Diocesi di Savona-Noli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Diocesi di Savona-Noli
Dioecesis Savonensis-Naulensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Genova
Regione ecclesiasticaLiguria
 
Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoCalogero Marino
Vicario generaleAngelo Magnano
Vescovi emeriticardinale Domenico Calcagno,
Vittorio Lupi
Presbiteri93, di cui 52 secolari e 41 regolari
1.635 battezzati per presbitero
Religiosi50 uomini, 340 donne
Diaconi9 permanenti
 
Abitanti153.700
Battezzati152.100 (99,0% del totale)
StatoItalia
Superficie394 km²
Parrocchie71 (5 vicariati)
 
ErezioneIX secolo (Savona)
1239 (Noli)
in plena unione dal 30 settembre 1986
CattedraleAssunzione di Maria Vergine
ConcattedraleSan Pietro
Santi patroniNostra Signora della Misericordia
IndirizzoPiazza Vescovato, 13/R - 17100 Savona
Sito webwww.savona.chiesacattolica.it
Dati dall'Annuario pontificio 2018 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La concattedrale di San Pietro a Noli.
Il seminario vescovile di Savona.
Il santuario di Nostra Signora della Misericordia di Savona.
La collegiata di San Giovanni Battista di Finale Ligure.
La basilica di San Biagio a Finale Ligure.

La diocesi di Savona-Noli (in latino: Dioecesis Savonensis-Naulensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Genova e appartenente alla regione ecclesiastica Liguria. Nel 2017 contava 152.100 battezzati su 153.700 abitanti. È retta dal vescovo Calogero Marino.

Territorio

La diocesi comprende la parte orientale della provincia di Savona e un lembo della parte occidentale della città metropolitana di Genova. Confina con le diocesi di Albenga-Imperia, di Mondovì, di Acqui e l'arcidiocesi di Genova.

Sede vescovile è la città di Savona, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora Assunta. A Noli si trova la concattedrale di San Pietro. Nel territorio diocesano sorgono anche tre basiliche minori: Nostra Signora della Misericordia a Savona, San Giovanni Battista e San Biagio a Finale Ligure. A Noli è sita anche l'antica cattedrale di San Paragorio.

Parrocchie e vicariati

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Savona-Noli.

Il territorio della diocesi si estende su 394 km² ed è diviso nei 5 vicariati[1] di Albisola-Stella, Finale Ligure-Noli, Savona, Vado Ligure, Varazze, nei quali sono presenti 71 parrocchie:

Storia

L'odierna diocesi è frutto dell'unione delle diocesi di Savona e di Noli stabilita dalla Congregazione per i vescovi nel 1986.

Savona

Incerta e dibattuta è l'origine della diocesi di Savona, soprattutto dopo le recenti acquisizioni archeologiche ed epigrafiche, che hanno messo in crisi il dato tradizionale, che si basava principalmente su due punti: che la diocesi di Savona fosse erede di una precedente diocesi di Vado, il cui primo vescovo noto sarebbe Benedetto, che prese parte al concilio romano del 680; e che verso la fine del X secolo, con il vescovo Giovanni, la sede fosse stata trasferita da Vado a Savona.

Gli scavi sulla collina del Priamar e le scoperte ivi compiute hanno indotto l'archeologo Varaldo[2] a ipotizzare che Savona sia stata la prima sede della diocesi, fondata durante il breve periodo della restaurazione bizantina tra VI e VII secolo, e che, dopo la distruzione della città ad opera di Rotari nel 643, la sede episcopale sia stata trasferita a Vado. Inoltre, «non vi sono al momento conferme archeologiche del tutto probanti per il primo insediamento cristiano e per la tradizionale eventuale anteriorità della sede vescovile [di Vado] rispetto a quella di Savona».[3]

Anche la cronotassi episcopale è incerta, per l'alternanza dei titoli Vadensis e Saonensis almeno fino all'XI secolo, quando si impone il titolo Saonensis.[4] L'attribuzione di Benedetto a Vado è oggi messa in discussione, a partire dalle varie lezioni dei manoscritti, che porterebbero ad attribuire questo vescovo alla diocesi di Alba in Piemonte.[5] Una diocesi di Vada è attestata per la prima volta con certezza solo nell'825, quando un suo vescovo appare nel capitolare olonense di Lotario I; nell'864 Stadelberto, episcopus vadensis, prese parte ad un concilio provinciale celebrato a Milano;[4] nell'887 è documentato il vescovo Romolo, venerabilis episcopus saonensis.[3]

Queste sono le prime attestazioni certe dell'esistenza della diocesi di Vado/Savona e dei suoi vescovi, e niente, dal punto di vista letterario, epigrafico o archeologico, «autorizza per ora a sostenere l'istituzione di una diocesi a Vada Sabatia o a Saona prima degli inizi del IX secolo»[6] A complicare ulteriormente l'indagine storica è stata la scoperta, alla fine dell'Ottocento, nella chiesa di San Paragorio a Noli, di una lastra sepolcrale con l'iscrizione di un episcopus Theodo[rus] o Theodo[sius] databile tra la fine del VI secolo e l'inizio del VII, che ha suscitato un ampio dibattito fra storici e archeologi con diverse proposte di interpretazione circa la presenza della sepoltura di un vescovo a Noli in quell'epoca.[7]

