Porto Sant'Elpidio
Porto Sant'Elpidio comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Fermo |
Amministrazione | |
Sindaco | Nazareno Franchellucci (PD) dal 10-6-2013 |
Data di istituzione | 14 novembre 1952 |
Territorio | |
Coordinate | 43°15′31.1″N 13°45′30.71″E |
Altitudine | 4 m s.l.m. |
Superficie | 18,13 km² |
Abitanti | 26 362[1] (30-11-2019) |
Densità | 1 454,05 ab./km² |
Frazioni | Cretarola, Corva (frazioni), Marina Picena, Fonte di Mare, Faleriense, Centro (quartieri). |
Comuni confinanti | Civitanova Marche (MC), Fermo, Sant'Elpidio a Mare |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 63821 |
Prefisso | 0734 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 109034 |
Cod. catastale | G921 |
Targa | FM |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 644 GG[3] |
Nome abitanti | portoelpidiensi |
Patrono | san Crispino di Soissons |
Giorno festivo | 25 ottobre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Porto Sant'Elpidio nella provincia di Fermo | |
Sito istituzionale | |
Porto Sant'Elpidio è un comune italiano di 26 362 abitanti[1] della provincia di Fermo.
È il secondo comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo.
Geografia fisica
Il suo tessuto urbanistico si è principalmente sviluppato in linea con il litorale marino, seguendo i due principali assi viari costieri: la strada statale 16 Adriatica e la linea ferroviaria adriatica.
La forma allungata del territorio è delimitata a nord e a sud rispettivamente dai fiumi Chienti e Tenna.
A seguito del forte aumento demografico degli ultimi anni, lo sviluppo sta proseguendo sui bassi declivi che salgono in collina e sulle colline stesse; le frazioni Corva e Cretarola popolano, infatti, le alture più rilevanti del territorio cittadino.
Storia
Porto Sant'Elpidio è stato istituito come comune autonomo il 14 novembre 1952, data dalla suddivisione amministrativa della città di Sant'Elpidio a Mare nel secondo dopoguerra.
Da alcuni scavi nella zona interna del comune (Fonteserpe, Pescolla, Pian Di Torre) si sono trovati molti reperti archeologici importanti, che confermano la presenza di alcune sepolture villanoviane.
Dell'epoca medioevale si ritrovano mappe in cui già nel 1500-1600 si legge di un piccolo paesino sulla costa, col nome di "Porto San Lupidio", con mare pescoso e poco lontano dal castrum Castri, fortezza militare andata distrutta in epoca medievale. Nonostante il passare degli anni e la continua immigrazione dal Sud Italia, il paese è rimasto abbastanza piccolo fino al 1952, in cui ottiene l'indipendenza comunale da Sant'Elpidio a Mare, cambiando nome da "Porto di Sant'Elpidio a Mare" a "Porto Sant'Elpidio".
La Stazione delle Ferrovie dello Stato ha favorito anch'essa un aumento fortissimo della popolazione e dell'immigrazione da Sud. Un evento legato alla ferrovia è stato quello della visita alla città del principe Umberto I di Savoia. Il suo nome viene ricordato in un tratto della Statale 16 che attraversa completamente il comune.
Un altro evento di importanza fu l'alluvione accaduto negli anni cinquanta. In quei giorni le piogge torrenziali gonfiarono i letti dei fossi presenti e l'assoluta mancanza di una rete fognaria inasprì il problema. In poco più di un giorno una grossa quantità di fango e acqua invase le strade, impedendo l'arrivo degli scarsi soccorsi e distruggendo moltissime case povere, oltre a rendere molti raccolti inutilizzabili. La ripresa da quel disastro fu lenta, ma la vita ricominciò poco tempo dopo.
La chiesa Maria Addolorata e il prodigio.
Edificata nel 1548 lungo la strada che da Sant’Elpidio a Mare scendeva al Borgo Marinaro ( L'attuale Porto Sant'Elpidio), la piccola chiesa rurale raccoglieva i fedeli della comunità madre della Collegiata della Parrocchia di S. Elpidio Abate.
Lungo la strada ad andamento curvilineo, da cui il nome “la Corva” vi erano un piccolo gruppo di case, che si raccoglievano alla messa della domenica e nei giorni festivi nella nuova chiesetta.
Nel 1745 l’Arcivescovo di Fermo Cardinale Alessandro Borgia, ritenne necessaria, durante una visita pastorale, una maggiore attenzione alla popolazione che viveva lungo nel borgo e soprattutto lungo la strada, così distante dalla chiesa Madre, ed ordino l’ampliamento della piccola chiesa rurale con la realizzazione di una casa parrocchiale.
