Gran Premio del Belgio 1983

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bandiera del Belgio Gran Premio del Belgio 1983
379º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 6 di 15 del Campionato 1983
Data 22 maggio 1983
Nome ufficiale XLI Grand Prix de Belgique
Luogo Spa
Percorso 6,949 km
Distanza 40 giri, 277,96 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris
Renault in 2'04"615 Alfa Romeo in 2'07"439
(nel giro 17)
Podio
1. Bandiera della Francia Alain Prost
Renault
2. Bandiera della Francia Patrick Tambay
Ferrari
3. Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever
Renault

Il Gran Premio del Belgio 1983 è stata la sesta prova della stagione 1983 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 22 maggio 1983 sul Circuito di Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta dal francese Alain Prost su Renault; per il vincitore si trattò del settimo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il connazionale Patrick Tambay su Ferrari e lo statunitense Eddie Cheever, anch'egli su Renault.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppi futuri[modifica | modifica wikitesto]

La Renault annunciò che avrebbe rifornito il motore, per la stagione 1984, alla sua connazionale Ligier.[1]

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Solo a febbraio venne confermato il Circuito di Spa-Francorchamps quale sede del Gran Premio del Belgio, al posto del tracciato di Zolder. Spa aveva già ospitato il Gran Premio tra il 1950 e il 1970 (ultima vittoria di Pedro Rodríguez su BRM), su un tracciato da oltre 14 chilometri, prima di essere sostituito da Nivelles, in due occasioni, e da Zolder. Ora la gara veniva disputata su un tracciato accorciato a 6,949 km.[2]

Alla fine degli anni settanta la direzione dell'autodromo di Spa decise di costruire un nuovo tracciato semipermanente, che continuava a usare i tratti di viabilità ordinaria dalla curva di Blanchimont sino alla fine del rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante de La Source e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità rimaste del vecchio circuito creando così un tracciato adeguato agli standard di sicurezza richiesti.

Inaugurata nel 1979, la "nuova" pista venne ritoccata per il 1980 mediante l'inserimento di una nuova doppia chicane denominata Bus stop, in quanto situata in prossimità di una fermata degli autobus di linea tra la curva di Blanchimont e il tornante de La Source. In quegli stessi anni, nuovi box per la Formula 1 furono costruiti poco prima di quest'ultima curva, conseguenza della creazione di una linea di partenza per le monoposto della massima categoria automobilistica i cui regolamenti, nel frattempo, richiedevano ai circuiti che la zona di partenza fosse situata in piano (requisito che il vecchio rettilineo dei box di Spa, tuttora in uso per le altre categorie, non possedeva).

Durante dei test, effettuati un mese prima della gara, il più rapido fu Andrea De Cesaris che completò un giro in circa 2 minuti e sette secondi.[3]

Vista la struttura moderna vennero nuovamente permessi i rifornimenti in gara, vietati nella precedente gara di Monaco.[4]

Sulla Tyrrell di Michele Alboreto venne testato il nuovo propulsore della Cosworth, il DFY: tale nuovo motore, progettato in collaborazione con Mario Illien, disponeva di una potenza aumentata a 540 cv, era stato alleggerito rispetto al tradizionale DFV, e godeva di una diversa disposizione delle valvole.[4] L'Alfa Romeo modificò le turbine del proprio motore turbo, mentre la Lotus si presentò con un alettone posteriore supplementare, montato però solo sulla 93T, vettura a motore turbo affidata a Elio De Angelis.[1]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Il pilota belga Thierry Boutsen sostituì, all'Arrows, il brasiliano Chico Serra. Il belga, all'esordio nella massima formula, aveva colto, nelle stagioni precedenti, diversi piazzamenti nel Campionato europeo di Formula 2, cogliendo due volte il secondo posto nel campionato e una volta il terzo.[5]

Non si concretizzò invece l'esordio nel mondiale per la Spirit, scuderia britannica che disponeva di una monoposto a motore Honda, con cui proprio il pilota belga aveva corso in F2.[6]

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Nella prima giornata di prove il più veloce fu Alain Prost, che superò, nel suo giro migliore, la media dei 200 km/h. Il pilota della Renault precedette Patrick Tambay e Andrea De Cesaris. Il dominio delle vetture turbo fu ampio, tanto che il primo pilota a classificarsi, non disponendo che di un motore a pressione atmosferica, fu Keke Rosberg, nono, staccato di oltre tre secondi.[1]

Al sabato la pioggia e il freddo non consentirono ai piloti di migliorare le prestazioni ottenute di venerdì. Alain Prost fece così sua la pole position, la decima per lui nel mondiale, la trentesima per la Renault. La prima fila venne completata dal connazionale Patrick Tambay, mentre la seconda fu mantenuta da Andrea De Cesaris e Nelson Piquet. L'altro pilota della Renault, Eddie Cheever, fu il più rapido del sabato, in oltre 2'25".