Fin dal IX secolo è attestata la suffraganeità dei vescovi di Savona alla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Milano. I diplomi imperiali del 992, del 999 e del 1014 confermarono ai vescovi Bernardo, Giovanni e Ardemano tutti i loro possedimenti con i privilegi e i benefici connessi, aiutando così a determinare il territorio di competenza dei vescovi di Savona.[8] Con l'XI secolo, Savona diviene la sede unica della diocesi, trasferimento «ricondotto alla concreta minaccia delle scorrerie dei Saraceni, con la conseguente "risalita in altura"»[9] In questo contesto viene riqualificata la chiesa sulle alture del Priamar, riconducibile all'età longobarda,[3] trasformata nella prima cattedrale diocesana, dedicata alla Madonna; di questo edificio restano oggi pochi resti, dopo che l'intero isolato venne demolito alla fine del XVI secolo per la costruzione della fortezza del Priamar.

Per essersi schierata a fianco dell'imperatore contro il papa, la diocesi di Savona fu punita con la perdita di una piccola porzione di territorio, nel 1239, e la costituzione della diocesi di Noli; eccetto un breve periodo fra il 1502 ed il 1503 in cui le due diocesi furono unite aeque principaliter, Noli rimase diocesi indipendente fino al 1820.

Nel 1327 il vescovo Federico Cibo colpì con l'interdetto la città di Savona, in cui le contese fra guelfi e ghibellini erano sfociate in aperte violenze. L'interdetto durò fino al 1336, quando papa Benedetto XII lo rimosse, benché le violenze non fossero nel frattempo scemate.

Risale al 1356 un primo elenco completo delle parrocchie che costituivano la diocesi savonese. Nel 1370, all'epoca del vescovo Antonio de' Saluzzi, in seguito trasferito a Milano, fu stabilito un nuovo statuto per i canonici della cattedrale, che stabiliva norme precise sulla vita comune e sul servizio religioso. A partire da questo periodo e fino al XVI secolo, la sede savonese fu occupata da nobili provenienti dalle più importanti famiglie genovesi e della Liguria: Della Rovere, Riario, Spinola, Fieschi, Grimaldi, Centurioni. Nel Cinquecento, la cattedrale venne trasferita nell'antica chiesa francescana di San Francesco, ricostruita e consacrata all'Assunta. Nel 1536 la Vergine Maria apparve al giovane contadino Antonio Botta il 18 marzo e l'8 aprile; sul luogo delle presunte apparizioni venne eretto il santuario della Madonna della Misericordia.

Due vescovi di Savona furono eletti papa tra Quattrocento e Cinquecento: Innocenzo VIII e Giulio II.

Gian Ambrogio Fieschi (1564-1576), fu il primo vescovo ad attuare con decisione i decreti di riforma emanati dal concilio di Trento, seguito da altri vescovi. «Rimane una ricca documentazione nell'archivio diocesano di una cura pastorale articolata in venti visite pastorali alle parrocchie, quattordici sinodi diocesani, numerosi editti occasionali per il culto, i sacramenti, l'amministrazione, la vita del popolo cristiano, i maestri di scuola; l'erezione del seminario nel 1568; due processi per eresia e numerosi altri processi per stregoneria e superstizione».[10] Nel Seicento, gli scontri tra il vescovo e varie istituzioni cittadine valsero a Francesco Maria Spinola l'esilio dalla città; dovette risiedere ad Albisola per ventuno anni.

Il 5 aprile 1806 la diocesi di Savona entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Genova, perdendo così la sua secolare dipendenza da Milano. Nel periodo napoleonico, papa Pio VII fu, in due occasioni tra il 1808 ed il 1814, tenuto prigioniero a Savona, nel palazzo del vescovo Vincenzo Maria Maggioli.

Noli

Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Noli.

Savona-Noli

Il 25 novembre 1820, in forza della bolla Dominici gregis di papa Pio VII, la diocesi di Noli fu unita aeque principaliter a quella di Savona. Da questo momento, vi fu un unico vescovo per le due diocesi, che mantennero entrambe le proprie strutture e la propria indipendenza giuridica.

Il 30 settembre 1986, in forza del decreto Instantibus votis della Congregazione per i vescovi, fu stabilita la plena unione delle due diocesi, con un'unica cattedrale ed una sola curia diocesana, e la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome attuale.

Cronotassi dei vescovi

Vescovi di Savona

Vescovi di Noli

Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Noli.