Con bolla del 6 novembre dello stesso anno fu eretta a Cappellania Curata, staccando così una porzione di popolo dalla chiesa madre di S. Elpidio a Mare.
Le funzioni parrocchiali entrarono in piena esecuzione solo dal 15 settembre del 1888, giorno dell’Addolorata, quando il parroco della Corva ottenne il permesso di celebrare tutti i sacramenti nella suddetta chiesa, compresa la Cresima, celebrata per la prima volta in questa chiesa nel 1889.
Il titolo della Parrocchia è dedicato a Maria Addolorata, in quanto questa piccola chiesa di campagna, fu testimone di un prodigio. Il primo a trarre le linee di questa storia fu d. Nicola Catini, che in qualità di parroco nel 1904 raccolse tutte le informazioni allora a disposizione in un manoscritto dal titolo “Brevi memorie della Chiesa rurale di S. Maria della Corva in Sant’Elpidio a mare”.
Il Miracolo
Nel 1829 era rettore della Chiesa della Corva don Filippo Toscani. Il Simulacro della Madonna era riposto, come solito, nella sua urna di legno, chiusa, e aveva le braccia incrociate sul petto.
Mentre il Sacerdote iniziava la celebrazione della Santa Messa alle, 6.30 del 25 luglio 1829, con la Chiesa gremita di fedeli per la festa di S. Giacomo, si udì un forte rumore provenire dall’urna. Tutte le persone, come per istinto, si girarono verso il luogo da cui proveniva il rumore e videro che lo sportello si apriva da sé e le braccia del Simulacro protendersi in avanti.
Tutti i presenti cominciarono a gridare al miracolo e si levavano voci di gioia mescolate a pianto.
Il Sacerdote più volte dovette richiamare al silenzio per poter finire la celebrazione della S. Messa. Appena terminato il S. Sacrifico e recitate le litanie della Madonna lo stesso Sacerdote provò a rimettere le braccia al posto giusto e a richiudere l’urna, ma non gli fu possibile.
La notizia del fatto si sparse in un baleno e richiamò non solo dal territorio della Corva, ma anche dai paesi vicini una gran moltitudine di gente, che in pellegrinaggio veniva a visitare la Madonna e ne riportava molte grazie.
Questo fatto fino al 1881 era pienamente creduto da tutti, essendo ancora in vita diverse persone che erano state testimoni oculari.
Al tempo del miracolo fu celebrato anche un Processo Canonico da parte della Chiesa Fermana che riconosceva come veritiero il prodigio avvenuto. I documenti di tale processo, però sono andati smarriti.
Nel 1904 furono celebrati solenni festeggiamenti nel 75º anniversario dell’evento miracoloso. Fu anche rifatta la facciata della Chiesa, decorata la Cappella dedicata alla Madonna, fu rifatto al Simulacro della Madonna il nuovo abito di pura seta e ricamato in oro fino.
Santuario Mariano
A seguito della devozione popolare e della venerazione diffusasi in tutta la diocesi il 21 giugno del 1958, con decreto dell’Arcivescovo di Fermo Mons. Norberto Perini, essendo parroco don Giuseppe Benvignati, detto don Pino, la Chiesa di S. Maria della Corva fu eletta a Santuario Mariano.
Sebbene la piccola chiesa della Corva mantenga ancora oggi il suo carattere semplice e rurale, il Santuario ha visto nel tempo un notevole ampliamento. Nel 1977 fu realizzato un locale laterale per ampliare la capienza del santuario, che fu intitolato “Sala fede e lavoro”. La sala servì anche per conferenze e attività di carattere pastorale. Fu anche ristrutturata la chiesa, con la realizzazione di un prezioso mosaico che incastona in modo elegante la nicchia dove oggi si venera il Simulacro della Madonna Addolorata.
Lo sviluppo del Santuario si deve soprattutto all’intraprendenza e all’azione pastorale del parroco don Pino, amatissimo ed ancora oggi ricordato con affetto da tutti i parrocchiani.
Negli anni ’80, sulla spinta di don Mario Moriconi e don Luigino Marchionni ci fu un forte sviluppo del ruolo dei laici nella parrocchia, con la formazione del gruppo delle catechiste, dei ministri della santa comunione, la promozione dell’Azione Cattolica e di numerose iniziative di tipo aggregativo (famose le “scenette”, il carnevale e i giochi popolari), che hanno fatto della parrocchia non solo il polo religioso, ma anche il punto di riferimento sociale e culturale del quartiere.