Le condizioni del tracciato, in caso di pioggia, vennero duramente criticate dai piloti, che minacciarono anche di non prendere parte alla gara qualora alla domenica si fossero ripresentate le stesse condizioni del sabato. Cheever sfiorò un incidente con una Toleman per la scarsa visibilità, e Niki Lauda segnalò la pericolosità delle pozze d'acqua sulla pista. Si decise di rinviare la decisione in merito alla tenuta del gran premio alla domenica, dopo il warm up.[7]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nella sessione di qualifica[8] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 15 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera della Francia Renault 2'04"615 1
2 27 Bandiera della Francia Patrick Tambay Bandiera dell'Italia Ferrari 2'04"626 2
3 22 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 2'04"840 3
4 5 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham-BMW 2'05"628 4
5 28 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera dell'Italia Ferrari 2'05"737 5
6 6 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Brabham-BMW 2'06"137 6
7 9 Bandiera della Germania Manfred Winkelhock Bandiera della Germania ATS-BMW 2'06"264 7
8 16 Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever Bandiera della Francia Renault 2'07"294 8
9 1 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 2'07"975 9
10 29 Bandiera della Svizzera Marc Surer Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 2'08"587 10
11 2 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 2'09"153 11
12 23 Bandiera dell'Italia Mauro Baldi Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 2'09"225 12
13 11 Bandiera dell'Italia Elio De Angelis Bandiera del Regno Unito Lotus-Renault 2'09"310 13
14 33 Bandiera della Colombia Roberto Guerrero Theodore-Ford Cosworth 2'09"322 14
15 8 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 2'09"475 15
16 36 Bandiera dell'Italia Bruno Giacomelli Bandiera del Regno Unito Toleman-Hart 2'09"706 16
17 3 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 2'09"739 17
18 30 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 2'09"876 18
19 12 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Lotus-Ford Cosworth 2'09"924 19
20 7 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 2'10"318 20
21 25 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera della Francia Ligier-Ford Cosworth 2'11"354 21
22 35 Bandiera del Regno Unito Derek Warwick Bandiera del Regno Unito Toleman-Hart 2'11"474 22
23 4 Bandiera degli Stati Uniti Danny Sullivan Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 2'11"683 23
24 31 Bandiera dell'Italia Corrado Fabi Bandiera dell'Italia Osella-Ford Cosworth 2'11"734 24
25 34 Bandiera del Venezuela Johnny Cecotto Theodore-Ford Cosworth 2'11"860 25
26 26 Bandiera del Brasile Raul Boesel Bandiera della Francia Ligier-Ford Cosworth 2'12"310 26
NQ 32 Bandiera dell'Italia Piercarlo Ghinzani Bandiera dell'Italia Osella-Alfa Romeo 2'13"738 NQ
NQ 17 Bandiera del Cile Eliseo Salazar Bandiera del Regno Unito RAM-March-Ford Cosworth 2'18"696 NQ

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Il cielo era nuvoloso alla partenza, ma la temuta pioggia non fece la sua comparsa durante la gara. Poco prima del via i commissari sventolarono bandiere gialle per indicare i problemi tecnici di Eddie Cheever e Keke Rosberg. I piloti delle prime file però presero il via comunque, con Andrea De Cesaris presto al comando, davanti a Alain Prost e Patrick Tambay. La partenza venne annullata e tutte le vetture si riportarono lentamente sulla griglia di partenza. Sulla vettura di Prost venne effettuato anche un rabbocco del carburante, nel timore che la benzina non fosse più sufficiente a terminare il gran premio, in quanto la direzione di gara aveva inizialmente annunciato che la distanza da coprire sarebbe sempre rimasta di 42 giri. La corsa riprese dopo 5 minuti, però accorciata, nella lunghezza, di due giri, vista la necessità di compiere un nuovo giro di formazione.[9]

