Amandola
Amandola comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Adolfo Marinangeli dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) | ||
Territorio | |||
Coordinate | 42°58′48.36″N 13°21′27″E / 42.9801°N 13.3575°E | ||
Altitudine | 500 m s.l.m. | ||
Superficie | 69,5[1] km² | ||
Abitanti | 3 401[2] (31-8-2020) | ||
Densità | 48,94 ab./km² | ||
Frazioni | Bore, Botundoli, Buzzaccheri, Caccianebbia, Campo di Masci, Capovalle, Casa Coletta, Corazza, Casa di Carlo, Casa Innamorati, Casalicchio, Casa Paradisi Inferiore, Casa Paradisi Superiore, Case Staffinati, Casa Tasso, Cese, Ciaraglia, Colle San Fortunato, Colle Turano, Coriconi, Corvellari, Cucchiaroni, Fossacieca, Francalancia, Garulla Inferiore, Garulla Superiore, Le Piane, Marnacchia, Merli, Moglietta, Montane, Paolucci, Paterno, Pucci, Rustici, Salvi, San Cristoforo, San Lorenzo, San Ruffino, Schiti, Scagnoli, Suitullo, Taccarelli, Vena, Verri, Vesciano, Vidoni, Villa Conti, Villa Fiorentina | ||
Comuni confinanti | Comunanza (AP), Gualdo (MC), Monte San Martino (MC), Montefalcone Appennino, Montefortino, Penna San Giovanni (MC), Sarnano (MC), Smerillo | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 63857 | ||
Prefisso | 0736 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 109002 | ||
Cod. catastale | A252 | ||
Targa | FM | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 283 GG[4] | ||
Nome abitanti | amandolesi | ||
Patrono | beato Antonio da Amandola | ||
Giorno festivo | 25 gennaio | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Amandola nella provincia di Fermo | |||
Sito istituzionale | |||
Amandola è un comune italiano di 3 401 abitanti[2] della provincia di Fermo nelle Marche.
Ha ricevuto la Bandiera arancione dal Touring Club Italiano per le bellezze storico-culturali e per il significativo paesaggio che la caratterizzano. Fa parte dell'Area vasta n. 4 di Fermo, dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche (A.S.U.R. Marche).
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Amandola poggia sopra tre colli dell'alta valle del Tenna che prendono i nomi dai castelli che vi erano presenti fin da prima la sua nascita: Agello, Leone e Marrubbione. Il più alto ed abitato è Castel Leone e raggiunge un'altezza di circa 550 m s.l.m.
La città è situata sulla destra del torrente Bora (o Callugo) e a sinistra del fiume Tenna, che la separa dalla zona industriale. Si trova a circa 10 km dalla vetta del monte Castelmanardo (1917 m s.l.m.), appartenente alla catena dei Monti Sibillini, la quale chiude il suo territorio ad ovest. Verso est si apre la valle del Tenna, dove il comune di Amandola arriva fino alle sponde del lago di San Ruffino; a nord e a sud mostra un territorio caratterizzato da elevate e boscose colline e valli solcate da numerosi torrenti.
Il suo territorio è il terzo più vasto della provincia di Fermo dopo la stessa Fermo e il vicino comune di Montefortino, in esso sono presenti 48 frazioni.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Origini[modifica | modifica wikitesto]
La cittadina nacque nel 1248 dall'unione dei tre castelli di Agello, Leone e Marrubbione, i quali sorti da tempo, si eressero a libero comune.
Il nome che per tradizione si vuole derivi da un "mandorlo", chiamato in dialetto fermano la mannola, ad indicare sia il frutto che l'albero, il quale veniva ammirato nella zona, sembra anche significare emblematicamente la posizione panoramica sul rilievo collinare che occupa, con lo scenario dei Monti Sibillini alle sue spalle, ad ovest.
Medioevo e rinascimento[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1249, dall'unione dei castelli di Agello, Castel Leone e Marrubbione, si costituì il Comune di Amandola. Avuti gli Statuti nel 1265 edificò una cinta muraria perimetrale di 2230 metri con 5 porte: Agello, San Giacomo (l'unica ancora esistente, pur se rimaneggiata), Marrubbione, Sant'Antonio e Putei. Le piazze pubbliche erano tre: la Platea Animalium, usata per le fiere del bestiame, la Platea Magna, luogo dove si tenevano le assemblee popolari e i festeggiamenti, la Platea Vallelonga, antica piazza del mercato. Era reputata per la fiorente industria della tessitura tra medioevo e rinascimento. Fra i suoi signori, si ricorda Tra il XIV ed il XV secolo si succedono numerose famiglie e i Signori a dominare su Amandola: i Signori di Varano, il duca Francesco Sforza, Cesare Borgia conosciuto anche come Duca Valentino, Malatesta, Niccolò Piccinino, il condottiero Mostarda da Forlì (XIV-XV secolo). Alla fine del XVI secolo vennero stipulati importanti accordi tra Amandola e i comuni circostanti per la definizione dei confini[5].
