Casamassima

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Casamassima
comune
Casamassima – Stemma
Casamassima – Bandiera
Casamassima – Veduta
Casamassima – Veduta
Via Paliodoro, il paese azzurro
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Città metropolitana Bari
Amministrazione
SindacoGiuseppe Nitti (liste civiche di centro-sinistra) dal 24-6-2018
Territorio
Coordinate40°57′N 16°55′E / 40.95°N 16.916667°E40.95; 16.916667 (Casamassima)
Altitudine223 m s.l.m.
Superficie78,43 km²
Abitanti19 376[1] (31-8-2022)
Densità247,05 ab./km²
Comuni confinantiAcquaviva delle Fonti, Adelfia, Capurso, Cellamare, Noicattaro, Rutigliano, Sammichele di Bari, Turi, Valenzano
Altre informazioni
Cod. postale70010
Prefisso080
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT072015
Cod. catastaleB923
TargaBA
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 648 GG[3]
Nome abitanticasamassimesi
Patronosan Rocco
Giorno festivoseconda domenica di settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Casamassima
Casamassima
Casamassima – Mappa
Casamassima – Mappa
Posizione del comune di Casamassima all'interno della città metropolitana di Bari
Sito istituzionale

Casamassima è un comune italiano di 19 376 abitanti della città metropolitana di Bari in Puglia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Casamassima si trova ai piedi delle Murge con un'altitudine media di 230 metri. Il punto più alto del comune si trova presso la zona, in dialetto casamassimese, della "Vì d Caldaral" mentre quella più bassa è la zona nei pressi di via Conversano e quella adiacente alla zona commerciale. Il territorio è caratterizzato da terreni molto fertili e dalla presenza di Lama San Giorgio che scorre presso il Bosco di Marced. Casamassima confina con i comuni di Turi, Adelfia, Sammichele di Bari, Acquaviva delle Fonti, Noicattaro, Valenzano, Capurso, Cellamare e Rutigliano

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo fu forse fondato da Quinto Fabio Massimo detto il Temporeggiatore durante le guerre puniche ma rimane comunque molto probabile si trattasse di un generale appartenente alla famiglia romana Massimi. Il suo nucleo primitivo fu quindi romano ed il nome deriverebbe da questa sua origine: un accampamento dei Massimo. Potrebbe anche significare casa più grande.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalla fondazione al medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Fondata in epoca romana, il più antico documento ufficiale che riguarda Casamassima pervenutoci è di poco successivo ai placiti cassinesi, che sono datati tra il 960 e il 963. Riguarda un morgengabio, che secondo l'antica usanza longobarda precisava la parte dei beni che il marito donava alla propria sposa il giorno dopo la prima notte di nozze.

Morgengabio di Casamassima.

Nel 962, in Casamassima, Sikeprando ed Eregarda, coniugi, vendono a Kalolohanne un pezzo di vigneto pel prezzo di cinque soldi costantini, la donna cum consensu e voluntate di suo fratello Garzanito e del parente Kolahure vende la quarta parte del suo morgincap.

Il documento, conservato nell'archivio della Cattedrale di San Sabino, a Bari, è una delle poche tracce esistenti che attesti la presenza di Casamassima come comunità ben organizzata alla fine del X secolo.

Casamassima visse per secoli sotto molte signorie pugliesi, costantemente alle dipendenze dei feudi di paesi confinanti come Conversano e Acquaviva delle Fonti, per poi accrescere la sua importanza. Testimonianza di questo periodo è il castello presente nel centro storico di Casamassima.

Il borgo antico è medievale, sviluppatosi a partire dal VIII secolo attorno ad una torre normanna che si è poi ampliata, trasformandosi in un castello.

