Gran Premio del Belgio 1991

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bandiera del Belgio Gran Premio del Belgio 1991
511º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 11 di 16 del Campionato 1991
Data 25 agosto 1991
Luogo circuito di Spa-Francorchamps
Percorso 6,940 km / 4,312 US mi
circuito permanente
Distanza 44 giri, 305,360 km/ 189,741 US mi
Clima soleggiato, caldo
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Brasile Roberto Moreno
McLaren - Honda in 1:47.811 Benetton - Ford in 1:55.161
(nel giro 40)
Podio
1. Bandiera del Brasile Ayrton Senna
McLaren - Honda
2. Bandiera dell'Austria Gerhard Berger
McLaren - Honda
3. Bandiera del Brasile Nelson Piquet
Benetton - Ford

Il Gran Premio del Belgio 1991 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 25 agosto 1991 sul circuito di Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren e ha visto il debutto del futuro sette volte Campione del Mondo Michael Schumacher, alla guida di una Jordan.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Prospettive future[modifica | modifica wikitesto]

Dopo ferragosto sia Ferrari che Williams confermarono i propri piloti in vista del 1992.[1] Nel caso della scuderia italiana, però, questa situazione non si verificò per il licenziamento di Prost prima del termine della stagione. Sempre la Ferrari strinse, poi, un accordo con la Scuderia Italia per la fornitura dei propri motori alla squadra di Beppe Lucchini per l'anno seguente.[1]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Michael Schumacher testa la Jordan 191. L'arresto di Gachot gli permise di fare il proprio debutto in Belgio, dando inizio alla sua lunga carriera

Pochi giorni dopo Ferragosto Bertrand Gachot venne arrestato in Inghilterra. L'episodio che portò alla sua condanna risaliva al dicembre dell'anno precedente, quando, durante una lite con un taxista nel centro di Londra, dovuta ad un incidente automobilistico, il pilota per difendersi spruzzò uno spray urticante acquistato in Germania sugli occhi del malcapitato.[2] Dopo essere stato denunciato, essendo lo spray illegale, venne convocato dal giudice a metà agosto. Il belga mostrò, però, un atteggiamento irriverente che irritò il magistrato, il quale, dopo aver riscontrato che il pilota non aveva nemmeno pagato le imposte dovute per il suo lavoro nel paese britannico, lo condannò ad un anno e mezzo di carcere.[2] La Jordan, per sostituirlo, decise di rivolgersi al giovane pilota tedesco Michael Schumacher. Il suo manager, Willi Weber, per convincere la Jordan ad assumerlo, assicurò che Schumacher conosceva già il tracciato belga, anche se in realtà, come rivelato dallo stesso, non vi aveva mai girato prima.[3] Sempre la scuderia irlandese, pochi giorni prima dell'inizio del fine settimana del Gran Premio strinse un accordo di sponsorizzazione con l'azienda vitivinicola Cascina Castlèt.[4]

Johnny Herbert tornò, poi, alla guida della sua Lotus dopo aver saltato le due gare precedenti per coincidenti impegni nel campionato di Formula 3000 giapponese.

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

La Ferrari, nel tentativo di recuperare il distacco dai suoi rivali, portò una nuova evoluzione del suo propulsore.[5] Dal canto suo, la Honda fece la medesima operazione.

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Senna è il pilota più veloce praticamente per tutto il week-end e conquista la pole position davanti a Patrese; i tempi fatti segnare dal pilota italiano nella sessione di sabato vengono però annullati dopo che i commissari della FIA scoprono che sulla sua vettura manca la retromarcia, come invece previsto dalle regole di sicurezza. Patrese retrocede quindi in diciassettesima posizione, promuovendo Prost al secondo posto; alle spalle del pilota della Ferrari si piazzano Mansell, Berger, Alesi, Piquet e il sorprendente Schumacher, settimo al debutto. Chiudono la top ten Moreno, Martini e Modena.

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Pos No Pilota Costruttore Tempo Distacco
1 1 Bandiera del Brasile Ayrton Senna McLaren - Honda 1:47.811
2 27 Bandiera della Francia Alain Prost Ferrari 1:48.821 +1.010
3 5 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Williams - Renault 1:48.828 +1.017
4 2 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger McLaren - Honda 1:49.485 +1.674
5 28 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 1:49.974 +2.163
6 20 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Benetton - Ford 1:50.540 +2.729
7 32 Bandiera della Germania Michael Schumacher Jordan - Ford 1:51.212 +3.401
8 19 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Benetton - Ford 1:51.283 +3.472
9 23 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Minardi - Ferrari 1:51.299 +3.488
10 4 Bandiera dell'Italia Stefano Modena Tyrrell - Honda 1:51.307 +3.496
11 33 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Jordan - Ford 1:51.986 +4.175
12 16 Bandiera dell'Italia Ivan Capelli Leyton House - Ilmor 1:52.113 +4.302
13 7 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Brabham - Yamaha 1:52.377 +4.566
14 22 Bandiera della Finlandia Jyrki Järvilehto Scuderia Italia - Judd 1:52.417 +4.606
15 15 Bandiera del Brasile Maurício Gugelmin Leyton House - Ilmor 1:52.623 +4.812
16 8 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Brabham - Yamaha 1:52.626 +4.815
17 6 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Williams - Renault 1:52.646 +4.835
18 25 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Ligier - Lamborghini 1:52.709 +4.898
19 24 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Minardi - Ferrari 1:52.896 +5.085
20 29 Bandiera della Francia Éric Bernard Larrousse - Ford 1:53.309 +5.498
21 12 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Lotus - Judd 1:53.361 +5.550
22 3 Bandiera del Giappone Satoru Nakajima Tyrrell - Honda 1:53.494 +5.683
23 14 Bandiera della Francia Olivier Grouillard Fondmetal - Ford 1:53.628 +5.817
24 11 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen Lotus - Judd 1:53.799 +5.988
25 21 Bandiera dell'Italia Emanuele Pirro Scuderia Italia - Judd 1:53.839 +6.028
26 26 Bandiera della Francia Érik Comas Ligier - Lamborghini 1:53.847 +6.036
Vetture non qualificate
NQ 30 Bandiera del Giappone Aguri Suzuki Larrousse - Ford 1:53.869 +6.058
NQ 34 Bandiera dell'Italia Nicola Larini Modena Team - Lamborghini 1:54.781 +6.970
NQ 10 Bandiera dell'Italia Alex Caffi Footwork - Ford 1:57.448 +9.637
NQ 35 Bandiera del Belgio Eric van de Poele Modena Team - Lamborghini 1:57.746 +9.935

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Alla partenza scattano bene sia Senna che Prost, che mantengono il comando della corsa davanti a Mansell, Berger, Piquet e Schumacher; quest'ultimo è però costretto al ritiro dopo poche centinaia di metri per la rottura della frizione. In testa alla corsa Senna continua a condurre, mentre Prost si deve ritirare già durante il terzo giro; l'uscita di scena del francese permette a Mansell di raggiungere Senna ed i due battagliano fino al 15º passaggio, quando il brasiliano effettua il proprio cambio gomme. La sosta è però lenta e quando Mansell rientra a sua volta ai box due tornate più tardi torna in pista davanti al rivale, ma alle spalle di Berger e Piquet, che devono ancora fermarsi. Il pilota della Benetton lo fa al 18º giro, dopo aver condotto la gara per un passaggio.

Mansell rimonta rapidamente su Berger e lo sopravanza alla curva Fagnes; l'austriaco torna ai box per il cambio gomme, ma anche lui ha dei problemi e torna in pista di poco davanti a Modena, rischiando un incidente con il pilota della Tyrrell. Nel frattempo, al 22º giro Mansell è costretto al ritiro per un problema elettrico.

Il ritiro dell'inglese permette ad Alesi di prendere la testa della corsa, incalzato da Senna; il pilota della McLaren compie però un errore che gli costa circa dieci secondi, portandolo ad essere tallonato da Piquet. I due brasiliani cominciano a lottare per il secondo posto e sono rapidamente raggiunti da Patrese e De Cesaris; si forma così un quartetto di piloti in lotta per le posizioni dalla seconda alla quinta, con Senna incapace di staccare i rivali per dei problemi al cambio. Nel frattempo Alesi, che aveva pianificato una gara senza soste, continua a condurre fino al 30º passaggio, quando il motore della sua Ferrari cede. Il ritiro del francese porta in prima posizione Senna, che precede Piquet, De Cesaris e Patrese, autore di un fuoripista nel tentativo di superare il pilota della Benetton.

Al 31º passaggio De Cesaris sorpassa Piquet alla Les Combes; il pilota brasiliano viene più tardi passato anche da Patrese e successivamente anche da Berger. L'austriaco si porta poi in terza posizione quando Patrese comincia ad avere problemi al cambio, risalendo poi al secondo posto quando, a tre giri dal termine, il motore della Jordan di De Cesaris si rompe, ponendo fine alla bella gara del pilota romano. Nonostante i problemi al cambio che lo rallentano considerevolmente nell'ultima parte di gara, Senna taglia il traguardo in prima posizione davanti a Berger, Piquet, Moreno, Patrese e Blundell, che conquista il primo punto della Brabham dal Gran Premio degli Stati Uniti dell'anno precedente. Infine Grouillard porta al traguardo per la prima volta nella stagione la sua Fondmetal, chiudendo al decimo posto.

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Partenza Punti
1 1 Bandiera del Brasile Ayrton Senna McLaren - Honda 44 1:27:17.669 1 10
2 2 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger McLaren - Honda 44 + 1.901 4 6
3 20 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Benetton - Ford 44 + 32.176 6 4
4 19 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Benetton - Ford 44 + 37.310 8 3
5 6 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Williams - Renault 44 + 57.187 17 2
6 8 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Brabham - Yamaha 44 + 1:40.035 13 1
7 12 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Lotus - Judd 44 + 1:44.599 21
8 21 Bandiera dell'Italia Emanuele Pirro Scuderia Italia - Judd 43 + 1 giro 25
9 7 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Brabham - Yamaha 43 + 1 giro 16
10 14 Bandiera della Francia Olivier Grouillard Fondmetal - Ford 43 + 1 giro 23
11 25 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Ligier - Lamborghini 43 + 1 giro 18
12 23 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Minardi - Ferrari 42 Cambio 9
13 33 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Jordan - Ford 41 Motore 11
Ritirato 4 Bandiera dell'Italia Stefano Modena Tyrrell - Honda 33 Perdita d'olio 10
Ritirato 22 Bandiera della Finlandia Jyrki Järvilehto Scuderia Italia - Judd 33 Pressione dell'olio 14
Ritirato 28 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 30 Motore 5
Ritirato 24 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Minardi - Ferrari 29 Cambio 19
Ritirato 11 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen Lotus - Judd 25 Motore 24
Ritirato 26 Bandiera della Francia Érik Comas Ligier - Lamborghini 25 Motore 26
Ritirato 5 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Williams - Renault 22 Problema elettrico 3
Ritirato 29 Bandiera della Francia Éric Bernard Larrousse - Ford 21 Cambio 20
Ritirato 16 Bandiera dell'Italia Ivan Capelli Leyton House - Ilmor 13 Motore 12
Ritirato 3 Bandiera del Giappone Satoru Nakajima Tyrrell - Honda 7 Testacoda 22
Ritirato 27 Bandiera della Francia Alain Prost Ferrari 2 Perdita di benzina 2
Ritirato 15 Bandiera del Brasile Maurício Gugelmin Leyton House - Ilmor 1 Motore 15
Ritirato 32 Bandiera della Germania Michael Schumacher Jordan - Ford 0 Frizione 7
NQ 30 Bandiera del Giappone Aguri Suzuki Larrousse - Ford
NQ 34 Bandiera dell'Italia Nicola Larini Modena Team - Lamborghini
NQ 10 Bandiera dell'Italia Alex Caffi Footwork - Ford
NQ 35 Bandiera del Belgio Eric van de Poele Modena Team - Lamborghini
NPQ 9 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Footwork - Ford
NPQ 17 Bandiera dell'Italia Gabriele Tarquini AGS - Ford
NPQ 31 Bandiera del Portogallo Pedro Chaves Coloni - Ford
NPQ 18 Bandiera dell'Italia Fabrizio Barbazza AGS - Ford

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cristiano Chiavegato, Senna non è convinto di restare alla McLaren, in La Stampa, 15 agosto 1991, p. 29.
  2. ^ a b Gachot in carcere per una lite, in La Stampa, 17 agosto 1991, p. 26.
  3. ^ (EN) “He was on it from the word go” – Schumacher’s debut remembered, su f1fanatic.co.uk, f1fanatic.co.. URL consultato il 26 marzo 2013.
  4. ^ La barbera di Costigliole scende in pista per la Formula 1, in La Stampa, 21 luglio 1991, p. 39.
  5. ^ Cristiano Chiavegato, Attenti al Belgio, ecco la prova della verità, in La Stampa, 23 agosto 1991, p. 33.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alan Henry, AUTOCOURSE 1991-92, Hazleton Publishing, 1991, pp.198–199, 0-905138-87-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1991
 

Edizione precedente:
1990
Gran Premio del Belgio Edizione successiva:
1992
  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1