Pi greco: differenze tra le versioni

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Queste formule, pur essendo di scarsa o nulla utilità nel calcolo della costante matematica, hanno un importante valore estetico e rivelano collegamenti inaspettati tra varie branche della [[matematica]].
Queste formule, pur essendo di scarsa o nulla utilità nel calcolo della costante matematica, hanno un importante valore estetico e rivelano collegamenti inaspettati tra varie branche della [[matematica]].


Eulero rese inoltre popolare il simbolo π, introdotto nel [[1706]] dal matematico inglese [[William Jones (matematico)|William Jones]] quando pubblicò ''A New Introduction to Mathematics'', benché lo stesso simbolo fosse stato utilizzato in precedenza per indicare la circonferenza del cerchio. La notazione diventò di uso comune dopo che la utilizzò Eulero. In entrambi i casi <math>\pi</math> è la prima lettera di ''περίμετρος'' (perimetros), che significa «misura attorno» in [[lingua greca|greco]]. Inoltre il simbolo <math>\pi</math>venne usato all'inizio dallo stesso William Jones che nel [[1706]] lo usò in onore di [[Pitagora]] (l'iniziale di Pitagora nell'alfabeto greco è appunto Π, ma trattandosi di un numero si preferisce usare la minuscola). Tuttavia, ancora nel [[1739]] Eulero usava il simbolo <math>p</math>.
Eulero rese inoltre popolare il simbolo π, introdotto nel [[1706]] dal matematico inglese [[William Jones (matematico)|William Jones]] quando pubblicò ''A New Introduction to Mathematics'', benché lo stesso simbolo fosse stato utilizzato in precedenza per indicare la circonferenza del cerchio. La notazione diventò di uso comune dopo che la utilizzò Eulero. In entrambi i casi <math>\pi</math> è la prima lettera di ''περίμετρος'' (perimetros), che significa «misura attorno» in [[lingua greca|greco]]. Inoltre il simbolo <math>\pi</math> venne usato all'inizio dallo stesso William Jones che nel [[1706]] lo usò in onore di [[Pitagora]] (l'iniziale di Pitagora nell'alfabeto greco è appunto Π, ma trattandosi di un numero si preferisce usare la minuscola). Tuttavia, ancora nel [[1739]] Eulero usava il simbolo <math>p</math>.


Restava ancora in sospeso la questione della natura di <math> \pi</math>: [[Johann Heinrich Lambert]] dimostrò nel [[1761]] che si trattava di un [[numero irrazionale]] (si dimostrava che l'[[arcotangente]] di un qualsiasi [[numero razionale]] è irrazionale). Si veda anche [[dimostrazione della irrazionalità di π]]. [[Adrien-Marie Legendre]] dimostrò nel [[1794]] l'irrazionalità di <math>{\pi}^2</math>. Bisognerà tuttavia aspettare fino al [[1882]] perché [[Ferdinand von Lindemann]] dimostri che <math> \pi</math> è un [[numero trascendente]], ossia non è radice di nessun [[polinomio]] a coefficienti razionali.
Restava ancora in sospeso la questione della natura di <math> \pi</math>: [[Johann Heinrich Lambert]] dimostrò nel [[1761]] che si trattava di un [[numero irrazionale]] (si dimostrava che l'[[arcotangente]] di un qualsiasi [[numero razionale]] è irrazionale). Si veda anche [[dimostrazione della irrazionalità di π]]. [[Adrien-Marie Legendre]] dimostrò nel [[1794]] l'irrazionalità di <math>{\pi}^2</math>. Bisognerà tuttavia aspettare fino al [[1882]] perché [[Ferdinand von Lindemann]] dimostri che <math> \pi</math> è un [[numero trascendente]], ossia non è radice di nessun [[polinomio]] a coefficienti razionali.

Versione delle 12:20, 13 lug 2016

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Pi (disambigua).
Pi greco
Simbolo
Valore
Frazione continua[3; 7, 15, 1, 292, 1, 1, 1, 2, 1, 3, …]
(sequenza A001203 dell'OEIS)
Insiemenumeri trascendenti
Costanti correlateCostante di Gelfond, Costanti zeta

Il rapporto tra la lunghezza della circonferenza di una ruota e il suo diametro è π

Il Pi greco è una costante utilizzata in matematica e fisica, indicata con la lettera greca (pi).