Attacco di Luigi il Grande[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1347 Luigi I il Grande, re d'Ungheria, in seguito all'uccisione del fratello Andrea (avvenuta il 18 settembre 1345 ad Aversa) consorte della regina di Napoli Giovanna I, scese a Napoli con un forte esercito. Giovanna I, malgrado il sostegno di Papa Clemente VI, da Napoli fuggì in Provenza. In provincia di Bari il maggior sostenitore della regina Giovanna fu Pipino, conte palatino di Altamura, ma non ebbe successo contro l'esercito ungherese che conquistò tutti i territori dove arrivava. Bari, Palo del Colle e Corato opposero una forte resistenza a Luigi I mentre Rutigliano e Casamassima iniziarono ad organizzarsi pure loro per opporsi.

Rutigliano però dopo un'iniziale resistenza si arrese, e fu quindi attaccata Casamassima. Questa, confidando nella struttura fortificata del campanile, si preparò all'attacco degli assalitori. Vennero protette le donne, assieme ai bambini, portandole nella chiesa maggiore assieme alle suppellettili ed agli oggetti preziosi, e gli uomini si preparano alla battaglia. Luigi I fece requisire tutto il bestiame che non era stato portato tra le mura ed iniziò l'assalto. Le truppe addestrate ebbero la meglio sui difensori, uccidendo, rubando e incendiando ogni cosa. Dopo un'iniziale resistenza anche l'edificio della chiesa venne espugnato ("fu il diavolo che, maestro qual egli è di tutte le maligne intraprese, suggerì a taluni Lombardi di spedire distaccamenti nel bosco dei dintorni per raccogliere legna, fascine e stoppie e portarli in paese accatastandole sotto la chiesa."[5]).

Le fiamme avvolsero il campanile per due giorni e due notti e le sue pietre, sotto l'effetto del calore, cominciarono a sbriciolarsi. Tutto crollò trasformando la zona in una montagna di macerie e di uomini.

Dal XVI al XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1609 il feudo, prima appartenuto alla famiglia Acquaviva, venne acquistato dalla famiglia portoghese di origini ebraiche dei Vaaz.[6]

Nel 1658 a Bari si ebbe una epidemia di peste, probabilmente portata dai marinai di una nave arrivata nel porto, e in breve tempo oltre 20.000 abitanti del capoluogo vennero contagiati e morirono. Il duca Odoardo Vaaz[6], a Casamassima, ordinò con un'ordinanza la tinteggiatura del caseggiato, dei monumenti e delle chiese aggiungendo il colore azzurro alla calce viva, probabilmente solfato di rame. La peste fu così allontanata dal paese e in seguito venne edificata una chiesetta, dedicata alla Madonna di Costantinopoli, in segno di ringraziamento e per onorare un voto del duca.

Nel 1667 venne poi ceduto alla famiglia napoletana dei D'Aponte.[6]

Chiasso Bongustai, il Paese Azzurro

Il paese azzurro[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla verità storica che riguardava l'epidemia di peste si sovrapposero leggende, ed una di queste narra come il borgo antico diventò tutto azzurro solo dopo aver superato il pericolo del contagio e per onorare il voto fatto dal signore di Casamassima Michele Vaaz alla Madonna, che aveva preservato il borgo dall'epidemia mortale che si era diffusa in tutto il territorio. Per riconoscenza il duca Vaaz avrebbe ordinato di dipingere il caseggiato a calce viva aggiungendo il colore azzurro del manto della Madonna, oggi raffigurata sotto l'arco di via Santa Chiara.[7]

Dal XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni 60 il pittore milanese Vittorio Viviani vedendo Casamassima rimase colpito dalla sua caratteristica unica e iniziò a dipingere utilizzando il borgo come ambientazione per le sue tele e definì Casamassima "Il Paese Azzurro". Le stratificazioni di calce azzurra sugli edifici antichi testimoniano il passato unico del paese, che a differenza dei tipici centri abitati pugliesi bianchi mostre le tonalità cromatiche dell'azzurro.[8]

Fino agli anni ottanta, il comune ebbe principalmente vocazione agricola poi seguì un periodo di nuova urbanizzazione ed iniziò il recupero del centro storico.

