Presidenza di Chester Arthur: differenze tra le versioni

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=== Eccedenze e tariffe ===
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Con gli alti introiti trattenuti dalle [[tasse]] in tempo di [[guerra]] il [[governo federale degli Stati Uniti d'America|Governo federale ]] era arrivato a raccogliere più di quanto speso dal 1866; fino a raggiungere nel 1882 un [[surplus]] di 145 milioni di [[dollari statunitensi]].
Con gli alti introiti trattenuti dalle [[tasse]] in tempo di [[guerra]] il [[governo federale degli Stati Uniti d'America|Governo federale ]] era arrivato a raccogliere più di quanto speso dal 1866; fino a raggiungere nel 1882 un surplus pubblico di 145 milioni di [[dollari statunitensi]].


Su questo punto i pareri variarono su come ridurre l'eccedenza di [[bilancio]]; i Democratici avrebbero preferito abbassare le tariffe e il [[dazio]], il che avrebbe a sua volta ridotto il costo della [[merce]] d'[[importazione]]. I Repubblicani altresì credettero che le alte tariffe garantissero anche alti salari sia nella produzione che nell'estrazione mineraria, pertanto avrebbero preferito ridurre l'eccedenza spendendo di più per i miglioramenti interni dei [lavori pubblici]] e riducendo le [[accise]].
Su questo punto i pareri variarono su come ridurre l'eccedenza del [[bilancio dello Stato]]; i Democratici avrebbero preferito abbassare le tariffe e il [[dazio]], il che avrebbe a sua volta ridotto il costo della [[merce]] d'[[importazione]]. I Repubblicani altresì credettero che le alte tariffe garantissero anche alti salari sia nella produzione che nell'estrazione mineraria, pertanto avrebbero preferito ridurre l'eccedenza spendendo di più per i miglioramenti interni dei [lavori pubblici]] e riducendo le [[accise]].


Il dibattito che ne seguì risultò farsi complicato dal fatto che ogni interesse particolaristico preferiva tariffe più alte a favore del proprio campo specifico; molti sudisti ad esempio preferirono nella generalità dei casi basse tariffe, ma continuarono a pretendere quelle più alte esclusivamente per il [[cotone]], una coltura ancora assai importante per gli [[Stati Uniti meridionali]]. Questi interessi in competizione tra loro condussero allo sviluppo di un complicato sistema tariffario che finì con l'applicare tassi differenti su diverse importazioni.
Il dibattito che ne seguì risultò farsi complicato dal fatto che ogni interesse particolaristico preferiva tariffe più alte a favore del proprio campo specifico; molti sudisti ad esempio preferirono nella generalità dei casi basse tariffe, ma continuarono a pretendere quelle più alte esclusivamente per il [[cotone]], una coltura ancora assai importante per gli [[Stati Uniti meridionali]]. Questi interessi in competizione tra loro condussero allo sviluppo di un complicato sistema tariffario che finì con l'applicare tassi differenti su diverse importazioni.
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I Repubblicani la considerarono all'epoca un successo, ma in seguito ne conclusero ch'essa contribuì sostanzialmente alla loro perdita di consensi alle elezioni di medio termine del 1882.
I Repubblicani la considerarono all'epoca un successo, ma in seguito ne conclusero ch'essa contribuì sostanzialmente alla loro perdita di consensi alle elezioni di medio termine del 1882.

=== Diritti civili e Sud ===
=== Diritti civili e Sud ===



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Presidenza Chester Arthur
Il presidente C. Arthur (anni 1880).
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Capo del governoChester Arthur
(Partito Repubblicano)
Giuramento19 settembre 1881
Governo successivo4 marzo 1885
Presidenza Garfield Presidenza Cleveland I

«Si distinse per l'opera moralizzatrice cui si dedicò facendo approvare la prima legge sui pubblici funzionari; fino ad allora e cariche erano state appannaggio del partito politico vincitore ed usate a suo beneficio: ottenne l'approvazione che stabiliva l'assunzione per concorso pubblico e la loro inamovibilità[1]

La presidenza di Chester Arthur ebbe inizio il 19 settembre del 1881, quando l'allora vicepresidente in carica divenne il 21º presidente degli Stati Uniti d'America a seguito dell'attentato e successivo assassinio di James A. Garfield, per poi terminare il 4 marzo del 1885.

