Utente:Sandrino 14/Sandbox/Sport in Sardegna

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Lo sport in Sardegna si è sviluppato prevalentemente tra la fine del XIX secolo e l'inizio del Novecento. A inizio secolo nacquero, grazie ai mercanti provenienti dall'Inghilterra e dall'Italia, le prime società di calcio, ginnastica e atletica leggera. Successivamente, soprattutto nel secondo dopoguerra, nell'Isola sviluppò una grande tradizione anche nel pugilato, negli sport a cavallo (ippica ed equitazione) e l'hockey su prato. Per quanto riguarda gli sport di squadra, ebbero notevoli risultati a livello nazionale anche la pallacanestro dagli anni'70 e la pallavolo dagli anni'90.

Secondo i dati del CONI, al 2017 i praticanti sono...

Sono xx gli atleti sardi che hanno partecipato ai Giochi olimpici. In totale sono stati vinti x ori, x argenti e x bronzi.

La Sardegna ai Giochi olimpici[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il pesista Sebastiano Mannironi (a sinistra) e il pentatleta Mario Medda, primatisti sardi di partecipazioni alle Olimpiadi con 3 edizioni

Gli atleti sardi gareggiano per l'Italia. In totale sono stati 69 nelle edizioni estive e il bottino è di 5 medaglie d’oro, 3 argenti e 4 bronzi[1]. Francesco Loi e Michele Mastromarino vinsero entrambi l'oro nel concorso a squadre maschile di ginnastica artistica portando quindi un solo oro in totale all'Italia. Il record di partecipazioni, con tre partecipazioni spetta al pesista Sebastiano Mannironi di Nuoro (1956, 1960 e 1964) e al pentatleta santadese Mario Medda (1968, 1972 e 1976)[2]. Quella dei Mannironi è anche la dinastia con più partecipazioni, considerando le presenze dei figli Angelo e Sergio, tra l'altro allenati dallo stesso Sebastiano[3][4]

Nessun atleta sardo invece ha mai gareggiato ai Giochi olimpici invernali.

Agli albori della manifestazione[modifica | modifica wikitesto]

Il primo atleta sardo fu il ginnasta della Società Ginnastica Amsicora Francesco Loi nel 1912 ai Giochi di Stoccolma, il quale in quell'edizione vinse anche la medaglia d'oro nel concorso a squadre maschile. Il cagliaritano si ripetè otto anni dopo (dopo essere stato anche ufficiale della Brigata Sassari nella Grande Guerra) ad Anversa 1920, sempre nel concorso a squadre, questa volta in compagnia dell'altro amsicorino Michele Mastromarino.

Ad Parigi 1924 ci fu solo Carlo Clemente nell'atletica leggera, ma si qualificò solamente 14º nelle eliminatorie del lancio del giavellotto e non si qualificò alla finale. All'edizione di Amsterdam 1928 nessun sardo fu presente.

A Los Angeles 1932 la spedizione fu composta da tre atleti: il canottiere Francesco Cossu, originario di Santulussurgiu, che portò a casa la medaglia di bronzo nel quattro senza, il pugile cagliaritano Vito Melis, eliminato ai quarti di finale dei pesi gallo dal canadese, poi vincitore, Horace Gwynne e il corridore Francesco Pretti, ritiratosi nella marcia 50 km.

A Berlino 1936 fa il suo esordio l’equitazione sarda, con Renzo Bonivento, quindicesimo in sella a Osoppo nel concorso a ostacoli, mentre il pugile sassarese Gavino Matta, nella categoria dei pesi mosca arriva fino alla finale contro il tedesco Willy Kaiser, venendo sconfitto, non senza polemiche, ai punti e conquistando la medaglia d'argento.

Nel dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, sono tre i sardi a Londra 1948, due dei quali tornano a casa medagliati. Il pugile cagliaritano Gianbattista Zuddas si arrese solamente in finale contro l'ungherese Tibor Csík nei pesi gallo, mentre nell’atletica leggera Antonio Siddi fu ultimo frazionista della 4x100 metri maschile che conquistò il bronzo dietro USA e Gran Bretagna. Sempre nell'atletica gareggiò per la seconda volta nuovamente Francesco Pretti, a 48 anni, ma come sedici anni prima si dovette ritirare nella 50 km di marcia.