La cittadina è oggi identificata anche con l'appellativo di paese azzurro[9] ed aderisce al club dei Borghi Autentici d'Italia.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Via Paliodoro
Monastero di Santa Chiara.

Il monastero è il più imponente edificio del centro storico e fu fondato nel 1573 da Antonio Acquaviva d'Aragona con denaro della sorella Donna Dorotea. Costruito come orfanotrofio, un secolo dopo (1600) diventa Monastero delle Clarisse. Nel corso degli anni ha subito varie modifiche e trasformazioni: dopo l'Unità d'Italia fu soppresso e adibito, nel tempo, a carcere, scuola, cine-teatro e abitazione. Il prospetto su via Scesciola presenta un bugnato a piano terra, un lungo belvedere di coronamento con le grate in ferro. All'interno del chiostro si possono osservare due lati con archi su pilastri a bugne e al centro una cisterna sopraelevata.

Chiesa Matrice di Santa Croce

Edificata su di un'altra dei secoli XII-XIII, ha una struttura muraria a conci levigati e regolari. Addossato alla chiesa troviamo il campanile in conci di pietra regolari, di due piani diviso da cornici ornate. Il primo piano ha bifore con archetti girati sui capitelli, inclusi in un arco superiore posato su mensole. Al secondo piano vi è un loggiato con parapetto forato a scacchiera. È costituita internamente da tre ampie navate con cappelle, in cui, tra le tante opere di notevole interesse, vi sono una fonte battesimale del 1200 e la statua di San Rocco, protettore della città.

Complesso delle Monacelle.

Frutto di un adattamento di un ex-palazzo appartenente ad un'importante famiglia del luogo: la famiglia De Bellis. L'ultimo proprietario, Don Domenico Console, acquistò il palazzo e lo fece diventare un orfanotrofio dove fu data educazione civile e religiosa a giovani fanciulle. All'interno dell'orfanotrofio fu istituito un Conservatorio musicale femminile, uno dei più importanti della provincia e molto apprezzato dal Regno di Napoli. Dopo l'unità d'Italia fu adibito a caserma di Carabinieri, albergo e a scuola elementare, compromettendo l'originale tessuto dell'immobile. Viene usato come sede di alcuni uffici comunali e di una ricca biblioteca con aule studio, aule informatiche, un dotato auditorium e una pinacoteca appartenente alla Fondazione Don Sante Montanaro, oltre alla presenza dell'eco-museo del SAC Pecutezia.

Palazzo Monacelle, sede della biblioteca comunale ed ex palazzo De Bellis. Ingresso da via Roma.
Palazzo Monacelle. Ingresso dal Borgo Antico
Auditorium dell'Addolorata.

Ex chiesa del 1800 in stile barocco, costruita da don Domenico Console ed annessa al Conservatorio delle Monacelle. Oggi è un auditorium molto frequentato per convegni, presentazioni e concerti. Ha un bellissimo campanile con cuspide a cipolla.

Auditorium Chiesa dell'Addolorata
Chiesa del Purgatorio.

Edificio di stile barocco, con un imponente campanile, edificato tra il 1722 e il 1758 nella centralissima piazza Aldo Moro. È sopra elevata rispetto al piano stradale e presenta un ampio sagrato, è ad un'unica navata con numerose cappelle all'interno. Ospita la Confraternita del Purgatorio e la statua della Madonna del Carmine, patrona della città.

Abbazia di San Lorenzo

In tutta la Puglia, durante i secoli X e XI sorsero alcune abbazie di monaci, una delle quali fu quella di San Lorenzo a Casamassima. Dai documenti che si conservano nell'archivio della Basilica di San Nicola di Bari si evince che il piccolo convento ebbe origine prima del 984 d.C. come centro benedettino. Purtroppo oggi resta solo la chiesa, ubicata a circa 2500 metri da Casamassima, sulla via per Turi, in una caratteristica lama.

