Spogliamoci così senza pudor...

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Spogliamoci così senza pudor...
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1976
Durata110 min
Generecommedia
RegiaSergio Martino
SoggettoSandro Continenza e Raimondo Vianello
SceneggiaturaSandro Continenza e Raimondo Vianello
ProduttoreLuciano Martino
Casa di produzioneMedusa Distribuzione
Distribuzione in italianoMedusa Film
FotografiaGiancarlo Ferrando,
Roberto Gerardi
MontaggioEugenio Alabiso
Effetti specialiDino Galliano
MusicheEnrico Simonetti
ScenografiaElena Ricci Poccetto
CostumiLuca Sabatelli
Interpreti e personaggi
Il detective

La squadra di calcio

L'armadio di Troia

La visita

Doppiatori italiani
Episodi
  • Il detective
  • La squadra di calcio
  • L'armadio di troia
  • La visita

Spogliamoci così senza pudor...[1] è un film commedia a episodi del 1976 diretto da Sergio Martino[2].

Come il film predecessore 40 gradi all'ombra del lenzuolo, è un'antologia di quattro episodi della commedia erotica all'italiana[3].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il detective[modifica | modifica wikitesto]

Aldo Maccione e Alvaro Vitali

Aldo è un disonesto investigatore privato che viene incaricato di sorvegliare ininterrottamente una donna sospettata ingiustamente di tradimento dal marito. In seguito alle indagini, Aldo giunge alla conclusione che la donna è fedele al marito; ma, anziché rivelare la verità, fa di tutto per convincere l'ingenuo cliente dell'infedeltà della moglie, ricorrendo anche al tentativo di procurarsi false prove con subdoli inganni tramite la complicità del fido Broccolini, in codice "agente XX2". La realtà però si rivela molto più cinica: è infatti il cliente a tradire la moglie, per giunta proprio con la moglie dell'investigatore[4].

La squadra di calcio[modifica | modifica wikitesto]

Enrico Montesano

Dante Zatteroni, ex calciatore reduce da squalifica a vita per essersi venduto una partita, è ridotto a fare di nascosto l'allenatore di bambini nella campagna romana in mezzo al pollame, con la speranza di piazzarne qualcuno nel calcio che conta ma, costretto alla fuga dai genitori inferociti che lo accusano di ostacolare gli studi dei loro figli, si trasferisce al nord Italia. Qui incontra un ex compagno, ora allenatore d'una squadra di calcio femminile, la cui miglior giocatrice s'infortuna alla vigilia della partita decisiva per la conquista del titolo contro la diretta avversaria. Dante escogita la soluzione: si traveste da donna facendosi credere una calciatrice polacca e, ingaggiato per la partita, sfoggia tutta la sua classe segnando ben cinque reti; ma un calcio di punizione tirato dalle avversarie lo colpisce proprio nelle parti basse, e il conseguente dolore patito svela l'inganno[4].

L'armadio di Troia[modifica | modifica wikitesto]

Alberto Lionello e Barbara Bouchet

Giangi, un produttore cinematografico succube della moglie Violante, escogita uno stratagemma per scappare dalla gita in barca con quest'ultima ed incontrare nella propria villa l'amante francese Françoise; ma prima che il padrone di casa e l'amante giungano a destinazione, due ladri che si fingono traslocatori convincono il custode a scaricare un pregiato armadio dentro la villa; all'interno del mobile si nasconde Pietro, il terzo complice, che una volta rimasto da solo inizia a ripulire l'abitazione dai monili. Ma il piano viene stravolto dall'arrivo dei due amanti, che costringe il ladro a tornare a nascondersi dentro l'armadio. Mentre i due sono sul punto di amoreggiare arriva a sorpresa Violante, che costringe Françoise a nascondersi a sua volta nello stesso armadio. Tra il ladruncolo e la ragazza si instaura così una subitanea "solidarietà". Notato il movimento sospetto dello stipo, Violante apre l'anta ma vi scorge unicamente Pietro, il quale, per cavarsi d'impiccio, finge di essere l'amante di Giangi, che però, nel sentirsi spacciato da "checca", sbotta e rivela la presenza di Françoise. L'indomani i due ladruncoli tornano per riprendersi il mobile ma, al suo interno, legato mani e piedi, vi è Giangi, mentre Pietro si trova comodamente nella villa a far l'amore con Violante.[4].