Tempi moderni[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1798 Amandola subì l'impatto delle forze napoleoniche e, a causa di un tentativo di resistenza, affrontò un saccheggio conclusosi con la profanazione del sarcofago del Beato Antonio. Solo nel 1800 terminò l'occupazione francese e venne ripristinato il governo pontificio.
Storia contemporanea[modifica | modifica wikitesto]
Durante la seconda guerra mondiale, nel marzo del 1944 le truppe tedesche ingaggiarono un breve conflitto con i partigiani il quale terminò con la fucilazione di 10 uomini, fra i quali Angelo Biondi[6] che venne fucilato nella piazza principale. Nel settembre 1943, giunsero ad Amandola due famiglie di profughi ebrei jugoslavi (otto persone in tutto) in fuga verso il sud. Nonostante il pericolo, l'intero paese, guidato dal capostazione Giuseppe Brutti, si mobilitò in loro aiuto. Fu formata tra gli abitanti una commissione che si adoperò per dare gratuitamente ai profughi - che erano privi di tutto - alloggio, cibo e coperte e tutto quanto essi necessitassero. Quando un delatore rivelò la presenza di ebrei nel paese, essi furono trasferiti nella frazione di San Cristoforo, dove rimasero fino alla Liberazione. Per la loro azione, Giuseppe Brutti e la consorte Elvira Lucci Brutti sono stati insigniti dell'alta onorificenza di Giusti tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem a Gerusalemme.[7].
Dagli anni del Dopoguerra Amandola, ha avuto un notevole sviluppo demografico e commerciale, arrivando a toccare più di 6000 abitanti nel suo comprensorio. Poi però, nei decenni successivi, si è avuto un calo, arrivando ad oggi (2019) a 3569 abitanti.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
La cittadina presenta un centro storico che attesta la ricchezza del suo passato e soprattutto la fioritura del proprio artigianato. Anche oggi la lavorazione del legno, il restauro e l'antiquariato del mobile, l'arte del merletto, sono presenti e di notevole interesse. Amandola da molti anni si è caratterizzata come centro turistico montano ricco di una efficiente ricettività e con impianti sportivi e ricreativi che rendono piacevole il soggiorno.
- la Chiesa di Sant'Agostino o santuario del Beato Antonio, è una delle costruzioni più significative della cittadina, risalente al XV secolo, caratterizzata da un portale in stile gotico di ispirazione veneziana, e da un campanile realizzato da P. Lombardo.
- la Chiesa di San Francesco è un altro edificio romanico-gotico, anche se rimaneggiata, che conserva un portale e gli affreschi situati alla base del campanile. Nel chiostro sono ospitati il museo antropogeografico ed il museo della civiltà contadina dotati di applicazioni interattive.
- La settecentesca ex-Collegiata ora è adibita a struttura cine-teatrale.
- A Piazza Alta si trova il Palazzo del Podestà del 1352, con la torre parzialmente ricostruita nel 1547.
