Flávio Conceição

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Flávio Conceição
Nazionalità Bandiera del Brasile Brasile
Altezza 177 cm
Calcio
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1º gennaio 2006
Carriera
Squadre di club1
1992-1993Rio Branco-SP32 (4)
1993-1996Palmeiras103 (5)
1996-2000Deportivo La Coruña97 (9)
2000-2003Real Madrid45 (1)
2003-2004Borussia Dortmund14 (1)
2004-2005Galatasaray27 (2)
2005-2006Panathīnaïkos14 (1)
Nazionale
1995-2000Bandiera del Brasile Brasile45 (4)
Palmarès
 Olimpiadi
Bronzo Atlanta 1996
 Gold Cup
Argento USA 1996
Bronzo USA 1998
 Copa América
Oro Bolivia 1997
Oro Paraguay 1999
 Confederations Cup
Oro Arabia Saudita 1997
Argento Messico 1999
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Flávio da Conceição (Santa Maria da Serra, 12 giugno 1974) è un ex calciatore brasiliano, di ruolo centrocampista.

Ha speso la sua carriera principalmente in Spagna, giocando per Deportivo la Coruna e Real Madrid; a livello di club si è aggiudicato tre Campionati Spagnoli (tra cui la storica Liga 99/2000 col Deportivo), due Campionati Brasiliani e la Champions League 2001/2002, mentre con la casacca della Nazionale Brasiliana ha partecipato alle vittoriose edizioni della Copa America 97 e 99.

Possiede il passaporto spagnolo.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Centrocampista difensivo molto dinamico e portato al contrasto[1], seppur non in possesso di grandi qualità tecniche[1]; si distingueva per grinta, corsa e dedizione alla causa[1].

La coppia di centrocampo che ha formato con il connazionale Mauro Silva[1] nel periodo al Deportivo è entrata nell'immaginario collettivo degli anni 90[2] come una delle più dure da affrontare per gli attaccanti avversari[3], grazie alle notevoli capacità di copertura dei due.

Dopo la fine dell'esperienza al Deportivo, numerosi infortuni[4] ne hanno condizionato il rendimento[5][6] portandolo all'esclusione dalla nazionale e ad un ritiro precoce a soli 31 anni.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Esordi e affermazione in Brasile[modifica | modifica wikitesto]

Esordisce diciottenne nel Rio Branco Esporte Clube, nella stagione 1992/1993. L'ottima stagione d'esordio[1] gli fa guadagnare la chiamata del Palmeiras, uno dei più blasonati club del Brasile; nei tre anni successivi è titolare inamovibile del club[7][8][9], che tra il 1993 ed il 1999 allestisce una squadra di alto livello[10] (comprendente giocatori come Roberto Carlos, Cafu, Rivaldo, Edmundo, Mazinho, Djalminha) ed attraversa il periodo più vincente della propria storia[9]: Conceicao conquista subito il Campionato brasiliano, il primo per il club dopo un'astinenza di vent'anni, bissando il successo nel 94; nello stesso anno conquista anche il campionato statale, il primo dopo 17 anni di attesa, bissando il successo nel 96. Durante la militanza nel Palmeiras svilupperà una forte intesa con i compagni Rivaldo, Luizao e Djalminha[1], con i quali si ritroverà successivamente sia in nazionale che al Deportivo.

La consacrazione in Europa e le vittorie al Deportivo[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'estate del 1996, assieme al compagno Renaldo, viene acquistato per circa 5 milioni di euro dagli spagnoli del Deportivo la Coruna[1][11], sebbene a causa delle limitazioni vigenti a quel tempo in Spagna sul numero di giocatori stranieri tesserabili dai club non può essere schierato fino alla pausa invernale, quando il compagno di reparto Mauro Silva ottiene lo status di cittadino comunitario[1]; nonostante le offerte di club di primo piano come Real Madrid, Inter e Parma, Conceicao decide di rispettare la parola data al presidente del Deportivo, che per primo si era mosso per il suo acquisto[1].

Nonostante alcune difficoltà iniziali dovute anche ad alcune incomprensioni con l'allenatore John Toshak[1], sul finire della stagione 96/97 conquista definitivamente il posto da titolare accanto al connazionale Mauro Silva, andando a comporre una formidabile cerniera difensiva a supporto di una squadra molto offensiva, che schierava contemporaneamente giocatori molto tecnici come Fran, Donato, Martin Vazquez e Rivaldo[1]. Al termine della sua prima stagione in Spagna, conclusasi con il cambio di allenatore che ha visto l'ex manager del Palmeiras Carlos Alberto Silva assumere la guida tecnica della squadra, Conceicao conquista un terzo posto in campionato.

Le due stagioni successive sono avare di successi di squadra, che si classifica prima dodicesima e poi sesta,con due allenatori esonerati fino all'insediamento del basco Javier Irureta[1]; nonostante questo, a livello individuale per Conceicao le due stagioni sono molto positive[1], tanto da attirare su di sé le attenzioni dei grandi club europei come Milan ed Inter, le cui offerte vengono però respinte dal presidente del Deportivo Lendoiro[1].

La sua ultima stagione al Deportivo si conclude con la storica vittoria del titolo di Primera Division, il primo e finora ultimo della storia del club; Conceicao è una delle colonne portanti della formazione galiziana, e termina la stagione con 27 presenze e 4 goal[1].

