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Pastasciutta antifascista

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Pastasciutta antifascista
Origini
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
DiffusioneItalia
Dettagli
Categoriaprimo piatto
Ingredienti principali
  • pasta
  • burro
  • parmigiano

La pastasciutta antifascista è un piatto a base di pasta, condita con burro e parmigiano.

La pastasciutta antifascista è una tradizione popolare nata in Italia durante la seconda guerra mondiale. La nascita risale al 25 luglio 1943, quando venne destituito e arrestato Benito Mussolini. Il giorno dopo, il 26 luglio, nacque il governo di Pietro Badoglio. La notizia venne accolta con gioia e entusiasmo dalla popolazione, speranzosa nella fine della dittatura e del conflitto, che tuttavia sarebbe proseguito con la Repubblica Sociale Italiana, l'occupazione tedesca e anni di violenza e guerra e la lotta di Liberazione. È del 28 luglio, ad esempio, l'Eccidio delle Reggiane, a Reggio Emilia, durante il quale soldati spararono contro gli operai delle Officine Meccaniche Reggiane, uccidendo 9 persone.

La famiglia Cervi

Il 25 luglio, i Cervi, al ritorno dal lavoro nelle campagne, appresa la destituzione di Mussolini, decisero di festeggiare e di distribuire pastasciutta gratuita alla popolazione. Dopo 21 anni, la dittatura fascista pareva essere alla sua fine e tornava la speranza di una ritrovata libertà.

«Ma è sempre Aldo che ci dice di far esplodere la contentezza, intanto si vedrà. E propone: papà, offriamo una pastasciutta a tutto il paese. Bene dico io, almeno la mangia. E subito all’organizzazione. Prendiamo il formaggio dalla latteria, in conto del burro che Alcide Cervi si impegna a consegnare gratuitamente per un certo tempo quanto basta. La farina l’avevamo in casa, altri contadini l’hanno pure data, e sembrava che dicesse mangiami, ora che il fascismo e la tristizia erano andati a ramengo. Facciamo vari quintali di pastasciutta, insieme alle altre famiglie. Le donne si mobilitano nelle case, intorno alle caldaie, c’è un grande assaggiare la cottura, e il bollore suonava come una sinfonia. Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore.»

Procuratasi farina, burro e formaggio, caricarono un carro e arrivati alla piazza di Campegine, venne cucinata e distribuita alla popolazione. La pastasciutta fu preparata in grandi quantità e distribuita a tutti, senza distinzione. Fu un gesto simbolico per festeggiare la fine della dittatura e l'inizio della liberazione. La pastasciutta divenne così un simbolo di Resistenza.

La tradizione di distribuire pastasciutta in occasione della Festa della Liberazione è rimasta ed è ancora viva oggi. Il 25 luglio, presso l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) si svolge una la grande festa: La Storica Pastasciutta Antifascista di Casa Cervi. Si è venuta a creare anche una rete delle pastasciutte antifasciste con una serie di eventi in comuni e città di tutta Italia. La pastasciutta antifascista è un esempio di come il cibo, e un alimento semplice e popolare come la pasta, possa essere momento di comunione e di umanità e condivisione sociale. La pastasciutta antifascista rimane così ricordo e simbolo di un momento importante della storia italiana, messaggio di speranza e umanità per il progresso e per il futuro[1][2][3][4][5][6][7][8][9][10].

Portare a ebollizione abbondante acqua salata in una pentola alta. Aggiungere la pasta e cuocere per il tempo di cottura.

Scolare la pasta e passarla in una padella precedentemente riscaldata. Aggiungere un paio di mestoli di acqua di cottura e girare la pasta in modo che si amalgami. Togliere dal fuoco e aggiungere burro e parmigiano, continuando a girare. Eventualmente mantecare ancora con un po' di acqua di cottura e servire.[11]

  1. ^ L'origine della pastasciutta antifascista, su istitutocervi.it. URL consultato il 20 luglio 2023.
  2. ^ PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA IN 200 COMUNI PER RICORDARE I FRATELLI CERVI, su famigliacristiana.it. URL consultato il 20 luglio 2023.
  3. ^ LA PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA DI CASA CERVI, su ilgiornaledelcibo.it. URL consultato il 20 luglio 2023.
  4. ^ Jacopo Fontaneto, Liberazione: la pastasciutta antifascista e le ricette dei partigiani, in la Repubblica, 24 aprile 2017.
  5. ^ E venne il giorno della pastasciutta antifascista: 25 luglio 1943, su anpiimola.it. URL consultato il 20 luglio 2023.
  6. ^ Lorena Carrara e Elisabetta Salvini, Partigiani a tavola. Storie di cibo resistente e ricette di libertà, Fausto Lupetti Editore, 2015, ISBN 978-8868740948.
  7. ^ Alcide Cervi, I miei sette figli, Einaudi Editore, 2018, ISBN 978-8806221157.
  8. ^ Jacopo Fontaneto, La storia della pastasciutta antifascista dei fratelli Cervi, in la Repubblica, 25 luglio 2023.
  9. ^ Storia della pastasciutta antifascista, in Wired, 25 luglio 2023.
  10. ^ Pina Sozio, IL 25 LUGLIO SI CELEBRA L'ANTIFASCISMO MANGIANDO LA PASTASCIUTTA IN BIANCO. ECCO PERCHÉ., su gamberorosso.it. URL consultato il 25 luglio 2023.
  11. ^ Pastasciutta antifascista, su lacucinaitaliana.it. URL consultato il 20 luglio 2023.
  • Lorena Carrara e Elisabetta Salvini, Partigiani a tavola. Storie di cibo resistente e ricette di libertà, Fausto Lupetti Editore, 2015, ISBN 978-8868740948.
  • Alcide Cervi, I miei sette figli, Einaudi Editore, 2018, ISBN 978-8806221157.
  • Artioli Laura, Con gli occhi di una bambina Maria Cervi, memoria pubblica della famiglia, Viella, 2020, ISBN 978-8833132594.
  • Cerri Marco, La pastasciutta dei Cervi Fame, dono e sfida antifascista in una festa del luglio 1943, Viella, 2023, ISBN 979-1254693827.

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