Al secondo via De Cesaris fu ancora lesto a porsi al comando al primo tornante, precedendo Alain Prost, Patrick Tambay e René Arnoux. Nel corso del primo giro si ritirò Riccardo Patrese, partito sesto, per un problema al motore. De Cesaris manteneva comodamente la testa, mentre Arnoux si vide messo sotto pressione da Nelson Piquet e Manfred Winkelhock. Il tedesco però, al 12 giro, fu costretto a una sosta ai box, per dei problemi tecnici, e scivolò fuori dalla zona dei punti.

Al giro 17 Nelson Piquet passò Arnoux all'Eau Rouge. Iniziano anche i primi cambi gomme. De Cesaris però fu penalizzato da alcune difficoltà dei suoi meccanici, e ripartì solo sesto, a venticinque secondi da Prost (ai box l'italiano impiegò oltre 25 secondi, contro i 22 di Prost).[10] Dopo di lui toccò anche ad Arnoux, che ripartì settimo. Un giro dopo andarono ai box anche Rosberg e Cheever, che rientrarono ottavo e sesto, con Jacques Laffite, in mezzo a loro.

La gara di Manfred Winkelhock terminò al ventunesimo passaggio, quando la sua ATS perse la ruota posteriore destra prima della curva Pouhon. La vettura uscì di pista, ma il pilota rimase illeso. Anche Patrick Tambay effettuò il suo cambio gomme, e rientrò quarto. Alain Prost comandava la gara, davanti a Nelson Piquet e Andrea De Cesaris. Prost perse il comando per un solo giro, dopo il suo pit stop: ritornò in pista comunque secondo. Nello stesso passaggio, al giro 23, si ritirò Arnoux.

Un giro dopo, vi fu il cambio gomme di Piquet: il brasiliano della Brabham recuperò, al rientro in pista, il terzo posto, dietro a De Cesaris, ma davanti a Tambay. La corsa dell'italiano dell'Alfa Romeo terminò poco dopo, per un guasto al motore, mentre Prost rischiò di uscire di pista, nel tentativo di doppiare Danny Sullivan.

La classifica rimase immutata fino al giro 34, quando, per un problema al cambio, Nelson Piquet dovette cedere la posizione a Patrick Tambay, e si trovò minacciato da Eddie Cheever. Quattro giri dopo anche il pilota della Renault passò il brasiliano, sul lungo rettilineo del Kemmel.

Alain Prost conquistò la sua settima vittoria, davanti a Patrick Tambay ed Eddie Cheever. All'ultimo giro Derek Warwick strappò la settima posizione a Bruno Giacomelli, che si era anche fermato a bordo pista per problemi tecnici, prima di riuscire a chiudere la gara. Andrea De Cesaris si consolò col suo primo e unico giro veloce in carriera, quattordicesimo, e ultimo, per l'Alfa Romeo. La casa italiana non otteneva tale risultato dal Gran Premio di Spagna 1951.[11][12][13]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati del gran premio[14] furono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 15 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera della Francia Renault 40 1h27'11"502 1 9
2 27 Bandiera della Francia Patrick Tambay Bandiera dell'Italia Ferrari 40 + 23"182 2 6
3 16 Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever Bandiera della Francia Renault 40 + 39"869 8 4
4 5 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham-BMW 40 + 42"295 4 3
5 1 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 40 + 50"480 9 2
6 2 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera del Regno Unito Williams-Ford Cosworth 40 + 1'33"107 11 1
7 35 Bandiera del Regno Unito Derek Warwick Bandiera del Regno Unito Toleman-Hart 40 + 1'58"539 22  
8 36 Bandiera dell'Italia Bruno Giacomelli Bandiera del Regno Unito Toleman-Hart 40 + 2'38"273 16  
9 11 Bandiera dell'Italia Elio De Angelis Bandiera del Regno Unito Lotus-Renault 39 + 1 giro 13  
10 34 Bandiera del Venezuela Johnny Cecotto Theodore-Ford Cosworth 39 + 1 giro 25  
11 29 Bandiera della Svizzera Marc Surer Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 39 + 1 giro 10  
12 4 Bandiera degli Stati Uniti Danny Sullivan Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 39 + 1 giro 23  
13 26 Bandiera del Brasile Raul Boesel Bandiera della Francia Ligier-Ford Cosworth 39 + 1 giro 26  
14 3 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 38 + 2 giri 17  
Rit 8 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 33 Cambio 15  
Rit 12 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Lotus-Renault 30 Cambio 19  
Rit 22 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 25 Iniezione 3  
Rit 33 Bandiera della Colombia Roberto Guerrero Theodore-Ford Cosworth 23 Motore 14  
Rit 28 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera dell'Italia Ferrari 22 Motore 5  
Rit 31 Bandiera dell'Italia Corrado Fabi Bandiera dell'Italia Osella-Ford Cosworth 19 Ruota 24  
Rit 9 Bandiera della Germania Manfred Winkelhock Bandiera della Germania ATS-BMW 18 Incidente 7  
Rit 7 Bandiera del Regno Unito John Watson Bandiera del Regno Unito McLaren-Ford Cosworth 8 Collisione con J.P.Jarier 20  
Rit 25 Bandiera della Francia Jean-Pierre Jarier Bandiera della Francia Ligier-Ford Cosworth 8 Collisione con J.Watson 21  
Rit 30 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 4 Sospensione 18  
Rit 23 Bandiera dell'Italia Mauro Baldi Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 3 Acceleratore 12  
Rit 6 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Brabham-BMW 0 Motore 6  
NQ 32 Bandiera dell'Italia Piercarlo Ghinzani Bandiera dell'Italia Osella-Alfa Romeo    
NQ 17 Bandiera del Cile Eliseo Salazar Bandiera del Regno Unito RAM March-Ford Cosworth        

