Arcidiocesi di Colossi

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Colosse
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Colossensis
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Colosse
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXVI secolo
StatoTurchia
Arcidiocesi soppressa di Colossi
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

L'arcidiocesi di Colossi (in latino: Archidioecesis Colossensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Colossi, le cui rovine si trovano presso la città di Honaz (provincia di Denizli) nell'odierna Turchia, è un'antica sede arcivescovile autocefala della provincia romana della Frigia Pacaziana nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Laodicea.

Colossi fu centro di un'antica comunità cristiana, le cui origini risalgono agli albori del cristianesimo. Questa comunità non fu mai evangelizzata direttamente da san Paolo, ma fu destinataria di una delle lettere che oggi costituiscono l'epistolario paolino. La lettera ai Colossesi attribuisce al discepolo Epafra (1,7[1]) un ruolo di una certa importanza all'interno della comunità; la tradizione cristiana lo riconosce come primo vescovo di Colossi. Suo successore sarebbe Filemone, destinatario di un'altra epistola paolina. Primo vescovo certo è Epifanio, il quale prese parte al concilio di Efeso del 449; non fu presente al concilio di Calcedonia del 451 e al suo posto firmò gli atti conciliari il metropolita Nunechio di Laodicea.[2]

In epoca bizantina la città di Colossi decadde, forse a causa di un terremoto. Sulle sue rovine sorse la città di Chonai, che fu sede vescovile già nell'VIII secolo. Il primo vescovo a portare il titolo di Cone fu Cosma, presente al concilio in Trullo del 692 e che firmò gli atti come episcopus Colossarum sive Chonarum. Nel concilio ecumenico del 787 Teodosio (o Dositeo)[3] è menzionato come episcopus Chonarum sive Colossarum.

Un secolo dopo, durante l'epoca del patriarca Fozio, la sede di Colossi/Chonai fu elevata al rango di arcidiocesi autocefala[4]: primo arcivescovo conosciuto è Samuele, che prese parte al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca. Un altro arcivescovo, Costantino, è documentato tra i firmatari dei decreti sinodali patriarcali negli anni 1028, 1030, 1032 e 1039.[5]

Successivamente l'arcidiocesi di Cone divenne sede metropolitana; una Notitia del XII secolo gli assegna una sola suffraganea, la diocesi di Ceretapa.[6] Cone scomparve alla fine del XIV secolo.

Dal XVI secolo Colossi è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica con il nome di Colosse; il titolo non è più assegnato dal 22 febbraio 1965.[7] All'inizio del Novecento è stato attribuito anche il titulus archiepiscopali Ecclesiae Chonarum, assegnato una sola volta nel 1923 e poi soppresso.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi e arcivescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Sant'Epafra
  • San Filemone
  • Epifanio † (prima del 449 - dopo il 451)
  • Cosma † (menzionato nel 692)
  • Teodosio (o Dositeo) † (menzionato nel 787)
  • Samuele † (menzionato nell'879)
  • Costantino † (prima del 1028 - dopo il 1039)

Arcivescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Col 1,7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ (FR) Sylvain Destephen, Prosopographie chrétienne du Bas-Empire 3. Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), Paris, 2008, p. 262.
  3. ^ (FR) Darrouzès Jean, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), pp. 46, 48.
  4. ^ Nella Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo), sono censite due sedi quasi omonime: la sede Χωναι (Chonai) è menzionata al 34º posto fra le sedi autocefale del patriarcato (Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi 1981, p. 273, nº 85), e non va confusa con la sede Κόνης (Cones), suffraganea di Cotieo (Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, p. 287, nº 671).
  5. ^ (FR) Benjamin Moulet, Évêques, pouvoir et société à Byzance (VIIIe-XIe siècle), Paris, 2011, pp. 127-172 (edizione online nnº 108-110 e note 276-279).
  6. ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, p. 370, nº 796.
  7. ^ Catholic Hierarchy e Gcatholic elencano tra gli arcivescovi titolari alcuni titolari della sede di Colossi-Rodi.
  8. ^ Claudio De Dominicis, Amministrazione pontificia 1716-1870, repertorio biografico (PDF), vol. 2, Roma, 2017.
  9. ^ AAS 15 (1923), p. 224; e AAS 16 (1924), p. 448.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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