Timmy, Tommy e Jimmy

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Tre porcellini
gruppo
I tre porcellini nello splash screen di Jimmy porcellino inventore
UniversoDisney
Nome orig.Three Little Pigs
Lingua orig.Inglese
AutoreBurt Gillett
StudioThe Walt Disney Company
1ª app.27 maggio 1933
Caratteristiche immaginarie
SpecieMaiali
Formazione originale
  • Timmy
  • Tommy
  • Jimmy

Timmy, Tommy e Jimmy sono tre personaggi immaginari dei fumetti e dei cartoni animati della Disney, noti come i tre porcellini e ispirati all'omonima fiaba europea; esordirono nel cortometraggio animato I tre porcellini del 1933, premiato con il premio Oscar.

Caratterizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il primo porcellino (Timmy) suona il flauto e il secondo (Tommy) suona il violino, mentre il terzo (Jimmy) sacrifica il proprio tempo libero per costruire la casa di mattoni dove poi trovano rifugio anche i primi due porcellini meno assennati. I loro nomi originali rispecchiano le loro abilità: Timmy si chiama Fifer Pig ("maiale pifferaio"), Tommy si chiama Fiddler Pig ("maiale violinista"), mentre Jimmy è Practical Pig ("maiale pratico").

Sono perennemente in lotta contro il loro nemico Ezechiele Lupo che vorrebbe mangiarli, mentre suo figlio Lupetto è un loro grande amico.

Concezione e sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente i porcellini avrebbero dovuto essere solo due nelle intenzioni di Walt Disney, ma poi fu Burt Gillett a spingere per lasciare il numero originale di tre.[1]

Doppiatori[modifica | modifica wikitesto]

Personaggio Doppiatore nei corti Doppiatore in House of Mouse Doppiatore Italiano
Timmy Dorothy Compton Cathy Cahn Michela Alborghetti
Tommy Mary Moder Pat Musick Tatiana Dessi
Jimmy Pinto Colvig Bill Farmer Alessandro Quarta, Massimiliano Alto

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

L'animatore Chuck Jones ha rimarcato la portata storica dei tre porcellini:

(EN)

«That was the first time that anybody ever brought characters to life [in an animated cartoon]. They were three characters who looked alike and acted differently.»

(IT)

«È stata la prima volta che qualcuno ha portato dei personaggi alla vita [in un cartone animato]. Erano tre personaggi che avevano un aspetto simile e un comportamento diverso.»

Secondo il critico Marco Giusti, invece, i porcellini risultano «un po' antipatici nella loro continua vittoria, ma perfetti coi codini a ricciolo, le camicette, i fiocchi, i cappellini».[1]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Comprimari ricorrenti della serie House of Mouse - Il Topoclub, compaiono anche nel film spin-off della serie Il bianco Natale di Topolino - È festa in casa Disney (2001) e in alcuni episodi della serie animata I 7N.

Alcuni cameo nei corti Partita di polo e Il campione (entrambi del 1936), All Together (1942), nella sigla de Il club di Topolino negli anni Cinquanta e nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988).

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

Fumetti[modifica | modifica wikitesto]

Dopo le apparizioni nei corti animati, sono stati protagonisti di diverse storie a fumetti (per lo più brevi), più di 1000 dal 1936 a oggi.[3]

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Compaiono inoltre nel videogioco Epic Mickey 2 - L'avventura di Topolino e Oswald.

Nelle altre lingue[modifica | modifica wikitesto]

  • Finlandese: Veli Viulu, Veli Huilu, Veli Ponteva
  • Francese: Nif-Nif, Nouf-Nouf, Naf-Naf
  • Greco: Πίγκυ, Πόγκυ, Πάγκυ
  • Inglese: Fiddler Pig, Fifer Pig (a volte anche Peter Pig)[3] e Practical Pig
  • Italiano: Timmy, Tommy, Jimmy (ma anche Timmi, Tommi, Gimmi)[3]
  • Norvegese: Lillebror Gris, Spillebror Gris, Storebror Gris
  • Olandese: Knir, Knar, Knor
  • Polacco: Świnka Skrzypek, Świnka Świstacz, Świnka Cwaniak
  • Portoghese: Heitor, Cícero, Porquinho Prático
  • Russo: Ниф-Ниф, Нуф-Нуф, Наф-Наф
  • Tedesco: Fiedler, Pfeiffer, Schweinchen Schlau

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b The Big Bad Wolf, in Marco Giusti, Dizionario dei cartoni animali, Garzanti, Milano, 1993, pp. 53-56
  2. ^ Leonard Maltin, Of Mice and Magic: A History of American Animated Cartoons, New American Library, 1987, p. 40
  3. ^ a b c v. le schede su Inducks

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]