- Il Palazzo del Popolo, trasformato in un monastero di benedettine e il Teatro comunale "La Fenice", costruito fra il XVII e il XVIII, il quale ha pianta ellittica, tre ordini di palchi e loggione. Le decorazioni sono in stile neoclassico con elementi liberty.[8]
- Ponte romanico-gotico sul fiume Tenna di cui si hanno notizie certe a partire dal 1402, anno in cui il Comune di Amandola ne dispose una prima ristrutturazione alla quale ebbe seguito una seconda nel 1435 ad opera di mastro Savino di Stefano Pucci.[9]
- L'Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale, in stile romanico, fondata all' incirca nel XI secolo dai Benedettini nelle prossimità del fiume Tenna a circa 10 km dal paese. Per secoli ha rappresentato un importante centro della vita religiosa e amministrativa del contado amandolese in quanto erano di sua pertinenza anche i campi ed i boschi circostanti. L'abbazia ha conosciuto un imponente sviluppo sotto la protezione dei nobili signori feudali della zona e sono testimoni della sua opulenza l'imponente torre campanaria (XIII secolo) ed i numerosi affreschi tardomedievali. Il presbiterio è sopraelevato per la presenza di una sottostante cripta romanica in cui si conservano le reliquie di San Ruffino. Di grande valore storico, artistico e religioso è il caratteristico ipogeo che fa presumere l'esistenza di un insediamento cristiano già nel VI secolo. L'ipogeo è impreziosito da un ciclo pittorico dell'epoca tardo-imperiale in stile orientale con figure di santi o comunque di cristiani in atteggiamento orante.[10]
- L'Abbazia dei Santi Vincenzo e Anastasio, altro grande punto di riferimento per la vita religiosa ed economica della montagna amandolese. Come l'altra abbazia dei SS. Ruffino e Vitale, anch'essa è situata, infatti, fuori dal centro abitato, sulle pendici del Monte Amandola nei pressi del borgo rurale noto come "Casalicchio". Fondata prima del X secolo, il primo documento in cui se ne riscontra l'esistenza risale al 1044. Durante la dominazione longobarda godette della protezione dei nobili feudali e dignitari i quali fecero molte donazioni, la più cospicua della quali fu del 1074 ad opera di Liutprando, Re dei Longobardi. Fino al 1830 l'abbazia, con tutti i suoi possedimenti e le chiese sotto la sua giurisdizione, fu retta da governi di abati che potevano esercitare sia un potere di tipo temporale che di tipo spirituale. A causa di alcuni lavori e dei vari terremoti che si sono succeduti nel corso dei secoli, della struttura originaria rimane solo l'ala destra, resti del chiostro e dell'abside. Quasi nulla rimane invece delle opere artistiche che l'arricchivano, si sa per certo che erano presenti una tela del Malpiedi raffigurante la Vergine con i Santi Vincenzo ed Anastasio (trafugata nel 1983) e un crocifisso ligneo del 1200 ora conservato nella città di Amandola.[11]
- I vari palazzi delle famiglie nobili e notabili di Amandola, i cui membri occuparono ruoli di primo piano nell'amministrazione comunale[12] e nella locale Cassa di Risparmio di Amandola[13]: Palazzo Antonini (già Plebani), Palazzo Cruciani Fabozzi, Palazzo Gallo, Palazzo Manardi, Palazzo Pascucci, Palazzo Pasqualetti Ricci, Palazzo Ricci Spadoni, Palazzo Serra, Palazzo Staffinati, Palazzo Vermigli.[14]
È presente anche un Ospedale Civile, operante e in attività.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[15]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Ristrutturato e ampiamente funzionante, l'antico teatro "La Fenice" ospita associazioni culturali, teatrali, dialettali, che si esibiscono dal vivo. Sono presenti inoltre, numerose associazioni sul territorio amandolese, che variano in ambiti diversi, alcuni dei quali legati alla sensibilizzazione dei cittadini e verso la promozione della cultura stessa. Per anni si è tenuto il festival del teatro, che richiamava centinaia di spettatori.
Cucina[modifica | modifica wikitesto]
Di seguito alcune specialità culinarie di Amandola:
- Crispella, è molto simile ad una frittella ma ha un gusto ben diverso.
- Coppa maritata, fetta di pane raffermo imbevuta nell'uovo sbattuto come per fare la frittata, e successivamente fritta in olio bollente, e mangiata caldo.
- Vincisgrassi, lasagne rosse al forno, il cui sugo di carne mista, prevede nella ricetta originale pezzi finemente tritati di interiora di pollo.
- Fregnaccia, pasta sfoglia delle lasagne condita con sugo ed arrotolata, oppure semplicemente condita con pecorino grattugiato e pepe nero.
- Pancetta, rinomata per la sua preparazione, è stata resa famosa in Italia dal motoclub "Aquile dei Sibillini" che, viaggiando di motoraduno in motoraduno e organizzando il motoraduno "della Pancetta" appunto ha esportato questo prodotto.
- Lo 'Ngriccio, è una minestra composta da patate e vari legumi.
- Il mistrà, liquore ottenuto dalla distillazione del vino e semi di anice, reso famoso dalla ditta Varnelli.
- Vino cotto, specialità soprattutto di Loro Piceno, ma prodotto anche in Amandola.
- Ciauscolo, salame in cui viene usata la stessa carne delle salsicce e un po' di aglio.
- Porchetta, maiale disossato e cotto intero al forno a fuoco lento. La carne viene internamente condita con sale, pepe, agli interi ed abbondante finocchio selvatico. si mangia fredda tagliata a fette sottili
- Cicerchiata, dolce tipico di carnevale fatto con l'impasto usato per fare la pasta all'uovo a cui viene aggiunto un po' di mistrà. Viene fritto in piccole palline delle dimensioni dei ceci (da cui il nome cicerchiata), fatto sgocciolare, ed amalgamato in pentola con miele. Viene fatto raffreddare a forma di ciambella e mangiato a fette.
