Perossido di litio

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Perossido di litio
Nome IUPAC
Perossido di dilitio
Nomi alternativi
Diossido di dilitio, Perossido di litio (I)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareLi2O2
Massa molecolare (u)45,922 u
Aspettopolvere bianca
Numero CAS12031-80-0
Numero EINECS234-758-0
PubChem25489
SMILES
[Li+].[Li+].[O-][O-]
Proprietà chimico-fisiche
Solubilità in acquasolubile
Temperatura di fusione195 °C (468 K 383 °F)
Temperatura di ebollizionesi decompone in Li2O
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)-13,82 kJ/g
Indicazioni di sicurezza

Il perossido di litio è un composto chimico inorganico la cui formula bruta è Li2O2. È un solido bianco e non igroscopico. Grazie alla sua bassa densità è stato utilizzato per rimuovere CO2 dall'atmosfera nelle astronavi dei veicoli spaziali.[1]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Essendo un perossido, l'ossigeno ha numero di ossidazione -1.

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

È preparato dalla reazione tra perossido di idrogeno e idrossido di litio.

Il perossido di litio si decompone a circa 450 °C e produce ossido di litio: 2 Li2O2 → 2 Li2O + O2

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Si usa nei purificatori d'aria, come quelli dei veicoli spaziali in cui assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno, secondo la reazione:

2 Li2O2 + 2 CO2 → 2 Li2CO3 + O2

Assorbe più CO2 rispetto alla stessa massa di idrossido di litio, con l'aggiunta del rilascio di ossigeno.[2] Inoltre, diversamente da molti degli altri perossidi di metalli alcalini, non è igroscopico.

La reazione reversibile del perossido di litio è la base per un prototipo di batteria litio-aria. Usando l'ossigeno dall'atmosfera si evita di mettere una quantità di ossigeno nella batteria per la reazione, risparmiando in peso e dimensioni.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Norman Neil Greenwood e Alan Earnshow, Chemistry of the Elements, Oxford: Pergamon Press, 1984, p. pagina 98, ISBN 0-08-022057-6.
  2. ^ (EN) Ulrich Wietelmann e Martin Steinbild, Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, Wiley-VCH Verlag GmbH & Co. KGaA, 1º gennaio 2000, DOI:10.1002/14356007.a15_393.pub2, ISBN 9783527306732. URL consultato il 28 febbraio 2017.
  3. ^ G. Girishkumar, B. McCloskey e A. C. Luntz, Lithium−Air Battery: Promise and Challenges, in The Journal of Physical Chemistry Letters, vol. 1, n. 14, 15 luglio 2010, pp. 2193–2203, DOI:10.1021/jz1005384. URL consultato il 28 febbraio 2017.

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