Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato

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Diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato
Dioecesis Spediensis-Sarzanensis-Brugnatensis
Chiesa latina
File:La Spezia-cattedrale cristo re2.jpg
Suffraganea dell'arcidiocesi di Genova
Regione ecclesiasticaLiguria
 
Mappa della diocesi
 
VescovoLuigi Ernesto Palletti
Vicario generaleEnrico Nuti
Presbiteri133, di cui 103 secolari e 30 regolari
1.646 battezzati per presbitero
Religiosi31 uomini, 100 donne
Diaconi19 permanenti
 
Abitanti221.663
Battezzati221.663 (98,8% del totale)
StatoItalia
Superficie881 km²
Parrocchie186 (13 vicariati)
 
Erezione465 (Luni)
1133 (Brugnato)
1447 (Sarzana)
1929 (La Spezia)
in plena unione dal 30 settembre 1986
RitoRomano
CattedraleCristo Re
ConcattedraliSanta Maria Assunta
Santi Pietro, Lorenzo e Colombano
Santi patroniSan Venerio, eremita
IndirizzoVia Don Giovanni Minzoni, 64 - C.P. 215 - 19121 La Spezia
Sito webwww.diocesilaspezia.it
Dati dall'Annuario pontificio 2017 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La chiesa di Santa Maria Assunta a Sarzana, concattedrale della diocesi
La chiesa dei Santi Pietro, Lorenzo e Colombano a Brugnato, concattedrale della diocesi

La diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato (in latino: Dioecesis Spediensis-Sarzanensis-Brugnatensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Genova e appartenente alla regione ecclesiastica Liguria. Nel 2016 contava 219.024 battezzati su 221.663 abitanti. È retta dal vescovo Luigi Ernesto Palletti.

Territorio

Il territorio della diocesi, dopo lunghi rimaneggiamenti nel corso della storia, ricalca quello della odierna provincia della Spezia.

Sede vescovile è La Spezia, dove si trova la cattedrale di Cristo Re. A Sarzana e a Brugnato, un tempo sedi di rispettive diocesi, sorgono le due concattedrali dedicate rispettivamente a Santa Maria Assunta e ai Santi Pietro, Lorenzo e Colombano.

Il seminario vescovile ha sede a Sarzana, mentre quello di Brugnato è rimasto attivo fino agli anni cinquanta.

Vicariati e parrocchie

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi della Spezia-Sarzana-Brugnato.

Il territorio della diocesi è suddiviso in 5 zone pastorali, in 13 vicariati foranei e in 186 parrocchie.

Zona pastorale Vicariato foraneo Nº parrocchie
Zona Golfo Vicariato della Spezia I 15
Vicariato della Spezia II 17
Vicariato di Lerici 6
Vicariato di Portovenere 7
Zona Riviera Vicariato di Levanto 22
Zona Alta Val di Vara Vicariato di Varese Ligure 20
Zona Media e Bassa Val di Vara Vicariato di Beverino-Riccò del Golfo 15
Vicariato di Brugnato 18
Vicariato di Sesta Godano 16
Zona Val di Magra Vicariato di Ameglia-Arcola 11
Vicariato di Bolano-Ceparana 18
Vicariato di Luni 8
Vicariato di Sarzana 13

Storia

L'odierna diocesi è frutto della plena unione di tre precedenti diocesi, attuata nel 1986: la diocesi di Luni, con sede in seguito trasferita a Sarzana, la diocesi di Brugnato e la diocesi della Spezia.

Diocesi di Luni-Sarzana

Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Luni.

L'origine della diocesi è antichissima: l'antica città di Luni era sede vescovile probabilmente già in epoca apostolica: le prime testimonianze scritte risalgono al 465.

In origine il territorio era vastissimo e comprendeva parti delle attuali Emilia-Romagna e Toscana. La qual cosa emerge ancora nelle bolle con le quali papa Eugenio III e papa Anastasio IV confermavano i territori lunensi nel XII secolo.

A partire dal XII secolo i vescovi posero sempre più spesso la loro residenza a Sarzana a causa della progressiva decadenza di Luni; con il placet di papa Innocenzo III del 7 marzo 1202 la sede fu trasferita formalmente a Sarzana il 15 giugno dello stesso anno. Ma nei secoli successivi i vescovi non rispettarono sempre la loro residenza, ponendo la sede qua e là nella diocesi finché l'obbligo della residenza a Sarzana fu sancito con una bolla di papa Paolo II del 21 luglio 1465 che stabilì anche che i vescovi portassero il titolo di Luni-Sarzana.