Real Madrid e declino[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate del 2000 Conceicao è il secondo acquisto del neo presidente del Real Madrid Florentino Perez[1][8], che per il suo cartellino paga 26 milioni di euro[1][4][12]. Conceicao viene acquistato assieme al francese Claude Makelele[4][8], giocatore dalle caratteristiche molto simili a quelle dell'ex compagno di reparto al Deportivo Mauro Silva[12], col difficile compito di sostituire il partente Fernando Redondo, simbolo dei blancos[12]; la coppia con il mediano francese fu pensata per dare equilibrio[8] ad una squadra con un enorme talento offensivo[12][13], il cosiddetto "Real dei galacticos". Nonostante la vittoria di altri due titoli di campione di Spagna e la vittoria della Champions League 2001/2002, Conceicao è vittima di moltissimi infortuni e scende in campo sporadicamente[1][4][12][13], totalizzando appena 45 presenza complessive in tre anni e senza offrire un rendimento adeguato[14] nelle poche partite giocate[13].

Ultime Stagioni e ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Ormai fuori dai progetti del Real Madrid, viene mandato in prestito al Borussia Dortmund con diritto di riscatto fissato a circa 10 milioni di euro[13]; sceglie di indossare la maglia numero 6, libera dal ritiro dalla leggenda giallonera Mattias Sammer[13]. In Germania passa un anno senza convincere, e si trasferisce in Turchia, al Galatasaray, al termine della stagione. Qui conquista una coppa di Turchia ma manca l'accesso alla Champions League, che avrebbe implicato un rinnovo automatico del contratto[1]; si trasferisce così al Panathinaikos, in Grecia, dove trascorre un'ultima stagione senza punti esclamativi prima di annunciare il ritiro a causa dei molteplici infortuni occorsigli nelle ultime stagioni[1][4].

Termina così la carriera da calciatore a soli 32 anni, dopo aver giocato solamente 80 partite nelle ultime 6 stagioni, a causa dell'evidente calo di rendimento e dei numerosi infortuni[8].

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Ha partecipato alle vittoriose edizioni della Copa America 97 e 99, giocando la seconda da titolare[8]; è rimasto però escluso dai convocati per il Mondiale del 98, non senza polemiche da parte di stampa e giocatore[1][7]. Le ultime presenze in nazionale coincidono con la fine dell'avventura al Deportivo, poco prima di uscire definitivamente dal giro della Seleção a causa dei numerosi infortuni.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni statali[modifica | modifica wikitesto]

Palmeiras: 1993
Palmeiras: 1994, 1996

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Palmeiras: 1993, 1994
Deportivo La Coruña: 1999-2000
Real Madrid: 2000-2001, 2002-2003
Real Madrid: 2001
Galatasaray: 2004-2005

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Real Madrid: 2001-2002
Real Madrid: 2002
Real Madrid: 2002

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Atlanta 1996
1997, 1999
1997

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u [https://web.archive.org/web/20161107154641/http://deportivo-la-coruna.com/profiles/pastplayers/flavio-conceicao.html [Depor] Fl�vio Concei��o], su deportivo-la-coruna.com. URL consultato il 2 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2016).
  2. ^ Dalla Galizia all'Europa. La favola del Super-Depor, su Operazione Nostalgia, 30 marzo 2021. URL consultato il 1º giugno 2021.
  3. ^ Makaay, Djalminha, Naybet e... Vent'anni fa il Deportivo La Coruna vinceva la Liga, su La Gazzetta dello Sport. URL consultato il 1º giugno 2021.
  4. ^ a b c d e (EN) Just another Madridista, Where are They Now: Flávio Conceição, su Hala Madrid, 2 settembre 2008. URL consultato il 2 giugno 2021.
  5. ^ Fichajes que no dieron en el blanco: Flavio Conceiçao | Defensa Central, su defensacentral.com, 6 giugno 2015. URL consultato il 1º giugno 2021.
  6. ^ (ES) Andrés Dominguez, "No es bueno estar en el Madrid por estar", in El País, 31 luglio 2003. URL consultato il 1º giugno 2021.
  7. ^ a b uol.com.br, https://www.uol.com.br/esporte/futebol/ultimas-noticias/2013/09/27/palmeirense-flavio-conceicao-diz-que-nike-pode-ter-lhe-tirado-da-copa-de-98.htm.
  8. ^ a b c d e f Por Guto Marchiori Americana, SP, Lembra Dele? Corte na Copa de 98 ainda incomoda Flávio Conceição, su globoesporte.com. URL consultato il 2 giugno 2021.
  9. ^ a b (EN) FIFA, su fifa.com. URL consultato il 29 luglio 2021.
  10. ^ fifa.com, https://www.fifa.com/tournaments/mens/clubworldcup/qatar2020/news/superheroes-in-green.
  11. ^ (ES) El País, Conceiçao firma con el Deportivo, in El País, 10 settembre 1996. URL consultato il 1º giugno 2021.
  12. ^ a b c d e Fichajes que no dieron en el blanco: Flavio Conceiçao | Defensa Central, su defensacentral.com, 6 giugno 2015. URL consultato il 2 giugno 2021.
  13. ^ a b c d e (ES) Andrés Dominguez, "No es bueno estar en el Madrid por estar", in El País, 31 luglio 2003. URL consultato il 2 giugno 2021.
  14. ^ (PT) Ex-palmeirense Flávio Conceição diz que Nike pode ter lhe tirado da Copa-98, su uol.com.br. URL consultato il 29 luglio 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]