Lynne Strow Piccolo

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Lynne Strow Piccolo (Waterbury, 17 giugno 1943) è un soprano statunitense naturalizzato italiano, il cui repertorio è particolarmente associato a quello italiano del soprano spinto

Lynne Strow Piccolo nel 1978

.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver studiato all'Hartt College of Music con Arthur Koret, iniziò a cantare nel registro di mezzosoprano. Nel 1970 si trasferì a Milano per continuare i suoi studi con il tenore Carlo Alfieri.

Nel 1974 vinse il primo premio al Concorso Voci liriche dal mondo indetto dalla Rai.[1] Pochi mesi prima aveva vinto, a Busseto, il primo premio al Concorso Voci Verdiane.[2]

Il debutto nel registro di soprano, nel 1975, al Teatro dei Rinnovati di Siena in Ifigenia in Tauride di Gluck,[3] le aprì le porte delle istituzioni musicali italiane: si ricordano, tra l'altro, Maria Stuarda a Bologna e Torino[4] e Il trovatore a Palermo[5] e Venezia.

Con il repertorio verdiano ed in particolare con Un ballo in maschera e La forza del destino, rispettivamente a Stoccarda e Colonia, dal 1978 iniziò ad esibirsi in teatri internazionali.

Cantò alla Hamburgische Staatsoper, al Gran Teatre del Liceu, alla Deutsche Oper Berlin, al Covent Garden, alla Bayerische Staatsoper, alla Salle Pleyel di Parigi,[6] alla Wiener Staatsoper, all'Arena di Verona, al Teatro alla Scala, e in teatri del Sud e Nord[7] America, nei ruoli di Lodoïska,[8] Norma,[9] Sieglinde,[10] suo unico ruolo wagneriano, e molteplici eroine di Verdi e del Verismo.

Apparve al Festival di Ludwigsburg,[11] cantò Aida al Teatro dell'Opera di Budapest e Manon Lescaut alla Den Norske Opera, [12] prese parte alla prima esecuzione europea del ciclo Songs of the Rose of Sharon, di John La Montaine, al Teatro di San Carlo nel 1975[13] e alla Messa da Requiem di Verdi nella Cattedrale di Cracovia e nella piazza principale di Varsavia in occasione del quarantesimo anniversario dell'Invasione della Polonia.

Tornò occasionalmente ad esibirsi negli Stati Uniti cantando all'Opera di San Diego nel ruolo di Desdemona nel 1976[14] e, in anni successivi, all'Opera di New Orleans,[15] alla Florida Grand Opera, con l'Orchestra Sinfonica di Indianapolis.

Registrò opere (Zazà, Isabeau, Nerone, Amica) e concerti per la Rai, Radio France e per le radio olandese e tedesca.

È stata degna di nota per la radiosità del suono e la correttezza dello stile negli Oratori (La Resurrezione, Lazarus),nella Cantata (Apollo e Dafne ) e nelle arie da concerto.[16][17]

Rodolfo Celletti scrisse di lei: "La voce della Strow è ricca, calda, intensa, ma dolcissima"[18] e Fedele D'Amico la considerava "capace di mirabili modulazioni".[19]

Condusse la sua carriera essenzialmente in Europa principalmente nel repertorio di Verdi e nelle opere del Verismo.

Nel 1988 si ritirò dalle scene per motivi familiari.

Repertorio[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Mascagni, Isabeau, direttore Kees Bakels, Utrecht, 14-02-1982, 2CD, Bongiovanni 2002, GB 2341/42-2.
  • Pietro Mascagni, Nerone, direttore Kees Bakels, Utrecht,16-11-1986, 2 CD, Bongiovanni, GB 2052/53-2.
  • Ruggero Leoncavallo, Zazà, direttore Maurizio Arena, Torino, 6-7-1976, 2CD, Gala GL 100.732.

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Laura Padellaro, Radiocorriere TV, Roma, dicembre 1974
  2. ^ Albo dei vincitori del primo premio, su vociverdiane.com. URL consultato il 6 agosto 2021.
  3. ^ Lorenzo Arruga, Il Giorno, Milano, 30 agosto 1975
  4. ^ Massimo Mila, La Stampa,Torino, 9 gennaio 1977
  5. ^ Sara Patera, Giornale di Sicilia, Palermo, 11 gennaio 1976
  6. ^ Jacques Lonshampt, Le Monde, Parigi, 10-11-1982, p.12
  7. ^ Montreal Gazette, 3 giugno 1982
  8. ^ Andrew Porter,The New Yorker, 10-11-1976, p.138
  9. ^ Berner Zeitung, Berna, 20 gennaio 1983
  10. ^ El Mercurio, Santiago del Cile, 6 agosto 1978
  11. ^ Die Welt, Berlino 20 giugno 1979
  12. ^ Hans Jorgen Hurum, Aftenposten, Oslo, 28 aprile 1980
  13. ^ Roma, Napoli, 16 ottobre 1975
  14. ^ Los Angeles Times, 15 ottobre 1976, p. 18
  15. ^ The Times-Picayune, New Orleans, 9 aprile 1978, p.11
  16. ^ Paolo Isotta, Il Giornale, Milano, 15 settembre 1974
  17. ^ Mario Pasi, Corriere della Sera, Milano, 15 settembre 1975
  18. ^ Rodolfo Celletti, Epoca, Milano, aprile 1975
  19. ^ Fedele D'Amico, L'Espresso, Roma, ottobre 1975

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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