Presidenza di Chester Arthur: differenze tra le versioni
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Con gli alti introiti trattenuti dalle [[tasse]] in tempo di [[guerra]] il [[governo federale degli Stati Uniti d'America|Governo federale ]] era arrivato a raccogliere più di quanto speso dal 1866; fino a raggiungere nel 1882 un surplus pubblico di 145 milioni di [[dollari statunitensi]]. |
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Su questo punto i pareri variarono su come ridurre l'eccedenza del [[bilancio dello Stato]]; i Democratici avrebbero preferito abbassare le tariffe e il [[dazio]], il che avrebbe a sua volta ridotto il costo della [[merce]] d'[[importazione]]. I Repubblicani altresì credettero che le alte tariffe garantissero anche alti salari sia nella produzione che nell'estrazione mineraria, pertanto avrebbero preferito ridurre l'eccedenza spendendo di più per i miglioramenti interni dei [lavori pubblici]] e riducendo le [[accise]]. |
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Il dibattito che ne seguì risultò farsi complicato dal fatto che ogni interesse particolaristico preferiva tariffe più alte a favore del proprio campo specifico; molti sudisti ad esempio preferirono nella generalità dei casi basse tariffe, ma continuarono a pretendere quelle più alte esclusivamente per il [[cotone]], una coltura ancora assai importante per gli [[Stati Uniti meridionali]]. Questi interessi in competizione tra loro condussero allo sviluppo di un complicato sistema tariffario che finì con l'applicare tassi differenti su diverse importazioni. |
Il dibattito che ne seguì risultò farsi complicato dal fatto che ogni interesse particolaristico preferiva tariffe più alte a favore del proprio campo specifico; molti sudisti ad esempio preferirono nella generalità dei casi basse tariffe, ma continuarono a pretendere quelle più alte esclusivamente per il [[cotone]], una coltura ancora assai importante per gli [[Stati Uniti meridionali]]. Questi interessi in competizione tra loro condussero allo sviluppo di un complicato sistema tariffario che finì con l'applicare tassi differenti su diverse importazioni. |
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I Repubblicani la considerarono all'epoca un successo, ma in seguito ne conclusero ch'essa contribuì sostanzialmente alla loro perdita di consensi alle elezioni di medio termine del 1882. |
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=== Diritti civili e Sud === |
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Versione delle 07:20, 18 gen 2019
Presidenza Chester Arthur | |||
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Il presidente C. Arthur (anni 1880). | |||
Stato | Stati Uniti | ||
Capo del governo | Chester Arthur (Partito Repubblicano) | ||
Giuramento | 19 settembre 1881 | ||
Governo successivo | 4 marzo 1885 | ||
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«Si distinse per l'opera moralizzatrice cui si dedicò facendo approvare la prima legge sui pubblici funzionari; fino ad allora e cariche erano state appannaggio del partito politico vincitore ed usate a suo beneficio: ottenne l'approvazione che stabiliva l'assunzione per concorso pubblico e la loro inamovibilità[1].»
La presidenza di Chester Arthur ebbe inizio il 19 settembre del 1881, quando l'allora vicepresidente in carica divenne il 21º presidente degli Stati Uniti d'America a seguito dell'attentato e successivo assassinio di James A. Garfield, per poi terminare il 4 marzo del 1885.