Nel 1797 la diocesi di Luni-Sarzana cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Pontremoli; la stessa cosa nel 1822 per l'erezione della diocesi di Massa Carrara. Nel 1854 e nel 1855 altre parrocchie furono scorporate da Luni-Sarzana ed aggregate alle due diocesi toscane.

Diocesi di Brugnato

Le origini

Il VII e l'VIII secolo videro muoversi per tutta Europa correnti missionarie d'origine monastica che vennero spesso usate a fini politici, sia da parte di Bisanzio che dagli stessi longobardi, onde colonizzare con il cristianesimo genti e territori da sottoporre poi al proprio governo. Una delle celle maggiori di questi monaci missionari si trovava a Brugnato nel centro della Val di Vara, la quale assunse, probabilmente al tempo del re dei longobardi Liutprando, le prerogative di abbazia. Nella città di Pontremoli e nei dintorni esistevano, in enclave, alcune parrocchie ed enti ecclesiastici, appartenenti fino dal IX secolo all'abbazia benedettina di Brugnato, di cui fecero parte quando questa venne elevata a diocesi, nel 1133. Queste realtà ecclesiali site nel borgo d'Arpiola (comune di Mulazzo), Caprio (comune di Filattiera), la prioria di Pontremoli, il paese di Teglia (Pontremoli); la rettoria in valle di Zeri (diversi borghi) passarono, dopo l'erezione della diocesi di Pontremoli, al nuovo vescovato, nel 1787.

L'erezione della diocesi

La croce dei Vescovi di Brugnato
Abbazia dell'Accola, Borghetto di Vara

La diocesi di Brugnato fu eretta il 27 maggio 1133 con la bolla Quemadmodum Sedes Apostolica di papa Innocenzo II, ricavandone il territorio dalla diocesi di Luni. Il 25 novembre 1820 in forza della bolla Sollicita quam di papa Pio VII la diocesi di Brugnato fu unita aeque principaliter alla diocesi di Luni-Sarzana.

L'elevazione di Genova, nel 1133, a sede metropolitana, favorì la formazione di una diocesi dall'antico monastero di Brugnato, i cui abati si erano sempre rifiutati di accettare la sottomissione gerarchica, pretesa, invece, dai vescovi di Luni. La diocesi di Brugnato venne creata, dunque, con la bolla papale del 27 maggio 1133, con le chiese e le cappelle dipendenti dal monastero benedettino brugnatese dei Santi Pietro, Lorenzo e Colombano. Il territorio della nuova diocesi fu ottenuto dallo smembramento, sia pure formalmente, in parte dalla diocesi lunense ed in parte dalla nuova arcidiocesi genovese. Papa Innocenzo II nominò vescovo Ildebrando, abate di Brugnato, e dichiarò la nuova sede vescovile suffraganea di Genova. Le cappelle avevano la cura d'anime ma non il fonte battesimale, e i loro fedeli dovevano portare i battezzandi nelle pievi di appartenenza, situate in altre diocesi.

Il territorio della diocesi

L'erezione della diocesi, provocò per quella di Luni la perdita di alcuni territori in Val di Vara. La diocesi di Brugnato fu formata, non da un territorio coerente più o meno vasto, ma dall'insieme dei beni dell'antico monastero benedettino sparsi nelle varie diocesi sotto la sua giurisdizione, che in quel punto si toccano, e dall'insieme delle cappelle situate entro le pievi di queste diocesi stesse. La diocesi di Brugnato era composta, nel 1820, quando fu unita alla diocesi di Luni Sarzana, da 6 vicariati con complessive 30 parrocchie. I vescovi di Brugnato fissarono la loro residenza a Pontremoli dal 1302 al 1502. I presuli portarono anche il titolo di “conte”, che fu abolito solo dopo il Concilio Vaticano II. Nel 1855, poi, anche le parrocchie di Gotra e di Buzzò (oggi ambedue in provincia di Parma) furono assegnate alla diocesi di Pontremoli.

Le modifiche territoriali della diocesi (1787-1959)

Prima della riforma dei confini del 1959, la diocesi di Brugnato si estendeva fino a Sestri Levante, dove, per tutto il XVIII secolo, il vescovo di Brugnato regolarmente risiedeva, anche per ragioni climatiche. La chiesa di Santa Maria di Nazareth era stata elevata al rango di concattedrale, con la possibilità di consacrare gli oli nei riti pasquali.

