Iván de la Peña

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Iván de la Peña
de la Peña all'Espanyol nel 2009
Nazionalità Bandiera della Spagna Spagna
Altezza 171 cm
Peso 71 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 20 maggio 2011 - giocatore
Carriera
Giovanili
19??-1992Racing Santander
1992-1995Barcellona
Squadre di club1
1995-1998Barcellona81 (11)
1998-1999Lazio15 (0)
1999-2000Olympique Marsiglia12 (1)
2000-2001Barcellona9 (0)
2001-2002Lazio1 (0)
2002-2011Espanyol178 (8)
Nazionale
1991-1992Bandiera della Spagna Spagna U-1617 (2)
1992Bandiera della Spagna Spagna U-174 (1)
1994Bandiera della Spagna Spagna U-187 (3)
1995Bandiera della Spagna Spagna U-205 (2)
1995-1996Bandiera della Spagna Spagna U-2110 (1)
1996Bandiera della Spagna Spagna olimpica4 (0)
2005Bandiera della Spagna Spagna5 (0)
Carriera da allenatore
2011-2012RomaVice
Palmarès
 Europei di calcio Under-21
Argento Spagna 1996
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Iván de la Peña López (pron. i'βan dela'peɲa; Santander, 6 maggio 1976) è un allenatore di calcio ed ex calciatore spagnolo, di ruolo centrocampista.

Ha legato la sua carriera sportiva ai colori dell'Espanyol, squadra in cui ha militato per nove stagioni e di cui è considerato un simbolo[1][2][3]; in precedenza ha giocato per Barcellona, Lazio e Olympique Marsiglia.

Vanta a livello di club la vittoria di un Campionato spagnolo, tre Coppe di Spagna, una Supercoppa di Spagna, una Supercoppa italiana, una Supercoppa UEFA e due Coppe delle Coppe; a livello individuale è stato nominato giocatore rivelazione dell'edizione 95/96 del Campionato spagnolo[1], vincendo lo stesso anno anche il premio di miglior giovane e bissando il successo in quest'ultima categoria anche l'anno successivo[3].

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Trequartista dalla classe cristallina[1][2][3][4] in grado di agire anche da centrale di centrocampo, fa di una eccelsa visione di gioco[1][2] e di grandi doti di regia[1][2] i suoi punti di forza; a causa di una grande leziosità in campo[2][3], unita ad alcuni limiti atletici[2][3], risulta invece molto carente dal punto di vista difensivo[1].

Giocatore dall'enorme talento individuale[1][3], dotato di estro e fantasia[4], è in grado di agire sia come primo playmaker della squadra che da rifinitore[1], eccellendo sia nel passaggio smarcante[2] che nella gestione del possesso[2]; risulta però carente dal punto di vista della finalizzazione[5].

Considerato ad inizio carriera come una delle più fulgide promesse del calcio spagnolo ed europeo[1][3][4], la poca professionalità dimostrata in svariate occasioni[3][4], unita alla scarsa propensione al sacrificio che ne ha caratterizzato la carriera[1] ne hanno penalizzato fortemente l'ascesa ai massimi livelli[1][3].

A causa del suo stile di gioco compassato e cerebrale veniva soprannominato "Il piccolo Buddha" ( "El pequeno Buddha" in spagnolo).[1][3][4][6]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Barcellona[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto nel settore giovanile del Racing Santander, fu prelevato dal Barcellona. Il debutto in prima squadra avvenne sotto la gestione Cruijff, il 3 settembre 1995, nella partita vinta per 0-2 sul campo del Real Valladolid, durante la quale il centrocampista entrò a gara in corso e segnò. In quella stagione de la Peña collezionò cinque presenze senza segnare alcuna rete, mentre il Barcellona si classificò al terzo posto, alle spalle dell'Atletico Madrid e del Valencia.

