Metilcloroisotiazolinone
Metilcloroisotiazolinone | |
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Nome IUPAC | |
5-cloro-2-metil-1,2-tiazol-3-one | |
Abbreviazioni | |
CMIT CIT | |
Nomi alternativi | |
5-cloro-2-metil-4-isotiazolin-3-one 5-cloro-2-metil-3(2H)-isotiazolone clorometilisotiazolinone Kathon | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C4H4ClNOS |
Massa molecolare (u) | 149,60 |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 247-500-7 |
PubChem | 33344 |
DrugBank | DBDB14197 |
SMILES | CN1C(=O)C=C(S1)Cl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,207 |
Solubilità in acqua | miscibile |
Temperatura di fusione | 52 °C (325 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 314 - 290 |
Consigli P | 261 - 280 - 305+351+338 - 310 [1] |
Il metilcloroisotiazolinone è un isotiazolinone clorurato sfruttato come conservante nell'industria cosmetica e in altre applicazioni tecnologiche per le sue proprietà antimicrobiche e antifungine.[2] È efficace contro batteri Gram-positivi e Gram-negativi, lieviti e miceti.
Utilizzato per la prima volta durante i tardi anni 1970 nei prodotti cosmetici, a concentrazioni che raggiungevano i 50 ppm nei Paesi europei,[3] il metilcloroisotiazolinone è stato riconosciuto come una delle cause scatenanti di una serie di "epidemie" di allergie da contatto.[4] Dopo oltre un decennio il suo impiego è andato in declino, limitandosi principalmente ai prodotti richiedenti il risciacquo;[5] inoltre ne è stata ridotta la concentrazione a circa 15-7,5 ppm.[3]
Noto commercialmente con il nome Kathon, il composto viene comunemente utilizzato in associazione con il metilisotiazolinone in miscela con rapporto 3:1. La sua nomenclatura INCI è METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE, nome con il quale è comunemente conosciuto nelle etichette.
Oltre al suo utilizzo nei cosmetici, il metilcloroisotiazolinone viene usato anche come antimicrobico e antifungino nei fluidi per la lavorazione dei metalli, nelle emulsioni dei polimeri, nel trattamento delle acque di raffreddamento, nelle vernici, nei farmaci per uso topico e negli imballaggi alimentari.[2] Viene usato inoltre in percentuali non dichiarate nel brillantante per lavastoviglie assieme al metilisotiazolinone e al sorbato di potassio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Scheda di dati di sicurezza Sigma-Aldrich
- ^ a b Michael Ash e Irene Ash, Handbook of Preservatives, Synapse Info Resources, 2004, p. 451, ISBN 1890595667.
- ^ a b André O. Barel, Marc Paye e Howard I. Maibach, Handbook of cosmetic science and technology, 3ª ed., Informa Healthcare USA, Inc., 2009, p. 554, ISBN 978-1-4200-6963-1.
- ^ Florence Pasché e Nicole Hunziker, Sensitization to Kathon CG in Geneva and Switzerland, in Contact Dermatitis, vol. 20, n. 2, 1989, pp. 115–119, DOI:10.1111/j.1600-0536.1989.tb03118.x.
- ^ Anton C. de Groot, Fatal attractiveness: the shady side of cosmetics, in Clin Dermatol, vol. 16, n. 1, 1998, pp. 167–179, DOI:10.1016/S0738-081X(97)00179-X.
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