Con l'erezione della diocesi di Pontremoli, vennero aggregate al nuovo vescovato tre parrocchie di Brugnato (San Pietro di Pontremoli; Santa Maria di Teglia; San Lorenzo di Zeri) tutte e tre parte del vicariato di Pontremoli. Per compensare le predette perdite, venne staccata, nel 1787, dalla diocesi di Populonia (Massa Marittima), l'isola di Capraia ed assegnata alla diocesi di Brugnato. Il passaggio effettivo avvenne, però, solo nel 1791, vale a dire dopo la morte del vescovo di Luni-Sarzana, Cesare Lomellini. La diocesi di Brugnato perdette il nuovo acquisto già nel 1802, quando Capraia passò alla diocesi di Ajaccio in Corsica. Nel 1820 la diocesi di Brugnato era stata invece unita a quella di Luni-Sarzana. Nel 1854 il vicariato di Brugnato perdette le parrocchie di Rocchetta e Suvero che passarono alla diocesi di Massa. Anche le parrocchie di Gotra e di Buzzò (comune di Albareto) furono staccate, il 1º agosto 1855, dalla diocesi di Brugnato ed assegnate alla diocesi di Pontremoli. Oggi il loro territorio fa parte del comune di Albareto e della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli. Nel 1927 papa Pio XI dichiarò la diocesi di Luni-Sarzana suffraganea dell'arcidiocesi di Genova. Le parrocchie di Rocchetta e Suvero furono restituite, però, alla diocesi di Brugnato l'11 ottobre 1959.

Diocesi della Spezia

A seguito della nascita dell'arsenale militare, la città della Spezia acquistò sempre maggiore importanza rispetto alle località vicine. Il 12 gennaio 1929 con la bolla Universi dominici, papa Pio XI eresse la diocesi della Spezia, suffraganea di Genova, costituita da 18 parrocchie ricavate dalla diocesi di Luni-Sarzana; la chiesa di Cristo Re divenne la cattedrale diocesana. Contestualmente la nuova diocesi fu unita aeque principaliter alla sede di Luni-Sarzana e Brugnato, che assunse il nuovo nome di diocesi di Luni, ossia la Spezia, Sarzana e Brugnato. Alla Spezia fu costituita l'unica curia diocesana, che divenne la residenza abituale del vescovo; furono mantenuti i capitoli dei canonici delle cattedrali di Sarzana e di Brugnato.

Nel 1959 un decreto di papa Giovanni XXIII[1] fissò gli attuali confini della diocesi (che vennero a coincidere con i limiti territoriali della provincia della Spezia), che aveva perso nel corso degli anni varie porzioni di territorio a favore di diocesi di nuova erezione.

L'11 maggio 1974, con la lettera apostolica Mira eademque, papa Paolo VI ha proclamato la Beata Maria Vergine, nota come Nostra Signora di Soviore, patrona principale della diocesi di Luni.[2]

Il 4 agosto 1975, in forza del decreto Litteris apostolicis della Congregazione per i Vescovi, fu soppresso il titolo di Luni, che divenne sede titolare, e la diocesi mutò nome in diocesi della Spezia, Sarzana e Brugnato.

Le sedi unite

Il 30 settembre 1986, in forza del decreto Instantibus votis della medesima Congregazione, fu stabilita la plena unione delle tre diocesi e la nuova circoscrizione ecclesiastica assunse il nome attuale.

