Derek Bell (pilota automobilistico)

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Derek Bell
Nazionalità Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Automobilismo
Categoria 24 Ore di Le Mans
Campionato Mondiale Sportprototipi
Formula 1
Carriera
Carriera nella 24 Ore di Le Mans
Stagioni 1970-1983, 1985-1996
Scuderie Ferrari
J.W. Automotive Engineering Ltd.
Ecurie Francorchamps
Gulf Research Racing
Grand Touring Cars Inc.
Equipe Renault Elf
Porsche
Richard Lloyd Racing
Joest Porsche Racing
ADA Engineering
Courage Compétition
Harrods Mach One Racing
GP disputati 26
GP vinti 5
Podi 9
Pole position 5
Carriera in Campionato del mondo sportprototipi
Esordio 17 maggio 1970
Stagioni 1981-1990 (titolo piloti)
Scuderie J.W. Automotive Engineering Ltd.
Autodelta
Porsche
Richard Lloyd Racing
Mondiali vinti 2
GP disputati 73
GP vinti 17
Podi 39
Carriera in Formula 1
Stagioni 1968-1972, 1974
Scuderie Ferrari
McLaren
Surtees
Tecno
Miglior risultato finale 24º (1970)
GP disputati 16 (9 partenze)
 

Derek Reginald Bell (Pinner, 31 ottobre 1941) è un ex pilota automobilistico britannico. Nominato MBE nel 1986 per meriti sportivi, attualmente è commentatore dei Gran Premi di Formula 1 per la televisione americana ESPN[1].

Gli esordi[modifica | modifica wikitesto]

1969: Derek Bell sulla Ferrari Dino 166 F2.
1970: Derek Bell sulla Brabham in Formula 2

Debuttò nel 1964 con una Lotus Seven, per poi passare alla Formula 3 l'anno successivo, cogliendo la prima vittoria nel 1966 a Goodwood e ottenendone altre 7 nel 1967. Sale in Formula 2 nel 1968, dove si fa notare dalla Scuderia Ferrari[1], che gli affida la Dino 166 affiancandolo a Ernesto Brambilla, Andrea De Adamich e Jacky Ickx (che però, per regolamento, non prende punti validi per il titolo europeo piloti)[2].
Nel 1969 la Ferrari si defila dal campionato durante l'anno e Bell conclude la stagione con la Brabham BT30 - Cosworth FVA della Frank Williams Racing Cars, concludendo al quinto posto[3]. Con una vettura uguale gestita dal Wheatcroft Racing, dopo una combattutissima stagione risoltasi solo alla penultima gara, è vicecampione europeo di Formula 2 nel 1970[4], alle spalle di Clay Regazzoni, raggiungendo poi la massima categoria delle monoposto.

Ma più che per la sua attività di pilota da Formula 1, limitata alla partecipazione a 9 Gran Premi senza risultati di rilievo, Bell è noto agli appassionati per la sua abilità di guida delle vetture a ruote coperte, categoria in cui si cimenta a partire dal 1970, ma che lo assorbe completamente a partire dal 1971[5].

Le vetture Sport prototipo[modifica | modifica wikitesto]

Derek Bell (1970)
La Porsche 956 con cui Bell e Ickx vinsero a Le Mans nel 1982

Ha partecipato a molte edizioni del Campionato Mondiale Sportprototipi, fin da quando esso non assegnava ancora il titolo piloti (ma solo quello costruttori), debuttando alla 1000 km di Spa del 1970[6], ma fece di questa categoria il suo impegno principale a partire dall'anno successivo, quando fu ingaggiato da John Wyer per pilotare le Porsche 917 della sua scuderia[6] dalla caratteristica livrea azzurro-arancio della Gulf Oil Corporation.

Con la squadra inglese, nel frattempo riorganizzatasi come Gulf Research Racing Company Ltd., Bell fu uno degli artefici della prima vittoria di una vettura motorizzata Ford Cosworth DFV alla 24 Ore di Le Mans, avvenuta nel 1975 dopo tre anni di sforzi e che gli addetti ai lavori ritenevano improbabile[7].

