Talla

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Talla
comune
Talla – Stemma
Talla – Bandiera
Talla – Veduta
Talla – Veduta
Veduta di Talla
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Arezzo
Amministrazione
SindacoEleonora Ducci (lista civica Per Talla) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate43°36′10″N 11°47′17″E / 43.602778°N 11.788056°E43.602778; 11.788056 (Talla)
Altitudine348 m s.l.m.
Superficie59,89 km²
Abitanti976[1] (31-8-2023)
Densità16,3 ab./km²
FrazioniBicciano, Capraia, Faltona, Pieve di Pontenano, Pontenano, Santo-Bagnena
Comuni confinantiCapolona, Castel Focognano, Castiglion Fibocchi, Loro Ciuffenna
Altre informazioni
Cod. postale52010
Prefisso0575
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT051038
Cod. catastaleL038
TargaAR
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 168 GG[3]
Nome abitantitallesi
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Talla
Talla
Talla – Mappa
Talla – Mappa
Posizione del comune di Talla all'interno della provincia di Arezzo
Sito istituzionale

Talla è un comune italiano di 976 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'etimo Talla è legato a due periodi storici: Tallulah è un nome gentilizio etrusco, forse derivato da una divinità a cui il sito poteva essere dedicato. La presenza degli Etruschi è documentata proprio all'imbocco della valle che porta a Talla, dalla grande ara votiva ritrovata dietro l'abside di Pieve a Socana, ed è attestato anche dal ritrovamento di tombe ipogee vicino al fiume di Pontenano di Sotto, alle Bucacce (sepolcreto del IV secolo a.C., come rilevato dall'archeologo Gamurrini, in un resoconto del 1888). Nel VI secolo d.C., quando i Longobardi si fortificarono a Pontenano di Sopra, possiamo ipotizzare che la valle venisse indicata con termine germanico: Tal, da cui il termine moderno Talla. Numerose vie fecero della valle del Talla, fin dall'antichità etrusco-romana, uno snodo essenziale per mettere in comunicazione il Valdarno superiore ed il Casentino: una direttrice da Arezzo portava a Capolona, Bibbiano, Bicciano, Talla, Rassina, un'altra da San Giustino saliva la Crocina diramando per Talla da una parte, per Feraglia e Pontenano dall'altra, e da qui, attraverso la valle del fiume di Capraia, risaliva nell'Alpe (via Abaversa), dove, attraverso un percorso nel crinale si potevano raggiungere le valli di Faltona (Borro del Ginesso), Carda, Calleta e Castel Focognano, mentre nella direzione opposta, i Prati del Varco ed i Monti di Loro; da qui, attraverso il crinale del Pratomagno proseguiva fino in Secchieta e da Reggello scendeva verso Firenze.

Numerosi toponimi derivati dalla terminazione latina in -anus, nonché alcune località con il termine "villa", rilevabili sia nel territorio che nelle immediate vicinanze, fanno ipotizzare un insediamento vivace della classe senatoria in epoca tardo-imperiale e forse un sicuro rifugio per sfuggire alle efferatezze della lunga guerra greco-gotica (535-553), che prostrò e depauperò anche demograficamente la penisola italiana. Non a caso quando i Longobardi calarono dall'Alpe trovarono una estrema resistenza della valle aretina da parte dell'esercito bizantino sui poggi di Carra, sopra Bicciano, come attestato da etimi greco-bizantini rimasti (Poggio alla Baselica, Sant'Apollinare). Quelle stesse popolazioni germaniche si insediarono volentieri a Pontenano di Sopra e Faltona, per sostituzione della classe agraria autoctona. Con l'incastellamento e l'organizzazione feudale del territorio, Talla, castelletto degli Ubertini, ebbe scarso ruolo storico, poiché dominarono i forti castelli vicini di Monteacuto, Capraione (Capraia), e soprattutto Pontenano, le cui fortune si legarono alla prima abbazia benedettina del Casentino: Badia Santa Trinita in Alpe di Fonte Benedetta, fondata in età ottoniana, probabilmente intorno al 970, come ben argomentato dallo storico aretino Alberto Fatucchi. La decadenza della potente abbazia, unita alle rovinose scelte politiche di Pontenano nei confronti del comune di Firenze, portarono Talla ed il suo territorio nell'orbita della città del Giglio (sottomissione del 14 marzo 1384), per divenire, a partire dalla fine del Trecento, uno snodo tra le proprie vallette montane, il Casentino inferiore ed il Valdarno. Sarà l'occupazione francese, in epoca napoleonica, a fare di Talla un comune rustico, confermato dalla Restaurazione granducale e dalla successiva annessione al Regno sabaudo per plebiscito.

Al plebiscito del 1860 per l'annessone della Toscana alla Sardegna i "sì" non ottennero la maggioranza degli aventi diritto (113 su totale di 672), sintomo dell'opposizione all'annessione[4].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 febbraio 1977.[5]

«D'oro, al leone di rosso, posto su un monte all’italiana, di tre cime di verde, tenente con le branche uno scudetto ovale d'argento, caricato del giglio fiorentino di rosso; capo di rosso, alla croce d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma fu creato verso il 1860. Il leone rosso è il simbolo degli Ubertini (d'oro, al leone di rosso) i quali dominarono la località prima dell'avvento della Repubblica fiorentina, ricordata dal giglio nel piccolo scudo tra le branche del leone; i tre monti simboleggiano Talla, la Penna, e l'Alpe di S. Trinità. In capo allo scudo, la croce sabauda si riferisce al periodo in cui si cominciò a utilizzare lo stemma.

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 99 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

I sindaci di Talla dal dopo guerra ad oggi sono stati i seguenti[7].

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1946 1948 Orlando Giani Partito Socialista Italiano Sindaco
1949 1949 Virgilio Irmici Commissario prefettizio
1949 1966 Santi Bucciarelli Democrazia Cristiana Sindaco
1966 1987 Gianfranco Giannini Democrazia Cristiana Sindaco Deceduto durante il mandato
1987 1993 Marco Roggi[8] Democrazia Cristiana Sindaco
1993 2001 Fulco Tafi[8] Centro-sinistra Sindaco
2001 2008 Gilberto Farsetti Centro-destra Sindaco Deceduto durante il mandato[9]
2009 2014 Francesco Rocchio PDL Sindaco
2014 in carica Eleonora Ducci Lista civica Per Talla Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Nidia Danelon Vasoli, Il plebiscito in Toscana nel 1860, Firenze, Olschki, 1968, in cui si fa riferimento anche al casi di Castiglion Fibocchi e Radda in Chianti
  5. ^ Talla, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 18 marzo 2023.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ In Giannini, Guerrini, Maschi, Ralli, Il Comune di Talla, Tip. Padova-Milano (1983) la lista dei Sindaci fino a Gianfranco Giannini
  8. ^ a b La Dépèche, 30 agosto 2013
  9. ^ Gazzetta Ufficiale, Scioglimento del Consiglio comunale di Talla (2008)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • monografia "Il Comune di Talla", pubblicata a cura del comune omonimo.s.d.
  • Giuseppe Guerrini, Badia Santa Trinita in Alpe, Schoop Verlag, 1981
  • Capitolario "Ripoli", Archivio di Stato di Firenze
  • Emanuele Repetti, Dizionario storico, fisico, geografico della Toscana, Firenze 1833/ Milano1855
  • Alberto Fatucchi, Le strade romane del Casentino, Arezzo, 1974.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN233601571 · LCCN (ENno2003117498 · BNF (FRcb140131138 (data) · J9U (ENHE987007317922405171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2003117498
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