Apollo e Dafne (cantata)

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Apollo e Dafne
Apollo a caccia di Dafne (1681) di Carlo Maratta
CompositoreGeorg Friedrich Händel
Tipo di composizioneCantata
Numero d'operaHWV 122
Epoca di composizione1709-10
Durata media40 minuti
Organicosoprano, basso, flauto, 2 oboi, fagotto, archi, basso continuo (clavicembalo)

Apollo e Dafne (HWV 122) è una cantata profana composta da Georg Friedrich Händel tra il 1709 e il 1710. Händel iniziò il lavoro a Venezia nel 1709, e lo completò ad Hannover, dopo il suo arrivo nel 1710 per assumere l'incarico di maestro di cappella presso l'Elettore di Sassonia, il futuro re Giorgio I di Gran Bretagna. Il lavoro è una delle più ambiziose cantate di Händel, ed è indicativo della brillante carriera operistica che sarebbe seguita nei successivi 30 anni della sua vita.

L'ouverture originale della composizione non è sopravvissuta, per questo talvolta viene eseguita come introduzione un'altra opera per orchestra del compositore. La strumentazione della cantata è brillante, poiché Händel aggiunge un flauto, una coppia di oboi ed un fagotto ai canonici archi.

L'esecuzione dell'opera dura normalmente circa 40 minuti.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dafne (naiade).

Apollo, dopo aver liberato la Grecia dalla tirannia uccidendo il minaccioso drago Pitone, è inorgoglito e superbo. Si vanta che persino Cupido, nel tiro con l'arco, non può far nulla in confronto alla sua abilità; tuttavia la sua arroganza svanisce non appena egli nota la bella ninfa Dafne. Apollo ne è immediatamente colpito e mette in campo tutto il suo fascino, nel tentativo di sedurla. Naturalmente diffidente, Dafne rifiuta le sue profferte, affermando che preferirebbe morire, piuttosto che perdere il suo onore. Apollo si fa più impetuoso nell'insistere e la afferra stringendola a sé. Quando tutto sembra perduto, Dafne riesce a sfuggire alle mire di Apollo trasformandosi in un albero d'alloro. Preso da un grande dolore, Apollo decide che le sue lacrime daranno da bere al verde albero, i cui rami verranno utilizzati per incoronare gli eroi più grandi.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sommario[modifica | modifica wikitesto]

Movimento Tipo Voce Testo
1 Ouverture
2 Recitativo Apollo La terra è liberata!
La Grecia è vendicata! Apollo ha vinto!
Dopo tanti terrori e tante stragi
Che desolaro e spopolaro i regni
Giace Piton, per mia mano estinto.
Apollo ha trionfato! Apollo ha vinto!
3 Aria Apollo Pende il ben dell'universo
Da quest'arco salutar.
Di mie lodi il suol rimbombe
Ed appresti l'ecatombe
Al mio braccio tutelar.
4 Recitativo Apollo Ch'il superbetto Amore
Delle saette mie ceda a la forza;
Ch'omai più non si vanti
Della punta fata! d'aurato strale.
Un sol Piton più vale
Che mille accesi e saettati amanti.
5 Aria Apollo Spezza l'arco e getta l'armi,
Dio dell'ozio e del piacer.
Come mai puoi tu piagarmi,
Nume ignudo e cieco arcier?
6 Aria Dafne Felicissima quest'alma
Ch'ama sol la libertà.
Non v'è pace, non v'è calma
Per chi sciolto il cor non ha.
7 Recitativo Apollo Che voce. Che beltà!
Questo suon, questa vista il cor trapassa.
Ninfa!
Dafne Che veggo, ahi lassa?
E che sarà costui, chi mi sorprese?
Apollo Io son un Dio, ch'il tuo
Bel volto accese.
Dafne Non conosco altri Dei tra queste selve
Che la sola Diana:
Non t'accostar divinità profana.
Apollo Di Cintia io son fratel;
S'ami la suora,
Abbia, o bella, pietà di chi t'adora.
8 Aria Dafne Ardi, adori e preghi invano:
Solo a Cintia io son fedel.
Alle fiamme del germano
Cintia vuol ch'io sia crudel.
9 Recitativo Apollo Che crudel!
Dafne Ch'importuno!
Apollo Cerco il fin de' miei mali.
Dafne Ed io lo scampo.
Apollo Io mi struggo d'amor.
Dafne Io d'ira avvampo.
10 Duetto Apollo,
Dafne
Una guerra ho dentro il seno
Che soffrir più non si può.
Apollo Ardo, gelo.
Dafne Temo, peno;
Apollo,
Dafne
All'ardor non metti freno
Pace aver mai non potrò.
11 Recitativo Apollo Placati ai fin, o cara.
La beltà che m'infiamma
Sempre non fiorirà, ciò che natura
Di più vago formò passa, e non dura.
12 Aria Apollo Come rosa in su la spina
Presto viene e presto va:
Tal con fuga repentina,
Passa il fior della beltà.
13 Recitativo Dafne Ah, ch'un Dio non dovrebbe
Altro amore seguir ch'oggetti eterni:
Perirà, finirà caduca polve
Che grata a te mi rende,
Ma non già la virtù che mi difende.
14 Aria Dafne Come in Ciel benigna stella
Di Nettun placa il furor,
Tal in alma onesta e bella
La ragion frena t'amor.
15 Recitativo Apollo Odi la mia ragion!
Dafne Sorda son io!
Apollo Orsa e tigre tu sei!
Dafne Tu non sei Dio!
Apollo Cedi all'amor, o proverai la forza.
Dafne Nel sangue mio questa tua fiamma amorza.
16 Duetto Apollo Deh, lascia addolcire quell'aspro rigor,
Dafne Più tosto morire che perder l'onor.
Apollo Deh, cessino l'ire, o dolce mio cor.
Dafne Più tosto morire che perder l'onor.
17 Recitativo Apollo Sempre t'adorerò!
Dafne Sempre t'aborrirò!
Apollo Tu non mi fuggirai!
Dafne Sì, che ti fuggirò!
Apollo Ti seguirò, correrò,
Volerò sui passi tuoi:
Più veloce del sole esser non puoi.
18 Aria Apollo Mie piante correte;
Mie braccia stringete
L'ingrata beltà.
Tocco, la cingo,
La prendo, la stringo
Ma, qual novità?
Che vidi? Che mirai?
Cieli! Destino! Che sarai mai!
19 Recitativo Apollo Dafne, dove sei tu? Che non ti trovo.
Qual miracolo nuovo
Ti rapisce, ti cangia e ti nasconde?
Che non t'offenda mai del 'verno il gelo
Né il folgore dal cielo
Tocchi la sacra e gloriosa fronde.
20 Aria Apollo Cara pianta, co' miei pianti
Il tuo verde irrigherò;
De' tuoi rami trionfanti
Sommi eroi coronerò.
Se non posso averti in seno,
Dafne, almeno
Sovra il crin ti porterò.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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