Bell ha guidato spesso vetture gestite da squadre ufficiali, facendo frequentemente coppia con un altro pilota velocissimo e tra i migliori interpreti delle gare di durata: il belga Jacky Ickx; l'aver avuto a disposizione le migliori risorse gli ha permesso di conquistare il titolo piloti nel 1985 e nel 1986 e ottenendo in particolar modo 5 vittorie alla 24 Ore di Le Mans, di cui quattro a bordo di vetture Porsche (936, 956 e 962). La sua lunga permanenza nel team Porsche che lo ha visto sempre sul podio a Le Mans dal 1981 al 1988, tranne nel 1984, quando la Casa di Stoccarda non partecipò alla gara per protesta contro la Federazione Internazionale dello Sport Automobilistico, che aveva annunciato un repentino cambio regolamentare che ne avrebbe ridotto il margine sulla concorrenza[8].

Negli anni ottanta ha parallelamente partecipato anche al Campionato IMSA negli Stati Uniti d'America principalmente con le scuderie Bob Akin Motor Racing, Al Holbert Racing e MOMO, diventando vicecampione nel 1985[9], giungendo 3º nel 1984[10] e nel 1986[11] e dove, pilotando una Porsche 962, ha vinto 3 volte la 24 Ore di Daytona (1986, 1987 e 1989)[12].

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Ha terminato la sua carriera di pilota all'età di 52 anni disputando negli Stati Uniti il suo ultimo campionato IMSA nel 1993 con il Team MOMO di Giampiero Moretti e la sua Nissan NPT 90, con cui arrivò 2º a Sebring e colse il 4º posto finale[13]. Bell preferiva correre nelle gare di quel campionato perché ne apprezzava il regolamento, che non imponeva limiti al consumo che forzassero il pilota a limitare il suo agonismo[14].

Dopo aver disputato quest'ultima stagione completa si è dedicato solo alle grandi gare di durata a Le Mans, Daytona e Sebring, gareggiando spesso con team privati e cogliendo come miglior risultato ancora il secondo posto a Sebring nel 1994 con la Spice SE89P e nel 1995 con la Spice SE90, la vittoria di classe con la Porsche 911 GT2 Evo sempre a Sebring nel 1996 e il terzo posto a Le Mans nel 1995 con la McLaren F1 GTR, in questa occasione condividendo la vettura con il figlio Justin e il connazionale Andy Wallace[6], anch'egli specialista nelle gare di durata.

Risultati alla 24 Ore di Le Mans[modifica | modifica wikitesto]

Anno Squadra Vettura Copiloti Risultato Note
1970 Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Ferrari 512 S Bandiera della Svezia Ronnie Peterson Ritirato valvola rotta
1971 Bandiera del Regno Unito J.W. Automotive Engineering Ltd. Porsche 917 LH Bandiera della Svizzera Jo Siffert Ritirato Albero a gomiti
1972 Bandiera del Belgio Ecurie Francorchamps Ferrari 365 GTB/4 Bandiera del Belgio Teddy Pilette
Bandiera del Regno Unito Richard Bond
Ritirato Albero a gomiti
1973 Bandiera del Regno Unito Gulf Research Racing Company Ltd. Mirage M6 Bandiera della Nuova Zelanda Howden Ganley Ritirato Perdita d'olio
1974 Bandiera del Regno Unito Gulf Research Racing Company Ltd. Mirage GR7 Bandiera del Regno Unito Mike Hailwood
1975 Bandiera del Regno Unito Gulf Research Racing Company Ltd. Gulf GR8 Bandiera del Belgio Jacky Ickx pole position
1976 Bandiera degli Stati Uniti Grand Touring Cars Inc. Mirage GR8 Bandiera dell'Australia Vern Schuppan
1977 Bandiera della Francia Equipe Renault ELF Renault Alpine A442 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jabouille Ritirato Motore rotto
1978 Bandiera della Francia Equipe Renault ELF Renault Alpine A442 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Ritirato Differenziale rotto
1979 Bandiera degli Stati Uniti Grand Touring Cars Ltd.
Ford Concessionnaires France
Mirage M10 Bandiera del Regno Unito David Hobbs
Bandiera dell'Australia Vern Schuppan
Ritirato Motore, frizione e cambio rotti
1980 Bandiera della Germania Porsche System Porsche 924 Carrera GT Bandiera del Regno Unito Brian Redman
Bandiera degli Stati Uniti Al Holbert
13º
1981 Bandiera della Germania Porsche System Porsche 936/81 Bandiera del Belgio Jacky Ickx pole position
1982 Bandiera della Germania Porsche System Porsche 956 Bandiera del Belgio Jacky Ickx pole position
1983 Bandiera della Germania Rothmans Porsche Porsche 956 Bandiera del Belgio Jacky Ickx pole position
1984 La Porsche non partecipa alla gara per protesta contro la Federazione Internazionale dello Sport Automobilistico[8]
1985 Bandiera della Germania Rothmans Porsche Porsche 962 C Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck pole position
1986 Bandiera della Germania Rothmans Porsche Porsche 962 C Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck
Bandiera degli Stati Uniti Al Holbert
1987 Bandiera della Germania Rothmans Porsche Porsche 962 C Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck
Bandiera degli Stati Uniti Al Holbert
1988 Bandiera della Germania Rothmans Porsche Porsche 962 C Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck
Bandiera della Germania Klaus Ludwig
1989 Bandiera del Regno Unito Richard Lloyd Racing Porsche 962 C Bandiera del Regno Unito James Weaver
Bandiera del Regno Unito Tiff Needell
ritirato incendio
1990 Bandiera della Germania Joest Porsche Racing Porsche 962 C Bandiera della Germania Frank Jelinski
Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck
1991 Bandiera della Germania Konrad Motorsport Porsche 962 C Bandiera della Germania Frank Jelinski
Bandiera della Germania Hans-Joachim Stuck
1992 Bandiera del Regno Unito ADA Engineering Porsche 962 C Bandiera del Regno Unito Justin Bell
Bandiera del Regno Unito Tiff Needell
12º
1993 Bandiera della Francia Courage Compétition Courage C30LM-Porsche Bandiera della Francia Lionel Robert
Bandiera della Francia Pascal Fabre
10º
1994 Bandiera del Regno Unito Gulf Oil Racing Kremer K8 Bandiera della Germania Jürgen Lässig
Bandiera del Regno Unito Robin Donovan
1995 Bandiera del Regno Unito Harrods Mach One Racing McLaren F1 GTR Bandiera del Regno Unito Andy Wallace
Bandiera del Regno Unito Justin Bell
1996 Bandiera del Regno Unito Harrods Mach One Racing McLaren F1 GTR Bandiera del Regno Unito Andy Wallace
Bandiera della Francia Olivier Grouillard
1997 Iscritto dalla Newcastle United Lister Storm per la sua Lister Storm GTL, non guida la vettura nemmeno nelle prove[6].
1998 Iscritto dalla Pilot Racing per la sua Ferrari 333SP insieme al francese Michel Ferté, la squadra non partecipa[6].