Successione
- Partiti politici
Dipartimento / Funzione |
Foto | Nome | Data | ||
---|---|---|---|---|---|
Presidente | Chester Arthur | 1881 - 1885 | |||
Vicepresidente | Vacante | 1881 - 1885 | |||
Segretario di Stato | James Blaine | 1881 | |||
Frederick Theodore Frelinghuysen | 1881 - 1885 | ||||
Segretario al Tesoro | William Windom | 1881 | |||
Charles J. Folger | 1881 - 1884 | ||||
Walter Quintin Gresham | 1884 | ||||
Hugh McCulloch | 1884 - 1885 | ||||
Segretario alla Guerra | Robert Todd Lincoln | 1881 - 1885 | |||
Procuratore generale | Isaac Wayne MacVeagh | 1881 | |||
Benjamin Harris Brewster | 1881 - 1885 | ||||
Direttore generale delle poste | Thomas Lemuel James | 1881 | |||
Timothy Otis Howe | 1881 - 1883 | ||||
Walter Quintin Gresham | 1883 - 1884 | ||||
Frank Hatton | 1884 - 1885 | ||||
Segretario alla Marina | William Henry Hunt | 1881 - 1882 | |||
William Eaton Chandler | 1882 - 1885 | ||||
Segretario degli Interni | Samuel Jordan Kirkwood | 1881 - 1882 | |||
Henry Moore Teller | 1882 - 1885 |
Amministrazione
Gli eventi salienti della presidenza Arthur saranno i seguenti:
- 1881
- la prosecuzione della Grande depressione (1873-1895);
- la nascita del futuro industriale William Boeing;
- la prosecuzione della Gilded Age;
- la Sparatoria all'O.K. Corral;
- 1882
- la nascita del futuro presidente Franklin Delano Roosevelt;
- la segreta creazione del Trust della Standard Oil per controllare le multinazionali di John Davison Rockefeller e dei suoi soci;
- l'arrivo di Oscar Wilde per un giro di conferenze;
- la morte del letterato Henry Wadsworth Longfellow;
- la morte del poeta e saggista Ralph Waldo Emerson;
- l'approvazione della Edmunds Act, che rende la poligamia un crimine federale;
- l'istituzione dei Cavalieri di Colombo;
- l'uccisione di Jesse James ad opera di Robert Ford;
- la promulgazione della Chinese Exclusion Act, la 1° legislazione restrittiva nel campo dell'immigrazione;
- l'impiccagione di Charles Guiteau;
- l'avvio della 1ª centrale elettrica ad uso commerciale, che illumina un miglio quadrato di Lower Manhattan;
- il 1° corteo celebrativo del Labor Day a New York;
- il debutto dello show itinerante di Buffalo Bill;
- 1883
- la morte del dottor Samuel Mudd, implicato nell'assassinio di Abraham Lincoln;
- la promulgazione della Pendleton Civil Service Reform Act, che riforma la funzione pubblica e mette fine allo spoils system;
- l'apertura del 1° teatro di Vaudeville a Boston;
- la nascita del futuro attore del cinema muto Douglas Fairbanks;
- la nascita della futura cantante afroamericana Mamie Smith;
- l'inaugurazione del Ponte di Brooklyn;
- l'inaugurazione del 1° Rodeo a Pecos (Texas);
- la dichiarazione d'incostituzionalità di parte della Civil Rights Act (1875), ai privati e alle società viene consentita la discriminazione] razziale;
- la morte dell'attivista abolizionista e sostenitrice dei diritti delle donne afroamericana Sojourner Truth;
- 1884
- la posa della pietra angolare della Statua della Libertà su Liberty Island nel porto di New York;
- la Conferenza internazionale dei meridiani tenutasi a Washington;
- la nascita del futuro presidente Harry Truman;
- la morte del detective Allan Pinkerton;
- la morte dell'autore afroamericano William Wells Brown;
- la vittoria di Grover Cleveland alle Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1884;
- il completamento ed inaugurazione del Monumento a Washington;
- la 1° pubblicazione de Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain;
- la pubblicazione di Ramona (romanzo), romanzo di Helen Hunt Jackson;
- la fondazione dell'American Historical Association;
- 1885
- la 1° pubblicazione dell'indice Dow Jones da parte di Charles Dow;
- la morte dell'ex vicepresidente Schuyler Colfax;
- l'insediamento della Prima presidenza di Grover Cleveland;
Nomine giuridiche
Affari interni
Riforma della funzione pubblica
Pendleton Act
Nei primi anni del 1880 la politica interna statunitense concentrò la propria attenzione ed operò sull'abitudine assai diffusa dello spoils system, una pratica di mecenatismo pubblico tramite la quale i candidati risultati vittoriosi nelle competizioni elettorali ricompensavano i loro più leali e fedeli sostenitori, familiari e amici installandoli nelle posizioni preminenti e di maggior prestigio della funzione pubblica governativa[2]. In seguito alla corruzione generalizzata generatasi all'interno dell'amministrazione della presidenza di Ulysses S. Grant sulle sovvenzioni da concedere o meno ai raccomandati piuttosto che ai meritevoli sorsero movimenti i quali richiesero una rapida e radicale riforma del servizio civile.
Proprio nel 1880 l'esponente al Senato del Partito Democratico per l'Ohio George Hunt Pendleton s'impegnò per far introdurre una legislazione la quale imponesse la selezione dei dipendenti pubblici esclusivamente in base al merito, che avrebbe dovuto venire determinato da un apposito esame di ammissione o concorso interno[3][4][5]. La misura proposta non riuscì a passare il vaglio del'Aula parlamentare, ma l'assassinio del presidente James A. Garfield da parte di un disoccupato squilibrato alla disperata ricerca di un posto di lavoro sicuro non fece altro che amplificare ancor più la richiesta pubblica di un'immediata riforma[6][7][8].