Vescovi di Savona e Noli

Vescovi di Savona-Noli

Statistiche

La diocesi nel 2017 su una popolazione di 153.700 persone contava 152.100 battezzati, corrispondenti al 99,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 130.285 131.000 99,5 287 163 124 453 147 862 65
1970 166.163 167.000 99,5 243 135 108 683 1 123 865 76
1980 176.700 179.395 98,5 211 130 81 837 1 102 758 77
1990 137.212 143.282 95,8 179 115 64 766 1 81 663 74
1999 139.588 143.039 97,6 143 93 50 976 7 61 517 71
2000 131.659 135.806 96,9 152 94 58 866 5 65 506 71
2001 140.547 144.029 97,6 140 91 49 1.003 6 56 490 71
2002 154.500 157.571 98,1 138 82 56 1.119 6 62 461 71
2003 156.133 158.983 98,2 133 81 52 1.173 9 56 461 71
2004 131.069 133.462 98,2 133 80 53 985 9 53 421 71
2010 146.410 148.808 98,4 126 78 48 1.161 8 48 408 71
2014 152.000 155.000 98,1 95 55 40 1.600 9 49 340 71
2017 152.100 153.700 99,0 93 52 41 1.635 9 50 340 71

Note

  1. ^ Fonte dal sito della Diocesi di Savona Noli-Vicariati e parrocchie Archiviato il 13 ottobre 2011 in Internet Archive.
  2. ^ C. Varaldo, Archeologia urbana a Savona: scavi e ricerche nel complesso monumentale del Priamar, 1, Bordighera 1992. Id., Tra Vado e Savona: l'evoluzione della diocesi tra tardo antico e alto medioevo, in M. Marcenaro (ed.), Roma e la Liguria Marittima, Bordighera 2003, pp. 161-168.
  3. ^ a b c Frondoni, Vescovo, città e territorio…, p. 593.
  4. ^ a b Castiglia, Vada Sabatia: dati a confronto…, p. 176.
  5. ^ Alessandra Frondoni, Vescovo, città e territorio…, pp. 591-592, nota 2. Anche: Fedele Savio, Gli antichi vescovi d'Italia. Il Piemonte, Torino 1898, p. 51.
  6. ^ Castiglia, Vada Sabatia: dati a confronto…, p. 184.
  7. ^ Potrebbe essere un vescovo di Vado/Savona, cosa che anticiperebbe la cronotassi episcopale di almeno due secoli; oppure potrebbe essere un "vescovo di campagna", ausiliare del vescovo diocesano (non necessariamente quello di Vado/Savona); alcuni storici ipotizzano invece che si tratti di un vescovo piemontese (Tortona o Acqui), sepolto in un luogo di culto molto venerato all'epoca. Si veda: Alessandra Frondoni, San Paragorio e l'insediamento di Noli prima del Mille, in: Mauro Darchi e Francesca Bandini, La Repubblica di Noli e l'importanza dei porti minori del Mediterraneo nel Medioevo, Borgo San Lorenzo 2004, pp. 69-70. Idem, Vescovo, città e territorio nella Liguria di Ponente alla luce delle recenti ricerche archeologiche, p. 600. Gabriele Castiglia, Vada Sabatia: dati a confronto per nuove ipotesi sulla cristianizzazione del Ponente ligure, pp. 178-184.
  8. ^ Semeria, Secoli cristiani della Liguria, pp. 193 e 196-197.
  9. ^ Frondoni, Vescovo, città e territorio…, p. 594.
  10. ^ Dal sito BeWeB - Beni ecclesiastici in web.
  11. ^ Secondo Lanzoni non fu vescovo di Savona, ma di Sovana nella Tuscia.
  12. ^ a b c Gabriele Castiglia, Vada Sabatia: dati a confronto…, pp. 176 e 184.
  13. ^ a b c Vescovo inserito da Ughelli nella sua Italia sacra, ma senza alcuna documentazione a sostegno, ed accettato anche da Semeria, Cappelletti e Gams; ignoto a Kehr.
  14. ^ Datazione incerta, probabilmente divenne vescovo di Savona dopo il trasferimento di Pietro Grossolano a Milano nel 1102, come sostiene Kehr; Ughelli gli assegna l'anno 1110; secondo Semeria e Gams, fu vescovo dopo la morte di Pietro Grossolano il 6 agosto 1117. Grossolano tuttavia non ritornò più a Savona, benché il papa gli avesse ingiunto di ritornare alla sede savonese nel 1116.
  15. ^ Kehr, Italia pontificia, VI/2, p. 154, nº 22.
  16. ^ Kehr, Italia pontificia, VI/2, p. 354, nº *1.
  17. ^ Vescovo menzionato da Ughelli, Semeria e Gams, ma ignoto a Kehr.
  18. ^ Deceduto prima del 7 luglio.
  19. ^ Il vescovo Carlo Grimaldi, che alcune cronotassi inseriscono fra i vescovi di Savona, e che fu presente al concilio di Trento nel 1562, fu in realtà vescovo di Sagona in Corsica (Eubel, Hierarchia catholica, IV, p. 288). Gli storici che ammettono Carlo Grimaldi tra i vescovi savonesi, sono obbligati ad inserire un secondo mandato per Nicolò Fieschi, immediato predecessore di Gian Ambrogio Fieschi.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni