Perossido di sodio
Perossido di sodio | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | Na2O2 |
Massa molecolare (u) | 77,98 |
Aspetto | solido giallo chiaro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 215-209-4 |
PubChem | 14803 |
SMILES | [O-][O-].[Na+].[Na+] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 2,8 (20 °C) |
Solubilità in acqua | reagisce violentemente |
Temperatura di fusione | 460 °C (733 K) |
Temperatura di ebollizione | 657 °C (930 K) (decomposizione) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfG0 (kJ·mol−1) | –513 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 271 - 314 |
Consigli P | 210 - 221 - 280 - 301+330+331 - 305+351+338 - 309+310 [1] |
Il perossido di sodio è il composto inorganico di formula Na2O2. Si tratta di un solido che si forma bruciando il sodio con ossigeno.[2] In condizioni normali è un solido igroscopico di colore giallo chiaro. È una base forte e un potente ossidante. A contatto con materiali organici o altri riducenti può incendiarsi e anche esplodere.
Struttura e proprietà[modifica | modifica wikitesto]
Il perossido di sodio cristallizza con simmetria esagonale.[3] Per riscaldamento a 512 °C la forma esagonale passa ad una fase di simmetria ignota.[4] Per ulteriore riscaldamento oltre il punto di fusione (460 °C) il composto a 657 °C si decompone rilasciando O2, prima di arrivare al punto di ebollizione.[5]
Sintesi[modifica | modifica wikitesto]
Il perossido di sodio fu sintetizzato per la prima volta da Gay-Lussac e Thenard nel 1811 bruciando sodio con ossigeno. Industrialmente Na2O2 è stato prodotto su larga scala fino agli anni ottanta, quando fu introdotta una sintesi economicamente più vantaggiosa per il perossido di idrogeno, che ha soppiantato l'uso industriale di Na2O2.[6]
Su larga scala Na2O2 era preparato facendo reagire sodio e ossigeno a 130–200 °C. Veniva generato ossido di sodio, che poi assorbiva ossigeno in un secondo stadio:[4]
Reattività[modifica | modifica wikitesto]
Na2O2 è una base forte e un potente ossidante. A contatto con materiali organici o altri riducenti può incendiarsi e anche esplodere. In acqua reagisce liberando idrossido di sodio e perossido di idrogeno:
Reagisce con CO e CO2 per formare il carbonato:
La reazione con CO2 libera ossigeno ed è utilizzata per purificare l'aria in spazi confinati come i sottomarini.[2]
Usi[modifica | modifica wikitesto]
Il perossido di sodio era utilizzato come sbiancante per tessuti e per la polpa di legno. Oltre all'uso per assorbire CO e CO2 in respiratori subacquei e sottomarini, oggi trova limitate applicazioni specialistiche. Ad esempio, nei laboratori viene usato come ossidante e fondente nell'analisi chimica.[6]
Indicazioni di sicurezza[modifica | modifica wikitesto]
Na2O2 è disponibile in commercio. Il composto provoca gravi ustioni alla pelle e a tutte le mucose, nonché gravi lesioni oculari. Non ci sono dati che indichino proprietà cancerogene. È considerato poco pericoloso per l'ambiente.[7]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ scheda della sostanza su IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
- ^ a b Greenwood e Earnshaw 1997
- ^ Tallman et al. 1957
- ^ a b Macintyre 1992
- ^ Lewis 2000
- ^ a b Jakob et al. 2007
- ^ Alfa Aesar, Scheda di dati di sicurezza del perossido di sodio (PDF), su alfa.com. URL consultato il 18 dicembre 2011.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
- H. Jakob, S. Leininger, T. Lehmann, S. Jacobi e S. Gutewort, Peroxo Compounds, Inorganic, in Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, Weinheim, Wiley-VCH, 2007, DOI:10.1002/14356007.a19_177.pub2.
- R. J. Lewis, Sax's Dangerous Properties of Industrial Materials, 10ª ed., Wiley-Interscience, 2000, ISBN 978-0-471-35407-9.
- J. E. Macintyre, Dictionary of Inorganic Compounds, Chapman & Hall, 1992, ISBN 978-0-412-30120-9.
- R. L. Tallman, J. L. Margrave e S. W. Bailey, The crystal structure of sodium peroxide, in J. Am. Chem. Soc., vol. 79, n. 11, 1957, pp. 2979–2980, DOI:10.1021/ja01568a087. URL consultato il 19 dicembre 2011.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) sodium peroxide, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.