Nella geometria piana viene definito come il rapporto tra la misura della lunghezza della circonferenza e la misura della lunghezza del diametro di un cerchio, o anche come l'area di un cerchio di raggio . Molti libri moderni di analisi matematica definiscono usando le funzioni trigonometriche: per esempio come il più piccolo numero strettamente positivo per cui oppure il più piccolo numero che diviso per annulla . Tutte queste definizioni sono equivalenti.

Il è conosciuto anche come costante di Archimede (da non confondere con i numeri di Archimede) e costante di Ludolph o numero di Ludolph. Il non è una costante fisica o naturale, ma una costante matematica definita in modo astratto, indipendente da misure di carattere fisico.

Le prime 100 cifre decimali di sono[1]:

3,14159 26535 89793 23846 26433 83279 50288 41971 69399 37510 58209 74944 59230 78164 06286 20899 86280 34825 34211 70679…

Proprietà

Poiché π è un numero trascendente, quadrare il cerchio non è possibile in un numero finito di passi usando riga e compasso.

è un numero irrazionale, quindi non può essere scritto come quoziente di due interi, come dimostrato nel 1761 da Johann Heinrich Lambert. Inoltre, è un numero trascendente (ovvero non è un numero algebrico): questo fatto è stato provato da Ferdinand von Lindemann nel 1882. Ciò significa che non ci sono polinomi con coefficienti razionali di cui è radice, quindi è impossibile esprimere usando un numero finito di interi, di frazioni e di loro radici.

Questo risultato stabilisce l'impossibilità della quadratura del cerchio, cioè la costruzione con riga e compasso di un quadrato della stessa area di un dato cerchio.

Applicazioni

Geometria analitica

  • L'area di un cerchio di raggio :
  • L'area di un'ellisse di semiassi e :
  • La superficie di una sfera di raggio :
  • Il volume di un cilindro di altezza e raggio :
  • L'area della superficie di un cilindro di altezza e raggio :

Analisi

dalla quale si ricava che:
Una serie molto elegante, che fornisce direttamente le cifre decimali di .
risolto da Eulero. Un'altra formula che usa la funzione zeta di Riemann:
Dove il prodotto percorre tutti i numeri primi.
definita da Richard Feynman «la più notevole formula della matematica».
dove al numeratore vi sono tutti i numeri primi dispari e al denominatore il multiplo di quattro più vicino al numeratore.
Una formula notevole che dimostra, come il prodotto di Eulero, la sorprendente relazione tra pi greco e i numeri primi. È però di convergenza molto lenta e quindi inadatta al calcolo dei decimali di .[2]
dove i segni si determinano come segue: il numero ha segno positivo; i numeri primi della forma hanno segno positivo; i numeri primi della forma hanno segno negativo; per i numeri composti il segno è il prodotto dei segni dei singoli fattori.[3]
Anche questa serie, pur molto notevole ed elegante, è di convergenza estremamente lenta. Occorre infatti sommare oltre 2 milioni di termini per ottenere due decimali esatti.[4]
dove n = 3. Più frazioni si aggiungono più il risultato è preciso.
dove è il rapporto aureo ().
  • La frazione continua generalizzata (o frazione frattale) di Ramanujan
  • Data una semicirconferenza di raggio centrata nell'origine del piano cartesiano, è definibile come lunghezza in forma cartesiana esplicita su tutto il dominio della funzione che descrive la semicirconferenza:

Teoria dei numeri

  • La probabilità che due interi scelti a caso siano primi fra loro è di: (≈60,8%)
  • Il numero medio di modi in cui è possibile scrivere un intero positivo come somma di due quadrati perfetti è: .

Sistemi dinamici, teoria ergodica

  • per quasi tutti i reali in dove gli sono iterazioni della mappa logistica per .

Probabilità e statistica

Aerodinamica

Fisica

Frazioni continue

Come ogni numero irrazionale, π non può essere espressa come una frazione di due numeri interi, ma ammette una rappresentazione come frazione continua[6]

Troncando la frazione continua in un qualunque punto si ottengono le approssimazioni razionali di π, di cui le prime sono 3, 22/7, 333/106 e 355/113, le più conosciute e storicamente usate approssimazioni di π. La frazione continua di π non è periodica (in quanto π non è un numero irrazionale quadratico) né possiede una ovvia struttura,[6] tuttavia vari matematici hanno scoperto delle rappresentatazioni come frazioni continue generalizzate che seguono un chiaro schema:[7]

Approssimazioni numeriche

Prime 10 000 cifre decimali di pi greco.

