Ferrari 330 P4

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – "Ferrari P4" rimanda qui. Se stai cercando la concept car prodotta nel 2006, vedi Ferrari P4/5.
Ferrari 330 P4
Descrizione generale
Costruttore Bandiera dell'Italia  Ferrari
Categoria Campionato mondiale sportprototipi
Classe Gruppo 4
Sostituisce Ferrari 330 P3
Sostituita da Ferrari 312 P
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaio Traliccio in tubi con rinforzi in alluminio
Motore V12 da 3967,44cm³
Trasmissione Cambio a 5 rapporti, trazione posteriore.
Dimensioni e pesi
Passo 2400 mm
Peso 792 kg
Altro
Avversarie Ford GT40, Porsche 907, Chaparral 2F
Risultati sportivi
Debutto 24 Ore di Daytona del 1967
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
5
Campionati costruttori 1 (1967)
Campionati piloti 0

La Ferrari 330 P4 è un prototipo da competizione, che Ferrari schierò nel Campionato mondiale sportprototipi nella stagione 1967.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La 330 P4 durante la 1000 km di Monza 1967

La stagione 1966 fu dominata dalla Ford GT40, e per l'anno successivo la Ferrari decise di riprogettare la P3. La nuova vettura, che venne denominata 330 P4, presentava numerose modifiche, fra cui la potenza che passò da 420 a 450 CV. L'esordio avvenne alla 24 Ore di Daytona, dove la P4 arrivò al secondo posto. Il primo e terzo posto furono anch'essi conquistati da vetture Ferrari, rispettivamente da una P3/4 e da una 412 P. Alla 24 Ore di Le Mans non riuscì a imporsi, piazzandosi al secondo e terzo posto dietro ad una GT40. L'altra vittoria della stagione fu la 1000 km di Monza. All'ultima gara del campionato, la BOAC International 500, il titolo costruttori era conteso tra la Ferrari con le 330 P4 e le 412 P, e la Porsche con la 908. In occasione di questa corsa, la Ferrari trasformò una delle P4, quella con numero di telaio 0858, in barchetta, asportandone il tettuccio e diminuendo quindi il peso di circa 40 kg. La vettura arrivò al secondo posto, permettendo alla Ferrari di vincere il campionato costruttori.

Nel 1968 il regolamento cambiò, imponendo il limite di cilindrata a 3000 cm³ e impedendo alla P4 di continuare a gareggiare nel campionato mondiale. Totalmente furono prodotte tre 330 P4, con numero di telaio 0856, 0858 e 0860. Due di queste, la 0858 e la 0860, a fine stagione furono modificate profondamente per adattarle al campionato CanAm, diventando la 350 Can Am. L'unica Ferrari 330 P4 rimasta ad oggi in condizioni originali è quella con numero di telaio 0856.

Meccanica[modifica | modifica wikitesto]

Vista del cambio w del vano motore della 330 P4

Il telaio era un traliccio in tubi di acciaio su cui erano rivettate piastre in alluminio, questa tecnica era stata sviluppata in Formula 1 con lo scopo di aumentare la rigidità della vettura, senza compromettere la leggerezza. La cilindrata del motore rimase invariata rispetto alla P3, ma le valvole passarono da due a tre per cilindro, due di aspirazione e una di scarico. La potenza erogata era di 450 CV. Il cambio, in blocco col motore, era stato progettato dalla Ferrari stessa, al contrario della P3 che ne montava uno prodotto dalla Zf. Le sospensioni erano a quadrilaterali deformabili con ammortizzatori telescopici. Sebbene il passo fosse lo stesso della P3, gli ingombri esterni aumentarono. La P4 venne prodotta in carrozzeria berlinetta, due vennero in seguito trasformate in barchetta. Il peso complessivo passò dai 720 kg della P3 a 792 kg. Le due vetture impiegate nel campionato Can Am, oltre all'asportazione del tetto, erano state affinate a livello di carrozzeria per aumentare l'efficienza aerodinamica e avevano la cilindrata del motore portata a 4200 cm³; la denominazione ufficiale di questa P4 modificata fu "350 Can-Am".

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Ferrari 330 P4
Configurazione
Carrozzeria: Berlinetta/Barchetta Posizione motore: centrale longitudinale Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Interasse: 2400 mm Carreggiate: anteriore 1488 - posteriore 1450 mm Altezza minima da terra:
Posti totali: 2 Bagagliaio: Serbatoio:
Masse a vuoto: 792 kg
Meccanica
Tipo motore: 12 cilindri a V (angolo tra le bancate: 60°) raffreddato a liquido Cilindrata: (Alesaggio x corsa: 77 x 71 mm); unitaria 330,62, totale 3.967,44 cm³ cm³
Distribuzione: Bialbero a camme in testa, 3 valvole per cilindro Alimentazione: Iniezione indiretta Lucas
Prestazioni motore Potenza: 450 CV a 8000 giri; potenza specifica: 113,4 CV/litro; Rapporto peso/potenza: 1,8 kg/CV
Accensione: Doppia, un distributore Impianto elettrico:
Frizione: Multidisco a secco Cambio: A 5 rapporti, in blocco con il motore
Telaio
Corpo vettura Traliccio in tubi d'acciaio con rinforzi in alluminio
Sterzo A cremagliera
Sospensioni anteriori: Quadrilateri deformabili / posteriori: Quadrilateri deformabili
Freni anteriori: a disco ventilati / posteriori: a disco ventilati
Prestazioni dichiarate
Velocità: 320 km/h Accelerazione:
Altro
Rapporto di compressione 11:1

Repliche[modifica | modifica wikitesto]

Sbarro P4[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1986 il designer svizzero Franco Sbarro realizzò una replica della Ferrari P4. Tale mezzo era stato ottenuto riconvertendo la carrozzeria di una Ferrari 308 GTS ed era particolarmente fedele in quanto il progettista aveva lavorato negli anni '70 per la scuderia Filipinetti, la quale aveva avuto in dotazione, tra le varie vetture, anche la P4.[1]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

  • 25 aprile 1967: 1000 km di Monza; Campionato internazionale Costruttori Sport Prototipi; Bandini-Amon
  • 23 novembre 1968: 3 Ore di Città del Capo; Paul Hawkins
  • 1º dicembre 1968: Gran Premio di Rhodesia; Paul Hawkins
  • 28 dicembre 1968: 3 Ore di Pietermaritzburg; Paul Hawkins

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sbarro Ferrari P4 Replica 1986, su sbarro.perso.neuf.fr. URL consultato il 1º aprile 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]