La visita[modifica | modifica wikitesto]

Johnny Dorelli e Ursula Andress

A Venezia, la scappatella tra due amanti si complica per l'improvvisa morte di un notaio residente nello stesso palazzo della donna, che dà inizio ad una serie di equivoci. L'uomo, infatti, per giustificare la sua presenza nel palazzo, ma soprattutto nell'appartamento della donna, dichiara di essere il figlio illegittimo del defunto che proprio il marito della donna era stato incaricato di rintracciare per la legittimazione.

Durante il funerale, rimasti finalmente soli, riescono a congiungersi proprio sul letto in cui giaceva la salma.[4].

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Luoghi delle riprese[modifica | modifica wikitesto]

Il detective
La squadra di calcio
L'armadio di Troia
La visita
  • La casa veneziana (esterni): Ca' Giustinan Recanati, sede del Liceo artistico (Venezia)
  • La casa veneziana (interni): Palazzo Primoli, via Zanardelli (Roma)[5]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Fu distribuito negli Stati Uniti col titolo Sex with a Smile 2 e in Gran Bretagna come Love in Four Easy Lessons.[6]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«[...] è un film [...] che il regista Sergio Martino propone ad un pubblico di bocca buona, anzi buonissima, che cerchi la risata, anche di origine grassoccia, e il nudo femminile possibilmente gradevole. Gli sceneggiatori Sandro Continenza e Raimondo Vianello hanno messo insieme storielle tra le più banali. [...]»

«Quattro sketches affidati a buoni attori e confezionati dal regista Sergio Martino con l'occhio rivolto agli incassi. [...] esso offre a un pubblico alla ricerca d'un divertimento futile e con ripetute spruzzatine d'erotismo, l'occasione di trascorrere novanta minuti all'insgena dell'allegro disimpegno. [...][8]
1) Il detective: [...] siccome è l'episodio più fiacco l'han messo come primo per disfarsene subito.
2) La squadra di calcio: [...] volgaruccio e stiracchiato, lo sketch arriva faticosamente alla fine, obbligando il protagonista a destreggiarsi alla meno peggio in situazioni anche ingrate.
3) L'armadio di Troia: [...] con situazioni da veneranda «pochade», il raccontino sta in piedi per merito degli interpreti.
4) La visita: [...] come raccontino è il meglio articolato e diretto; Ursula è quanto mai appetitosa sebbene il suo spogliarsi non sia spudorato come il titolo dice; buona «spalla» di Dorelli un ineffabile Gianrico Tedeschi.[9]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Visto censura (PDF), su italiataglia.it. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  2. ^ Achille Valdata, Ursula che bella spalla, La Stampa, 7 gennaio 1977, p. 18.
  3. ^ Marco Bertolino, Ettore Ridola, Vizietti all'italiana: l'epoca d'oro della commedia sexy, I. Molino, 1999.
  4. ^ a b c d archiviodelcinemaitaliano.it. URL consultato il 14 giugno 2020.
  5. ^ a b Spogliamoci così, senza pudor... (1976). Location verificate, su davinotti.com. URL consultato il 30 maggio 2021.
  6. ^ (DE) Jan Tilman Schwab, Fussball im Film. Lexikon des Fußballfilms, Volume 2, Belleville, 2006, p. 843, ISBN 3936298068.
  7. ^ m. ac. [Mirella Acconciamessa], Le prime. Cinema. Spogliamoci così, senza pudor... (PDF), in l'Unità, 24 novembre 1976, p. 8.
  8. ^ s. c. [Sandro Casazza], a. vald. [Achille Valdata], Prime visioni sullo schermo. Amori, peccati e morte di un'eroina d'appendice, in La Stampa, 6 gennaio 1977, p. 7.
  9. ^ a. vald. [Achille Valdata], Film d'oggi. Ursula che bella "spalla", in Stampa Sera, 7 gennaio 1977, p. 18.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]