Sei atleti per ciascuna edizione degli anni'50. A Helsinki 1952, nessuna medaglia e gli atleti furono: Giampaolo Medda (primo atleta sardo in uno sport di squadra, precisamente nella nazionale di hockey su prato subito eliminata dopo due sconfitte), Montanino Nuvoli (eliminato nelle qualificazioni dell'otto maschile del canottaggio), ancora nell'atletica leggera Antonio Siddi (eliminato in batteria dei 400 m piani e in semifinale nella 4x100 causa infortunio di un membro del quartetto), Giovanni Cocco (19º nel sollevamento pesi, categoria pesi piuma) e i cavalieri Antonio Gutierrez (come riserva) e Salvatore Oppes (31º nel salto ad ostacoli individuale, sesto nella prova di dressage del concorso completo individuale ma successivamente squalificato nella prova di cross-country, e poi iscritto ma non gareggiante nel concorso a squadre).

A Melbourne nel 1956 gareggiarono il pugile Salvatore Burruni (eliminato al secondo turno del torneo dei pesi mosca), il canottiere Salvatore Nuvoli (eliminato nelle batterie dell'otto maschile) e Sebastiano Mannironi (diciannovesimo nei pesi piuma del sollevamento pesi). Giancarlo Gutierrez, Paolo Racugno e, per la sua seconda edizione, Salvatore Oppes furono impegnati nelle gare di equitazione disputatesi però cinque mesi prima, a Stoccolma in Svezia, a causa delle ferree leggi che limitarono l’importazione dei cavalli in Australia. Oppes vinse la medaglia d'argento nel Salto ostacoli a squadre nel terzetto coi fratelli Piero e Raimondo D'Inzeo, e arrivò 24º nel concorso individuale, Gutierrez si piazzò quinto nel concorso completo a squadre mentre Racugno fu la riserva.

Il boom di atleti a Roma e le ultime medaglie[modifica | modifica wikitesto]

A Roma 1960 si segnò il record di 15 atleti, tuttora imbattuto. Il numero di partecipanti sardi crebbe anche grazie alla massiccia presenza di atleti sardi nella nazionale di hockey su prato, sport sempre più diffuso nell'Isola, terra "locomotiva" della disciplina: furono infatti ben 9, otto dell'Amsicora (Giovanni Anni, Giampaolo e Luigi Farci, Bruno Figliola, Antonio Lenza, Giampaolo Medda, Felice Salis e Antonio Vargiu) e uno del CUS Cagliari (Ugo Zorco). Il torneo terminò con un 13º posto. Due atleti vinsero un bronzo ciascuno: Antonio Oppes nel salto ostacoli a squadre, come il fratello Salvatore, in squadra con i fratelli D'Inzeo e Sebastiano Mannironi nel sollevamento pesi, categoria Pesi piuma. A completare la spedizione Franco Sar (sesto nel decathlon), Nardino Masu (ottavo nel sollevamento pesi, categoria mediomassimi) e nel canottaggio Giancarlo Piretta (5º nel due con) e Giuseppe Pira (timoniere del Otto maschile classificatosi sesto).

Le Olimpiadi di Tokyo 1964 furono molto proficue per i Quattro Mori. Arrivarono ben due ori: Paolo Angioni nel concorso completo a squadre di equitazione e il pugile Fernando Atzori nei pesi mosca battendo in finale il polacco Artur Olech. Queste due medaglie sono tuttora le ultime vinte da degli atleti sardi. Il boxeur di Ales è l'unico campione olimpico individuale. Altri tre sardi completarono la spedizione: Sebastiano Mannironi nel sollevamento pesi, quinto nei Pesi piuma, e primo a disputare tre edizioni, ancora dopo quattro anni Franco Sar (questa volta tredicesimo nel decathlon) e Antonio Ambu, 40º nella maratona.