La definitiva consacrazione arrivò nella stagione 1996-1997, quando de la Peña divenne titolare del centrocampo in coppia con Guardiola, in una squadra che poteva contare sul talento di campioni del calibro di Ronaldo, Stoichkov e Figo: il Barcellona si piazzò secondo in classifica, dietro al Real Madrid. Quello fu un anno d'oro, trascinò il Barcellona e sembrava il nuovo fenomeno nascente del centrocampo blaugrana.

Lazio[modifica | modifica wikitesto]
de la Peña in azione con la maglia della Lazio nel 1998

Nel luglio 1998, con l'arrivo sulla panchina catalana dell'olandese van Gaal, de la Peña venne ceduto alla Lazio per 30 miliardi di lire;[7] la società biancoceleste gli garantì un ingaggio-record per il calcio italiano, sei miliardi di lire a stagione, quando fino a quel momento solo Maradona e Ronaldo avevano percepito cifre superiori.[8]

Quella però non risultò una scelta azzeccata e la sua carriera subì un brusco ridimensionamento. Quel fenomeno ammirato dai tifosi blaugrana non si vide più. L'avventura romana non iniziò nel migliore dei modi, presentandosi fuori forma,[8] tuttavia nel suo esordio agostano contribuì alla vittoria della Supercoppa italiana contro la Juventus (2-1). Ciò nonostante, nel prosieguo della stagione non seppe ripagare appieno la fiducia che il club riponeva in lui; a fine anno, ormai relegato ai margini della squadra,[9] arrivò da comprimario la vittoria in Coppa delle Coppe grazie al successo per 2-1 in finale sugli spagnoli del Maiorca.

Olympique Marsiglia, ritorni a Barcellona e Lazio[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate 1999 fu ceduto in prestito all'Olympique Marsiglia, ma neanche in Provenza riuscì a emergere, disputando 14 partite e realizzando 1 solo gol.

Dopo l'esperienza in Francia, fece ritorno prima al Barcellona e poi alla Lazio; nel 2002 la società italiana lo cedette definitivamente all'Espanyol.

Espanyol[modifica | modifica wikitesto]

In Catalogna rimane fino al termine della stagione 2010-2011, collezionando oltre 150 presenze in campionato. Nella stagione 2008-2009 realizzò addirittura una doppietta nel derby vinto contro il Barcellona per 2-1. Il 19 maggio 2011 ufficializzò il suo ritiro dal calcio giocato.[10] Nella conferenza stampa d'addio espresse la volontà di rimanere nel mondo del calcio.[11]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Con la nazionale Under-21 disputa l'europeo di categoria nel 1996 sbagliando, come Raúl, il proprio rigore nella finale persa contro l'Italia.

Con la nazionale spagnola debuttò nel 2005 all'età di 29 anni, dopo aver partecipato nel 1996, con la selezione olimpica, ai Giochi di Atlanta.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

L'8 giugno 2011, appena ritiratosi dal calcio giocato, de la Peña fu chiamato da Luis Enrique per fargli da vice sulla panchina della Roma.[12] Il 12 agosto decise di lasciare l'incarico adducendo motivi personali.[13]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1995-1996 Bandiera della Spagna Barcellona PD 31 7 CR 4 0 CU 7 2 - - - 42 9
1996-1997 PD 33 2 CR 3 1 CdC 6 0 SS 1 1 43 4
1997-1998 PD 17 2 CR 2 0 UCL 2 0 SU+SS 1+0 0 22 2
1998-1999 Bandiera dell'Italia Lazio A 15 0 CI 3 0 CdC 4 1 SI 1 0 23 1
1999-2000 Bandiera della Francia Olympique Marsiglia D1 12 1 CF+CdL 0 0 UCL 7 0 - - - 19 1
2000-2001 Bandiera della Spagna Barcellona PD 9 0 CR 1 0 UCL+CU 3+0 0 - - - 13 0
Totale Barcellona 90 11 10 1 18 2 2 1 120 15
2001-2002 Bandiera dell'Italia Lazio A 1 0 CI 1 0 UCL 0 0 - - - 2 0
Totale Lazio 16 0 4 0 4 1 1 0 25 1
2002-2003 Bandiera della Spagna Espanyol PD 29 0 CR 0 0 - - - - - - 29 0
2003-2004 PD 25 1 CR 0 0 - - - - - - 25 1
2004-2005 PD 29 3 CR 0 0 - - - - - - 29 3
2005-2006 PD 30 0 CR 4 0 CU 8 0 - - - 42 0
2006-2007 PD 26 0 CR 1 0 CU 10 1 SS 1 0 38 1
2007-2008 PD 12 0 CR 3 0 - - - - - - 15 0
2008-2009 PD 22 4 CR 0 0 - - - - - - 22 4
2009-2010 PD 4 0 CR 1 0 - - - - - - 5 0
2010-2011 PD 1 0 CR 0 0 - - - - - - 1 0
Totale Espanyol 178 8 9 0 18 1 1 0 206 9
Totale carriera 296 20 23 1 47 4 4 1 370 26

