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Vetrina

Alcibiade, figlio di Clinia del demo di Scambonide (in greco antico: Ἀλκιβιάδης?, Alkibiádēs; Atene, 450 a.C.Frigia, 404 a.C.), è stato un militare e politico ateniese. Oratore e statista di altissimo livello, fu l'ultimo membro di spicco degli Alcmeonidi, il clan aristocratico a cui apparteneva la famiglia di sua madre, poi decaduto con la fine della guerra del Peloponneso. Svolse un ruolo importante nella seconda parte di questo conflitto, come consigliere strategico, comandante militare e politico.

Durante la guerra del Peloponneso, Alcibiade cambiò più volte il proprio partito politico: nella natia Atene, dal 420 a.C al 410 a.C. fu fautore di un'aggressiva politica estera impegnandosi nell'organizzazione della spedizione ateniese in Sicilia, ma passò dalla parte di Sparta quando i suoi oppositori politici lo accusarono del sacrilegio delle erme. A Sparta propose e supervisionò importanti campagne militari contro la sua città natale, ma anche da lì fu ben presto obbligato a rifugiarsi in Persia, dove divenne consigliere del satrapo Tissaferne finché i suoi sostenitori politici ateniesi non gli chiesero di tornare. Fu poi generale ad Atene per diversi anni, ma i suoi nemici riuscirono a farlo esiliare una seconda volta.

A detta di molti storici, se avesse potuto comandare la spedizione in Sicilia da lui progettata (guidata invece da Nicia), l'operazione non sarebbe terminata con la disastrosa disfatta degli Ateniesi. Negli anni passati a Sparta, Alcibiade ebbe un ruolo determinante nella caduta di Atene: l'occupazione permanente della città di Decelea e le rivolte di molti territori sotto il controllo di Atene furono da lui consigliate o supervisionate. Una volta tornato alla sua città natale, comunque, ebbe un ruolo cruciale in una successione di vittorie ateniesi che forse avrebbero costretto Sparta alla pace.

Alcibiade favorì tattiche anticonvenzionali, spesso assoggettando città con l'inganno, proponendo negoziati, utilizzando l'arte militare poliorcetica solo in casi estremi. Le qualità politiche e militari di Alcibiade furono spesso utili agli stati che beneficiarono dei suoi servigi, ma la sua propensione a inimicarsi i potenti gli impedì di rimanere a lungo in uno stesso luogo e, alla fine della guerra, i giorni in cui aveva avuto un ruolo politico importante divennero solo un lontano ricordo.

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Voci di qualità

Paolo Caliari, detto il Veronese (Verona, 1528 - Venezia, 19 aprile 1588), è stato un pittore italiano del rinascimento, attivo a Venezia e in altre località del Veneto. Caliari è noto in particolare per i suoi dipinti a soggetto religioso e mitologico di grande formato, come Nozze di Cana (1563), Convito in casa di Levi (1573) e Trionfo di Venezia (1582). Formatosi come pittore della scuola veronese di pittura nella bottega di Antonio Badile, iniziò ben presto a ricevere importanti committenze, anche grazie alla conoscenza con il celebre architetto Michele Sanmicheli con cui instaurò una prolifica collaborazione. Insieme a Tiziano, più anziano di una generazione, e a Tintoretto, Paolo Veronese è considerato uno del "grande trio che ha dominato la pittura veneziana del cinquecento". Conosciuto come un ottimo colorista, dopo un periodo iniziale iscrivibile alla pittura manierista, sviluppò uno stile naturalistico di pittura, sotto le influenze del Tiziano.

Le sue opere più famose sono elaborati cicli narrativi, eseguiti in uno stile drammatico e colorato, pieno di maestosi scenari architettonici e sfarzosi dettagli. I suoi grandi dipinti rappresentanti feste bibliche, affollati di figure, dipinti per i refettori dei monasteri di Venezia e Verona sono particolarmente famosi. Fu anche il principale pittore veneziano per i soffitti. La maggior parte di queste opere rimane ancora oggi in situ (tra tutte spiccano le decorazioni del Palazzo Ducale di Venezia, della chiesa di San Sebastiano e di Villa Barbaro), o almeno a Venezia, mentre le sue opere conservate nei musei sono principalmente lavori di dimensioni più contenute, come ritratti, che non sempre mostrano il carattere più tipico del pittore.

Caliari è sempre stato apprezzato per "la brillantezza cromatica della sua tavolozza, per lo splendore e la sensibilità della sua pennellata, per l'eleganza aristocratica delle sue figure e per la magnificenza del suo spettacolo", ma il suo lavoro è stato percepito "per non consentire l'espressione del profondo, umano o sublime. Del "grande trio" è stato il meno apprezzato dalla critica moderna. L'opera di Paolo ha anticipato l'arte barocca, ispirando numerosi artisti come Annibale Carracci, Sebastiano Ricci, Pietro da Cortona, Giambattista Tiepolo, fino a Eugène Delacroix.

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Lo sapevi che...

La pietra di mira (in turco nişan taşı o nişantaşı) o pietra di bersaglio è una stele iscritta in pietra eretta in età ottomana per ricordare un primato nel tiro con l'arco (e più tardi col fucile o altre armi). Qualora eretta da un alto dignitario, un visir o un sultano, la stele è spesso notevole da un punto di vista artistico e letterario. A Istanbul alla fine dell'età ottomana esistevano circa trecento di queste stele, ridottesi oggi ad una quarantina.

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Ricorrenze del 15 maggio

Claudio Monteverdi

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: il Paraguay festeggia la propria indipendenza. La Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Ellero di Galeata, Ruperto di Bingen e Simplicio di Olbia.

 

Nelle altre lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

Le 10 maggiori (al 15 maggio 2024): English (inglese) (6 823 778) · Binisaya (cebuano) (6 118 060) · Deutsch (tedesco) (2 909 739) · Français (francese) (2 611 639) · Svenska (svedese) (2 584 710) · Nederlands (olandese) (2 158 382) · Русский (russo) (1 979 362) · Español (spagnolo) (1 953 022) · Italiano (1 863 621) · مصرى (Maṣrī, arabo d'Egitto) (1 623 359)

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Ruyan (regione storica))

Ama e ridi se amor risponde / piangi forte se non ti sente / dai diamanti non nasce niente / dal letame nascono i fior.
Fabrizio De André

Situata nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora dell'Assunzione di Nesselwängle, in Austria, questa vetrata raffigura due santi che erano una coppia sposata, Maria de la Cabeza e Isidoro l'Agricoltore. Oggi è la loro festa.

Santa Fe (Nuovo Messico)

È la capitale del Nuovo Messico, Stato federato del sud-ovest degli Stati Uniti. La città di Santa Fe (che significa "santa fede" in spagnolo) fu fondata dai coloni spagnoli nel 1610, rendendola la più antica capitale statale degli Stati Uniti. Lo Stato ha anche la seconda più alta percentuale di nativi americani (dopo l'Alaska), oltre al quarto più alto numero totale degli stessi (dopo California, Oklahoma, Arizona), principalmente di etnia navajo, pueblo e apache, degli Stati Uniti d'America.