Presidenza di Franklin Delano Roosevelt

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Presidenza Franklin Delano Roosevelt
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Capo del governoFranklin Delano Roosevelt
(Democratico)
Giuramento4 marzo 1933
Governo successivo12 aprile 1945
Presidenza Hoover Presidenza Truman
Firma autografa del presidente Roosevelt

La presidenza di Franklin Delano Roosevelt ha inizio il 4 marzo del 1933 a mezzogiorno con la cerimonia d'inaugurazione e relativo insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America, per poi terminare dopo quattro mandati consecutivi il 12 aprile del 1945.

Roosevelt, il 32° presidente degli Stati Uniti d'America ed esponente del Partito Democratico (era Governatore di New York), entrò in carica a seguito della vittoria decisiva contro il candidato del Partito Repubblicano e presidente uscente Herbert Hoover alle elezioni presidenziali del 1932.

Quattro anni dopo, alle elezioni presidenziali del 1936, fu riconfermato contro l'avversario repubblicano Alf Landon.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

27 maggio: L'Esposizione Universale di Chicago (o Expo 1933) apre

Gli avvenimenti salienti (interni e internazionali) della presidenza di Franklin Delano Roosevelt saranno i seguenti:

1933

1934

Amelia Earhart compie nel 1935 il primo volo in solitaria dalle isole Hawaii alla California, una distanza superiore a quella che separa Europa e Stati Uniti.

1935

1936

1937

1938

Eugenio Pacelli viene eletto Papa con il nome di Pio XII

1939

1940

1941

Prima parte del discorso di Roosevelt su Pearl Harbor
Seconda parte del discorso di Roosevelt su Pearl Harbor

1942

1943

1944

Churchill, Roosevelt e Stalin alla Conferenza di Jalta

1945

Gabinetto ministeriale[modifica | modifica wikitesto]

Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti d'America, una donna (Frances Perkins) viene messa a capo di uno dei Dipartimenti dell'Esecutivo federale.

Dipartimento Incarico Ritratto Nome Mandato
Inizio Termine
Presidente senza cornice Franklin Delano Roosevelt 1933 1945
Vice Presidente senza cornice John Nance Garner 1933 1941
senza cornice Henry A. Wallace 1941 1945
senza cornice Harry Truman 1945 1945
Segretario di Stato senza cornice Cordell Hull 1933 1944
senza cornice Edward Stettinius 1944 1945
Segretario al tesoro William Hartman Woodin 1933 1934
Henry Morgenthau Jr. 1934 1945
senza cornice Segretario alla Guerra George Dern 1933 1936
Harry Hines Woodring 1936 1940
Henry L. Stimson 1940 1945
Procuratore generale Homer Stille Cummings 1933 1939
Frank Murphy 1939 1940
Robert H. Jackson 1940 1941
Francis Biddle 1941 1945
Direttore generale delle poste James A. Farley 1933 1940
Frank C. Walker 1940 1945
senza cornice Segretario alla Marina senza cornice Claude A. Swanson 1933 1939
senza cornice Charles Edison 1940 1940
senza cornice Frank Knox 1940 1944
senza cornice James V. Forrestal 1944 1945
Segretario degli Interni Harold L. Ickes 1933 1945
Segretario dell'Agricoltura Henry A. Wallace 1933 1940
Claude R. Wickard 1940 1945
Segretario al Commercio Daniel C. Roper 1933 1938
Harry Hopkins 1938 1940
Jesse H. Jones 1940 1945
Henry A. Wallace 1945 1945
Segretario del Lavoro senza cornice Frances Perkins 1933 1945

Elezioni presidenziali del 1932[modifica | modifica wikitesto]

Il risultato delle elezioni presidenziali del 1932


Presidenza[modifica | modifica wikitesto]

La copertina del settimanale TIME dedicata alla persona dell'anno nel 1934 (Roosevelt la ottenne anche nel 1932 e nel 1941)

Primo mandato (1933-1937)[modifica | modifica wikitesto]

«Sono convinto che, se c'è qualcosa da temere, è la paura stessa, il terrore sconosciuto, immotivato e ingiustificato che paralizza. Dobbiamo sforzarci di trasformare una ritirata in un'avanzata. […] Chiederò al Congresso l'unico strumento per affrontare la crisi. Il potere di agire ad ampio raggio, per dichiarare guerra all'emergenza. Un potere grande come quello che mi verrebbe dato se venissimo invasi da un esercito straniero.»

La costituzione statunitense prevedeva un periodo di interregno di quattro mesi fra l'elezione del presidente e il suo insediamento, con la conseguente acquisizione dei poteri presidenziali. Durante questo periodo di transizione (8 novembre 1932 - 4 marzo 1933) la crisi economica toccò livelli tragici: un quarto della forza lavoro del Paese non aveva un'occupazione; i prezzi agricoli erano scesi del 60% gettando così sul lastrico molti agricoltori; la produzione industriale era scesa più della metà rispetto al 1929; due milioni di persone erano senza casa.

