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Il territorio comunale fa parte del bacino della valle dell'Ofanto e, oltre ad essere bagnato dall'omonimo fiume, che funge amministrativamente come linea dividente tra Barletta e Margherita di Savoia, ne ospita anche la foce.
Il comune, che comprende la frazione di Canne, sito archeologico e sede della storica battaglia di Annibale, è stato riconosciuto come città d'arte dalla Regione Puglia nel 2005 per le sue bellezze architettoniche. La comunità barlettana venera come suo Santo Patrono, oltre a San Ruggero, la Santissima Madonna dello Sterpeto.
All'inizio del XVI secolo, durante la seconda guerra italiana che vedeva coinvolte Francia e Spagna, la città fu teatro di storiche vicende, di cui è rimasta memorabile la Disfida di Barletta. Lo scontro tra cavalieri italiani e francesi, avvenuto a seguito di provocazioni di parte francese, si tenne il 13 febbraio1503 nel territorio compreso tra Andria e Corato e si concluse con la vittoria della compagine italiana, guidata dal capitano Ettore Fieramosca.
L'economia barlettana è legata soprattutto alla produzione agricola e industriale. In ambito agricolo le coltivazioni più diffuse risultano quelle derivanti da vigneti e oliveti. Barletta è infatti centro vinicolo d'importanza nazionale, grazie anche alla presenza della cantina sociale e di diversi stabilimenti enologici.
L'apparato industriale risulta ben sviluppato, con una numerosa presenza di imprese calzaturiere e tessili, tipiche dell'area della sesta provincia pugliese. Contribuisce, infine, all'economia della città un settore commerciale di discrete proporzioni, trainato soprattutto dalle attività portuali. Il porto commerciale risulta essere particolarmente legato al trasporto di fertilizzanti, bauxite e di sale, oltre che al mercato ittico all'ingrosso.
Il 13 febbraio1503 si tenne lo scontro tra cavalieri italiani e francesi, che prende il nome di Disfida di Barletta, avvenuto nel territorio compreso tra Andria e Corato e si concluse con la vittoria della compagine italiana, guidata dal capitano Ettore Fieramosca. Nel 1528 Barletta, già lacerata da divisioni interne, fu preda di un'imponente devastazione per mano francese, subendo saccheggi e incendi.
Il 24 maggio1915, durante la prima guerra mondiale la città fu bombardata dalle armate austriache che centrarono, con sei colpi di cannone, il fronte settentrionale del Castello.
Barletta è inoltre Medaglia d'oro al Valor Civile e Militare per fatti accaduti durante la seconda guerra mondiale. L'11 giugno2004 è stata istituita la Provincia di Barletta-Andria-Trani e nel mese di giugno 2009 si terranno le elezioni per eleggere gli organi amministrativi della sesta provincia pugliese.
La Disfida di Barletta si tenne il 13 febbraio1503 nel territorio compreso tra Andria e Corato e vide contrapposti tredici cavalieri francesi e tredici cavalieri italiani. I condottieri francesi erano guidati da Charles de Tongue, detto Monsieur Lamotte mentre quelli italiani dal capitano Ettore Fieramosca. Il duello nacque da uno scontro verbale sfociato in offese da parte francese nei confronti degli italiani, tenutosi durante un banchetto a casa del Gran Capitano Consalvo da Cordoba. La Disfida fu vinta dai cavalieri italiani e vide Ettore Fieramosca scendere da cavallo per infliggere il colpo di grazia al capitano francese.
A Barletta, la cattedrale di Santa Maria Maggiore (propriamente concattedrale), è oggi, come nell'antichità, il fulcro principale della vita religiosa della città, nonché il suo cardine urbanistico: lo stesso primitivo disegno del tessuto urbano di Barletta dimostra la forza centripeta della sua chiesa madre.
L'edificio attuale si presenta come un organismo complesso e non unitario, composto di due parti nettamente distinte, quella anteriore tipicamente romanica, e quella posteriore realizzata in forme gotiche. La costruzione dell'edificio attuale, infatti, iniziata nel 1126, si è poi protratta per secoli. Questa chiesa è perciò ritenuta uno dei pochi esempi di armoniosa commistione tra romanico e gotico.
Il castello di Barletta, edificio simbolo della città di Barletta, è il risultato architettonico di una serie di successioni al potere che hanno avuto origine nell'XI secolo.
Un tempo fortezza a scopo difensivo, cinta dal mare, che occupava il fossato tutt'intorno al castello e lo isolava da potenziali attacchi, oggi risulta un punto strategico nella vita cittadina, grazie anche alla presenza dei Giardini attrezzati, che circondano in maniera suggestiva l'opera architettonica.
Attualmente è sede della Biblioteca comunale, del Museo comunale, attualmente non accessibile, del
lapidario e di frequenti incontri tematici tenuti nella cosiddetta sala rossa.
All'interno del castello tra i reperti conservati vi sono:
il Sarcofago degli Apostoli, un altorilievo in pietra, prima testimonianza del Cristianesimo a Barletta risalente al periodo compreso tra il III secolo e il IV secolo.
La Società Sportiva Barletta Calcio è la squadra di calcio principale dell'omonima città.
Attualmente milita nel Campionato di Prima Divisione, Girone B dopo il ripescaggio ottenuto il 4 agosto2010.
La S.S. Barletta Calcio ha assunto questa nuova denominazione al termine della stagione 2007-08, in occasione del ritorno nel calcio professionistico, abbandonando l'ultima delle varie denominazioni che si erano alternate dal 1995, cioè da quando era sorta la nuova Società dalle ceneri del Barletta Calcio Sport, escluso dai campionati per inadempienze economiche allorquando militava in Serie C1.
Così come stabilito dal padre, Ferdinando gli successe sul trono di Napoli nel 1458, all'età di 35 anni; ma il papa Callisto III Borgia dichiarò estinta la dinastia d'Aragona di Napoli e reclamò il possesso del regno per la Chiesa. Il pontefice morì nell'agosto del 1458 senza però essere riuscito ad esaudire la sua rivendicazione; il suo successore, papa Pio II, riconobbe come legittimo sovrano Ferdinando il quale fu incoronato solennemente il 4 febbraio1459 nella Cattedrale di Barletta.