Pozzi Electa

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Pozzi Electa
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1889 a Ponte Selva
Fondata daErcole e Pietro Pozzi[1]
Sede principaleMilano
Persone chiavePasquale Pozzi
SettoreTessile
Fatturato5,2 milioni di euro (2013)
Sito webwww.pozzielecta.it/home

La Pozzi Electa è un'azienda di filatura cotoniera del bergamasco, fondata dalla famiglia Pozzi nel 1889.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini della società vanno ricercate nell'attività industriale dell'imprenditore di Busto Arsizio Pasquale Pozzi, che nel 1858 ereditò gli stabilimenti della ditta del suocero, la Ottolini & Ferrario, situati ad Olgiate Olona e a Busto Arsizio. Egli cambiò la ragione sociale della ditta, rinominandola Pasquale Pozzi filatura e tessitura.[2]

La località di Ponte Selva nell'800

Alla morte di Pasquale Pozzi, la moglie e il figlio Ercole continuarono l'attività industriale; nel 1885 l'impianto di Olgiate venne ampliato, e nel 1889 la tessitura di Busto venne dotata di telai meccanici[2]. Lo stesso anno, il 30 novembre, Ercole e il fratello Pietro si unirono nella nuova società di filatura, tessitura e commercio di cotone Fratelli Pozzi fu Pasquale, intitolata alla memoria del padre, ed acquistarono dei terreni ed un mulino a Ponte Selva, sul fiume Serio; nel 1890 presero definitivamente il controllo della ditta paterna e costruirono l'attuale stabilimento di filatura a Ponte Selva, dove nel corso del tempo fu anche realizzato un piccolo villaggio operaio[2][3][4][5][6].

In seguito, Pietro lasciò il controllo dell'azienda a suo fratello Ercole, per aprire una filatura a Novara per conto della Manifattura Tosi[7]. Nel 1899, lo storico stabilimento di Olgiate venne distrutto da un incendio, e in seguito venduto alla tessitura meccanica Amedeo Landini & C; nello stesso anno, Pietro Pozzi si ritirò definitivamente dalla società[2].

Il 7 febbraio 1907[8] la ditta cambiò ragione sociale, pur mantenendo nel nome la memoria di Pasquale Pozzi (Società Anonima Fratelli Pozzi fu Pasquale)[2]. Nel 1910 venne acquistata una tessitura a Seregno, e in seguito una a Paina[2].

Nel 1920 nacque la Società Anonima ELECTA (Ente Lombardo per l'Espansione del Commercio Tessile), controllata dalla famiglia Pozzi; in questo modo, nella Anonima Fratelli Pozzi venne separata la attività commerciale da quella industriale[2]. Nel 1929 la ELECTA venne riaccorpata alla vecchia Anonima Fratelli Pozzi, con la nascita del Cotonificio Fratelli Pozzi-Electa[2].

Dal 1933 al 1956, la famiglia Pozzi perse temporaneamente il controllo del settore tessitura, che venne affittato al Cotonificio Fratelli dell'Acqua[2].

All'attività dell'azienda parteciparono anche i figli (Pasquale ed Angelo) ed i nipoti (Ercole, figlio di Pasquale, e Luigi, figlio di Angelo) di Ercole Pozzi e i loro discendenti[2][3], fino all'attuale quinta generazione[4].

Negli anni '60 la Pozzi-Electa faceva parte delle "aziende particolarmente qualificate" che commercializzavano le fibre poliesteri Terital, prodotte dalla Rhodiatoce[9]. Negli anni '70 l'azienda risentì delle periodiche crisi del settore tessile, che portarono molti operai della zona a migrare nella zona di Dalmine, per trovare lavoro nell'industria meccanica[10].

Nel 1995 fu inglobata l'azienda Clusonia di Clusone, (fondata negli anni '60 sempre dalla Famiglia Pozzi, in unione con la famiglia Ferrario)[4]. Nel 1997 venne creato un nuovo capannone a Clusone[3] (che si trova nella via intitolata a Pasquale Pozzi). Nel 2008 venne ristrutturata la centrale idroelettrica dello stabilimento di Ponte Selva[3], il quale rimase però temporaneamente inattivo per alcuni anni[4].

La produzione continua negli stabilimenti di Ponte Selva (che conserva ancora le originarie mura della fabbrica ottocentesca[11]) e Clusone[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Figli di Pasquale Pozzi, fondarono la nuova società sulle basi della ditta paterna, già attiva dal 1858
  2. ^ a b c d e f g h i j Garavaglia, 1997, pp. 100-101.
  3. ^ a b c d e POZZI ELECTA, su pozzielecta.it. URL consultato il 10 giugno 2017.
  4. ^ a b c d I filati realizzati dai granchi nell’industria nata nell’Ottocento, in Corriere della Sera. URL consultato il 30 novembre 2017.
  5. ^ Touring Club Italiano, Bergamo e provincia, Touring Editore, 2002, ISBN 9788836521081. URL consultato il 19 novembre 2019.
  6. ^ Enrico Rotondi, La fabbrica del cotone, in TGR Lombardia, RaiNews, 15 novembre 2023. URL consultato il 18 novembre 2023.
  7. ^ AA.VV., 1981, p. 74.
  8. ^ Notizie statistiche Società italiane per azioni, Credito italiano, 1940. URL consultato il 19 novembre 2019.
  9. ^ Comunicato Rhodiatoce, in La Stampa, 2 febbraio 1967, p. 6.
  10. ^ Giovanni Bossetti che faceva il bagno… nel catrame. I ricordi del marito di Ester, su araberara.it. URL consultato il 1º dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  11. ^ Touring club italiano, Lombardia: (esclusa Milano), Touring Editore, 1999, ISBN 9788836513253. URL consultato il 19 novembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Garavaglia, Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio, Busto Arsizio, Freeman Editrice, 1997, SBN IT\ICCU\LO1\0771542.
  • Rodolfo Rogora, Stefano Ferrario e Luigi Belotti, Sommario di storia bustese dalle origini ai tempi nostri, Azzate, L.V.G. Editrice, 1981, SBN IT\ICCU\LO1\0369269.
  • Duccio Bigazzi, Gli Archivi d'impresa nell'area milanese: censimento descrittivo, Bibliografica, 1990. SBN IT\ICCU\IEI\0025741.
  • Silvia A. Conca Messina, Cotone e imprese: commerci, credito e tecnologie nell'età dei mercanti-industriali: Valle Olona, Marsilio, 2004. SBN IT\ICCU\USM\1398622.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]