A causa della sua natura trascendente, non ci sono semplici espressioni finite che rappresentano . Di conseguenza i calcoli numerici devono usare approssimazioni del numero. In molti casi, 3,14 è sufficiente, ma molti ingegneri spesso usano 3,1416 (cinque cifre significative) o 3,14159 (6 cifre significative).

Uno scriba egizio di nome Ahmes è lo scrittore del più antico testo conosciuto contenente un'approssimazione di , il papiro di Rhind, datato al XVII secolo a.C. e descrive il valore come 256/81 oppure 3,160.

Archimede elaborò un metodo con cui è possibile ottenere approssimazioni comunque buone di e lo usò per dimostrare che è compreso tra 223/71 e 22/7 (la media dei due valori è circa 3,1419).

Il matematico cinese Liu Hui calcolò come 3,141014 (scorretto dalla quarta cifra decimale) nel 263 e suggerì 3,14 come buona approssimazione.

Il matematico ed astronomo cinese Zu Chongzhi calcolò nel V secolo come compreso fra 3,1415926 e 3,1415927 e diede due approssimazioni di : 355/113 e 22/7.

Il matematico ed astronomo iraniano Ghiyath al-Din Jamshid Mas'ud al-Kashi, 1350-1439, calcolò le prime 9 cifre in base 60 di , che sono equivalenti nella base decimale alle 16 cifre:

Il matematico tedesco Ludolph van Ceulen (1600 circa) calcolò i primi 35 decimali. Era così fiero del suo risultato che lo fece scrivere sulla sua lapide.

Il matematico e gesuita polacco Adam Adamandy Kochański espose in un suo trattato del 1685 una costruzione geometrica che consente di calcolare un valore approssimato di corretto fino alla quarta cifra decimale.

Il matematico sloveno Jurij Vega nel 1789 calcolò le prime 140 cifre decimali di , di cui le prime 137 erano corrette, e mantenne il record mondiale per 52 anni, fino al 1841, quando William Rutherford calcolò 208 cifre decimali di cui le prime 152 erano corrette. Vega migliorò la formula proposta da John Machin nel 1706.

Altre possibili approssimazioni di :

Tuttavia, nessuna delle formule sopraelencate può fornire un efficiente metodo per l'approssimazione di . Per calcoli veloci, si può usare una formula come quella di Machin:

Insieme con l'espansione delle serie di Taylor per la funzione . Questa formula si può verificare facilmente usando le coordinate polari dei numeri complessi, partendo da:

Formule di questo genere sono note come formule di tipo Machin.

Espansioni decimali molto lunghe di sono calcolate tipicamente con l'algoritmo Gauss-Legendre e l'algoritmo Borwein; in passato era usato anche l'algoritmo Salamin-Brent, inventato nel 1976.

L'elenco del primo milione di cifre di e di si può trovare sul Progetto Gutenberg (vedi il collegamento esterno a fondopagina). Nel dicembre 2002 il calcolo è arrivato a 1 241 100 000 000 cifre (1,2411×1012), calcolate nel settembre 2002 da Yasumasa Kanada su un supercomputer Hitachi a 64 nodi con un terabyte di memoria principale, in grado di compiere 2 miliardi di operazioni per secondo, quasi il doppio del computer usato per il precedente record (206 miliardi di cifre). Sono state usate le seguenti formule di tipo Machin:

K. Takano (1982).
F. C. W. Störmer (1896).

Approssimazioni così precise non sono in realtà utilizzate per nessuno scopo pratico, se non per provare le prestazioni di nuovi supercomputer o per analisi statistiche sulle cifre di .

Nel 1996 David H. Bailey, insieme a Peter Borwein e Simon Plouffe, scoprì una nuova formula per calcolare come serie infinita:

Questa formula permette di calcolare facilmente la -esima cifra binaria o esadecimale di senza dover calcolare tutte le cifre precedenti. Il sito web di Bailey ne contiene l'implementazione in vari linguaggi di programmazione.

