Tarlisu

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Il Tarlisu durante la sfilata dei carri del carnevale bustocco del 2014

Il Tarlisu (traliccio) è, assieme alla Bumbasina, una delle maschere tipiche della città di Busto Arsizio dal 1983.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'ideatore delle maschere moderne è stato Giovanni Sacconago, il patron del carnevale bustocco, scomparso nel 2013.[2] La maschera del Tarlisu, tuttavia, era stata già utilizzata ed eletta maschera bustocca nel 1949, preferita alle maschere del Rebilì (che richiamava il carrettiere bustocco che, per tre giorni, si proclamò re della città nel 1814) e Ul Bundanza.[3]

Il Tarlisu nella sfilata del 1988

La maschera prende il nome da un tipo di tessuto inventato dai bustocchi probabilmente agli inizi dell'800 (o anche prima) e usato come fodera dei materassi. Tale tessuto ebbe un notevole successo e venne esportato in tutto il mondo insieme alla bombasina (tela per fare lenzuola), grazie soprattutto all'opera dal pioniere bustese dell'esportazione cotoniera italiana, Enrico dell'Acqua.[4]

Nel 2018, in occasione dei 35 anni della maschera, è stato emesso uno speciale annullo postale dedicato al carnevale bustese, ritraente il Tarlisu e la Bumbasina[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carnevale bustocco, tutti sui carri col Tarlisu e la Bumbasina, su www3.varesenews.it. URL consultato l'11 settembre 2013 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2013).
  2. ^ E' morto Giovanni Sacconago, su www3.varesenews.it. URL consultato l'11 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2013).
  3. ^ Ul tarlisu eletto maschera Bustese, in La Prealpina, 6 marzo 1949.
  4. ^ La Maschera Bustocca, su bustocco.com. URL consultato il 1º giugno 2015.
  5. ^ Al via gli eventi del Carnevale di Busto Arsizio, in VareseNews, 6 febbraio 2018. URL consultato l'11 febbraio 2018.

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