Cronotassi dei vescovi

Vescovi di Luni

Vescovi di Luni-Sarzana

Vescovi di Brugnato

  • Ildebrando † (1133 - ?)
  • Gerolamo Lomellino † (1147 - circa 1172 deceduto)
  • Lanfranco † (menzionato nel 1178)
  • Alberto † (prima del 1188 - dopo il 1188)
  • Guglielmo Spinola † (prima del 1190 - 1200 deceduto)
  • Sinibaldo Fieschi † (1200 - 26 novembre 1230 deceduto)
  • Guglielmo Contardi † (1230 - 1251 deceduto)
  • Balduino Fieschi † (1252 - 1262 deceduto)
  • Filippo Pallavicini † (1262 - 1265 deceduto)
  • Sorleone, O.P. † (1265 - 1280 deceduto)
  • Filippo Passano † (1281 - 1288 deceduto)
  • Arduino Franchi † (1288 - dopo il 1292 deceduto)
  • Giacomo da Pontremoli † (1300 - 1320 deceduto)
  • Gherardo Spinola, O.F.M. † (16 gennaio 1321 - gennaio 1340 deceduto)
  • Lamberto Guidiccioni † (26 gennaio 1340 - 1344 deceduto)
  • Torpete Cancelli, O.S.B. † (28 maggio 1344 - 1350 deceduto)
  • Ludovico Pallavicino † (1350 - 1362 deceduto)
  • Nicolò † (1362 - 1362 deceduto)
  • Ludovico Gandolfo, O.F.M. † (20 febbraio 1363 - 1º maggio 1390 deceduto)
  • Landone Plancio † (1º giugno 1390 - 1400 deceduto)
  • Francesco Cotica, O.S.B. † (29 ottobre 1400 - 1412 deceduto)
  • Simone Tommasi † (7 aprile 1412 - 1418 deceduto)
  • Tommaso Trigone, O.S.B. † (14 novembre 1418 - 1438 dimesso)
  • Antonio Vergafalce † (2 maggio 1438 - 1467 deceduto)
  • Bartolomeo Ugerio † (23 dicembre 1467 - 1479 deceduto)
  • Antonio Valdettaro † (27 agosto 1479 - 1492 deceduto)
  • Simone Chiavari, O.S.B. † (11 aprile 1492 - 1502 dimesso)
  • Lorenzo Fieschi † (27 settembre 1502 - 1510 dimesso)
  • Melchiorre Grimaldi † (24 maggio 1510 - 1512 deceduto)
  • Antonio Cogorno, O.P. † (5 marzo 1548 - 1565 dimesso)
  • Giulio Sauli † (26 ottobre 1565 - 1570 deceduto)
  • Antonio Paliettino, O.F.M.Conv. † (16 luglio 1571 - 17 ottobre 1579 deceduto)
  • Nicolò Mascardi † (30 gennaio 1580 - 9 aprile 1584 nominato vescovo di Mariana)
  • Camillo Doddeo † (13 agosto 1584 - 15 aprile 1592 nominato vescovo di Fossano)
  • Stefano Baliano † (11 maggio 1592 - 1609 deceduto)
  • Francesco Mottini † (29 aprile 1609 - 1623 deceduto)
  • Vincenzo Giovanni Spinola, O.S.A. † (6 marzo 1623 - 1639 deceduto)
  • Francesco Durazzi † (16 gennaio 1640 - 15 maggio 1652 deceduto)
  • Giantommaso Gastaldi † (26 agosto 1652 - 1655 deceduto)
  • Giambattista Paggi † (14 giugno 1655 - 8 febbraio 1663 deceduto)
  • Giambattista Da Diece † (2 luglio 1663 - 28 aprile 1696 deceduto)
  • Francesco Sacco, C.R. † (27 marzo 1697 - 21 dicembre 1721 deceduto)
  • Nicolò Leopoldo Lomellini † (23 settembre 1722 - 28 aprile 1754 deceduto)
  • Domenico Tatis, O.S.B.Oliv. † (22 luglio 1754 - 29 ottobre 1765 deceduto)
  • Francesco Maria Gentili † (31 agosto 1767 - 26 settembre 1791 nominato vescovo di Luni-Sarzana)
  • Giovanni Luca Solari † (18 giugno 1792 - 26 settembre 1810 deceduto)
    • Sede vacante (1810-1820)[9]

Vescovi di Luni-Sarzana e Brugnato

  • Luigi Scarabelli, C.M. † (2 ottobre 1820 - 26 aprile 1836 dimesso)
  • Francesco Agnini † (19 maggio 1837 - 8 marzo 1853 deceduto)
  • Giuseppe Rosati † (22 febbraio 1867 - 5 settembre 1881 deceduto)
  • Giacinto Rossi, O.P. † (18 novembre 1881 - 29 gennaio 1899 deceduto)
  • Giovanni Carli † (19 giugno 1899 - 5 gennaio 1921 deceduto)
  • Bernardo Pizzorno † (7 marzo 1921 - 6 agosto 1926 deceduto)
    • Sede vacante (1926-1929)[10]

Vescovi di Luni, ossia La Spezia, Sarzana e Brugnato

Vescovi della Spezia, Sarzana e Brugnato

Vescovi della Spezia-Sarzana-Brugnato

Statistiche

La diocesi nel 2016 su una popolazione di 221.663 persone contava 219.024 battezzati, corrispondenti al 98,8% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 243.200 245.266 99,2 299 216 83 813 122 492 150
1970 243.825 247.667 98,4 305 223 82 799 95 420 189
1980 245.600 249.600 98,4 283 184 99 867 119 404 192
1990 227.875 232.176 98,1 202 155 47 1.128 9 54 325 188
1999 221.318 223.668 98,9 177 129 48 1.250 21 50 229 188
2000 221.118 223.565 98,9 171 126 45 1.293 24 45 230 186
2001 220.942 223.638 98,8 167 124 43 1.323 24 43 229 186
2002 218.889 221.274 98,9 164 119 45 1.334 24 47 195 186
2003 212.726 215.137 98,9 165 117 48 1.289 23 50 191 186
2004 213.451 215.935 98,8 159 111 48 1.342 23 49 187 186
2013 216.100 218.702 98,8 138 109 29 1.565 21 33 120 186
2016 219.024 221.663 98,8 133 103 30 1.646 19 31 100 186