Alcune altre formule usate per calcolare stime di sono:

da Newton ( indica il semifattoriale).
da Ramanujan.
da David Chudnovsky e Gregory Chudnovsky.
da Eulero.
nota come Formula simmetrica
da Chebyshev

Altre formule d'approssimazione sono contenute nella tabella sottostante:[8][9]

Si noti anche come, per una incredibile coincidenza, il valore di è soddisfacentemente raggiungibile per mezzo di una scrittura molto più semplice:

Tale valore risulta esatto al 99,99455%, contro il 99,94930% del classico 3,14.

Un'ottima approssimazione per il valore di si ha con la semplicissima espressione, corretta al 99,998%, corrispondente alla radice del numero 9,87.

Storia

I popoli antichi spesso utilizzavano valori approssimati per esprimere il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio. I babilonesi invece usavano per il valore di 258 (usato anche da Vitruvio[10]) mentre nel Papiro di Rhind si dice che un cerchio con diametro 9 unità è equivalente a un quadrato di lato 8. In questo modo gli Egizi assumevano il valore di (169)². Nell'Antico Testamento si dice in modo non esplicito che = 3. Si trova infatti scritto:

«Egli fece il mare come una gran vasca di bronzo fuso, dieci cubiti da una sponda all'altra: era perfettamente circolare. La sua altezza era cinque cubiti e una linea di trenta cubiti misurava la sua circonferenza»

Nel medioevo in India Brahmagupta utilizza il valore [11] mentre in Cina Zu Chongzhi utilizza 355113 valore che si discosta meno di 3 milionesimi dal valore corretto.[12]

Il primo ad approssimare scientificamente pi greco fu Archimede di Siracusa che nel III secolo a.C. utilizzò poligoni regolari inscritti e circoscritti a una circonferenza. Aumentando il numero di lati il rapporto tra il perimetro e l'area limita superiormente e inferiormente (vedi anche metodo di esaustione).

Utilizzando poligoni di 96 lati lo scienziato siracusano scoprì che 22371 < π < 227.[13] Il metodo di Archimede verrà applicato fino all'epoca moderna. Nel 1610 Ludolph van Ceulen calcola le prime 35 cifre decimali di utilizzando poligoni con più di 2 miliardi di lati. Ceulen, fiero di questo risultato, lo farà scrivere sulla sua tomba.

Sempre nell'epoca moderna vengono trovate importanti espressioni infinite:

Formula di Viète:

Formula di Leibniz:

Prodotto di Wallis:

Nel XVIII secolo Eulero, risolvendo il problema di Basilea trovò un'altra elegante serie:

Sempre al matematico svizzero è dovuta l'identità di Eulero, talvolta considerata la formula più bella di tutta la matematica,[14] che collega ad altre importanti costanti matematiche tra cui e e i:

Queste formule, pur essendo di scarsa o nulla utilità nel calcolo della costante matematica, hanno un importante valore estetico e rivelano collegamenti inaspettati tra varie branche della matematica.

Eulero rese inoltre popolare il simbolo π, introdotto nel 1706 dal matematico inglese William Jones quando pubblicò A New Introduction to Mathematics, benché lo stesso simbolo fosse stato utilizzato in precedenza per indicare la circonferenza del cerchio. La notazione diventò di uso comune dopo che la utilizzò Eulero. In entrambi i casi è la prima lettera di περίμετρος (perimetros), che significa «misura attorno» in greco. Inoltre il simbolo venne usato all'inizio dallo stesso William Jones che nel 1706 lo usò in onore di Pitagora (l'iniziale di Pitagora nell'alfabeto greco è appunto Π, ma trattandosi di un numero si preferisce usare la minuscola). Tuttavia, ancora nel 1739 Eulero usava il simbolo .

Restava ancora in sospeso la questione della natura di : Johann Heinrich Lambert dimostrò nel 1761 che si trattava di un numero irrazionale (si dimostrava che l'arcotangente di un qualsiasi numero razionale è irrazionale). Si veda anche dimostrazione della irrazionalità di π. Adrien-Marie Legendre dimostrò nel 1794 l'irrazionalità di . Bisognerà tuttavia aspettare fino al 1882 perché Ferdinand von Lindemann dimostri che è un numero trascendente, ossia non è radice di nessun polinomio a coefficienti razionali.