- Calcione, ha la forma di un grosso raviolo ripieno però o di ricotta o di cioccolato o di crema di castagne e cacao profumato con mistrà.
- Il tartufo, nelle varietà di tartufo bianco o nero.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Artigianato[modifica | modifica wikitesto]
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e importanti vi sono quelle artigianali, come la lavorazione del ferro battuto, finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spazia dalle inferriate alle statue,[16] oltreché quella del legno, finalizzata alla produzione di mobili.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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7 giugno 1985 | 6 giugno 1990 | Luigi Bellesi | Indipendente | Sindaco | [17] |
6 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Luigi Bellesi | Indipendente | Sindaco | [17] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Avelio Marini | Lista civica | Sindaco | [17] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Franco Rossi | Lista civica | Sindaco | [17] |
14 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Riccardo Treggiari | Lista civica | Sindaco | [17] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Giulio Saccuti | Lista civica | Sindaco | [17] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Adolfo Marinangeli | Amandola 2.0 | Sindaco | [17] |
27 maggio 2019 | in carica | Adolfo Marinangeli | Amandola 4.0 | Sindaco | [17] |
Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]
La cittadina è parte della Comunità montana dei Sibillini.
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Calcio[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2013 è stata fondata l'A.S.D. Atletico Sibillini con squadre del solo settore giovanile per poi cambiare denominazione in A.S. Amandola nel 2015.La stessa, nella stagione calcistica 2015-16 si iscrive anche al campionato di Terza Categoria, vincendolo. In virtú di ciò, nella stagione calcistica 2016-17, partecipa al campionato di Seconda Categoria, arrivando a vincere i play-off del proprio girone e di conseguenza va allo spareggio contro la vincente dei play-off del girone g. Seppur perdente ai rigori acquisisce il diritto, per la stagione 2017/18, a partecipare al campionato di Prima Categoria, stabilendo così un record regionale per società ancora in attività: in soli due anni dall'iscrizione alla f.g.c.i. due promozioni consecutive. Nel campionato 2017/18 di Prima Categoria ottiene un lusinghiero 4º posto.
Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]
La Polisportiva 5 Fonti Basket è dal 1991 il punto di riferimento del basket nei Sibillini. Nel corso della sua storia ha militato nel campionato di Serie D e nel 2004 la squadra Juniores si è aggiudicata il titolo regionale. Oggi si occupa prevalentemente di settore giovanile.
Basketball for Africa[modifica | modifica wikitesto]
Manifestazione che coniuga pallacanestro e solidarietà. La prima edizione si è svolta durante l'estate 2012, si occupa di ricavare fondi per l'associazione "Sports Around The World".
Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]
La "Pallavolo Sibillini", ha ottenuto alla fine della stagione 2010/2011 la promozione in Serie B2. Nel 2014 è retrocessa in serie C.
Motociclismo[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1998 è stato fondato il motoClub "Aquile dei Sibillini" che, con i suoi motoraduni "della Pancetta", è riuscita a portare un gran flusso di moto e di turisti. Particolare afflusso vi è stato nel 2006 quando circa 2000 moto riempivano la piazza di Amandola.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ 14º censimento generale della popolazione e delle abitazioni
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Sito SibilliniWeb
- ^ Informazioni sull' Episodio di Piazza Risorgimento (PDF), su straginazifasciste.it. URL consultato il 25 novembre 2016. e scheda del partigiano Angelo Biondi (Ceglie Messapica(BR) 30/09/1910; Amandola 02/10/1943)
- ^ Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45 (Mondadori: Milano 2006), pp. 72-73, 260
- ^ www.comune.amandola.fm.it
- ^ www.comune.amandola.fm.it
- ^ www.abbaziasanruffino.it/storia-ed-arte-dellabbazia
- ^ www.sibilliniweb.it/citta/amandola-casalicchio-abbazia-dei-santi-vincenzo-e-anastasio-san-salvatore-xisec/
- ^ Archivio Storico Comunale d'Amandola, Registri delle delibere comunali
- ^ Autori Vari, "Annuario del Ministero di agricoltura, industria e commercio". Tipografia nazionale di G. Bertero, Roma, 1904, p. 253
- ^ www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/Dove/Amandola
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 12.
- ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- P. Ferranti. Memorie storiche della città di Amandola. Ascoli Piceno, 1891-92.
- A. Terribili. Amandola. Roma, 1949.
- Autori vari. Amandola e il suo territorio. 1995.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amandola
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Amandola
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Pagina dedicata ad Amandola dalla provincia di Ascoli Piceno, su provincia.ap.it. URL consultato il 9 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2007).
- www.comune.amandola.fm.it
- http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/Dove/Amandola
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123229848 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85313241 |
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