Rappresenta un pregevole esempio di architettura sacra rurale con affreschi. La costruzione è a grossi conci di pietra e la copertura è costituita da un tetto a doppia falda con tegole di terracotta. La facciata principale presenta una piccola porta con stipiti sagomati sulle quali sporge un protiro con una nicchia e un campaniletto a vela.

Nella parte posteriore sorge una piccola abside semicircolare che crea un'alternanza ritmica di volumi, con un'altra più sporgente sulla sinistra. La volta interna è a botte.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Porta Orologio

Porta Orologio, in Piazza Aldo Moro, è il principale accesso al Borgo. Una volta era costituita dalla sola parte inferiore denominata Porta dei Molini, perché conduceva ai mulini del Duca.

Nel 1841 fu ampliata su progetto dell'architetto Angelo Michele Pesce con la costruzione della torre con l'orologio, sormontata da un tempietto a colonnine doriche. Sotto l'arco un affresco settecentesco della Madonna del Soccorso.

Nella stessa piazza si trovano anche la chiesa del Purgatorio, una delle chiese più importanti del paese insieme alla chiesa madre (che si trova invece in pieno centro storico) e un monumento alla Vittoria. Nel centro storico, oltre alla già citata chiesa Madre, c'è il "castello" (in realtà un palazzo nobiliare), l'ex orfanotrofio Addolorata (detto anche Monacelle), l'ex convento di Santa Chiara. Altro luogo degno di nota di Casamassima è il cimitero militare polacco di Casamassima, visibile dalla S.S.100 Bari-Taranto.

Palazzo Amenduni

Il palazzo si trova nei pressi di via Castello e rappresenta uno dei più grandi, imponenti ed importanti palazzi del borgo antico di Casamassima. È un edificio seicentesco, simile ad un fortilizio, con una piccola terrazza che affaccia su via Castello ed una più lunga sul prospetto posteriore con un ampio giardino. Il portale principale è sovrastato da un balcone (più specificatamente un mugnano) settecentesco, sulla chiave dell'arco vi + lo stemma della famiglia di nobili Amenduni.

Palazzo Ducale Vaaz

È una delle attrattive più importanti del borgo, anch'esso testimone delle "tracce d'azzurro" sulle facciate, che conserva tutt'oggi l'impianto originario. Edificato nel 1100, è stata un'antica dimora padronale, residenza dei feudatari Vaaz, famiglia ebrea di origine portoghese. Durante gli anni, fino al 1800, risiedettero gli Acquaviva d'Aragona, i De Ponte e i Caracciolo. L'accesso è caratterizzato da un prezioso e raffinato portale cinquecentesco, con il tradizionale bugnato a punta di diamante del XVI secolo d’ispirazione spagnola.

Palazzo Monacelle

Situato nell'attuale via Roma, ex Palazzo De Bellis. Venne adattato a Convento Monacelle quando l'ultimo proprietario lo donò all'Orfanotrofio dell'Addolorata. Il nome "Monacelle" deriva dall'abbigliamento delle giovani donne disagiate che qui furono accolte ed ospitate per toglierle dalle strade.

Arco delle Ombre

Secondo una leggenda antica l'arco era dimora di fantasmi, che transitavano ininterrottamente al suo interno. Tale credenza deriva dal fatto che, quando ancora non vi era la pubblica illuminazione e si transitava con i lumi e le candele, osservando l'arco da lontano, le ombre delle sagome di chi vi transitava dava l'impressione della presenza di fantasmi. L'arco delle ombre è oggi uno degli unici monumenti ancora ricoperti d'azzurro.

Arco delle Ombre
Casamassima, tracce di azzurro
Arco Madonna di Costantinopoli

Sotto l’arco in via Santa Chiara appare l’affresco seicentesco della Madonna di Costantinopoli, al cui mantello si è ispirato il Duca Vaaz per dipingere il borgo di azzurro, quale voto per aver salvaguardato il popolo dalla peste. Da qui si è vicini all'antico rione Scesciola.

Rione Scesciola

Particolarissimo rione, dall’affascinante nome arabo "Shawash’ala" (labirinto) e dove l’azzurro comincia a trapelare dai muri con le sue suggestive stratificazioni. È un rione di piccole case contadine caratterizzate da un locale a piano terra (sottano), un locale al piano rialzato (soprano) e raggiungibile da una scala esterna in pietra, detta vignale. Ai lati dell’unica finestra vi troviamo delle mensole a sbalzo per sostenere un’asse di legno per essiccare fichi o altro.

Casamassima, Il Paese Azzurro
Via Scesciola
Via Paliodoro e Chiasso Bongustai

Via Paliodoro e Chiasso Bongustai sono gli scorci più amati e più fotografati del paese azzurro. Via Paliodoro è la strada più azzurra del borgo con le numerose case contadine in gran parte ristrutturate ed abbellite da fiori e oggetti della tradizione. Numerose targhe indicano un riconoscimento al miglior recupero da parte della Pro Loco. Scendendo per la caratteristica via Sacramento, ci inoltriamo in Chiasso Bongustai: un chiasso tra i più suggestivi, in cui vi era l’antico forno del Duca. Oggi è tutto dipinto di celeste e tale colorazione rende il luogo particolarmente attrattivo.[7]

Casa del poeta Nazariantz.

Hrand Nazariantz è un poeta armeno vissuto a Casamassima.[11]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Cimitero militare polacco di Casamassima "Korpusu"

Lo stesso argomento in dettaglio: Cimitero militare polacco di Casamassima.

Nei pressi della Strada statale 100 si erge il cimitero militare polacco, luogo di sepoltura di 429 soldati polacchi caduti nella seconda guerra mondiale o deceduti all'interno del più grande complesso sanitario polacco di tutto il Meridione che il 2º Corpo Militare stabilì nel centro di Casamassima.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Bosco di Marcedd[modifica | modifica wikitesto]

Il bosco di Marcedd (o bosco di Marcello) è la più grande area verde del paese; è ricco di elementi paesaggistici e di percorsi naturalistici e cicloturistici unici.[12] Si trova a circa tre chilometri a sud-est del centro abitato, nelle vicinanze della masseria Uaciduzzo-Paglia Arsa e nell'alveo di Lama San Giorgio. Parzialmente condiviso con il comune di Sammichele di Bari.

L'area anticamente era il letto di un fiume che partiva dal monte Sannace di Gioia del Colle ed è caratterizzata dalla presenza di macchia bassa e rada, con gruppi di essenze per lo più arbustive: il lentisco, la fillirea e la calicotome spinosa, cui si associano la quercia coccifera, l'olivastro, l'osiride, l'asparago, il tè siciliano, il cisto di Montpellier e il perastro. Raramente è possibile trovare degli esemplari di fragno e roverella.

Molto più ricchi di specie sono i percorsi sub steppici del bosco e caratterizzati per lo più dalla presenza di graminacee, annuali e perenni, di diverse specie. Tra le graminacee si ricorda la Stipa austroitalica, specie considerata prioritaria dalla Direttiva Habitat dell'Unione Europea. Il bosco di Marcedd rientra in un progetto per la realizzazione di una riserva naturale regionale.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gli stranieri residenti a Casamassima al 31 dicembre 2019 erano 729, pari al 2,03% della popolazione complessiva. Le comunità più numerose sono:[14]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Pentolaccia casamassimese

Nel 1977 durante una festa carnascialesca una pentolaccia fu la protagonista della manifestazione e dalla successiva edizione un gruppo di artisti fece nascere la prima associazione casamassimese di carristi e di artisti della cartapesta: l'associazione U Car. La Pentolaccia cominciò ed essere conosciuta a livello regionale grazie alle sfilate di carri allegorici, alle esibizioni di scuole di danza, gruppi mascherati e ospiti speciali nel primo weekend di Quaresima. La manifestazione è insignita dal 2012 della Medaglia dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e dal 2016 fa parte dei Carnevali Storici del Ministero per i beni e le attività culturali.

Pentolaccia casamassimese
Corteo Storico Corrado IV di Svevia

L'evento si svolge solitamente nella seconda domenica di ottobre e rievoca un episodio storico realmente avvenuto nell’aprile del 1252, documentato da una pergamena originale conservata nell’Archivio Storico della Biblioteca di Bari. Corrado IV di Svevia, figlio ed erede legittimo dell’Imperatore Federico II di Svevia, attraversò la terra di Casamassima e restituì il feudo a Roberto da Casamaxima, al cui padre Giovanni era stato tolto da Federico II. Alla rievocazione storica prendono parte quattrocento figuranti con abiti medievali che sono accompagnati da artisti di strada, sbandieratori, musici, danzatrici, mangiafuoco, cavalieri, giocolieri e teatranti. L'evento si svolge sotto gli auspici della Presidenza della Repubblica, dei Consolati Onorari a Bari della Repubblica Federale di Germania e del Regno del Belgio, fregiandosi di due medaglie del Presidente della Repubblica Italiana.

Festività[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Due circoli didattici, due scuola secondaria di primo grado e un istituto superiore intitolato al poeta armeno Hrand Nazariantz.

Università[modifica | modifica wikitesto]

Presso il Baricentro è ubicata la sede centrale dell'università LUM - Libera Università Mediterranea.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Casamassima vantava di uno spazio culturale degno di nota, l'ex Cinema Teatro Augusto, abbattuto per costruire nuove abitazioni. Le opere e le rassegne teatrali sono organizzate dalla locale associazione teatrale "ACCA (Associazione Culturale Casamassimese Apulia)" e messe in scena presso il Laboratorio Urbano "Officine UFO", situato in via Amendola all'interno dell'ex-pretura.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

A Casamassima sono stati girati film, fiction e cortometraggi:

San Rocco e il suo mantello d'argento

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

La Madonna del Carmine vista da Porta Orologio, con alle spalle la Chiesa del Purgatorio

Casamassima ha due patroni: Nostra Signora del Monte Carmelo, che si festeggia l'ultima domenica di luglio, e san Rocco, che si festeggia la seconda domenica di settembre. La statua del santo viene portata in processione con un ricco mantello di argento donato dai casamassimesi emigrati e ricoperto di gioielli in oro, donati di anno in anno dai devoti per grazia richiesta o ricevuta. Coincidendo la festa con i giorni iniziali dell'anno scolastico, c'è un detto che recita: "A san Rocco lascia la palla e prendi il fiocco", riferito a come si debba lasciare i giochi (simboleggiati dalla palla), per rimettersi il fiocco (tipico dei grembiuli scolastici del XX secolo).

Altra tradizione locale è quella delle pupe della quarantana (sette bambole: Anna, Pagano, Rebecca, Susanna, Lazzaro, Palma e Pasqua). Queste sono esposte all'inizio della quaresima poi, ogni domenica di Quaresima, ne viene tolta una fino alla Pasqua.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della città metropolitana di Bari.

Il centro abitato è raggiungibile agilmente tramite le principali direttrici Bari- Taranto ovvero:

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è collegato al resto della Puglia tramite la linea ferroviaria delle Ferrovie del Sud Est.

La Stazione di Casamassima è posta sulla tratta "Bari-Putignano (via Casamassima)" delle Ferrovie del Sud Est e collega il paese con il capoluogo di Regione e altri comuni limitrofi con treni ogni ora.

Autobus[modifica | modifica wikitesto]

È collegata anche con un servizio autobus delle stesse Ferrovie del Sud Est, delle autolinee Miccolis, autolinee Mastrorocco e Sabato Viaggi.

Inoltre è collegata anche con città europee tramite le autolinee Marino e con le altre regioni con le autolinee Marozzi e GBS.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 ottobre 1988 1º dicembre 1989 Romano Franco Bardoscia Democrazia Cristiana Sindaco [15]
1º dicembre 1989 8 giugno 1993 Domenico Antonio Orofino Democrazia Cristiana Sindaco [15]
8 giugno 1993 28 aprile 1997 Maria Paola Susca Bonerba Pierini - Sindaco [15]
28 giugno 1997 14 maggio 2001 Maria Paola Susca Bonerba Pierini sinistra Sindaco [15]
14 maggio 2001 7 ottobre 2002 Giuseppe Emilio Carelli centro-destra Sindaco [15]
18 novembre 2002 27 maggio 2003 Rosa Maria Padovano Comm. straordinario [15]
10 giugno 2003 13 aprile 2008 Domenico Vito De Tommaso centro-sinistra Sindaco [15]
29 aprile 2008 30 novembre 2010 Domenico Vito De Tommaso centro-sinistra Sindaco [15]
30 dicembre 2010 17 giugno 2011 Cinzia Carreri Comm. straordinario [15]
31 maggio 2011 12 settembre 2014 Domenico Birardi La Puglia prima di tutto, UDC, PDL, Nuovo PSI,
Movimento politico Schittulli, Libertà e Autonomia Noi Sud - altri
Sindaco [15]
12 settembre 2014 16 giugno 2015 Alfonso Magnatta Comm. straordinario [15]
16 giugno 2015 31 luglio 2017 Vito Cessa Realtà Italia, lista civica Vito Cessa per Casamassima,
SEL, lista civica Libera Casamassima, PD
Sindaco [15]
1º agosto 2017 24 giugno 2018 Aldo Aldi Comm. straordinario [15]
24 giugno 2018 in carica Giuseppe Nitti Liste civiche Sindaco [15]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra calcistica del paese ha sempre militato in campionati di livello dilettantistico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ La storia di Casamassima, su comune.casamassima.ba.it, Comune di Casamassima, 8 Ottobre 2013. URL consultato il 21 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2019).
  5. ^ Pietro Gioja, Conferenze istoriche sull'origine e su i progressi del comune di Noci in terra di Bari, 1839.
  6. ^ a b c Vaaz, famiglia, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 23 agosto 2019.
  7. ^ a b Giampaolo Montanaro, Casamassima: il paese azzurro, Levante, 2001, p. 88.
  8. ^ PAESE AZZURRO - BORGO ANTICO CASAMASSIMA, BARI, su fondoambiente.it, Fondo Ambiente Italiano. URL consultato il 23 agosto 2019.
  9. ^ Natale Cassano, In Puglia c'è una città blu come quelle di India e Marocco: un'architetta svela il filo che le lega, in la Repubblica, 13 giugno 2019. URL consultato il 21 agosto 2019.
    «... se il comune nel Barese viene spesso definito 'Paese azzurro', per le altre tre città nelle guide si trova il termine 'Blue city' (città blu)»
  10. ^ Casamassima Borgo Autentico d'Italia, su borghiautenticiditalia.it.
  11. ^ HRAND NAZARIANTZ a CASAMASSIMA, su centrostudihrandnazariantz.blogspot.com.
  12. ^ NaturalMete - itinerari cicloturistici nel sud-est barese, su naturalmete.it. URL consultato il 7 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2020).
  13. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ Residenti stranieri: popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2019, su demo.istat.it, ISTAT.
  15. ^ a b c d e f g h i j k l m n http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giampaolo Montanaro, Casamassima: il paese azzurro: guida turistica, Bari, Levante, 2001, OCLC 955739734.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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