Basilica di San Giovanni Battista (Busto Arsizio)

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La Basilica di San Giovanni Battista è la chiesa principale di Busto Arsizio, dedicata al santo patrono della città. Come la chiesa di San Michele Arcangelo, anche questo edificio sorge sui resti di una cappelletta longobarda di circa otto metri di larghezza.
Nel 1948 la chiesa è stata elevata a Basilica Romana Minore. Il campanile a base quadrata, in muratura a vista, risale al periodo tra il 1400 e il 1418; costituisce la parte più antica dell'edificio attuale.

La basilica attuale

È una delle più importanti opere barocche della provincia di Varese. La prima pietra della nuova basilica venne posata il 26 maggio 1609, ma la prima funzione si celebrò solo nel 1614, a lavori ancora non ultimati, in occasione della festa patronale. All'epoca erano state realizzate solo l'abside e il transetto con le relative cappelle: non erano ancora presenti le tre navate. I lavori proseguirono e la cupola venne ultimata nel 1635, dopo 26 anni dall'inizio dei lavori.[1] La basilica venne consacrata nel 1646 (o 1640) dal vescovo di Bobbio Monsignor Francesco Maria Abbiati. L'imponente facciata è costituita da un ordine inferiore di lesene binate ioniche, un protiro con frontone arcuato, porte di rame e bronzo con bassorilievi raffiguranti la vita di San Giovanni Battista (opera di Enrico Astorri del 1908), statue di Sant'Ambrogio, San Carlo Borromeo, Fede e Carità e altre innumerevoli opere risalenti a varie epoche.[2] Tuttavia la facciata risultava ancora incompleta: la parte superiore venne completata fra il 1699 e il 1701 da Domenico Valmagini, il quale vi inserì un grande finestrone ovale, un frontone spezzato a doppia curvatura, le statue di San Pietro, San Paolo e di quattro profeti (tutte opere di Giovanni Pozzi), e la statua centrale di San Giovanni Battista (di Siro Zanelli), che rappresenta il punto più alto della facciata.

L'interno della chiesa

Particolare degli affreschi della Basilica di S. Giovanni Battista.

All'interno la chiesa è coperta con volte a botte e a vela, le tre navate sono separate da file di piloni ionici e da colonne. Sotto gli archi sono appese grandi tele raffiguranti la vita di San Giovanni Battista, dipinte tra la fine del Seicento e i primi del Settecento da autori ignoti, con l'eccezione di Gesù con i discepoli del Battista e di Erodiade e Salomè con la testa del Battista, attribuite a Carlo Preda. Il transetto sinistro ospita, invece, due affreschi del XVII secolo (Riposo durante la fuga in Egitto e Natività), attribuiti ad Antonio Crespi Castoldi.

Più recenti (tra il 1904 e il 1923) sono le decorazioni con graniglia rosata e marmo variegato (di Giuseppe Cerami e Pirro Bottaro) e gli affreschi della cupola (Glorificazione del Battista), dei pennacchi (Evangelisti) e delle volte (Beata Giuliana e Beato Bernardino, Immacolata Concezione, L'Eucarestia e Il Papato) e del transetto minore (quattro profeti), nonché la Via Crucis in bronzo e i portali di Enrico Astori (1908). Risalgono invece al Settecento le opere in legno scolpito come i pulpiti, il coro e la bussola. La maggior parte delle opere del presbiterio e dell'abside sono dovute a Biagio Bellotti.

Cappelle laterali

La Basilica di San Giovanni Battista ha in tutto sei cappelle laterali[1]:

Il "mortorio"

All'esterno della chiesa, sul fianco destro, si trova il "mortorio", un tempietto di autore ignoto, realizzato tra il 1689 e il 1692, che doveva ricordare ai passanti il mistero della morte, mediante esposizione dei teschi, ancor oggi visibili da via Milano. Al suo interno vi sono dipinti con angeli e simbolismi sulla Passione. Erano anche visibili dei dipinti all'esterno raffiguranti le età dell'uomo, i vari aspetti della morte, virtù, purgatorio e angeli piangenti, oggi trasportati nella chiesa di San Gregorio Magno.

Note

  1. ^ a b Descrizione delle chiese di Busto Arsizio: Basilica di San Giovanni Battista, su bustocco.com. URL consultato il 16 ottobre 2009.
  2. ^ Augusto Spada, Conoscere la città di Busto Arsizio, Busto Arsizio, Freeman editrice, 2004; pagina 35.

Bibliografia

  • Conoscere la città di Busto Arsizio di Augusto Spada (2004)
  • Storia di Busto Arsizio, di Pio Bondioli (1954)
  • Sommario di Storia Bustese, di Rodolfo Rogora e altri