Quest'ultimo fatto dimostrava inequivocabilmente che la quadratura del cerchio tramite riga e compasso è impossibile.

Nel 1897 il matematico dilettante J. Goodwin propose nello stato dell'Indiana un incredibile disegno di legge volto a rendere possibile la quadratura del cerchio tramite il cambiamento del valore di pi greco[15]. Il disegno prevedeva l'introduzione di una "nuova verità matematica" giacché "la regola ora in uso ... non funziona" ed "è opportuno che essa venga rifiutata come insufficiente e ingannevole per le applicazioni pratiche". La balorda proposta di legge fu incredibilmente approvata all'unanimità dai 67 membri della Commissione per l'educazione. La proposta di legge fu affondata solo dopo il parere negativo del matematico Clarence Waldo, presente casualmente in Senato.

Ecco una breve cronologia essenziale di π:

Nell'antichità

Nel Medioevo

Misure moderne

Misure contemporanee

Questioni aperte

La più pressante questione aperta su riguarda il fatto che sia o meno normale, cioè se la frequenza con cui è presente ogni sequenza di cifre sia la stessa che ci si aspetterebbe se le cifre fossero completamente casuali. Questo deve essere vero in ogni base, non solo in base 10.[29] Non sappiamo molto su questo; per esempio, non sappiamo nemmeno quale delle cifre 1, …, 9 ricorre infinite volte nell'espansione decimale di ,[30] benché sia chiaro che almeno due cifre devono ricorrere infinite volte, poiché in caso contrario sarebbe razionale, mentre non lo è.

Bailey e Crandall dimostrarono nel 2000 che l'esistenza della sopramenzionata formula Bailey-Borwein-Plouffe e formule simili implica che la normalità in base di si deduce da una plausibile congettura della teoria del caos.[31]

Non si sa neanche se e il numero di Nepero siano algebricamente indipendenti, sebbene Yuri Valentinovich Nesterenko abbia dimostrato l'indipendenza algebrica di {π, eπ, Γ(1/4)} nel 1996.[32]

La natura di Pi greco

Mentre, nella geometria euclidea, la somma degli angoli interni di un triangolo misurata in radianti è uguale a , nelle geometrie non-euclidee la stessa somma può essere maggiore (geometria ellittica) o minore (geometria iperbolica) e il rapporto fra una circonferenza e il suo diametro può non essere . Questo non cambia la definizione di , piuttosto cambia la costante che appare nelle formule (che diventa un numero diverso da ). Quindi, in particolare, non è legato alla forma dell'universo; è una costante matematica, non fisica.

La legge dell'Indiana su Pi greco

Lo stesso argomento in dettaglio: Progetto di legge dell'Indiana sul pi greco.

Un divertente aneddoto riguardante secondo il quale uno stato degli USA avrebbe cercato di fissarne per legge il valore al numero 3,2, ha in effetti radici storiche.[33] Lo stato in questione era l'Indiana, dove nel 1897 il deputato T.I. Record, della contea di Posey, presentò alla Camera dei deputati un disegno di legge redatto dal matematico e fisico dilettante Edward (o Edwin) J. Goodwin.

Nel testo del disegno di legge[34], Goodwin si presentava come il solutore dei problemi della trisezione dell'angolo, della duplicazione del cubo e della quadratura del cerchio (problemi la cui impossibilità di una soluzione era già all'epoca ampiamente dimostrata). Il suo disegno di legge riguardava l'introduzione di una "nuova verità matematica" consistente nel suo metodo per la quadratura del cerchio. Il testo in effetti non menziona specificamente , benché l'effetto pratico sia quello di fissarne il valore. Il disegno di legge è confuso e contiene affermazioni sorprendenti, introdotte da frasi del tipo: "Poiché la regola ora in uso […] non funziona […], è opportuno che essa venga rifiutata come insufficiente e ingannevole per le applicazioni pratiche.". Bisogna notare che, anche come quadratura del cerchio, quella di Goodwin era una procedura molto scadente, che dà per le aree coinvolte un errore relativo di , circa il 21% (un cerchio di area pari a 80 avrebbe, usando la regola di Goodwin, un'area di circa 64).