Persone legate alla diocesi

Al territorio della diocesi è, in particolar modo, collegata la memoria di:

Note

  1. ^ Testo del decreto Ad animarum saluti in AAS 51 (1959), pp. 827-829.
  2. ^ (LA) Lettera apostolica Mira eademque, AAS 66 (1974), p. 378.
  3. ^ Secondo Lanzoni, non Giusto ma Terenzio potrebbe essere il vescovo di Luni a cui papa Pelagio I indirizza la lettera assieme agli altri vescovi della Tuscia Annonaria.
  4. ^ Nel documento che ne parla, è indicato come vescovo eletto; cfr. Podestà, op. cit., p. 44.
  5. ^ Secondo Podestà (p. 76), Buttafava, eletto tra settembre e ottobre 1223, muore nel mese di luglio 1226; mentre secondo Gams nel 1228.
  6. ^ Gams e Eubel pongono la morte di Guglielmo nel 1270; a lui sarebbe successo un Goffredo, morto nel 1273; Podestà invece ritiene che il vescovo che gli antichi documenti menzionano semplicemente con G., non sia Goffredo, ma lo stesso Guglielmo.
  7. ^ Secondo Gams muore nel 1293 e dopo viene un Gualterio (1293 - † circa 1296).
  8. ^ Menzionato da Gams, ma assente in Eubel.
  9. ^ Durante la vacanza della sede, fu amministratore apostolico Giuseppe Spina (22 settembre 1815 - 25 novembre 1820).
  10. ^ Durante la vacanza della sede, fu amministratore apostolico Giovanni Costantini (1927 - 8 febbraio 1929), poi vescovo.
  11. ^ Contestualmente nominato arcivescovo titolare di Colossi.
  12. ^ Durante la vacanza della sede, fu amministratore apostolico Giuseppe Stella (13 novembre 1943 - 7 settembre 1945), poi vescovo.

Fonti

Per la sede di Luni (-Sarzana)

Per la sede di Brugnato

  • A. Baldini, Note per una storia delle istituzioni monastiche a Pontremoli – Dalle origini al XIII secolo, in Studi Lunigianesi, 1980, Villafranca, Associazione Manfredo Giuliani, 1980;, pp. 201-203;
  • Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. XIII, Venezia, 1857, pp. 464–482;
  • G. Franchi, M. Lallai, Da Luni a Massa Carrara-Pontremoli – il divenire di una Diocesi fra Toscana e Liguria dal IV al XXI secolo, parte I (La diocesi di Luni), vol. I e II, Massa, Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, 2000, 7, 125 I n. e II 324-325;
  • G. Franchi, M. Lallai, Da Luni a Massa Carrara-Pontremoli – il divenire di una Diocesi fra Toscana e Liguria dal IV al XXI secolo, parte II, vol. IV (M. Lallai: capitolo VI: La diocesi di Brugnato, Massa, Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, 2008, 12; 2008 II, 27;
  • M. Giuliani, Saggi di storia Lunigianese, Pontremoli, Tipografia Artigianelli, 1982;
  • B. Gombač, Atlante storico delle diocesi toscane, Sommacampagna, Cierre Grafica, 2015; ISBN 978-88-98768-03-5, pp. 133-134;
  • Palemone Luigi Bima, Serie cronologica dei romani pontefici e degli arcivescovi e vescovi, Torino, 1842, pp. 249–254;
  • G. Pistarino, Le pievi della diocesi di Luni, parte I, La Spezia, Bordighera, Istituto internazionale di studi liguri, 1961;
  • (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig 1931, p. 818
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, pp. 148–149; vol. 2, p. 111; vol. 3, p. 141; vol. 4, p. 122; vol. 5, p. 128; vol. 6, p. 132
  • (LA) Bolla Quemadmodum Sedes Apostolica, in Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum Taurinensis editio, Tomo II, Augustae Taurinorum 1859, pp. 378–379
  • G. Volpe, Toscana Medievale - Massa Marittima, Volterra, Sarzana, Firenze, Sansoni Editore, 1964

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni