Volo di Alessandro

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Alessandro si libra in volo, decorazione della torre del duomo di Fidenza
Il tema fantastico su un rilievo del portale della chiesa romanica di san Pietro e Paolo di Remagen

Il Volo di Alessandro è un episodio letterario fantastico della vita di Alessandro Magno, frutto di un'elaborazione avvenuta nell'ambito della tradizione letteraria del Romanzo di Alessandro dello Pseudo-Callistene. La popolarità dell'aneddoto letterario è strettamente legata alla fortuna medievale di quest'ultimo: l'evento, un viaggio immaginario, fu assorbito e trasceso quale tema iconografico allegorico nelle arti plastiche e figurative, alimentando un fenomeno di ricezione dell'antichità che rimanda soprattutto all'arte medievale dell'Occidente latino (con almeno 90 raffigurazioni[1]) e all'arte bizantina, con connotazioni semantiche a volte diverse.

Genesi letteraria[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista mitopoietico, l'episodio narrativo dell'ascesa al cielo di Alessandro Magno non appartiene allo Pseudo-Callistene originale (forse del 200 d.C.). Anche se è in quella tradizione letteraria che nasce e si innesta, l'episodio si rinviene, invece, in due versioni greche, conosciute attraverso due tardi testimoni manoscritti. Il racconto è tramandato in un solo ramo della tradizione testuale dello Pseudo-Callistene (la variante L della recensio β).

L'episodio non è menzionato neppure nella versione latina fattane da Giulio Valerio (III o IV secolo[2]), mentre compare nella Historia de preliis Alexandri Magni, cioè la versione latina medievale di Leone Arciprete di Napoli (X secolo, tra il 951 e il 969[3]) e in quelle da essa derivate. È solo con l'opera di Leone che del tema dell'ascensione al cielo si appropria la tradizione latina occidentale, che trasfonderà l'episodio in manifestazioni artistiche e letterarie[4].

Da un punto di vista cronologico, tuttavia, il contenuto e la tradizione narrativa erano già sicuramente formati nel IV secolo, visto un accenno di Rabbi Jona nel Talmud di Gerusalemme[3].

Tema letterario[modifica | modifica wikitesto]

Il volo in una miniatura fiamminga dall'Histoire du bon roi Alexandre, XIII secolo (Kupferstichkabinett, Berlino)

Il tema iconografico si rifaceva a un episodio leggendario della vita del re macedone, non appartenente alla tradizione della storiografia classica di Plutarco, Arriano e Curzio Rufo, ma elaborato dalla tradizione letteraria espressa dallo pseudo-Callistene.

Alessandro, conquistata tutta la terra conosciuta, padrone di tutti i beni terreni, ritiene che gli manchi ancora solo l'immortalità. Per ottenerla Alessandro deve ascendere al cielo. Progetta quindi un'ascensione in cielo assiso su uno strano velivolo: un congegno volante (ingenium), costituito da un trono (nella tradizione occidentale, ma in alcune raffigurazioni anche un cesto o un paniere) o da un cocchio o una biga (nella tradizione bizantina). Cattura due grifoni e li lascia per tre giorni senza cibo. Quindi sale sul cocchio/trono speciale che ha preparato per la sua apoteosi e viene portato velocemente in cielo dai due grifoni spinti a librarsi in volo dalla fame, all'inseguimento di esche di carne da lui infilzate su due lance protese verso l'alto. Per questo motivo, Alessandro è sempre raffigurato sul cocchio con le braccia aperte[5]. Arrivato nelle sfere superiori del cielo, l'imperatore macedone è però fermato da un angelo, che gli consiglia di tornare indietro.

In greco, la narrazione letteraria dell'ascensione in cielo di Alessandro Magno si rinviene in due sue tarde versioni manoscritte: una è tramandata da un testimone del XV secolo conservato a Leida (Zacher L), l'altra da un manoscritto parigino (C, 1567). Nella latinità occidentale, invece, il tema letterario è presente nella Historia de preliis Alexandri Magni[6] (X secolo, tratto da un codice greco per noi perduto[3]) di Leone di Napoli, diplomatico al servizio della corte del Duca di Napoli Giovanni III, e di suo figlio Marino II[7].

Il volo nel mosaico di Otranto.

Elaborazione iconografica[modifica | modifica wikitesto]

Dettaglio degli Arazzi di Alessandro Magno (XV secolo), a Genova, Villa del Principe

Le prime manifestazioni di questa iconografia risalgono al IX secolo, mentre la fortuna si prolungò per tutto il Medioevo, nell'Europa latina e nell'oriente bizantino, con numerose realizzazioni nella scultura, nella miniatura, nell'arazzeria, nelle arti suntuarie. Numerosi sono gli esempi in sculture e rilievi romanici, apposti sugli esterni delle chiese dell'epoca. Nei manufatti scultorei, la ricezione del tema si esaurì durante il XIII secolo, ma la sua persistenza continuò attraverso le miniature nei manoscritti medievali. In seguito, il tema fu ripreso perfino nell'arazzeria, come è il caso dei magnifici Arazzi di Alessandro Magno, di manifattura fiamminga della seconda metà del XV secolo, ora nella Villa del Principe a Genova[8].

La fortuna andò calando nel XVI secolo, quando un diffuso scetticismo mise in dubbio la storicità dei contenuti dell'opera letteraria sul condottiero macedone. Fu sotto l'Umanesimo che andò compiendosi la rimozione dell'episodio dalla tradizione letteraria, in uno dei tipici processi di "pulizia umanistica"[8] che tendevano a sfrondare la ricezione dell'antichità dagli elementi fantastici, leggendari, cavallereschi, che si ritenevano aggiunte posticce della tradizione medievale, rivolgendosi invece alle fonti antiche[8]. Nel caso del volo l'operazione di "pulizia" e ritorno alle fonti antiche ha finito per compiere l'errore inconsapevole di escludere, dalla ricezione della letteratura greca su Alessandro, perché ritenuto apocrifo, un elemento che, seppur tramandato dalla tradizione medievale, si rifaceva, in realtà, a una genuina tradizione antica e perduta[8].

Diffusione e funzione allegorica nei diversi contesti[modifica | modifica wikitesto]

La popolarità del tema lo portò a diffondersi in vari contesti geografici dell'Occidente latino, soprattutto Italia, Francia, e Germania.

Cristianità occidentale[modifica | modifica wikitesto]

Capitello della Cattedrale di Bitonto (fotografia di Paolo Monti, 1970)

Il tema fu riprodotto soprattutto in opere scultoree a rilievo che furono affisse sugli esterni delle chiese romaniche. Ne esistono anche rappresentazioni musive pavimentali, le cui espressioni sono tutte confinate in area pugliese (Taranto, Otranto, Trani)[9]. Tutte queste raffigurazioni sono interpretate dagli studiosi come delle allegorie anche se l'interpretazione allegorica non è univoca: una corrente di pensiero ritiene che l'episodio dell'ascensione profana in cielo si prestasse a valutazioni morali in chiave negativa (diverso, comunque, fu il trattamento che la Chiesa d'oriente riservò al volo del Kalòs basiléus; vedi infra). Secondo questa interpretazione, l'iconografia è da ritenere un'allegoria esemplare e ammonitoria della superbia[10] e della tracotanza (la hybris della tradizione classica[1]): il gesto temerario del macedone, additato come exemplum superbiae, veniva accostato alla stoltezza dei costruttori della Torre di Babele, al tragico volo di Simone Mago, al peccato originale di Adamo ed Eva[11], esempi di un ardire della conoscenza umana che si spinge fino a "travalicare i limiti delle possibilità umane"[12]. Questa negatività della figura del condottiero macedone si iscriveva nella lunga tradizione dei commentatori cristiani della Bibbia, che arrivarono perfino a prefigurare, in Alessandro Magno, un precursore dell'Anticristo e l'incarnazione di Satana[11].

Timpano della St Peter's Church, a Charney Bassett (Oxon)
Timpano del portale della Cattedrale di Santa Maria di Oloron

Questa prospettiva negativa nell'interpretazione allegorica non è condivisa da tutti: è rigettata, per esempio, da Victor Schmidt, secondo cui l'iconografia racchiuderebbe, invece, valori del tutto positivi, quale prefigurazione e allegoria soteriologica della Salvezza dell'anima o dell'aspirazione dell'uomo al Paradiso[13]. In una prospettiva secolare, sempre secondo Schmidt, l'iconografia era considerata un'allegoria della forza[13].

Attestazioni iconografiche nell'Occidente latino[modifica | modifica wikitesto]
Italia
Esemplari orientali in Italia
Misericordia di uno scranno del coro nella Cattedrale di Chester
Gioiello anglosassone di Alfredo il Grande all'Ashmolean Museum (oro e smalto; IX secolo)
Francia
Area germanofona
  • Portale della chiesa romanica di san Pietro e Paolo a Remagen (Renania-Palatinato). La scena riceve un trattamento grottesco, con Alessandro raffigurato come un piccolo manichino seduto in una conca, con due corte braccia a sostenere i due bastoni con le esche. A sollevare in volo il velivolo sono due strane creature aggiogate da due corde, con corpi sottili di donnole e ali da insetto[22].
  • Alexanderflug, Xilografia di Hans Leonhard Schäufelein, senza data, forse stampata a Norimberga verso il 1518. I due grifoni fanno levare in volo Alessandro trainando il velivolo con due catene legate alle cinture che cingono a metà i corpi. La stampa è stata riprodotta in un articolo del 1905 sul Burlington Magazine a firma di Campbell Dodgson, un'immagine presa da un esemplare conservato al British Museum[23].
Esemplari orientali in area germanica
Inghilterra
Rilievo al lapidario Museo nazionale di arte medievale di Coriza, in Albania
Albania
Spagna
Svizzera

Arte dell'oriente cristiano-ortodosso[modifica | modifica wikitesto]

Rilievo bizantino del X-XIII secolo[30] da Costantinopoli. Lato nord della Basilica di San Marco a Venezia.

Significative sono le interpretazioni del tema espresse dalla sensibilità della cristianità orientale, in cui, a differenza che nell'occidente latino, all'ascensione di Alessandro veniva accordata una valenza positiva.

Bassorilievo dal monastero georgiano ortodosso di Khakhuli.

Il tema iconografico lo si ritrova, per esempio, in un diadema d'arte bizantina dell'X-XII secolo conservato al Museo di arte occidentale e orientale di Kiev, facente parte del nucleo originario della collezione Khanenko[31].

Il tema è riportato anche sul verso sigillo in piombo conservato al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo[32]. Da questa bulla plumbea può dedursi che il volo di Alessandro fosse presente anche su quelle medaglie dette costantinata[33], una sorta di amuleti o talismani profilattici con l'effigie di Costantino il Grande e Sant'Elena imperatrice a fianco della croce di Gesù[34].[32].

Sempre in funzione profilattica e apotropaica, lo stesso tema è presente su una panaghia (il medaglione portato al collo dai pope ortodossi) conservata al Monastero di Zaraj, in cui le due esche sono costituite da due piccoli quadrupedi[31].

Il volo di Alessandro è riprodotto poi in un rilievo, probabilmente del XII secolo, conservato in modo frammentario e collocato oggi nell'esonartece della Basilica di Santa Sofia di Istanbul[31].

Sempre a una provenienza orientale è da ricondurre il bassorilievo sul lato nord della Basilica di San Marco a Venezia, un manufatto importato da Costantinopoli e variamente datato tra il X e il XIII secolo[30].