Oltre a fissare scorrettamente il valore di

ed a seconda della lettura che ne viene data, la procedura di Goodwin fissa da tre a nove nuovi valori per discendenti da diverse affermazioni presenti nel testo e in scritti di Goodwin sulla questione. Alcune presenti nel testo sono:

  • la circonferenza di un cerchio sta al diametro come 5/4 a 4, da cui varrebbe 16/5 o 3,2;
  • l'area di un cerchio è uguale all'area di un quadrato il cui lato è uguale a 1/4 della circonferenza del cerchio, da cui varrebbe 4;
  • il rapporto tra un arco di 90 gradi alla sua corda è 8/7: questo renderebbe uguale a
.

Al progetto di legge fu assegnato il numero 246 e venne assegnato all'esame della Commissione per le aree palustri, che si dichiarò incompetente e lo inviò alla Commissione per l'educazione. Questa, con parere favorevole, lo rinviò all'aula, dove fu approvato all'unanimità con un voto di 67 a 0. Uno dei motivi del voto fu che il "professor" Goodwin, pur avendo brevettato il proprio metodo, lo offriva in usufrutto gratuito alle scuole dell'Indiana.

Per il passaggio al Senato, il Bill 246 fu inviato alla Commissione per la Temperanza, che lo approvò in prima lettura. Stando al Penguin Dictionary of Curious and Interesting Numbers il disegno di legge fu poi affondato quando un membro della commissione lo mostrò a Clarence Abiathar Waldo, un professore di matematica alla Purdue University che si trovava nell'edificio del Senato per altre faccende, chiedendogli se gli sarebbe piaciuto conoscerne il geniale autore. Waldo rispose che conosceva già abbastanza matti e passò il resto della giornata e parte della notte a parlare con altri Senatori della Commissione. Il Bill 246 non andò mai in seconda lettura.

Come si vede, la proposta non era di porre a 3: il fatto che la versione più popolare dell'aneddoto riporti questo numero deriva forse dal fatto che nell'antichità esso era spesso utilizzato come valore approssimato, come ad esempio si vede dal seguente passo biblico:

«Egli fece il mare come una gran vasca di bronzo fuso, dieci cubiti da una sponda all'altra: era perfettamente circolare. La sua altezza era cinque cubiti e una linea di trenta cubiti misurava la sua circonferenza»

Influenze culturali

Il 14 marzo si celebra il "giorno di pi greco", in quanto, nella sua scrittura anglosassone (3/14), esso ricorda l'approssimazione più comune di .[35] Pi greco si celebra anche il 22 luglio, in quanto 22/7 è una famosa frazione, nota fin dai tempi di Archimede, che approssima .

La popstar Kate Bush ha interamente dedicato al numero il secondo brano (intitolato per l'appunto ) del suo ottavo album Aerial, del 2005, nel quale reciterebbe le sue prime 140 cifre. π 3,14 è inoltre il titolo del quinto album dei Rockets, del 1981. Anche altri musicisti ed artisti in genere hanno dedicato alcune loro opere alla costante.