Da Città del Messico ad Atlanta[modifica | modifica wikitesto]

Alle prime Olimpiadi in Sudamerica, a Città del Messico 1968, vennero convocati sette atleti: i due pentatleti Mario Medda e Nicolò Deligia (10º e 43º nell'individuale e noni assieme nella gara a squadre), i tre pugili Giuseppe Mura (eliminato agli ottavi di finale dei pesi gallo), Marco Scano e Franco Udella (eliminati al primo turno rispettivamente dei pesi welter) e minimosca), ancora Paolo Angioni, medagliato nella precedente edizione nell'equitazione ma solo 23º nel concorso completo individuale e non classificatosi nella gara a squadre e per la seconda edizione di fila Antonio Ambu, questa volta 21º nella maratona.

Medda e Deligia furono presenti anche a Monaco 1972 nel pentathlon moderno (16º e 39º nell'individuale e decimi ancora assieme nella gara a squadre), come Udella nel pugilato, fermandosi al terzo turno dei pesi mosca. Completarono la spedizione Stefano Angioni, nell'equitazione, il sollevatore Peppino Tanti (ottavo nei pesi piuma) e i canottieri Pierangelo Congiu (quarto nella canoa K-4 1000 metri) e Siro Meli (nel canottaggio, eliminato nella batteria del due con).

Scesero a quattro gli atleti a Montreal 1976, con scarni risultati: terza olimpiade per Mario Medda (39º nell'individuale e 6º nella gara a squadre del Pentathlon), seconda per Peppino Tanti (questa volta decimo ancora nei pesi piuma), Angelo Zucca (nei sette eventi individuali della ginnastica artistica) e il pugile Gaetano Pirastu (eliminato al primo turno nel torneo dei pesi leggeri).

Gli anni'80 non furono troppo felici per l'isola. Due soli atleti per ciascuna edizione del 1980 e del 1984. I Giochi della XXII Olimpiade a Mosca nel 1980 furono comunque un'edizione storica. Fu infatti la prima volta di due donne sarde convocate e tale primato toccò alla velocista e mezzofondista Daniela Porcelli, la quale prese parte alla gara sugli 800 metri (eliminata in batteria) e alla staffetta 4x400 (eliminata in semifinale), e alla cestista Nunzia Serradimigni, sesta con l'Italbasket femminile. A Los Angeles invece ci fu la chiamata per Ernesto Nocco per la staffetta 4x400 maschile piazzatasi quinta in finale, e per la seconda volta, dopo 12 anni dall'edizione precedente, Siro Meli timoniere questa volta del quattro con, arrivato quarto a 3 secondi dal bronzo dei neozelandesi. Sul finire del decennio, a Seul 1988 il numero tornò a crescere, con cinque atleti nella spedizione azzurra. Ci fu il primo calciatore, Pietro Paolo Virdis, che contribuì con 3 reti alla conquista del quarto posto nel torneo dopo una finale per il bronzo persa per 3-0 contro la Germania. Seguirono poi Andrea Mannai nella boxe (eliminato al primo turno dei pesi mosca), i velocisti Anna Rita Angotzi (21ª ed eliminata nei quarti di finale dei 200 m piani oltre che prima staffettista nella 4x100 femminile eliminata in semifinale) e Sandro Floris (quinto nella finale della 4x100 maschile e il sollevatore Angelo Mannironi (nono nei pesi medi).

Dagli anni '90 in poi, la partecipazione sarda fu sempre più scarna e praticamente solo nell'atletica leggera. A Barcellona 1992 ci fu solamente Valentina Uccheddu, ventunesima in qualificazione ed eliminata nel salto in lungo femminile. Ad Atlanta 1996 scesero in pista per la sua seconda volta Sandro Floris, eliminato nella batteria dei 200 metri piani e dalla staffetta 4x100, quest'ultima in squadra con l'altro Giovanni Puggioni. A completare la spedizione il cavaliere Marco Cappai, quattordicesimo nel concorso individuale.