Verso la fine del 1881, nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione (Stati Uniti) annuale di fronte al Congresso degli Stati Uniti d'America Arthur richiese espressamente l'attuazione di una legislazione impostata sulla riforma dela funzione pubblica; incoraggiato da ciò Pendleton ripresentò il proprio disegno di legge, che ancora una volta non passò[9][10][11].
A seguito della scadenza elettorale di medio termine del 1882 il Partito Repubblicano fu costretto a subire una schiacciante sconfitta, perdendo il controllo della maggioranza nella Camera dei Rappresentanti; questo mentre i rivali Democratici, impostando e preordinando selettivamente una campagna elettorale tutta basata sulla questione della riforma ebbero la meglio su 40 avversari uscenti e finendo poi con il raccogliere un totale di 70 seggi[12][13][14]. Tale sonora sconfitta contribuì non poco a convincere molti tra gli stessi Repubblicani a sostenere la proposta di legge inerente durante la sessione congressuale immediatamente successiva[15].
Il Senato quindi approvò il progetto con 38 voti contro 5 e la Camera si accordò presto con un risultato finale di 155 contro 47[16][17]. A questo punto il presidente controfirmò la legge (Pendleton Civil Service Reform Act) in data 16 gennaio del 1883[18]; l'Act istituì una commissione ad hoc preposta ai servizi civili con il compito di sorvegliare la regolarità degli esami di concorso pubblico oltre che di bandire l'uso di "assessment", una sorta di tassazione o tangente che i rappresentanti politici erano implicitamente chiamati a pagare al loro rispettivo partito politico come prezzo per le loro nomine[19].
Queste stesse riforme erano state precedentemente proposte da una commissione presieduta dall'avvocato e diplomatico Repubblicano John Jay, che aveva collaborato attivamente con Arthur durante il periodo da lui trascorso in qualità di "Collector" al porto di New York[20]; in soli due anni il coraggioso e impavido funzionario era riuscito a diventare il presidente che inaugurò la tanto attesa riforma della funzione pubblica[21][22]. Anche dopo il passaggio in legge del progetto di riforma del servizio civile i fautori dell'Act continuarono a dubitare fortemente nei riguardi dell'impegno assunto da Arthur a riformare il sistema vigente[23][24].
La nuova legge venne inizialmente fatta applicare solamente al 10% dei posti di lavoro federali e, senza una corretta attuazione da parte del presidente in carica, non sarebbe in ogni caso giunta ad influenzare le restanti posizioni acquisite[25][26]; ma con grande sorpresa dei suoi critici Arthur agì con estrema rapidità per nominare i membri della "United States Civil Service Commission" appena creata scegliendo l'avvocato Dorman Bridgman Eaton, l'educatore John Milton Gregory e il magistrato Leroy Delano Thoman[27][28]. Il principale esaminatore, l'ufficiale di marina Silas Wright Burt, era un riformatore di lunga data che era stato l'avversario di Arthur quando i due uomini lavoravano assieme alla dogana newyorkese[29].
La Commissione emanò le sue prime regolamentazioni nel maggio del 1883; dall'anno successivo metà dei funzionari postali e i 3/4 dei posti di lavoro del servizio doganale (l'"United States Customs Service") dovettero obbligatoriamente venire assegnati secondo il merito del singolo candidato[30]. Il presidente espresse ampia soddisfazione per come era sato impostato ed avviato il nuovo sistema, non mancando di lodarne l'efficacia "nel garantire funzionari pubblici competenti e fedeli oltre che nel proteggere i funzionari di nomina governativa dalla pressione dell'ingerenza personale esterna e dal lavoro di esaminare le pretese dei candidati rivali per l'impiego"[31].
Sebbene i radicati sistemi di patronaggio statale e le innumerevoli posizioni federali non siano state più di tanto influenzate dalla nuova legge viene sostenuto che il Pendleton Act si rivelò essere determinante per la creazione di un servizio civile altamente professionale e l'ascesa della moderna burocrazia d'impronta statalista; la legge produsse anche importanti cambiamenti ed inversioni di marcia inerenti il finanziamento delle campagne politiche, in quanto le parti in lizza si trovarono costrette a ricercare nuove vie per la raccolta dei fondi necessari, come ad esempio i ricchi donatori privati[32].
Scandalo Star Route
Fin dal 1870 l'opinione pubblica aveva appreso ed era stata costantemente aggiornata dai mezzi d'informazione dello scandalo finanziario denominato "Star Route", in cui gli appaltatori per le rotte del servizio postale al Dipartimento governativo federale erano stati pagati in una maniera eccessiva per i servizi da loro svolti, il tutto con la connivenza i alti funzionari tra cui l'ex senatore Repubblicano Stephen Wallace Dorsey[33][34]. Sebbene il presidente avesse lavorato a suo tempo a stretto contatto con lui, una volta entrato in carica sostenne le indagini a suo carico costringendo alle dimissioni tutti quei funzionari sospettati di concussione[35][36].
Il procedimento penale avviato nel 1882 si concluse con la condanna di due personalità minori implicate nella faccenda e con una giuria non in grado di raggiungere l'unanimità o la maggioranza qualificata richiesta ("Hung Jury") per il resto degli imputati[37][38]. Dopo che un giurato si fece avanti con esplicite accuse secondo cui i processati avrebbero tentato di corromperlo il giudice di corte fece annullare i verdetti di colpevolezza per concedere invece un ulteriore procedimento a partire da zero[39][40].
Prima che questo iniziasse il presidente rimosse cinque impiegati dell'ufficio federale i quali si erano dimostrati fin troppo solidali con la difesa, incluso un ex senatore[41][42]. Il nuovo processo prese il via nel dicembre del 1882 e, ancora una volta, non si riuscì a raggiungere un verdetto unanime di colpevolezza[43][44]; il mancato ottenimento di una condanna esemplare ebbe l'effetto di appannare l'immagine dell'Amministrazione, ma Arthur riuscì comunque a por fine alla frode[45][46].
Eccedenze e tariffe
Con gli alti introiti trattenuti dalle tasse in tempo di guerra il Governo federale era arrivato a raccogliere più di quanto speso dal 1866; fino a raggiungere nel 1882 un surplus pubblico di 145 milioni di dollari statunitensi.
Su questo punto i pareri variarono su come ridurre l'eccedenza del bilancio dello Stato; i Democratici avrebbero preferito abbassare le tariffe e il dazio, il che avrebbe a sua volta ridotto il costo della merce d'importazione. I Repubblicani altresì credettero che le alte tariffe garantissero anche alti salari sia nella produzione che nell'estrazione mineraria, pertanto avrebbero preferito ridurre l'eccedenza spendendo di più per i miglioramenti interni dei [lavori pubblici]] e riducendo le accise.
Il dibattito che ne seguì risultò farsi complicato dal fatto che ogni interesse particolaristico preferiva tariffe più alte a favore del proprio campo specifico; molti sudisti ad esempio preferirono nella generalità dei casi basse tariffe, ma continuarono a pretendere quelle più alte esclusivamente per il cotone, una coltura ancora assai importante per gli Stati Uniti meridionali. Questi interessi in competizione tra loro condussero allo sviluppo di un complicato sistema tariffario che finì con l'applicare tassi differenti su diverse importazioni.
Il presidente si dimostrò essere d'accordo con il proprio partito politico e nel 1882 chiese l'abolizione delle accise su tutti i beni principali tranne che sul liquore, nonché una netta semplificazione della complessa struttura tariffaria risultante; a maggio il membro della Camera dei Rappresentanti William Darrah Kelley della Pennsylvania presentò una proposta per stabilire una commissione tariffaria. Arthur controfirmò il disegno di legge e nominò a far parte del comitato per la maggior parte dei casi fautori del protezionismo.
I Repubblicani si dissero così soddisfatti, ma rimasero a loro volta sorpresi quando nel dicembre del 1882 la commissione presentò un rapporto al Congresso il quale chiedeva un taglio deciso delle tariffe compreso tra il 20 e il 25%; le raccomandazioni in tal senso rimasero lettera morta e furono ignorate; tuttavia anche l'"United States House Committee on Ways and Means" dominato dai protezionisti approvò una legge che prevedeva una riduzione del 10%. A seguito di un "United States congressional conference committee" con il Senato la tariffa del 1883 emerse solamente come una riduzione media dell'1,47%.