Note

  1. ^ (EN) Sequenza A000796, su On-Line Encyclopedia of Integer Sequences, The OEIS Foundation.
  2. ^ Un calcolo col programma Mathematica ha dato i seguenti risultati: 1 000 termini 3,1458…; 10 000 termini 3,1424…; 100 000 termini 3,1417…
  3. ^ Carl B. Boyer, Storia della matematica, Oscar saggi Mondadori, 2000, cap. 21.
  4. ^ Alcuni risultati ottenuti col programma Mathematica: 1 000 termini 3,0603…; 5 000 termini 3,1027…; 50 000 termini 3,1324…; 500 000 termini 3,1379…; 2 milioni di termini 3,1398…; 3 milioni di termini 3,1404…
  5. ^ Fu de Morgan che cento anni dopo con alcuni suoi studenti utilizzò stimò pi greco col metodo dell'ago: con 600 lanci ottenne 382 casi favorevoli, ricavando di 3,14. Il metodo ha però convergenza lenta: per trovare la terza cifra decimale occorrono decine di migliaia di lanci.
  6. ^ a b (EN) Sequenza A001203, su On-Line Encyclopedia of Integer Sequences, The OEIS Foundation.
  7. ^ L. J. Lange, An Elegant Continued Fraction for π, in The American Mathematical Monthly, vol. 106, n. 5, May 1999, pp. 456–458, DOI:10.2307/2589152, JSTOR 2589152.
  8. ^ The world of Pi - Simon Plouffe / David Bailey
  9. ^ Collection of series for $\pi $
  10. ^ a b De Architectura X, 9, 1, in linea su LacusCurtius.
  11. ^ Boyer 1991 p. 256
  12. ^ Yoshio Mikami, Development of Mathematics in China and Japan, B. G. Teubner, 1913, p. 50. 22+355&dq=intitle:Development+intitle:22China+and+Japan%22+355&lr=&as_brr=0&as_pt=ALLTYPES&ei=84EbSrD1E4OYlQSwv4HlCQ&pgis=1
  13. ^ Boyer 1991 p. 149
  14. ^ Definita la più bella formula della matematica da Richard Feynman ( Richard Feynman, Chapter 22: Algebra, in The Feynman Lectures on Physics: Volume I, giugno 1970, p. 10.). Nel 1988, i lettori del Mathematical Intelligencer la votarono come "La più bella formula matematica di sempre" David Wells, Are these the most beautiful?, in Mathematical Intelligencer, vol. 12, n. 3, 1990, pp. 37–41, DOI:10.1007/BF03024015.
    David Wells, Which is the most beautiful?, in Mathematical Intelligencer, vol. 10, n. 4, 1988, pp. 30–31, DOI:10.1007/BF03023741.
  15. ^ Il testo del disegno di legge è consultabile sul sito della Purdue University: The Indiana Pi Bill
  16. ^ 2Cr4:2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  17. ^ Dimostrazione che 227 è maggiore di π
  18. ^ La frazione 377120 approssima il rapporto fra la circonferenza e il diametro di un cerchio di raggio 60, laddove il 60 coincide con la base dei numeri sessagesimali utilizzati da Tolomeo nell'Almagesto.
  19. ^ ftp://pi.super-computing.org/README.our_last_record_3b
  20. ^ ftp://pi.super-computing.org/README.our_last_record_6b
  21. ^ ftp://pi.super-computing.org/README.our_last_record_51b
  22. ^ ftp://pi.super-computing.org/README.our_last_record_68b
  23. ^ ftp://pi.super-computing.org/README.our_latest_record_206b
  24. ^ SR8000
  25. ^ http://www.hpcs.is.tsukuba.ac.jp/~daisuke/pi.html
  26. ^ http://bellard.org/pi/pi2700e9/pipcrecord.pdf
  27. ^ Pi - 5 Trillion Digits
  28. ^ y-cruncher - A Multi-Threaded Pi Program
  29. ^ Eric W Weisstein, Normal Number, su mathworld.wolfram.com, MathWorld, 22 dicembre 2005. URL consultato il 10 novembre 2007.
  30. ^ Paul Preuss, Are The Digits of Pi Random? Lab Researcher May Hold The Key, Lawrence Berkeley National Laboratory, 23 luglio 2001. URL consultato il 10 novembre 2007.
  31. ^ Ivars Peterson, Pi à la Mode: Mathematicians tackle the seeming randomness of pi's digits, in Science News Online, 1º settembre 2001. URL consultato il 10 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2007).
  32. ^ Nesterenko, Yuri V, Modular Functions and Transcendence Problems, in Comptes rendus de l'Académie des sciences Série 1, vol. 322, n. 10, 1996, pp. 909–914.
  33. ^ Vedi anche: questo e questo resoconto.
  34. ^ Consultabile sul sito della Purdue University: [1]
  35. ^ www.corriere.it

Bibliografia

Sulla legge dell'Indiana:

  • "Indiana's squared circle" di Arthur E. Hallerberg (Mathematics Magazine, vol. 50 (1977), pp. 136–140).
  • David Singmaster, "The legal values of pi" (Mathematical Intelligencer, vol. 7 (1985), pp. 69 – 72)

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Siti sulla storia di π

Siti con formule per calcolare π

Siti con le cifre di π

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 6838 · LCCN (ENsh85101712 · GND (DE4174646-6 · BNE (ESXX536170 (data) · J9U (ENHE987007546007205171 · NDL (ENJA00562015
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