Tancredi Saletta
Tancredi Saletta | |
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Comandante di Massaua | |
Durata mandato | 5 febbraio 1885 - 14 novembre 1885 18 marzo 1887 - 10 novembre 1887 |
Predecessore | Alessandro Caimi Carlo Genè |
Successore | Carlo Genè Alessandro Asinari di San Marzano |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 11 novembre 1900 – ? |
Legislatura | dalla XXI |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Accademia militare |
Professione | Militare |
Tancredi Saletta | |
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Nascita | Torino, 27 giugno 1840 |
Morte | Roma, 21 gennaio 1909 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Italia |
Forza armata | Armata sarda Regio esercito |
Arma | Artiglieri |
Specialità | Stato Maggiore |
Anni di servizio | 1856 - 1909 |
Grado | Tenente generale |
Guerre | Terza guerra d'indipendenza italiana Guerra di Abissinia |
Studi militari | Accademia militare di Torino |
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Tancredi Saletta | |
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Conte | |
In carica | ? – 21 gennaio 1909 |
Predecessore | Luigi Saletta |
Successore | Augusto Saletta |
Trattamento | Sua Eccellenza |
Nascita | Torino, 27 giugno 1840 |
Morte | Roma, 21 gennaio 1909 |
Dinastia | Saletta |
Padre | Luigi Saletta |
Madre | Francesca Pisango |
Religione | cattolicesimo |
Tancredi Saletta (Torino, 27 giugno 1840 – Roma, 21 gennaio 1909) è stato un militare italiano, comandante del primo corpo di spedizione italiano in Africa orientale nel 1885 e Capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano dal 1896 al 1908.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Tancredi Saletta nacque da una famiglia borghese a Torino il 27 giugno 1840. Entrato nell'Accademia Militare della sua città, ne uscì tre anni dopo con il grado di sottotenente di artiglieria. Intrapresa la carriera militare giovanissimo, combatté nella seconda guerra d'indipendenza, segnalandosi durante la campagna piemontese in Italia centrale nell'assedio di Ancona, e più successivamente in quello di Gaeta. Rimase in servizio attivo, ricoprendo vari incaricihi, sino al 19 gennaio 1883 quando venne trasferito nelle colonie. Nel 1885 da colonnello comandò[1] la spedizione italiana che occupò Massaua. L'Italia aveva dato inizio al proprio colonialismo acquistando il porto di Assab nel 1882 ove era comandante Giulio Pestalozza[2]. Saletta tornò in Italia dopo pochi mesi. Entrato in aperto contrasto con il successore di Caimi, il contrammiraglio Raffaele Noce, nel novembre 1885 Saletta fu sostituito da Carlo Genè su direttiva del ministro degli Esteri il Conte di Robilant. Nominato comandante della brigata Basilicata il 3 dicembre dello stesso anno, si recò in India come osservatore delle manovre dell'esercito anglo-indiano.
Nel marzo 1887, a seguito del massacro di Dogali, Saletta, appena promosso maggiore generale, fu inviato di nuovo nella colonia in qualità di governatore. Alla testa di 1.500 bersaglieri e con lo scopo di rafforzare le difese di Massaua e dintorni, preparò il terreno per l'arrivo della "spedizione punitiva" comandata dal tenente generale Alessandro Asinari di San Marzano nell'ottobre dello stesso anno. Rientrò in Italia nel 1888 dove tornò a dirigere la Brigata Basilicata.
Nel 1896 Saletta, tenente generale, fu nominato capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Si ritirò dalla vita militare e divenne senatore del Regno d'Italia nel 1908.
Morì a Roma il 21 gennaio 1909.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze italiane
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In realtà l'ufficiale più alto in grado presente sul posto era il contrammiraglio Alessandro Caimi della Regia Marina, al comando della piccola formazione navale che aveva trasportato a destinazione il contingente. Il comando delle operazioni a terra però era gestito autonomamente dal Saletta. I conflitti di attribuzioni tra i due ufficiali furono risolti alcuni mesi più tardi con l'arrivo dall'Italia del maggior generale Carlo Genè, incaricato espressamente del comando di tutte le forze presenti nell'area. Angelo Del Boca nella sua opera Gli italiani in Africa orientale, vol. I, descrive dettagliatamente gli eventi.
- ^ La baia di Assab era proprietà privata della società di navigazione Raffaele Rubattino di Genova, quando il governo italiano la comprò pagando 412.000 lire.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alessandro Bianchini, Tancredi Saletta a Massaua (memoria, relazione, documenti), Roma 1987 (edizione a cura dell'ufficio storico dello stato maggiore dell'Esercito).
- Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale, vol. I, Laterza, Roma-Bari 1976.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Salétta, Tancredi, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Alberto Baldini, SALETTA, Tancredi, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Maurizio Ulturale, SALETTA, Tancredi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 89, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017.
- SALETTA Tancredi, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Breve biografia e foto, su digilander.libero.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 68518026 · ISNI (EN) 0000 0000 4198 1491 · LCCN (EN) no95053047 · GND (DE) 1097780554 |
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