Rielezione nel 1936[modifica | modifica wikitesto]

La convenzione democratica, riunitasi a Filadelfia dal 23 al 27 giugno 1936, confermò con entusiasmo Roosevelt quale candidato alle elezioni presidenziali di quell'anno. Egli esaltò i risultati raggiunti col New Deal e promise di continuare su quella strada. La convenzione democratica aveva anche rinconfermato come candidato vicepresidente John Nance Garner. I repubblicani invece condannavano tali provvedimenti e accusavano il presidente di aver usurpato i poteri del Congresso. Essi scelsero come loro candidato presidente un repubblicano progressista, Alf Landon, governatore del Kansas, e come loro candidato vicepresidente Frank Knox. I toni della campagna elettorale furono spesso aspri: Roosevelt usò parole dure contro gli uomini dell'alta finanza; in cambio i repubblicani lo accusarono di essere un demagogo privo di principi morali.

La maggior parte delle testate giornalistiche erano molto critiche nei confronti del presidente e anche i sondaggi sembrarono confermare l'avanzata dei repubblicani. La prestigiosa rivista settimanale The Literary Digest, che aveva indovinato i vincitori delle ultime cinque elezioni presidenziali, aveva realizzato un ampio sondaggio che prevedeva la schiacciante vittoria di Landon. I risultati delle elezioni invece diedero a Roosevelt una vittoria ancora più marcata e netta di quattro anni prima: egli ottenne quasi ventotto milioni di voti (pari al 60,80%), vinse in ben 46 Stati su 48 e conquistò la cifra record di 523 grandi elettori contro i soli 8 di Landon. Il partito del presidente, inoltre, ottenne tre quarti dei seggi al Senato e i quattro quinti della Camera dei rappresentanti. Il voto dimostrò l'appoggio del popolo americano alle politiche di Roosevelt e bocciò sonoramente l'opposizione repubblicana.

Secondo mandato (1937-1941)[modifica | modifica wikitesto]

Rielezione nel 1940[modifica | modifica wikitesto]

Con una mossa senza precedenti, Roosevelt cercò un terzo mandato consecutivo nel 1940. Fino a quel momento tutti i presidenti avevano rispettato la regola non scritta stabilita da George Washington, che nel 1793 aveva rinunciato al terzo mandato affermando che troppo potere non doveva essere accentrato per troppo tempo nelle mani di un solo uomo. A differenza delle elezioni del 1936, quando ottenne senza contestazioni la candidatura del partito democratico, nel 1940 subì l'opposizione di diversi candidati: il Vicepresidente, John Nance Garner; il Segretario di Stato Cordell Hull e il senatore del Maryland Millard E. Tydings. Roosevelt vinse la nomination democratica e, per sostituire Garner, si rivolse al segretario all'Agricoltura Henry A. Wallace dello Iowa, un ex repubblicano che sosteneva fortemente il New Deal ed era popolare negli stati agricoli. La scelta non piacque a molti conservatori del partito, che pensavano che Wallace fosse troppo radicale ed "eccentrico" nella sua vita privata per essere un efficace compagno per la corsa alla presidenza. Ma Roosevelt ha insistito sul fatto che senza Wallace sul biglietto avrebbe rifiutato la ri-nomination, e Wallace ha vinto la nomination per la vicepresidenza, sconfiggendo il presidente della Camera William B. Bankhead e altri candidati.

Il 5 novembre 1940 sconfisse il candidato repubblicano Wendell L. Willkie (che era in tandem con Charles L. McNary, candidato alla vicepresidenza), vincendo le elezioni con una maggioranza schiacciante.

Franklin Delano Roosevelt prende Giuramento da presidente degli Stati Uniti seguito dal Chief Justice Charles Evan Hughes al Campidoglio, 20 gennaio 1941

Terzo mandato (1941-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Il poster del Partito Democratico per le elezioni del 1944

Rielezione nel 1944[modifica | modifica wikitesto]

I repubblicani scelsero come candidato presidente Thomas E. Dewey, governatore di New York, e come candidato vicepresidente John W. Bricker, governatore dell'Ohio. L'opposizione ha accusato Roosevelt e la sua amministrazione di corruzione domestica, inefficienza burocratica, tolleranza del comunismo e errori militari. I sindacati, che erano cresciuti rapidamente durante la guerra, appoggiarono appieno Roosevelt.

Prima pagina del Buffalo Courier Express del 13 aprile 1945, in cui si annuncia la morte di Roosevelt

Quarto mandato (1945)[modifica | modifica wikitesto]

Il quarto mandato alla presidenza iniziò il 20 gennaio 1945 a mezzogiorno con la cerimonia d'inaugurazione e relativo insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America. A causa delle misure di austerità in vigore durante la seconda guerra mondiale, l'inaugurazione si tenne sul Portico meridionale della Casa Bianca, invece che sul Campidoglio. Anche la sfilata e le altre festività furono cancellate. Il messaggio che ha tenuto Roosevelt fu uno dei più brevi mai registrati.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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