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Spagna
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
9-2-2005 Almería Spagna Bandiera della Spagna 5 – 0 Bandiera di San Marino San Marino Qual. Mondiali 2006 - Uscita al 76’ 76’
26-3-2005 Salamanca Spagna Bandiera della Spagna 3 – 0 Bandiera della Cina Cina Amichevole -
30-3-2005 Belgrado Serbia e Montenegro Bandiera della Serbia e Montenegro 0 – 0 Bandiera della Spagna Spagna Qual. Mondiali 2006 - Uscita al 46’ 46’
3-9-2005 Santander Spagna Bandiera della Spagna 2 – 1 Bandiera del Canada Canada Amichevole - Uscita al 74’ 74’
12-10-2005 Serravalle San Marino Bandiera di San Marino 0 – 6 Bandiera della Spagna Spagna Qual. Mondiali 2006 -
Totale Presenze 5 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Barcellona: 1996
Barcellona: 1996-1997, 1997-1998
Espanyol: 2005-2006
Barcellona: 1997-1998
Lazio: 1998
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Barcellona: 1996-1997
Lazio: 1998-1999
Barcellona: 1997

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore rivelazione: 1995-1996

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Ivan De la Peña, 'Il Piccolo Buddha' che si perse per strada | Goal.com, su goal.com. URL consultato il 31 agosto 2021.
  2. ^ a b c d e f g h (EN) Edd Norval, Remembering the sumptuous talents of Iván de la Peña, su These Football Times, 21 ottobre 2018. URL consultato il 31 agosto 2021.
  3. ^ a b c d e f g h i j Vincenzo Di Maso, Iván de la Peña, tra apogeo e flop, su Per Sempre Calcio, 6 maggio 2021. URL consultato il 31 agosto 2021.
  4. ^ a b c d e Sky Sport, Affaracci: De la Peña alla Lazio (1998), su sport.sky.it. URL consultato il 31 agosto 2021.
  5. ^ Iván de la Peña - Profilo giocatore, su transfermarkt.it. URL consultato il 31 agosto 2021.
  6. ^ Ivan de la Peña, una crepa globale che rimase sulla strada, su Appeso per Futbol, 23 febbraio 2014. URL consultato il 31 agosto 2021.
  7. ^ De la Peña Superstar, in Corriere della Sera, 9 luglio 1998, p. 44.
  8. ^ a b Giulio Cardone, Buddha arriva Formello impazza, in la Repubblica, 9 luglio 1998, p. 16. URL consultato il 23 febbraio 2014.
  9. ^ M. Guidi, De La Peña, Lehmann e la meteora Blanchard: i peggiori acquisti del mercato '98-'99, su gazzetta.it, 12 luglio 2019. URL consultato il 15 luglio 2019.
  10. ^ UFFICIALE: Espanyol, de la Pena si ritira
  11. ^ De La Pena dice addio al calcio: La conferenza stampa ufficiale[collegamento interrotto]
  12. ^ Conduzione tecnica affidata al signor Luis Enrique (PDF), su 109.75.174.100. URL consultato il 21 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2011).
  13. ^ Roma, De La Peña si scusa: "Devo tornare a Barcellona", su sport.sky.it. URL consultato il 29 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]