Risultati in F1[modifica | modifica wikitesto]

1968 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 312 F1 Rit Rit 0
1969 Scuderia Vettura Punti Pos.
McLaren M9A Rit 0
1970 Scuderia Vettura Punti Pos.
Tom Wheatcroft
Surtees[15]
BT26A
TS7
Rit 6 1 25º
1971 Scuderia Vettura Punti Pos.
Surtees TS9 Rit 0
1972 Scuderia Vettura Punti Pos.
Tecno PA123 Rit NQ Rit 0
1974 Scuderia Vettura Punti Pos.
Surtees TS16 NQ 11 NQ NQ NQ 0
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) 8W - Who? - Derek Bell
  2. ^ (EN) Formula 2 1968 - Championship Tables
  3. ^ Formula 2 1969 - Table
  4. ^ (EN) Derek Bell Profile - Drivers - GP Encyclopedia - F1 History on Grandprix.com
  5. ^ (EN) All Results of Derek Bell, su racingsportscars.com. URL consultato il 4 giugno 2010.
  6. ^ a b c d e (EN) Complete Archive of Derek Bell, su racingsportscars.com. URL consultato il 4 giugno 2010.
  7. ^ Mario Donnini, Cuore da corsa: La Gulf - Mirage GR8 e Derek Bell, in Autosprint, n. 6/2013, San Lazzaro di Savena (Bologna), Conti Editore S.p.A., febbraio 2013, pp. inserto speciale.
  8. ^ a b (FR) 1984, Porsche renonce, su les24heures.fr. URL consultato il 4 giugno 2010.
  9. ^ http://wspr-racing.com/wspr/results/imsa/tableimsa.html#1985GTP
  10. ^ http://wspr-racing.com/wspr/results/imsa/tableimsa.html#1984GTP
  11. ^ http://wspr-racing.com/wspr/results/imsa/tableimsa.html#1986GTP
  12. ^ HickokSports.com - History - 24 Hours of Daytona, su hickoksports.com. URL consultato il 4 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2010).
  13. ^ http://wspr-racing.com/wspr/results/imsa/tableimsa.html#1993GTP
  14. ^ Derek Bell, su uniquecarsandparts.com.au.
  15. ^ Con la Surtees nel GP degli Stati Uniti.

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