Triggiano
| Triggiano comune | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Città metropolitana | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Giuseppe Toscano (M5S) dal 12-6-2025 |
| Data di istituzione | 17 marzo 1861 |
| Territorio | |
| Coordinate | 41°04′N 16°55′E |
| Altitudine | 60 m s.l.m. |
| Superficie | 20,11 km² |
| Abitanti | 25 545[1] (31-7-2025) |
| Densità | 1 270,26 ab./km² |
| Comuni confinanti | Bari, Capurso, Noicattaro |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 70019 |
| Prefisso | 080 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 072046 |
| Cod. catastale | L425 |
| Targa | BA |
| Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
| Cl. climatica | zona C, 1 258 GG[3] |
| Nome abitanti | triggianesi |
| Patrono | Maria SS. della Croce |
| Giorno festivo | terza domenica di settembre (Maria SS. della Croce) |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Triggiano (Triggiàne in dialetto barese) è un comune italiano di 25 545 abitanti[1] della città metropolitana di Bari in Puglia.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale di Triggiano si estende a breve distanza dalla costa adriatica (circa 5 km in linea d'aria), nell'area pianeggiante nota come Conca di Bari, pochi chilometri a sud-est del capoluogo. L'altitudine media del centro abitato è di 60 metri sul livello del mare, ma il territorio si sviluppa su un'area leggermente ondulata, tipica del paesaggio carsico pugliese.
Geomorfologia
[modifica | modifica wikitesto]Orograficamente, il territorio si caratterizza per la presenza di Lame, tipici solchi erosivi carsici che fungono da alvei per il drenaggio delle acque meteoriche verso il mare. La più importante è la Lama San Giorgio , che, provenendo dai territori più interni di Casamassima e Rutigliano, taglia il paesaggio triggianese. Storicamente, questa lama giungeva al mare nei pressi dell'omonima località costiera di San Giorgio, un tempo marina di Triggiano. Lungo il percorso della lama si aprono numerose grotte e cavità, indice della profonda natura carsica del sottosuolo, caratterizzato dalla dissoluzione delle rocce calcaree.
Confini Storici
[modifica | modifica wikitesto]Anteriormente all'epoca fascista, al territorio comunale di Triggiano apparteneva anche il litorale denominato "San Giorgio". Questa zona, considerata la sua marina, fu annessa al Comune di Bari in epoca fascista (Legge n. 17 dell'11 gennaio 1934, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 20 del 25 gennaio 1934), insieme ad altri territori costieri (come la frazione Torre Pelosa, oggi Torre a Mare, staccata da Noicattaro).[4] Da quel momento, Triggiano è rimasto un comune privo di sbocco diretto sul mare.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il clima di Triggiano è tipicamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo aride. Le temperature nelle aree più interne sono caratterizzate da clima temperato, mentre in prossimità della costa adriatica risentono dell'azione mitigatrice del mare.
Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi che si registrano nel territorio del litorale barese, di cui anche il territorio di Triggiano fa parte:
| Mese | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
| T. max. media (°C) | 11,7 | 12,6 | 14,8 | 18,3 | 22,8 | 26,9 | 29,4 | 29,6 | 26,1 | 21,2 | 16,9 | 13,4 | 12,6 | 18,6 | 28,6 | 21,4 | 20,3 |
| T. min. media (°C) | 5,0 | 5,2 | 6,9 | 9,3 | 13,2 | 17,1 | 19,7 | 19,8 | 17,0 | 13,3 | 9,5 | 6,6 | 5,6 | 9,8 | 18,9 | 13,3 | 11,9 |
| Precipitazioni (mm) | 57 | 69 | 52 | 41 | 36 | 29 | 21 | 27 | 51 | 63 | 66 | 61 | 187 | 129 | 77 | 180 | 573 |
| Umidità relativa media (%) | 76,2 | 74,9 | 73,5 | 71,4 | 69,1 | 65,4 | 61,8 | 63,2 | 69,4 | 75,0 | 76,4 | 76,8 | 76,0 | 71,3 | 63,5 | 73,6 | 71,1 |
Fonte: Cima del Litorale barese, su biopuglia.iamb.it. URL consultato il 4 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2006).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Origini e toponimo
[modifica | modifica wikitesto]Le grotte che sorgono numerose nel territorio di Triggiano hanno restituito diverse testimonianze del suo popolamento fin dall'epoca neolitica. Al III secolo a.C. risalgono invece i ritrovamenti, tra i quali spicca la tomba scoperta nel 1902 in contrada San Lorenzo, che fanno ritenere plausibile l'esistenza di un agglomerato urbano di età messapica o peuceta.[5]
Tuttavia, la prima testimonianza scritta del loco risale al 983 d.C., quando l'arcivescovo Pavone concede a Leone, figlio di Argiro, la pieve di San Martino in loco Triviani.[6]. Il nome Trigiano appare in un testamento del 1054.[7], confermando l'esistenza del nucleo abitato in pieno periodo medievale.
Sulle origini del toponimo sono state formulate almeno tre ipotesi, nessuna delle quali è peraltro suffragata da prove documentali definitive:
- Da Traiano: L'ipotesi più popolare lo fa derivare dall'imperatore Traiano, che promosse la realizzazione della via consolare Traiana che attraversava la Puglia (da Benevento a Brindisi), lambendo il territorio triggianese.
- Dal Trivio: Un'altra congettura è che Trivianus stia ad indicare il trivio formato dall'intersezione di Via Ponte, principale asse viaria interna all'abitato, con le attuali Via Carlo Alberto e Via della Marina Vecchia, strade dirette rispettivamente verso Bari e verso la costa. La prevalenza ora dell'una ora dell'altra ipotesi ha determinato per lo stemma comunale l'alternanza fra l'effigie dell'imperatore romano e la stilizzazione di tre strade intersecantesi .
- Dal Fundus Romano: La storiografia recente ritiene più plausibile un'ipotesi onomastica, che attribuirebbe l'origine del toponimo al nome di qualche possidente di epoca romana (forse chiamato Trebius o Trebianus) che aveva ampi fundi (possedimenti terrieri) nella località, secondo l'uso comune di denominare i centri rurali romani.[5]
Età moderna e contemporanea
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1466, la costituzione dell'universitas triggianese sanciva l'ottenimento di una certa autonomia amministrativa da Bari, ufficializzata poi con lo statuto concesso nel 1543 dalla duchessa di Bari, Bari Bona Sforza.
Nel 1557 Bona Sforza donò Triggiano alla famiglia Pappacoda, che la reggerà in qualità di principi fino al 1768. A partire dal XVI secolo fu avviato lo sviluppo di un borgo in muratura, esterno alle mura col fossato che delimitavano il castrum originario. Secondo lo storico locale Battista,[senza fonte] questa, questa rinascita urbanistica avvenne in concomitanza con l'insediamento a Triggiano di una colonia greco-albanese attratta dalle terre che l'universitas concedeva per favorire il popolamento del centro abitato.
Dopo il 1768 il titolo principesco di Triggiano passò prima alla famiglia Filomarino e poi ai Brancaccio, che mantennero il dominio feudale fino all'abolizione della feudalità nel Regno di Napoli (1806).
Un evento significativo del XX secolo fu l'istituzione della frazione costiera di San Giorgio. Tale località, che era storicamente la marina di Triggiano, fu staccata dal comune nel 1934 e annessa, insieme a Torre Pelosa (Torre a Mare), al Comune di Bari nell'ambito dell'espansione territoriale voluta dal regime fascista.
Il 20 novembre 1964, nella zona che tuttora viene identificata come Ex Superga, fu inaugurata una fabbrica dell'azienda torinese Superga, specializzata in calzature e pneumatici. Lo stabilimento rappresentò un momento di grande sviluppo industriale e occupazionale per la città, arrivando a impiegare fino a 900 operai[8] . Tuttavia, l'esperienza industriale si concluse tragicamente con la chiusura dello stabilimento nel 1986[9], lasciando un vuoto economico e sociale nel territorio.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Triggiano sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 26 maggio 1935.[10]
Il gonfalone è un drappo di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
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Chiesa di Santa Maria Veterana
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La Chiesa Matrice di Triggiano, intitolata a Santa Maria Veterana (o Santa Maria della Purificazione), è il principale edificio di culto del paese. L'attuale edificio sorge sui resti di un preesistente edificio di culto medievale, la cui costruzione risale probabilmente alla fine dell'XI secolo, come attestato da un'iscrizione lapidea che menziona il committente, il sacerdote e dialettico Leone. Questa prima chiesa, nonostante l'impianto basilicale a tre navate, si rivelò nel tempo insufficiente per le esigenze della comunità.[12] L'attuale chiesa fu dunque costruita ex-novo tra il 1570 e il 1580 in sostituzione della precedente. Nel 1681 un violento nubifragio la danneggiò gravemente, rendendo necessario un restauro diretto da fra Filino da Molfetta.
A partire dal XIX secolo, la chiesa fu oggetto di importanti ampliamenti e modifiche: nel 1832 venne costruito il cappellone della Madonna di Costantinopoli; tra il 1907 e il 1913, sotto la direzione dell'arciprete Mons. Di Zonno, la pianta dell'edificio fu ribaltata di 180° per renderlo accessibile dal centro del paese. Gli interni furono rimaneggiati con la costruzione del presbiterio e decorati in stile liberty. La facciata cinquecentesca, demolita, fu inglobata nel nuovo transetto, e di essa fu conservato e reimpiegato solo il rosone nella nuova facciata, realizzata in stile eclettico. Il campanile, risalente anch'esso al 1580 e caratterizzato da un'influenza tardo-romanica, è l'unica struttura dell'impianto cinquecentesco rimasta nella sua posizione originaria dopo il ribaltamento del fronte della chiesa.
L'apparato iconografico interno risale prevalentemente al 1746, opera di Nicola De Filippis, allievo del pittore napoletano Paolo De Matteis. I soggetti dei suoi dipinti spaziano da scene bibliche a momenti della vita della Vergine, come la Natività, la Presentazione al Tempio, l'Incoronazione e lo Sposalizio con San Giuseppe. Di particolare pregio è la tela del Cenacolo, realizzata nel 1583 dal pittore fiammingo Gaspar Hovic.[13]
Aree archeologiche
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1982, in seguito a sondaggi e scavi sotto il piano di calpestio dell'attuale chiesa, è stata ritrovata e riportata alla luce l'area pertinente alla chiesa medievale sottostante[5][14], oggi visitabile come Ipogeo della Chiesa Matrice.
Dalla navata sinistra della Chiesa matrice si accede agli ambienti riportati alla luce durante le campagne di scavo susseguitesi tra 1982 e 1986. L'area principale è costituita dall'antica chiesa, costruita intorno all'XI secolo e abbattuta nel XVI secolo per costruire l'attuale edificio, adoperando come fondamenta i muri perimetrali dell'antico tempio. Da un'epigrafe rinvenuta e tuttora esposta in loco si evince che la chiesa, costruita nel 983, era dedicata alla Vergine e a San Giovanni Battista, e che la sua costruzione era stata promossa dal presbitero Leone, definito dialettico e sacerdote, su un terreno concessogli dall'arcivescovo di Bari Pavone[15]. L'edificio aveva pianta basilicale a tre navate, con la centrale provvista di abside; sono presenti brani di affresco risalenti a un periodo successivo (probabilmente XIV secolo) e sepolture a pavimento scavate direttamente nel banco roccioso; alcuni ambienti perimetrali furono inoltre riadattati a sepolcreto per le confraternite che godevano di altari nella chiesa soprastante. Sono stati infine riportati alla luce il sagrato della chiesa medievale, la bocca di un pozzo pubblico e una cisterna, oltre a svariati oggetti d'uso comune (monete, vasellame, strumenti di lavoro) esposti nel percorso di visita[16].
Un segmento distaccato degli scavi archeologici, raggiungibile per tramite di una cappella esterna alla chiesa matrice, introduce in alcuni ambienti rupestri di origine neolitica, adoperati come abitazioni tra III e XVIII secolo e riadattati a scantinati e frantoi, prima di essere definitivamente abbandonati nel XIX secolo. Sono riconoscibili alcune stanze di vita comune e ambienti di servizio come stalle e mangiatoie. Presente infine un tratto lastricato appartenente alla via Traiana. Ambienti simili sono stati rinvenuti agli inizi del XX secolo in un'area periferica del paese[17].
Chiesa di Santa Maria della Croce
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Inaugurata nel 1608 (come da epigrafe dell'architrave del portone centrale), è consacrata alla principale patrona del paese, la Madonna della Croce[12]. La chiesa sorge all'incrocio delle tre vie storiche di Triggiano (da cui l'intitolazione "della croce"), su una preesistente edicola votiva rupestre; da essa proviene l'affresco cinquecentesco (ma probabile rielaborazione di un dipinto più antico) che raffigura la Vergine odegitria coi santi Rocco e Sebastiano.
Agli inizi del XVII secolo, a conclusione di una diatrbiba che vide contrapposto il clero triggianese (il quale aveva come patrona la Vergine di Costantinopoli venerata in chiesa madre) all'universitas locale, la Madonna della Croce fu indicata come principale protettrice della città[18][19]. A questo periodo risale la costruzione della chiesa, che si presenta in stile barocco; nel 1923 fu costruito il campanile a quattro archi, mentre nel 1983 l'affresco originale, collocato nel timpano del portale principale, fu staccato ed esposto all'interno dell'edificio. Al suo posto fu inserita un'altra immagine all'interno di un timpano triangolare in stile neoclassico[20].
L'edificio ha pianta ad aula unica, con quattro altari disposti sui lati e un altare maggiore in marmo; la pala dell'altare maggiore, raffigurante la Vergine in gloria con santi, è attribuita alla scuola di Paolo De Matteis. A destra dell'ingresso è ancora visibile l'edicola votiva originaria, inglobata nell'edificio attuale.
Altri monumenti
[modifica | modifica wikitesto]L'elenco dei monumenti e delle architetture religiose e civili di Triggiano comprende:
Chiese e luoghi di culto
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- Chiesa della Madonna degli Angeli e Convento dei Cappuccini: Il complesso fu eretto nel 1616 come rivelato da un'iscrizione sull'architrave (anche se alcune fonti indicano il 1610 come data di completamento della chiesa, originariamente dedicata a San Francesco). La chiesa fu consacrata ufficialmente nel 1744 dal vescovo Giuseppe Campanile. Nel 1949 i locali del Convento furono ampliati. Nel corso del XVIII secolo la volta della chiesa fu decorata con affreschi da parte di P. Tommaso da Triggiano.

Madonna degli Angeli e convento dei Cappuccini 
Chiesa del Santissimo Crocifisso - Chiesa di San Rocco, intitolata al compatrono di Triggiano. Costruita alla fine del XIX secolo, ospita pregevoli affreschi di metà '900 attribuiti a Samuele Puri di Bolsena.
- Chiesa di San Giuseppe, situata lungo la principale arteria cittadina Corso Vittorio Emanuele.

Chiesa San Giuseppe - Chiesa del Santissimo Crocifisso: Ubicata nell'area dove un tempo sorgeva il vecchio cimitero, conferendole una rilevanza storica.
- Chiesa di San Michele, risalente alla metà del XX secolo.

Chiesa di San Michele - Cappella di Santa Lucia: Edificio di culto di piccole dimensioni, si trova lungo via Ponte nel centro storico, in prossimità della Chiesa di Santa Maria della Croce. Conserva una pregevole pala d'altare risalente al XVII secolo.
- Chiesa di San Giuseppe Moscati, nel quartiere San Lorenzo. Istituita nel 1999, la parrocchia è attualmente ospitata in un edificio provvisorio, in attesa della costruzione della chiesa definitiva.
- Chiesa rupestre di San Martino, di epoca iconoclasta, posta in varie grotte.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Masseria fortificata "Torre Reddito" (o "Villa del Reddito"): Complesso rurale fortificato, talvolta soprannominato "il castello". Risale al XVI secolo (eretta, secondo alcune fonti, nel 1501 per volontà di Isabella d'Aragona) e presenta torri e mura che incorporano precedenti costruzioni medievali. Fu donata e amministrata per secoli dalla famiglia dei Conti Tanzi di Blevio, di origine lombarda, fiduciari della Duchessa di Bari. Sono rilevanti i residui affreschi delle sale al piano nobile e il portale stemmato con motto. Dalla famiglia Tanzi ha preso il nome la cultivar locale di pere, la "Pera Tanzi". La masseria conserva anche al suo interno un ipogeo e una piccola chiesetta.
- Fontana Dell’Acqua, lungo viale Aldo Moro, opera d'arte moderna edificata nel 2006 nella piazza dedicata al Cav. Rocco Lombardi.
Centro comunale polifunzionale e biblioteca comunale (Casa della Cultura "Rocco Dicillo")
[modifica | modifica wikitesto]Il 28 settembre 2018 è stata inaugurata, in via Rocco Dicillo, la sede del Centro comunale polifunzionale, la Casa della Cultura "Rocco Dicillo". All'interno della struttura, che funge da hub culturale per il territorio, è ospitata anche la biblioteca comunale.
La Casa della Cultura è concepita come un polo per diverse attività, inclusi spazi per convegni, attività culturali, aree dedicate all'infanzia e un giardino/cortile.
A partire dal 2019, la sede ospita l'evento annuale dedicato all'artista napoletano Massimo Troisi, noto come "Premio Troisi". La manifestazione è ideata e organizzata da Piero Bagnardi in collaborazione con il gruppo comico de I Comisastri e con il patrocinio dell'amministrazione comunale. Il premio è volto a celebrare e riconoscere personalità distintesi in vari settori artistici e culturali del territorio.

Feste patronali
[modifica | modifica wikitesto]Le celebrazioni patronali a Triggiano si tengono tra agosto e settembre e onorano la Patrona e il Compatrono della città, unendo la devozione popolare a ricche manifestazioni civili.
- Festa compatronale di San Rocco, la terza domenica di agosto, con la giornata della solennità fissata il 16 agosto.
- Festa patronale della Madonna della Croce, la terza domenica di settembre.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[21]

Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Scuole secondarie di II grado
[modifica | modifica wikitesto]Hanno sede a Triggiano:
- I Licei "Cartesio", indirizzi Classico, Linguistico, Scientifico, Scienze Applicate. L'Istituto nasce nel 1975 quale sezione staccata del Liceo Scientifico "Fermi" di Bari, per diventare autonomo nell'anno scolastico 1988/89.

- L'Istituto Tecnico Economico e Tecnologico "de Viti de Marco", indirizzi Amministrazione Finanza e Marketing, Sistemi Informativi Aziendali (dall'anno scolastico 2022/23 anche con percorso sperimentale quadriennale), Turismo (dall'anno scolastico 2024/25 anche con percorso sperimentale quadriennale), Biotecnologie Sanitarie (dall'anno scolastico 2022/23) e Biotecnologie ambientali (quest'ultimo nella sede associata di Valenzano). Viene istituito nell'anno scolastico 1991/92.
- La sede associata di Triggiano dell'Istituto Professionale "Perotti" di Bari, indirizzo SocioSanitario.
Scuole secondarie di I grado
[modifica | modifica wikitesto]- Scuola secondaria De Amicis con alcune sezioni a indirizzo musicale e Dizonno anch'essa con sezioni a indirizzo musicale
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]I collegamenti principali sono rappresentati dalla Strada Statale 100 e dalla provinciale 240 (già strada statale 634 delle Grotte Orientali) che si distacca proprio dalla SS 100.
Ferrovie
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La stazione di Triggiano è un punto nevralgico lungo la Linea 1 delle Ferrovie del Sud Est (FSE), che collega Bari a Putignano.
Nel luglio 2019 iniziano i lavori di interramento della stazione ferroviaria (insieme a quella di Capurso), di elettrificazione e raddoppio della linea stessa nella tratta tra Mungivacca e Noicattaro.[22] Le stazioni dovrebbero essere riaperte al servizio passeggeri nel 2026.[23] Durante la chiusura e i lavori, i servizi ferroviari sono stati sospesi. Attualmente sono disponibili servizi sostitutivi espletati con autobus di Ferrovie del Sud Est, con fermate situate presso l'ex Isola Ecologica sulla complanare della SS 100. Tali servizi garantiscono il collegamento con Bari Centrale e Putignano.
È prevista la costruzione di una nuova fermata ferroviaria da parte di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), vicino al centro commerciale BariBlu. Questa fermata rientra nel grande progetto della Linea Ferroviaria ad Alta Velocità/Alta Capacità (AV/AC) Napoli - Bari, specificatamente nell'ambito della nuova variante che collegherà Bari Centrale a Bari Torre a Mare[24].
Autolinee
[modifica | modifica wikitesto]Dal 2015 e fino al dicembre 2021, la mobilità urbana era garantita nell'ambito del progetto Cuts (Clean Urban Transport Systems).[25]
La mobilità extraurbana è garantita dalla rete di autobus delle Ferrovie del Sud Est di carattere regionale che la collegano a Bari, Cellamare, Casamassima, Capurso, Noicattaro, Rutigliano, Conversano, Castellana Grotte, Putignano e Valenzano.
Inoltre, Sita Sud prevede dei collegamenti tra Triggiano, Bari, il quartiere barese di Torre a Mare e Mola di Bari.
Piste ciclabili
[modifica | modifica wikitesto]Nella città sono presenti diverse piste ciclabili, in particolare nei quartieri San Lorenzo e Casalino.
Più nel dettaglio, una pista ciclabile è presente su Viale Antonio Gramsci, prosegue su Via Tommaso Fiore e Via Pietro Nenni e termina in Viale Pietro Mennea; inoltre, una percorso ciclopedonale collega la fermata dei bus sostitutivi FSE a Via Vitangelo Dattoli, prosegue su Via Giuseppe Colucci e termina nei pressi dell'abbandonato Park and Ride di Triggiano: proseguirà, in futuro, sull'ex tracciato ferroviario fino a Capurso.[26]
Infine, nell'ambito del progetto Greenway, è stata finanziata la realizzazione di due piste ciclabili, per senso di marcia, su parte di Viale Aldo Moro.[27]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
| Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
|---|---|---|---|---|---|
| 1 marzo 1989 | 27 febbraio 1991 | Francesco Denicolò | Democrazia Cristiana | Sindaco | [28] |
| 27 febbraio 1991 | 26 luglio 1991 | Giovanni Campobasso | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [28] |
| 26 luglio 1991 | 5 novembre 1991 | Vito D'Alesio | Democrazia Cristiana | Sindaco | [28] |
| 3 gennaio 1992 | 2 dicembre 1992 | Nicola Pompilio | Democrazia Cristiana | Sindaco | [28] |
| 2 dicembre 1992 | 8 luglio 1993 | Alfonso Magnatta | Commissario prefettizio | [28] | |
| 8 luglio 1993 | 28 aprile 1997 | Vitangelo Dattoli | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [28] |
| 28 aprile 1997 | 28 maggio 2001 | Vitangelo Dattoli | L'Ulivo | Sindaco | [28] |
| 28 maggio 2001 | 20 ottobre 2005 | Francesco Denicolò | Alleanza Nazionale | Sindaco | [28] |
| 20 ottobre 2005 | 30 maggio 2006 | Carlomaria Latorre | Commissario prefettizio | [28] | |
| 30 maggio 2006 | 20 maggio 2011 | Michele Cassano | Democratici di Sinistra | Sindaco | [28] |
| 20 maggio 2011 | 12 giugno 2016 | Vincenzo Denicolò | Partito Democratico | Sindaco | [28] |
| 12 giugno 2016 | 11 ottobre 2021 | Antonio Donatelli | Indipendente di centro-sinistra | Sindaco | [28] |
| 11 ottobre 2021 | 11 aprile 2024 | Antonio Donatelli | Indipendente di centro-sinistra | Sindaco | [28] |
| 11 aprile 2024 | 12 giugno 2025 | Giuseppina Ferri | Commissario prefettizio | [28] | |
| 12 giugno 2025 | in carica | Giuseppe Toscano | Movimento 5 Stelle | Sindaco | [28] |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Sport
[modifica | modifica wikitesto]Negli sport di squadra, sono praticati vari sport a livello agonistico.
Pallavolo
[modifica | modifica wikitesto]Il volley maschile e femminile con l'A.S.D. Trivianum, con la squadra maschile che disputa il campionato di Serie C e la squadra femminile che disputa la Seconda Divisione. Inoltre partecipa ai campionati giovanili. In passato era attiva l'Associazione U.S.D. Fides Triggiano.
Calcio
[modifica | modifica wikitesto]Il calcio con l'A.S.D. Triggiano Calcio che milita in Prima Categoria e l'Associazione Arcobaleno Triggiano che milita in Seconda Categoria ed è attiva anche a livello giovanile. In passato sono state attive l'Associazione Sportiva Dilettantistica Calcistica Triggiano, l'A.S.D. A.C. Triggiano e l'A.S.D. Eagles Triggiano.
Pattinaggio artistico a rotelle
[modifica | modifica wikitesto]Il pattinaggio artistico a rotelle con l'A.S.D. Trivianum.
Impianti sportivi
[modifica | modifica wikitesto]L'Associazione Arcobaleno Triggiano disputa le sue gare casalinghe nello stadio comunale "Principe di Piemonte". L'A.S.D. Triggiano Calcio, invece, dopo aver dovuto giocare, per cause mai specificate dai gestori, allo stadio di Capurso, dalla stagione 2025/26 gioca invece i propri match nello stadio Principe di Piemonte.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Legge n. 17 dell'11 gennaio 1934 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 20 del 25 gennaio 1934 parte prima (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2016).)
- ^ a b c Triggiano, su lnx.tmland.it. URL consultato il 5 aprile 2024 (archiviato il 27 settembre 2023).
- ^ Codice Diplomatico Barese, vol. I
- ^ Chartularium Cupersanense.
- ^ Superga, storia di un miracolo triggianese, su cronache triggianesi, 4 febbraio 2018. URL consultato il 31 dicembre 2023.
- ^ Allegato al resoconto della seduta del 19 gennaio 1987 - Risposte scritte ad interrogazioni (PDF), su Camera dei Deputati, p. 9514.
- ^ Triggiano, decreto 1935-05-26 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Bozzetto dello stemma del Comune di Triggiano, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 26 settembre 2024.
- ^ a b Sito web ufficiale del comune di Triggiano.
- ^ Dai bizantini al 900, mille anni di storia concentrati in un luogo: la Chiesa Matrice di Triggiano, su Barinedita. URL consultato il 21 febbraio 2025.
- ^ Tour virtuale. del complesso ipogeico, oggi visitabili.
- ^ https://www.scaffaleweb.it/pubblicato-a/triggiano.html
- ^ https://www.barinedita.it/reportage/n5307-dai-bizantini-al-900-mille-anni-di-storia-concentrati-in-un-luogo--la-chiesa-matrice-di-triggiano
- ^ https://www.comune.triggiano.ba.it/vivere-il-comune/luoghi/lama-san-giorgio/
- ^ TRIVIANUM: Memorie Storiche del Comune di Triggiano, V. Roppo, Bari 1924
- ^ Storia di Triggiano, P. Daniele da Triggiano, Oria 1946
- ^ https://www.comune.triggiano.ba.it/vivere-il-comune/luoghi/santa-maria-della-croce-2/
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ FSE, anello ferroviario Bari: interramento tratta Triggiano - Capurso, elettrificazione e rinnovo binari, chiude la linea 1 (via Conversano) - Altre società - FSNews, su fsnews.it. URL consultato l'11 agosto 2019.
- ^ Ferrovie del Sud Est, lo strano caso di Capurso e Triggiano: lavori in corso da anni, per ora stazioni fantasma, su Corriere della Sera, 1º agosto 2023. URL consultato il 31 dicembre 2023.
- ^ Sito web FS della tratta AV/AC Napoli - Bari.
- ^ Triggiano, stop al servizio bus cittadino: mezzi giunti a fine vita.
- ^ Triggiano: luci e ombre sulla nuova pista ciclopedonale del quartiere Casalino.
- ^ CORSO VITTORIO EMANUELE DIVENTERÀ IL «SALOTTO VERDE» DELLA NOSTRA CITTÀ GRAZIE AL PROGETTO «GREENWAY» FINANZIATO CON QUASI 4 MILIONI DI EURO.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o http://amministratori.interno.it/
- ^ Gemellaggi - Comune di Triggiano, su comune.triggiano.ba.it. URL consultato il 30 maggio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vincenzo Roppo, Trivianum - Memorie Storiche del Comune di Triggiano, Bari, 1924
- Daniele da Triggiano, Storia di Triggiano, Oria, 1946
- Pasquale Battista, Triggiano al tramonto del X secolo (sulle origini), Bari, 1983
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.triggiano.ba.it.
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