L'immagine del volo è raffigurata in un rilievo nella chiesa ortodossa georgiana del Monastero di Khakhuli, nella regione storica del Tao, nella Georgia storica meridionale, ora in Turchia[35].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Eric M. Moormann e Wilfried Uitterhoeve, Miti e personaggi del mondo classico. Dizionario di storia, letteratura, arte, musica, 2004, p. 66.
  2. ^ L'opera di traduzione di Giulio Valerio (secondo alcuni collocabile alla fine del III secolo) è tradìta insieme all'Itinerarium Alexandri. Alcuni studiosi propendono per l'identificazione del traduttore con il più tardo Giulio Valerio Polemio, del IV secolo, console romano nel 338, con Costanzo II).
  3. ^ a b c d e Chiara Frugoni, «Alessandro Magno», Enciclopedia dell'Arte Medievale (1991).
  4. ^ Chiara Settis Frugoni, Historia Alexandri elevati per griphos ad aerem. (origine, iconografia e fortuna di un tema, Roma, 1973, pp. 5-11.
  5. ^ Chiara Frugoni, La fortuna di Alessandro nel Medioevo, 1995 (p. 168).
  6. ^ Questo è il titolo tradizionale, che risale a un incunabolo pubblicato a Strasburgo nel 1486. Il titolo originale, probabilmente, era Nativitas et victoria Alexandri Magni, come riportato nel testimone più antico, il codice Msc.Hist.3 della Biblioteca di Stato di Bamberga: si veda Paolo Chiesa, LEONE (Leone Arciprete), DBI - Volume 64 (2005).
  7. ^ Paolo Chiesa, LEONE (Leone Arciprete), Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 64 (2005), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.
  8. ^ a b c d e f Monica Centanni, Il lungo volo di Alessandro, «La Rivista di Engramma», n. 76, dicembre 2009, pp. 278-306.
  9. ^ a b Luisa Derosa, Pavimenti musivi figurati di chiese romaniche pugliesi, Taranto: cattedrale, su Mondi medievali, 2004. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  10. ^ Victor Michael Schmidt, A Legend and Its Image: The Aerial Flight of Alexander the Great in Medieval Art, 1995 p. 37.
  11. ^ a b AA.VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano), 1995, p. 320.
  12. ^ a b Chiara Frugoni, L'età del comune - La cultura, i messaggi, la religione. Cap. V: Le espressioni d'arte. Le sculture, Storia di Venezia (1995).
  13. ^ a b Victor Michael Schmidt, A Legend and Its Image: The Aerial Flight of Alexander the Great in Medieval Art, 1995, pp. 65-69.
  14. ^ Claudio Mutti, L'ascensione di Alessandro, in Carlo Saccone (a cura di), Alessandro/Dhû l-Qarnayn in viaggio tra i due mari, p. 132.
  15. ^ a b Émile Bertaux, Architecture apulienne au temps de Frédéric II, in Adriano Prandi (a cura di), L'art dans l'Italie méridionale. De la fin de L'Empire romain à la conquête de Charles d'Anjou, vol. 5, E. de Boccard, 1978, p. annotazione di aggiornamento a p. 676.
  16. ^ Chiara Settis Frugoni, La fortuna di Alessandro Magno dall'antichità al Medioevo, La Nuova Italia, 1978, p. 23.
  17. ^ a b c Giuseppe Magnini e Luigi Soldano, Un nuovo 'Volo di Alessandro' a Corato, in Puglia, in «La Rivista di Engramma», n. 124, febbraio 2015, pp. 55-74, ISBN 978-88-98260-69-0, ISSN 1826-901X (WC · ACNP). URL consultato il 9 gennaio 2023.
  18. ^ Rachele Carrino, Il mosaico pavimentale medioevale della cattedrale di Trani, in XLII Corso di Cultura sull'arte ravennate e bizantina. Ravenna: 1995 (CARB 42), Ravenna, 1996, pp. 175-214.
  19. ^ Francesco Gangemi, Su un antico portale umbro. I rilievi di Santa Maria Maggiore a Narni, in Enrica Neri Lusanna (a cura di), Umbria e Marche in età romanica. Atti del Convegno di Studi (Perugia, 13-14 giugno 2012), Todi, ediart, 2013. URL consultato il 29 marzo 2016.
  20. ^ Il volo di Alessandro Magno, su Museo delle Civiltà.
  21. ^ a b La stella di Santa Apollonia e altre tracce di Alessandro il Grande a Venezia. 9.XII.2009 - Giornata di studi in Aula magna TolentiniIUAV, a cura di Maria Bergamo, Marco Paronuzzi, Giulio Testori, Laura Zanchetta, «La Rivista di Engramma», n. 76, dicembre 2009.
  22. ^ (EN) Roger Sherman Loomis, Alexander the Great's "Celestial Journey". Part. II (Conclusion). Western Examples, in The Burlington Magazine for Connoisseurs, XXXII, n. 182, maggio 1918, p. 177, JSTOR 860636.
  23. ^ (EN) Campbell Dodgson, Alexander's Journey to the Sky: A Woodcut by Schäufelein, in The Burlington Magazine for Connoisseurs, VI, n. 23, febbraio 1905, pp. 395-397+400-401, JSTOR 856195.
  24. ^ a b c d e (EN) Theo Jülich, Hubristic ascension, su Hessisches Landesmuseum Darmstadt, Darmstadt, 15 maggio 2014. URL consultato il 27 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
  25. ^ (DE) Sigrid Muller-Christensen, Sakrale Gewänder des Mittelalters, Munich, 1955, p. 14.
  26. ^ (EN) Nelson Dawson, Enamels, Londra, Methuen & Co. Ltd., 1912, p. 70, OCLC 697740625. URL consultato il 21 agosto 2016.
  27. ^ Anna Rosa Calderoni Masetti, Jannic Durand, Avinoam Shalem, Smalto, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1999.
  28. ^ (EN) Roger Sherman Loomis, Alexander the Great's "Celestial Journey". Part. II (Conclusion). Western Examples, in The Burlington Magazine for Connoisseurs, XXXII, n. 182, maggio 1918.
  29. ^ (EN) G. Greenhill, Alexander the Great and His Celestial Journey, in Nature, n. 101, 13 giugno 1918), pp. 292-293, DOI:10.1038/101292b0.
  30. ^ a b XII-XIII secolo secondo Chiara Frugoni («Alessandro Magno», Enciclopedia dell' Arte Medievale, cit.); X-XI secolo, invece, secondo G. A. Mansuelli e C. Bertelli («ALESSANDRO III di Macedonia», Enciclopedia dell'Arte Antica, cit.)
  31. ^ a b c Chiara Frugoni, La fortuna di Alessandro nel Medioevo, 1995 (p. 162).
  32. ^ a b AA.VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano), 1995, p. 324.
  33. ^ AA.VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano), 1995, p. 193.
  34. ^ AA.VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano), 1995, p. 328.
  35. ^ Gianroberto Scarcia, Su un rilievo di Xaxuli con l'Ascensione di Alessandro e su qualche problema connesso, in Luigi Magarotto e Gianroberto Scarcia (a cura di), Georgica II. Materiali sulla Georgia Occidentale, Bologna, Il Cavaliere Azzurro, 1988, pp. 97-107.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura per ragazzi
  • Dario Fo, L'ascensione di Alessandro Magno portato in cielo da due grifoni, illustrazioni di Rachele Lo Piano, Sinnos, 2001, ISBN 9788886061544.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]