Negli anni ’90 fu ristrutturata la casa parrocchiale e ampliate le cosiddette “stanzette”, le attuali aule di catechismo. Negli stessi anni sulla spinta dell’allora parroco d. Giuseppe Mei si formò l’Associazione Mosaico, che promosse la realizzazione del presepe parrocchiale e la sacra rappresentazione della passione del Signore, nota come “La condanna del Giusto”. Negli stessi anni nacque il palio dell’Addolorata, che in onore dei festeggiamenti parrocchiali vede ancora oggi sfidarsi le cinque contrade della parrocchia: il Carro, il Grappolo, la Spiga, il Pozzo e Villa Maroni. Molto apprezzata anche la sfilata delle contrade che rievoca con i loro abiti la vita e il lavoro dei primi anni nel ‘900.
Dopo 2000 fu realizzato il salone retrostante il Santuario, denominato “sala Paolo VI”. Negli stessi anni, sulla spinta di d. Rocco Elia, nacque la “Corale Polifonica Città di Porto S. Elpidio”. La prematura scomparsa del parroco è ricordata dalla rassegna di musica e canto corale a lui intitolata promossa dalla stessa corale.
Recentemente sono stati eseguiti importanti lavori di ristrutturazione della sala don Pino e di parte del Santuario, sia internamente che esternamente.
Stemma del Comune
Lo stemma di Porto Sant'Elpidio è relativamente recente. È uno scudo sannitico: la banda superiore presenta il mare, con una barca a vela molto semplice (che rappresenta l'antico lavoro del pescatore) e il sole che sorge (che rappresenta il paese nato da poco). Nella banda inferiore, sul fondo rosso è raffigurata un'ape che rappresenta la laboriosità del paese. Sopra lo scudo c'è la corona a 5 torri (che rappresenta il Comune) che è stato approvato nel 19 maggio 1965 al posto della corona a 9 merli dopo l'indipendenza da Sant'Elpidio a Mare. Inferiormente allo scudo c'è la scritta latina In Litore Fulget ossia "splende sulla spiaggia", a indicare la costa del paese.
Monumenti e luoghi d'interesse
- Villa Murri, dimora storica, edificata nei primi anni del XIX secolo dai conti Sinibaldi, passò verso il 1880 ai conti Maggiori di Fermo e nel 1920 alla famiglia Murri, che nel 1953 la vendette al comune. Il regista italiano M. Bolognini vi ambientò la scena finale del film "Fatti di gente per bene", ispirato alla vera storia di alcuni membri della famiglia Murri che la abitarono.
- Villa Maroni, dimora dell'omonima famiglia di proprietari terrieri nel quartiere Corva.
- Villa Baruchello, dotata di uno splendido parco con rare essenze arboree; ristrutturata, è sede di intensa attività culturale convegnistica.
- Villa Fanny è una delle tante case di proprietari terrieri che possedevano le terre dopo la dinastia dei Maroni nei quartieri Corva e Fonteserpe.
- Lido tre case, parte settentrionale del litorale, luogo di particolare interesse dal punto di vista naturalistico.
- Cineteatro Moderno situato nel centro cittadino: costruito negli anni Trenta del XX secolo, è stato attivo fino ai primi anni ottanta.
- Chiesa Santa Maria Addolorata, edificata nel 1548, originariamente chiesa rurale divenne nel 1745 Cappellina Curata. In seguito ad un prodigio e all'impegno del parroco don Giuseppe Benvignati (Don Pino) fu eletta Santuario Mariano.
- Chiesa della Santissima Annunziata, edificata nel 1789.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]
Il Comune di Porto Sant'Elpidio non ha avuto mai una popolazione solo locale, degli originari elpidiesi non sono rimaste molte persone: infatti il comune, con la costruzione del Concimificio FIM e la presenza di terreni agricoli ancora fertili hanno attirato molte persone da tutta Italia, permettendo un forte scambio culturale e quindi una modifica della popolazione. Il Comune ospita molti immigrati stranieri provenienti soprattutto da Cina, India e coste Africane.
Associazioni
La «Casa del Volontariato» ospita tutte le principali associazioni di volontariato presenti nel territorio comunale. L'associazione capofila è la P.A. Croce Verde, sezione «Sandro Garbini».
Cultura
- Teatro delle Api inaugurato nel 2006, di cui è direttore artistico Neri Marcorè. Nella stagione estiva vi si svolge il festival internazionale di teatro per ragazzi "I teatri del mondo".
Economia
Agli inizi del Novecento la costruzione del Concimificio FIM ha creato un notevole incremento della produzione e dell'economia locale, che precedentemente era basata soprattutto su pesca e agricoltura.
