Tino Scotti: differenze tra le versioni

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* ''[[Chi l'ha visto? (film)|Chi l'ha visto?]]'', regia di [[Goffredo Alessandrini]] (1945)
* ''[[Chi l'ha visto? (film)|Chi l'ha visto?]]'', regia di [[Goffredo Alessandrini]] (1945)
* ''[[Avanti a lui tremava tutta Roma]]'', regia di [[Carmine Gallone]] (1946)
* ''[[Avanti a lui tremava tutta Roma]]'', regia di [[Carmine Gallone]] (1946)
* ''[[Pian delle stelle (film)]]'', regia di [[Giorgio Ferroni]] (1946)
* ''[[Biraghin]]'', regia di Carmine Gallone (1946)
* ''[[Biraghin]]'', regia di Carmine Gallone (1946)
* ''[[Partenza ore 7]]'', regia di Mario Mattoli (1946)
* ''[[Partenza ore 7]]'', regia di Mario Mattoli (1946)

Versione delle 17:05, 27 ago 2018

Ernesto (Tino) Scotti
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1933
Carriera
Giovanili
Inter
Squadre di club1
1924-1925InterRiserve[1]
1928-1929 Arona? (?)
1928-1930Trevigliese? (?)
1931-1933Fanfulla? (?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Tino (Ernesto) Scotti (Milano, 16 novembre 1905Tarquinia, 16 ottobre 1984) è stato un attore e calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Biografia

Dopo aver giocato come calciatore nelle giovanili dell'Inter, nell'Arona, nella Trevigliese[2] e nel Fanfulla, registrato come Ernesto[3][4], Scotti iniziò la sua carriera come attore di teatro, calcando le assi di palcoscenici sui quali venivano prodotti spettacoli di varietà e di teatro di rivista. Dotato di una memoria eccezionale e di una fantastica capacità oratoria, si contraddistinse per la velocità e la precisione delle sue parlate, sempre convulse e frenetiche, ma mai incomprensibili. Per questo motivo, Achille Campanile lo rinominò Tino "Scatti"[5].

Frequenti le partecipazioni a programmi radiofonici di varietà e di prosa, dalla fine degli anni trenta, presso gli studi dell'EIAR e Rai, tra cui il varietà settimanale Rosso e nero.

Da buon caratterista inventò due personaggi destinati a segnarne il successo: il cavaliere con il famoso motto "ghe pensi mi" ed il bauscia, emblemi di una milanesità agli antipodi. Se il secondo era uno sbruffone, il primo impersonava il ruolo del gigolò assennato: entrambi erano però lo specchio della personalità dell'attore, di gran classe e mai volgare. Nel 1952 commentò con la sua voce le comiche riunite nel film: Ridolini e la collana della suocera, con Larry Semon. Molto noti i suoi Caroselli del confetto Falqui, prodotto farmaceutico da banco, come si direbbe oggi: famoso il motto pubblicitario ad esso riferito ("Falqui... Basta la parola!").

Ebbe anche successo come attore di prosa, affrontando autori come Shakespeare (Pene d'amor perdute) e Goldoni (Le baruffe chiozzotte), sotto la regia di grandi nomi come Giorgio Strehler e Franco Enriquez.

Partecipò anche a varie pellicole cinematografiche, soprattutto di genere comico, ed in televisione fu spesso protagonista di trasmissioni di varietà, come Bambole, non c'è una lira, diretta da Antonello Falqui nel 1977.

La sua ultima apparizione avvenne nello sceneggiato televisivo ...e la vita continua (1984). Muore la mattina del 16 ottobre 1984, all'Ospedale di Tarquinia in Provincia di Viterbo. Soffriva da qualche tempo di disturbi cardiocircolatori che si erano aggravati negli ultimi giorni di vita. Ad assisterlo la moglie Tiziana, che gli era rimasta vicina per tutta la vita, fin dagli incerti inizi nella rivista a Milano[6].

Filmografia parziale

Paolo Stoppa e Tino Scotti ne Il tallone d'Achille

Programmi radio RAI

Prosa televisiva

Televisione

Note

  1. ^ In lista di trasferimento perché militare a Bologna.
  2. ^ Liste di trasferimento pubblicate da "La Stampa di Torino e da "Il Littoriale" i primi di agosto 1930 e conservato dalla Biblioteca Universitaria di Pavia e Biblioteca Nazionale Braidense di Milano.
  3. ^ 1984, addio a Tino Scotti il cavaliere del palcoscenico archiviostorico.corriere.it
  4. ^ Acquisti e cessioni dell'Inter Archiviato il 25 settembre 2011 in Internet Archive. Storiainter.com
  5. ^ Aldo Grasso, Enciclopedia della televisione (Milano, Garzanti, 1996), p. 661
  6. ^ È scomparso Tino Scotti. Dalla Rivista a Fellini Archivio Repubblica.it, 17/10/1984.

Bibliografia

  • Silvia Tisano (a cura di), Attori milanesi in scena. Milly, Tino Scotti e Walter Chiari, Mimesis, 2016

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Collegamenti esterni

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