La nuova legislazione fiscale passò il vaglio parlamentare di entrambe le Aule il 3 di marzo, l'ultimo giorno intero valido del 47° Congresso degli Stati Uniti d'America; il presidente firmò la misura convertendola in tal maniera in legge valida a tutti gli effetti e questa non ebbe alcun effetto sul surplus di bilancio.
Il Congresso a questo punto tentò di bilanciare il budget dall'altra parte dello spettro degli introiti con un aumento delle spese per la "legge sui fiumi e sui ponti" (la Rivers and Harbors Act) da poco varata con un importo totale senza precedenti di ben 19 milioni. Mentre Arthur da par suo non si dimostrò contrario all'idea dei miglioramenti interni, fu l'entità del disegno di legge che parve disturbarlo, così come quello che vedeva la sua attenzione ristretta su "particolari località" piuttosto che su progetti a beneficio di una parte più ampia della nazione.
Il 1° agosto del 1882 il presidente pose il proprio diritto di veto al disegno legislativo a causa soprattutto delle diffuse reazioni popolari di consenso partigiano; nel messaggio rivolto ai parlamentari la sua principale obiezione fu che ci si sarebbe appropriati di fondi per scopi i quali non erano eminentemente né per la difesa comune né tanto meno per il benessere generale, ed infine non avrebbero promosso neppure il commercio interstatale. L'Aula annullò il veto il giorno seguente e la nuova legge ridusse così l'eccedenza di 19 milioni come preventivato.
I Repubblicani la considerarono all'epoca un successo, ma in seguito ne conclusero ch'essa contribuì sostanzialmente alla loro perdita di consensi alle elezioni di medio termine del 1882.
Diritti civili e Sud
Politica estera e immigrazione
Relazioni con i nativi
Salute e viaggi
Elezioni presidenziali del 1884
Reputazione storica
Note
- ^ Mario Francini Storia dei presidenti americani Tascabili Newton 1996, pag. 40
- ^ Karabell, pp=106–108
- ^ Reeves, 1975, pp=320–322
- ^ Doenecke, p=96
- ^ Theriault, p=52
- ^ Reeves, 1975, pp=322–323
- ^ Doenecke, pp=96–97
- ^ Theriault, p=53
- ^ Reeves, 1975, pp. 323-324
- ^ Doenecke, p. 97
- ^ Theriault, p. 56
- ^ Doenecke, pp. 99–100
- ^ Theriault, pp. 57–63
- ^ Karabell, pp. 100–104
- ^ Karabell, pp. 106–107
- ^ Reeves, 1975, p. 324
- ^ Doenecke, p. 101
- ^ Doenecke, p. 102
- ^ Karabell, pp. 104–107
- ^ Karabell, pp. 106–107
- ^ Reeves, 1975, p. 324
- ^ Doenecke, pp. 101–102
- ^ Reeves, 1975, p. 325
- ^ Doenecke, p. 102
- ^ Reeves, 1975, pp. 326–327
- ^ Doenecke, pp. 103–104
- ^ Reeves, 1975, pp. 325–327
- ^ Doenecke, pp. 102–104
- ^ Howe, p. 209
- ^ Howe, p. 210
- ^ Chester A. Arthur, Fourth State of the Union Address, su en.wikisource.org, Wikisource, The Free Library, 1884. URL consultato il July 15, 2011.
- ^ White, 2017, pp. 476–468}}
- ^ Doenecke, pp. 93–95
- ^ Reeves, 1975, pp. 297–298
- ^ Reeves, 1975, pp. 299–300
- ^ Howe|, p. 182
- ^ Reeves, 1975, p. 301
- ^ Howe, pp. 185–187
- ^ Reeves, 1975, p. 302
- ^ Howe, pp. 187–189
- ^ Reeves, 1975, p. 303
- ^ Howe, pp. 189–190
- ^ Reeves, 1975, p. 304
- ^ Howe, pp. 190-191
- ^ Reeves, 1975, p. 305
- ^ Howe, pp. 192-193
Bibliografia
Libri
- Willis J. Abbot, The Naval History of the United States, vol. 2, Peter Fenelon Collier, 1896, OCLC 3453791.
- Edward L. Ayers, The Promise of the New South: Life After Reconstruction, New York, Oxford University Press, USA, 2007 [1992], ISBN 978-0-19-532688-8.
- Justus D. Doenecke, The Presidencies of James A. Garfield and Chester A. Arthur, Lawrence, Kansas, University Press of Kansas, 1981, ISBN 978-0-7006-0208-7.
