Document Records

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Document Records
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione1985 a Vienna
Fondata daJohnny Parth
Sede principaleNewton Stewart
SettoreEditoria
ProdottiCD, DVD, di Blues vintage e jazz
Sito webwww.document-records.com/

La Document Records è un'etichetta discografica indipendente in Scozia specializzata nella riedizione di blues vintage e jazz. La compagnia è stata riconosciuta dalla The Blues Foundation ed è stata insignita del premio Keeping the Blues Alive. La Document Records è l'unica vincitrice del premio nel Regno Unito nel 2018.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Document fu fondata nel 1985 da Johnny Parth, l'ex proprietario della Roots Records, in Austria, per realizzare dischi blues e gospel inediti di prima che l'impatto dei musicisti del 1942-44 fosse disponibile su un certo numero di etichette europee. Nel 1990 Parth si sentì obbligato a cambiare la produzione da LP a CD. Con questo cambiamento consolidò il catalogo con ristampe complete in ordine cronologico, sempre più sull'etichetta Document mentre altri nomi di etichette venivano eliminati. La nuova politica era quella di riemettere il maggior numero possibile delle registrazioni elencate nel libro Blues and Gospel Records: 1890-1943.[2] L'ambito fu ampliato per includere bluegrass, spirituals, jazz e altri generi musicali rurali americani (noti collettivamente come root music), realizzati tra il 1900 e il 1945. Dal 2000 è di proprietà di Gary e Gillian Atkinson e ha sede a Newton Stewart, Scozia.[3][4][5]

La Document ha i diritti esclusivi su una grande quantità di musica inedita e altri supporti audio prodotti dalla Edison Records tra il 1914 e il 1929.[6]

Artisti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Keeping the Blues Alive Award - Blues Foundation, su Blues.org. URL consultato il 12 dicembre 2017.
  2. ^ Dixon, Robert M. W.; Godrich, John; and Rye, Howard (1997), Blues and Gospel Records, 1890–1943. Oxford University Press. ISBN 0-19-816239-1.
  3. ^ Rye, Howard (2001). Afterword, in Dixon, Robert M.W., and Godrich, John, Recording the Blues. Republished in Oliver, Paul, et al. (2001). Yonder Come the Blues. Cambridge University Press. pp. 335–336. ISBN 0-521-78777-7.
  4. ^ Rye, Howard (2006). "Document" entry in Encyclopedia of the Blues. Routledge. ISBN 0-415-92700-5.
  5. ^ Document Records: An Unlikely Treasure Trove of Vintage Gospel Music, su crossrhythms.co.uk. URL consultato il 28 maggio 2014.
  6. ^ Blues Bring Joy to Tiny Scots Record Label as US Archive Secures Future, in The Scotsman, 21 gennaio 2006. URL consultato il 28 maggio 2014.
  7. ^ Illustrated Leroy Dallas discography, su Wirz.de. URL consultato il 7 marzo 2017.
  8. ^ Search Document Records Blues and Jazz artists, su Document-records.com. URL consultato il 1º giugno 2018.
  9. ^ Female Blues Singers, Vol. 6: E/F/G, su Amazon.co.uk, 31 marzo 2009. URL consultato il 1º giugno 2018.
  10. ^ Various Artists – Female Blues Singers Vol. 6 DOC5510, su Downhomemusic.com. URL consultato il 1º giugno 2018.

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