Successione

Partiti politici

  Repubblicano   Indipendente

Dipartimento /
Funzione
Foto Nome Data
Presidente  
Chester Arthur 1881 - 1885
Vicepresidente Vacante 1881 - 1885
Segretario di Stato  
James Blaine 1881
Frederick Theodore Frelinghuysen 1881 - 1885
Segretario al Tesoro  
William Windom 1881
Charles J. Folger 1881 - 1884
Walter Quintin Gresham 1884
Hugh McCulloch 1884 - 1885
Segretario alla Guerra  
Robert Todd Lincoln 1881 - 1885
Procuratore generale  
Isaac Wayne MacVeagh 1881
Benjamin Harris Brewster 1881 - 1885
Direttore generale delle poste  
Thomas Lemuel James 1881
Timothy Otis Howe 1881 - 1883
Walter Quintin Gresham 1883 - 1884
Frank Hatton 1884 - 1885
Segretario alla Marina  
William Henry Hunt 1881 - 1882
William Eaton Chandler 1882 - 1885
Segretario degli Interni  
Samuel Jordan Kirkwood 1881 - 1882
Henry Moore Teller 1882 - 1885

Amministrazione

Gli eventi salienti della presidenza Arthur saranno i seguenti:

1881
1882
1883
1884
1885

Nomine giuridiche

Affari interni

Riforma della funzione pubblica

Pendleton Act

Nei primi anni del 1880 la politica interna statunitense concentrò la propria attenzione ed operò sull'abitudine assai diffusa dello spoils system, una pratica di mecenatismo pubblico tramite la quale i candidati risultati vittoriosi nelle competizioni elettorali ricompensavano i loro più leali e fedeli sostenitori, familiari e amici installandoli nelle posizioni preminenti e di maggior prestigio della funzione pubblica governativa[2]. In seguito alla corruzione generalizzata generatasi all'interno dell'amministrazione della presidenza di Ulysses S. Grant sulle sovvenzioni da concedere o meno ai raccomandati piuttosto che ai meritevoli sorsero movimenti i quali richiesero una rapida e radicale riforma del servizio civile.

Proprio nel 1880 l'esponente al Senato del Partito Democratico per l'Ohio George Hunt Pendleton s'impegnò per far introdurre una legislazione la quale imponesse la selezione dei dipendenti pubblici esclusivamente in base al merito, che avrebbe dovuto venire determinato da un apposito esame di ammissione o concorso interno[3][4][5]. La misura proposta non riuscì a passare il vaglio del'Aula parlamentare, ma l'assassinio del presidente James A. Garfield da parte di un disoccupato squilibrato alla disperata ricerca di un posto di lavoro sicuro non fece altro che amplificare ancor più la richiesta pubblica di un'immediata riforma[6][7][8].

Verso la fine del 1881, nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione (Stati Uniti) annuale di fronte al Congresso degli Stati Uniti d'America Arthur richiese espressamente l'attuazione di una legislazione impostata sulla riforma dela funzione pubblica; incoraggiato da ciò Pendleton ripresentò il proprio disegno di legge, che ancora una volta non passò[9][10][11].

A seguito della scadenza elettorale di medio termine del 1882 il Partito Repubblicano fu costretto a subire una schiacciante sconfitta, perdendo il controllo della maggioranza nella Camera dei Rappresentanti; questo mentre i rivali Democratici, impostando e preordinando selettivamente una campagna elettorale tutta basata sulla questione della riforma ebbero la meglio su 40 avversari uscenti e finendo poi con il raccogliere un totale di 70 seggi[12][13][14]. Tale sonora sconfitta contribuì non poco a convincere molti tra gli stessi Repubblicani a sostenere la proposta di legge inerente durante la sessione congressuale immediatamente successiva[15].