- Ruth Tenzer Feldman, Chester A. Arthur, Twenty-First Century Books, 2006, ISBN 978-0-8225-1512-8.
- Ari Hoogenboom, Rutherford Hayes: Warrior and President, Lawrence, Kansas, University Press of Kansas, 1995, ISBN 978-0-7006-0641-2.
- George F. Howe, Chester A. Arthur, A Quarter-Century of Machine Politics, New York, F. Ungar Pub. Co, 1966 [1935].
- Zachary Karabell, Chester Alan Arthur, New York, Henry Holt & Co, 2004, ISBN 978-0-8050-6951-8.
- Thomas C. Reeves, Gentleman Boss: The Life of Chester A. Arthur, New York, Alfred A. Knopf, 1975, ISBN 978-0-394-46095-6.
- Richard White, The Republic for Which It Stands: The United States During Reconstruction and the Gilded Age: 1865–1896, New York, Oxford University Press, 2017, ISBN 978-0-19-061906-0.
Articoli
- Russell H. Bastert, Diplomatic Reversal: Frelinghuysen's Opposition to Blaine's Pan-American Policy in 1882, in The Mississippi Valley Historical Review, vol. 42, n. 4, March 1956, pp. 653–671, DOI:10.2307/1889232, JSTOR 1889232.
- Chester A. Arthur, su newyorkcitystatues.com, New York City Statues. URL consultato il 18 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2012).
- C.P. Hutchinson, The Present Status of Our Immigration Laws and Policies, in The Milbank Memorial Fund Quarterly, vol. 25, n. 2, April 1947, pp. 161–173, DOI:10.2307/3348178, JSTOR 3348178.
- John F., Jr. Marszalek, A Black Cadet At West Point, in American Heritage, vol. 22, n. 5, August 1971.
- Monuments At Albany (PDF), in New York Times, 7 gennaio 1894.
- Thomas C. Reeves, The Search for the Chester Alan Arthur Papers, in The Wisconsin Magazine of History, vol. 55, n. 4, Summer 1972, pp. 310–319, JSTOR 4634741.
- Thomas C. Reeves, The Mystery of Chester Alan Arthur's Birthplace, in Vermont History, vol. 38, n. 4, Autumn 1970, pp. 300.
- Paul Stuart, United States Indian Policy: From the Dawes Act to the American Indian Policy Review Commission, in Social Service Review, vol. 51, n. 3, September 1977, pp. 451–463, DOI:10.1086/643524, JSTOR 30015511.
- Sean M. Theriault, Patronage, the Pendleton Act, and the Power of the People, in The Journal of Politics, vol. 65, n. 1, February 2003, pp. 50–68, DOI:10.1111/1468-2508.t01-1-00003, JSTOR 3449855.
Voci correlate
- Candidati alla presidenza degli Stati Uniti d'America per il Partito Repubblicano
- Dipartimenti dell'Esecutivo federale degli Stati Uniti d'America
- Diritti umani negli Stati Uniti d'America
- Diritto degli Stati Uniti d'America
- Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1880
- Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1884
- First lady degli Stati Uniti d'America
- Gabinetto degli Stati Uniti d'America
- Governo federale degli Stati Uniti d'America
- Insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America
- Linea di successione presidenziale negli Stati Uniti d'America
- Movimento per i diritti civili degli afroamericani (1865-1896)
- Ordine delle cariche degli Stati Uniti d'America
- Presidente degli Stati Uniti d'America
- Presidente eletto degli Stati Uniti d'America
- Presidenti degli Stati Uniti d'America
- Razzismo negli Stati Uniti d'America
- Segregazione razziale negli Stati Uniti d'America
- Storia del Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)
- Storia degli Stati Uniti d'America (1865-1918)
- Vicepresidente degli Stati Uniti d'America
Collegamenti esterni
- White House biography
- Essays on Chester Arthur and shorter essays on each member of his cabinet and First Lady, from the Miller Center of Public Affairs
- Chester Arthur: A Resource Guide from the Library of Congress
- "Life Portrait of Chester A. Arthur", from C-SPAN's American Presidents: Life Portraits, August 6, 1999
- "Life and Career of Chester A. Arthur", presentation by Zachary Karabell at the Kansas City Public Library, May 23, 2012
- Chester A. Arthur's Presidency, a video by History.com
- Chester A. Arthur's Personal Manuscripts from Shapell.org