Una lucertola con la pelle di donna

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Una lucertola con la pelle di donna
I titoli di testa del film
Titolo originaleUna lucertola con la pelle di donna
Paese di produzioneItalia, Francia, Spagna
Anno1971
Durata103 min e 99 min
Generegiallo, thriller
RegiaLucio Fulci
SoggettoLucio Fulci, Roberto Gianviti
SceneggiaturaLucio Fulci, Roberto Gianviti, José Luis Martinez Molla, André Tranché
ProduttoreEdmondo Amati
Produttore esecutivoRenato Jaboni
Casa di produzioneApollo Films, Les Films Corona, Atlántida Films
FotografiaLuigi Kuveiller
MontaggioJorge Serralonga, Vincenzo Tomassi (supervisione)
Effetti specialiCarlo Rambaldi, Eugenio Ascani
MusicheEnnio Morricone (dirette da Bruno Nicolai)
ScenografiaRomán Calatayud, Nedo Azzini, Maurizio Chiari
CostumiMaurizio Chiari
TruccoFranco Di Girolamo, Gloria Fava (assistente)
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Una lucertola con la pelle di donna è un film del 1971 diretto da Lucio Fulci.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Carol Hammond è figlia del noto avvocato Edmond Brighton, candidato alle elezioni, e moglie del giovane avvocato Frank, che lavora nello studio del suocero. La donna sembra trascorrere una vita tranquilla e monotona, anche se è ossessionata dalla figura della bellissima Julia Durer, vicina di casa dedita a una vita dissoluta. Durante una seduta dallo psichiatra Carol racconta di aver sognato di uccidere Julia, e proprio lo stesso giorno la donna viene ritrovata morta esattamente nel modo sognato da Carol.

L'ispettore Corvin inizia le indagini e ben presto alcuni indizi portano a sospettare proprio di Carol. Tuttavia Edmond, per proteggere sua figlia, rivela alla polizia di aver ricevuto qualche giorno prima una chiamata anonima che lo informava di come suo genero tradisse Carol con un'altra donna. L'uomo è convinto che Frank, che era presente al momento della telefonata, abbia inscenato il delitto della Durer esattamente come descritto negli appunti che Carol prendeva sui suoi sogni, con lo scopo di far arrestare sua moglie ed evitare così uno scandalo personale.

Nel frattempo Carol viene rintracciata da due hippy, un uomo e una donna, che lei crede di aver visto nel sogno. Questi le danno appuntamento nei sotterranei di un edificio abbandonato, dove tentano senza successo di ucciderla. Poco dopo i due vengono rintracciati da Joan, figlia del primo matrimonio di Frank, che, per scagionare il padre, prova ad ottenere delle prove dai due hippy, che però la uccidono. Corvin arresta i due ragazzi che confessano di essere stati a casa della Durer la notte dell'omicidio, ma che non si ricordano assolutamente nulla a causa degli acidi presi. Quando però hanno saputo dell'omicidio e di come Carol e Joan volessero sapere qualcosa da loro, per paura di essere accusati, hanno tentato di ucciderle.

Corvin interroga Carol sulla telefonata ricevuta dal padre e scopre qualcosa che non quadra: la ragazza dice di aver saputo della telefonata dal padre, ma sembra di non sapere se Frank ne è al corrente, quando all'ispettore proprio Edmond aveva confermato la presenza dell'uomo. Poco dopo Edmond si suicida, lasciando un biglietto in cui si accusa per l'omicidio di Julia, ma Corvin invece capisce che il vero colpevole è proprio Carol. La donna aveva infatti una relazione con Julia, e questa minacciava di ricattarla; la stessa telefonata ricevuta da Edmond era stata fatta da Julia davanti a Carol. Quindi una sera si reca a casa dell'amante e la uccide; accortasi dei due hippy fugge via e il giorno dopo racconta l'accaduto allo psichiatra spacciandolo per un sogno per mascherare il delitto ed evitare lo scandalo che avrebbe travolto lei e il padre.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

La celebre sequenza dei cani vivisezionati

Secondo thriller di Lucio Fulci, dopo Una sull'altra, che riscosse un buon successo di pubblico.[1] Come attore torna Jean Sorel, già protagonista del precedente film, mentre Carol è interpretata da Florinda Bolkan. Fulci aveva scelto come titolo del film La gabbia, ma la produzione impose Una lucertola con la pelle di donna per sfruttare il successo della trilogia degli animali di Dario Argento, composta da L'uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio.[1]

La sequenza in cui la Bolkan viene improvvisamente aggredita da un gruppo di pipistrelli attirò il plauso di Mario Bava, maestro dell'horror italiano.[1] La sequenza più famosa del film è probabilmente quella in cui la Bolkan apre la porta del laboratorio di una clinica e si trova davanti quattro cani vivisezionati. La scena costò al regista un processo intentato da una società protettrice degli animali, che Fulci vinse portando in aula i cani finti, creati da Carlo Rambaldi.[1] Il ragazzo hippie Hubert è interpretato da Mike Kennedy, all'epoca cantante del famoso gruppo rock Los Bravos.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Una lucertola con la pelle di donna (album).

La colonna sonora è stata composta da Ennio Morricone. La prima incisione della colonna sonora risale al 1971, si tratta di un EP promo stampato dalla RCA su acetato destinato alla circolazione interna della Rai. La colonna sonora completa è stata pubblicata infatti per la prima volta da Screen Trax nel 1996 in formato CD. In seguito è stata ristampata numerose volte da altre case discografiche, tra cui General Music, Dagored e Beat Records Company.[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il Dizionario Mereghetti assegna 2 stelle su 4 al film, citando in positivo i «lampi di talento visivo», «le ottime musiche di Ennio Morricone (in vena sperimentale) e la fotografia di Luigi Kuveiller», in negativo l'intreccio senza logica e gli «inutili e brutti» effetti speciali di Carlo Rambaldi».[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore, 2004.
  2. ^ (EN) Una lucertola con la pelle di donna, su Soundtrack Collector. URL consultato il 16 gennaio 2017.
  3. ^ Paolo Mereghetti, 2007.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore, Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci, Roma, Un mondo a parte, 2004.
  • Paolo Mereghetti, Il Mereghetti. Dizionario dei film 2008, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2007, p. 1658, ISBN 9788860731869.

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