Il Senato quindi approvò il progetto con 38 voti contro 5 e la Camera si accordò presto con un risultato finale di 155 contro 47[16][17]. A questo punto il presidente controfirmò la legge (Pendleton Civil Service Reform Act) in data 16 gennaio del 1883[18]; l'Act istituì una commissione ad hoc preposta ai servizi civili con il compito di sorvegliare la regolarità degli esami di concorso pubblico oltre che di bandire l'uso di "assessment", una sorta di tassazione o tangente che i rappresentanti politici erano implicitamente chiamati a pagare al loro rispettivo partito politico come prezzo per le loro nomine[19].

Queste stesse riforme erano state precedentemente proposte da una commissione presieduta dall'avvocato e diplomatico Repubblicano John Jay, che aveva collaborato attivamente con Arthur durante il periodo da lui trascorso in qualità di "Collector" al porto di New York[20]; in soli due anni il coraggioso e impavido funzionario era riuscito a diventare il presidente che inaugurò la tanto attesa riforma della funzione pubblica[21][22]. Anche dopo il passaggio in legge del progetto di riforma del servizio civile i fautori dell'Act continuarono a dubitare fortemente nei riguardi dell'impegno assunto da Arthur a riformare il sistema vigente[23][24].

La nuova legge venne inizialmente fatta applicare solamente al 10% dei posti di lavoro federali e, senza una corretta attuazione da parte del presidente in carica, non sarebbe in ogni caso giunta ad influenzare le restanti posizioni acquisite[25][26]; ma con grande sorpresa dei suoi critici Arthur agì con estrema rapidità per nominare i membri della "United States Civil Service Commission" appena creata scegliendo l'avvocato Dorman Bridgman Eaton, l'educatore John Milton Gregory e il magistrato Leroy Delano Thoman[27][28]. Il principale esaminatore, l'ufficiale di marina Silas Wright Burt, era un riformatore di lunga data che era stato l'avversario di Arthur quando i due uomini lavoravano assieme alla dogana newyorkese[29].

La Commissione emanò le sue prime regolamentazioni nel maggio del 1883; dall'anno successivo metà dei funzionari postali e i 3/4 dei posti di lavoro del servizio doganale (l'"United States Customs Service") dovettero obbligatoriamente venire assegnati secondo il merito del singolo candidato[30]. Il presidente espresse ampia soddisfazione per come era sato impostato ed avviato il nuovo sistema, non mancando di lodarne l'efficacia "nel garantire funzionari pubblici competenti e fedeli oltre che nel proteggere i funzionari di nomina governativa dalla pressione dell'ingerenza personale esterna e dal lavoro di esaminare le pretese dei candidati rivali per l'impiego"[31].

Sebbene i radicati sistemi di patronaggio statale e le innumerevoli posizioni federali non siano state più di tanto influenzate dalla nuova legge viene sostenuto che il Pendleton Act si rivelò essere determinante per la creazione di un servizio civile altamente professionale e l'ascesa della moderna burocrazia d'impronta statalista; la legge produsse anche importanti cambiamenti ed inversioni di marcia inerenti il finanziamento delle campagne politiche, in quanto le parti in lizza si trovarono costrette a ricercare nuove vie per la raccolta dei fondi necessari, come ad esempio i ricchi donatori privati[32].

Scandalo Star Route

Fin dal 1870 l'opinione pubblica aveva appreso ed era stata costantemente aggiornata dai mezzi d'informazione dello scandalo finanziario denominato "Star Route", in cui gli appaltatori per le rotte del servizio postale al Dipartimento governativo federale erano stati pagati in una maniera eccessiva per i servizi da loro svolti, il tutto con la connivenza i alti funzionari tra cui l'ex senatore Repubblicano Stephen Wallace Dorsey[33][34]. Sebbene il presidente avesse lavorato a suo tempo a stretto contatto con lui, una volta entrato in carica sostenne le indagini a suo carico costringendo alle dimissioni tutti quei funzionari sospettati di concussione[35][36].

