.
  3. ^ Per evitare fraintendimenti, si intende che le misure sono state effettuate sullo stesso stato, ma in due esecuzioni dell'esperimento.
  4. ^ Dirac (1958), p. 4: "If a system is small, we cannot observe it without producing a serious disturbance."
  5. ^ cioè separate da un ritardo nullo. Si può immaginare fermare il tempo, fare le due misure e poi riavviarlo. In questo modo le misure sono state fatte allo stesso momento ma è possibile distinguere quale è stata fatta prima.
  6. ^ Dirac (1958), p. 20: "The bra vectors, as they have been here introduced, are quite a different kind of vector from the kets, and so far there is no connexion between them except for the existence of a scalar product of a bra and a ket."
  7. ^ Dirac (1958), p. 19: "A scalar product 〈B|A now appears as a complete bracket expression."
  8. ^ Gottfried (2013), p. 31 : "to define the scalar products as being between bras and kets." Google Books
  9. ^ Notare che uno stato è una sovrapposizione di stati di base diversi , quindi e sono elementi dello stesso spazio di Hilbert. Una particella nello stato si trova precisamente nella posizione , mentre una particella nello stato si può trovare in varie posizioni con diverse probabilità.
  10. ^ Nel caso continuo, i ket di base non sono unitari (a differenza dello stato ): sono invece normalizzati secondo (Landau (1965), p. 17) cioè (una delta di Dirac), il che significa che
  11. ^ Questo criterio è valido solo se la matrice densità è normalizzata e quindi ha traccia 1, come è assunto in questa voce e in molti libri di testo. È però possibile adoperare un'altra normalizzazione, in tal caso il criterio per uno stato diventa: .

Bibliografia

Voci correlate

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