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Decisioni dei commissari[modifica | modifica wikitesto]

Al termine della gara la Williams presentò reclamo contro Alain Prost per il rabbocco di carburante, effettuato dalla Renault, tra la prima e seconda partenza. Il comportamento venne però giudicato corretto dai commissari che non modificarono la classifica finale.[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Cristiano Chiavegato, La legge del turbo prevale anche a Spa, in La Stampa, 21 maggio 1983, p. 21. URL consultato il 24 febbraio 2015.
  2. ^ (ES) Confirmado: el GP Belgica de F-1 en Spa (PDF), in El Mundo Deportivo, 11 febbraio 1983, p. 37. URL consultato il 3 agosto 2014.
  3. ^ Cristiano Chiavegato, Rosberg: qui ci vuole tanto talento, in La Stampa, 20 maggio 1983, p. 21. URL consultato il 18 febbraio 2015.
  4. ^ a b Cristiano Chiavegato, Un Cosworth da 540cv, in La Stampa, 20 maggio 1983, p. 21. URL consultato il 18 febbraio 2015.
  5. ^ (ES) Boutsen firmo con "Arrows", in El Mundo Deportivo, 11 maggio 1983, p. 32.
  6. ^ (ES) El G.P. de Belgica vuelve a Spa, in El Mundo Deportivo, 20 maggio 1983, p. 28.
  7. ^ Cristiano Chiavegato, La pioggia fa paura, no dei piloti, in La Stampa, 22 maggio 1983, p. 25. URL consultato il 27 febbraio 2015.
  8. ^ Risultati delle qualifiche, su chicanef1.com.
  9. ^ Ercole Colombo, Partiti due volte per colpa di Surer, Stampa Sera, 23 maggio 1983, p. 19. URL consultato il 15 settembre 2015.
  10. ^ Record di Arnoux nel rifornimento, Stampa Sera, 23 maggio 1983, p. 19. URL consultato il 15 settembre 2015.
  11. ^ (FR) Belgique 1983, su statsf1.com. URL consultato il 6 agosto 2015.
  12. ^ (FR) Alfa Romeo Meilleurs tours, su statsf1.com. URL consultato il 6 agosto 2015.
  13. ^ Cristiano Chiavegato, De Cesaris illude, Prost vince, Stampa Sera, 23 maggio 1983, p. 19. URL consultato il 15 settembre 2015.
  14. ^ Risultati del gran premio, su formula1.com.
  15. ^ Il vincitore ha rischiato la squalifica, Stampa Sera, 23 maggio 1983, p. 19.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1983
 

Edizione precedente:
1982
Gran Premio del Belgio Edizione successiva:
1984
  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1