Il procedimento penale avviato nel 1882 si concluse con la condanna di due personalità minori implicate nella faccenda e con una giuria non in grado di raggiungere l'unanimità o la maggioranza qualificata richiesta ("Hung Jury") per il resto degli imputati[37][38]. Dopo che un giurato si fece avanti con esplicite accuse secondo cui i processati avrebbero tentato di corromperlo il giudice di corte fece annullare i verdetti di colpevolezza per concedere invece un ulteriore procedimento a partire da zero[39][40].

Prima che questo iniziasse il presidente rimosse cinque impiegati dell'ufficio federale i quali si erano dimostrati fin troppo solidali con la difesa, incluso un ex senatore[41][42]. Il nuovo processo prese il via nel dicembre del 1882 e, ancora una volta, non si riuscì a raggiungere un verdetto unanime di colpevolezza[43][44]; il mancato ottenimento di una condanna esemplare ebbe l'effetto di appannare l'immagine dell'Amministrazione, ma Arthur riuscì comunque a por fine alla frode[45][46].

Eccedenze e tariffe

Con gli alti introiti trattenuti dalle tasse in tempo di guerra il Governo federale era arrivato a raccogliere più di quanto speso dal 1866; fino a raggiungere nel 1882 un surplus pubblico di 145 milioni di dollari statunitensi.

Su questo punto i pareri variarono su come ridurre l'eccedenza del bilancio dello Stato; i Democratici avrebbero preferito abbassare le tariffe e il dazio, il che avrebbe a sua volta ridotto il costo della merce d'importazione. I Repubblicani altresì credettero che le alte tariffe garantissero anche alti salari sia nella produzione che nell'estrazione mineraria, pertanto avrebbero preferito ridurre l'eccedenza spendendo di più per i miglioramenti interni dei [lavori pubblici]] e riducendo le accise.

Il dibattito che ne seguì risultò farsi complicato dal fatto che ogni interesse particolaristico preferiva tariffe più alte a favore del proprio campo specifico; molti sudisti ad esempio preferirono nella generalità dei casi basse tariffe, ma continuarono a pretendere quelle più alte esclusivamente per il cotone, una coltura ancora assai importante per gli Stati Uniti meridionali. Questi interessi in competizione tra loro condussero allo sviluppo di un complicato sistema tariffario che finì con l'applicare tassi differenti su diverse importazioni.

Il presidente si dimostrò essere d'accordo con il proprio partito politico e nel 1882 chiese l'abolizione delle accise su tutti i beni principali tranne che sul liquore, nonché una netta semplificazione della complessa struttura tariffaria risultante; a maggio il membro della Camera dei Rappresentanti William Darrah Kelley della Pennsylvania presentò una proposta per stabilire una commissione tariffaria. Arthur controfirmò il disegno di legge e nominò a far parte del comitato per la maggior parte dei casi fautori del protezionismo.

I Repubblicani si dissero così soddisfatti, ma rimasero a loro volta sorpresi quando nel dicembre del 1882 la commissione presentò un rapporto al Congresso il quale chiedeva un taglio deciso delle tariffe compreso tra il 20 e il 25%; le raccomandazioni in tal senso rimasero lettera morta e furono ignorate; tuttavia anche l'"United States House Committee on Ways and Means" dominato dai protezionisti approvò una legge che prevedeva una riduzione del 10%. A seguito di un "United States congressional conference committee" con il Senato la tariffa del 1883 emerse solamente come una riduzione media dell'1,47%.

La nuova legislazione fiscale passò il vaglio parlamentare di entrambe le Aule il 3 di marzo, l'ultimo giorno intero valido del 47° Congresso degli Stati Uniti d'America; il presidente firmò la misura convertendola in tal maniera in legge valida a tutti gli effetti e questa non ebbe alcun effetto sul surplus di bilancio.