Nel nuovo Millennio[modifica | modifica wikitesto]

I primi giochi del Terzo Millennio a Sydney 2000 furono chiamati Fabiola Piroddi nell'atletica leggera (in gara nella 4x400 femminile eliminata in batteria) e Sergio Mannironi nel sollevamento pesi (piazzandosi 17º nella categoria 85kg). Successivamente, nei restanti giochi del primo decennio un atleta per edizione: ad Atene 2004 l'iglesiente Nicola Trentin nel salto in lungo (diciannovesimo e non qualificato alla finale), mentre a Pechino 2008 il calciatore Salvatore Sirigu, portiere di riserva mai sceso in campo nel torneo di calcio maschile conclusosi ai quarti di finale. Salirono a due invece i partecipanti a Londra 2012: sul ring il pugile Manuel Cappai (eliminato al primo turno del tabellone dei pesi mosca leggeri) e il tiratore Luigi Lodde, quinto a un colpo dal bronzo nello skeet maschile.

L'edizione di Rio de Janeiro 2016 andò in controtendenza rispetto alle ultime edizioni, registrando ben sei presenze isolane, con anche buoni risultati nonostante le zero medaglie. Il villacidrese Fabio Aru fu il primo ciclista sardo a cinque cerchi, il quale concluse al sesto posto la corsa in linea su strada, mentre ci fu la seconda partecipazione per il pugile Manuel Cappai (ancora una volta eliminato al primo turno dei mosca leggeri). Seconda partecipazione anche per il tiratore Luigi Lodde, questa volta 24º e non qualificato alla finale dello skeet. Alessia Orro da Narbolia fu la prima pallavolista della storia, palleggiatrice titolare nella squadra eliminata ai gironi nel torneo femminile. Stefano Oppo gareggiò nel canottaggio, sfiorando il bronzo nella 4 senza pesi leggeri. Completò la spedizione Francesca Deidda nel nuoto sincronizzato, prima sarda di sempre in piscina considerando anche le altre discipline acquatiche, la quale terminò al quinto posto in finale nella gara a squadre.

Medagliati per edizione[modifica | modifica wikitesto]

Giochi Oro Argento Bronzo Totale Nºatleti
Atene 1896 - - - - 0
Parigi 1900 - - - - 0
Saint Louis 1904 - - - - 0
Londra 1908 - - - - 0
Stoccolma 1912 1 0 0 1 2
Anversa 1920 2 0 0 2 2
Parigi 1924 0 0 0 0 1
Amsterdam 1928 - - - - 0
Los Angeles 1932 0 0 1 1 3
Berlino 1936 0 1 0 1 2
Londra 1948 0 1 1 2 3
Helsinki 1952 0 0 0 0 6
Melbourne 1956 0 1 0 1 6
Roma 1960 0 0 2 2 15
Tōkyō 1964 2 0 0 2 5
Città del Messico 1968 0 0 0 0 7
Monaco di Baviera 1972 0 0 0 0 7
Montréal 1976 0 0 0 0 4
Mosca 1980 0 0 0 0 2
Los Angeles 1984 0 0 0 0 2
Seoul 1988 0 0 0 0 5
Barcellona 1992 0 0 0 0 1
Atlanta 1996 0 0 0 0 3
Sydney 2000 0 0 0 0 2
Atene 2004 0 0 0 0 1
Pechino 2008 0 0 0 0 1
Londra 2012 0 0 0 0 2
Rio de Janeiro 2016 0 0 0 0 6
Totale 5 3 4 12

Medagliati per sport[modifica | modifica wikitesto]

Sport Oro Argento Bronzo Totale
Ginnastica 3 0 0 3
Pugilato 1 2 0 3
Equitazione 1 1 1 3
Atletica 0 0 1 1
Canottaggio 0 0 1 1
Sollevamento pesi 0 0 1 1
Totale 5 3 4 12

Sport 1[modifica | modifica wikitesto]

Sport 2[modifica | modifica wikitesto]

Sport 3[modifica | modifica wikitesto]

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Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sardi alle Olimpiadi: dai due ori di Francesco Loi ai 14 atleti a Roma 1960, su radiogolfodegliangeli.it. URL consultato il 16 agosto 2019.
  2. ^ Sardegna alle Olimpiadi, una storia lunga un secolo, in La Nuova Sardegna, 16 luglio 2012. URL consultato il 16 agosto 2019.
  3. ^ Mannironi, su sportolimpico.it. URL consultato il 16 agosto 2019.
  4. ^ E’ morto il grande Sebastiano Mannironi, in Federazione Italiana Pesistica, 13 giugno 2015. URL consultato il 16 agosto 2019.