Un primissimo e rilevantissimo contributo all'economia del Porto venne dalla nobile aristocratica Costanza Maggiori, figlia del conte Giovanni Maggiori Colonna, discendente del nobilissimo casato di origine corsa che annovera come capostipite Ugo Colonna (Principe di Corsica), che la tradizione fa discendere da Gaio Giulio Cesare attraverso la linearità dei Conti di Tuscolo dalle gens Julia. Costanza fu latifondista e fondatrice della banca del paese, poi inglobata nella Cassa di Risparmio di Fermo, i suoi possedimenti si estendevano in passato su quasi la totalità del paese. Tra i nipoti di Costanza ricordiamo l'industriale romano Enzo Benigni. Si è sviluppata l'industria calzaturiera, mentre il settore agricolo ha diminuito la sua importanza.
L'industria calzaturiera contribuisce a circa il 70% dell'economia del paese, contando i marchi più prestigiosi della moda italiana come Loriblu', Le Silla, Malloni e molti altri.
In alcune zone del quartiere a sud (chiamato Faleriense) viene ancora praticata in misura ridotta la pesca. In sviluppo il settore turistico estivo e balneare.
Infrastrutture e trasporti
Pista ciclabile
Sulla costa esiste già un tratto di ciclabile facente parte della realizzanda Ciclovia Adriatica, che una volta completata andrà a collegare tutte le località della costa adriatica. Molto importanti sono la statale che attraversa il paese e la ferrovia della linea adriatica. La città è stata dotata di un'uscita autostradale con annesso casello e può contare anche su un servizio di bus navetta atto a servire tutte le zone della città.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Valeria Montecassiano | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | |
27 aprile 1997 | 13 dicembre 1998 | Paolo Petrini | Partito Democratico della Sinistra Democratici di Sinistra |
Sindaco | |
13 dicembre 1998 | 24 maggio 2003 | Paolo Petrini | Democratici di Sinistra | Sindaco | [5] |
25 maggio 2003 | 14 aprile 2008 | Mario Andrenacci | Democratici di Sinistra Partito Democratico |
Sindaco | [5] |
15 aprile 2008 | 9 giugno 2013 | Mario Andrenacci | Partito Democratico | Sindaco | [6] |
10 giugno 2013 | 25 giugno 2018 | Nazareno Franchellucci | Partito Democratico | Sindaco | |
25 giugno 2018 | in carica | Nazareno Franchellucci | Partito Democratico | Sindaco |
Linea temporale
Altre informazioni amministrative
Fa parte della Zona Territoriale n. 11 di Fermo dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche (in sigla Z.T. n. 11 - A.S.U.R. Marche).
È sede del Distretto Sanitario n° 1, comprendente anche i comuni di Sant'Elpidio a Mare e di Monte Urano.
Sport
Il 28 maggio 1992 la 4ª tappa del Giro d'Italia 1992 si è conclusa a Porto Sant'Elpidio con la vittoria di Mario Cipollini.
La squadra di calcio del Porto Sant'Elpidio milita in Serie D, le altre squadre sono: Pinturetta Falcor (Prima Categoria), Vis Faleria (Seconda Categoria), Recreativo Porto Sant'Elpidio (Terza Categoria), Corva 2008 (Terza Categoria) e Nuova Faleria calcio (Terza Categoria).
La più importante realtà sportiva cittadina è senza dubbio il Porto Sant'Elpidio Basket, sponsorizzato dalla Malloni S.P.A., che nel 2002 è stato promosso nel campionato nazionale di B2 e vanta un notevole seguito di pubblico. Dopo la riforma dei Campionati di Basket dalla Stagione 2015/16 partecipa regolarmente in Serie B (il 3º Campionato italiano di Basket).
Nel 2000 e nel 2001 il moto club di Porto Sant'Elpidio (Moto Club Centauro, fondato nel 1949) partecipò al motomondiale classe 125 con il pilota concittadino Alessandro Brannetti. Il moto club risulterebbe essere la seconda Società sportiva cittadina in ordine di longevità e ancora in attività, dopo la squadra di calcio (1947).
Il giorno 11 maggio 2012, a distanza di 20 anni dalla vittoria di Mario Cipollini al Giro d'Italia 1992, la gara ciclistica torna nella cittadina rivierasca, concludendosi sul lungomare con la vittoria di Miguel Rubiano Chavez.
Da ben 5 anni in questa cittadina si svolgono i campionati italiani di Aquathlon e Triathlon e anche il "TRIKIDS CUP".
Note
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b Repubblica.it
- ^ Speciale elezioni 2008 - Elezioni comunali - Porto Sant'Elpidio
Bibliografia
- L. Martellini. Porto Sant'Elpidio: un tipico esempio di sviluppo edilizio, in L'Universo. Firenze, 1972.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porto Sant'Elpidio
Collegamenti esterni
- Rete civica del comune di Porto Sant'Elpidio, su elpinet.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 144224577 · LCCN (EN) n78035216 · J9U (EN, HE) 987007545647805171 |
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