Il Congresso a questo punto tentò di bilanciare il budget dall'altra parte dello spettro degli introiti con un aumento delle spese per la "legge sui fiumi e sui ponti" (la Rivers and Harbors Act) da poco varata con un importo totale senza precedenti di ben 19 milioni. Mentre Arthur da par suo non si dimostrò contrario all'idea dei miglioramenti interni, fu l'entità del disegno di legge che parve disturbarlo, così come quello che vedeva la sua attenzione ristretta su "particolari località" piuttosto che su progetti a beneficio di una parte più ampia della nazione.

Il 1° agosto del 1882 il presidente pose il proprio diritto di veto al disegno legislativo a causa soprattutto delle diffuse reazioni popolari di consenso partigiano; nel messaggio rivolto ai parlamentari la sua principale obiezione fu che ci si sarebbe appropriati di fondi per scopi i quali non erano eminentemente né per la difesa comune né tanto meno per il benessere generale, ed infine non avrebbero promosso neppure il commercio interstatale. L'Aula annullò il veto il giorno seguente e la nuova legge ridusse così l'eccedenza di 19 milioni come preventivato.

I Repubblicani la considerarono all'epoca un successo, ma in seguito ne conclusero ch'essa contribuì sostanzialmente alla loro perdita di consensi alle elezioni di medio termine del 1882.

Diritti civili e Sud

Politica estera e immigrazione

Riforma navale

Relazioni con i nativi

Salute e viaggi

Elezioni presidenziali del 1884

Reputazione storica

Note

  1. ^ Mario Francini Storia dei presidenti americani Tascabili Newton 1996, pag. 40
  2. ^ Karabell, pp=106–108
  3. ^ Reeves, 1975, pp=320–322
  4. ^ Doenecke, p=96
  5. ^ Theriault, p=52
  6. ^ Reeves, 1975, pp=322–323
  7. ^ Doenecke, pp=96–97
  8. ^ Theriault, p=53
  9. ^ Reeves, 1975, pp. 323-324
  10. ^ Doenecke, p. 97
  11. ^ Theriault, p. 56
  12. ^ Doenecke, pp. 99–100
  13. ^ Theriault, pp. 57–63
  14. ^ Karabell, pp. 100–104
  15. ^ Karabell, pp. 106–107
  16. ^ Reeves, 1975, p. 324
  17. ^ Doenecke, p. 101
  18. ^ Doenecke, p. 102
  19. ^ Karabell, pp. 104–107
  20. ^ Karabell, pp. 106–107
  21. ^ Reeves, 1975, p. 324
  22. ^ Doenecke, pp. 101–102
  23. ^ Reeves, 1975, p. 325
  24. ^ Doenecke, p. 102
  25. ^ Reeves, 1975, pp. 326–327
  26. ^ Doenecke, pp. 103–104
  27. ^ Reeves, 1975, pp. 325–327
  28. ^ Doenecke, pp. 102–104
  29. ^ Howe, p. 209
  30. ^ Howe, p. 210
  31. ^ Chester A. Arthur, Fourth State of the Union Address, su en.wikisource.org, Wikisource, The Free Library, 1884. URL consultato il July 15, 2011.
  32. ^ White, 2017, pp. 476–468}}
  33. ^ Doenecke, pp. 93–95
  34. ^ Reeves, 1975, pp. 297–298
  35. ^ Reeves, 1975, pp. 299–300
  36. ^ Howe|, p. 182
  37. ^ Reeves, 1975, p. 301
  38. ^ Howe, pp. 185–187
  39. ^ Reeves, 1975, p. 302
  40. ^ Howe, pp. 187–189
  41. ^ Reeves, 1975, p. 303
  42. ^ Howe, pp. 189–190
  43. ^ Reeves, 1975, p. 304
  44. ^ Howe, pp. 190-191
  45. ^ Reeves, 1975, p. 305
  46. ^ Howe, pp. 192-193

Bibliografia

Libri

Articoli

Voci correlate

Collegamenti esterni

Predecessore Presidenze USA Successore
James A. Garfield 1881 - 1885 Grover Cleveland I