Rete Ferroviaria Italiana: differenze tra le versioni

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== Altri progetti ==
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Versione delle 13:08, 15 ott 2021

Disambiguazione – "RFI" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi RFI (disambigua).
Rete Ferroviaria Italiana
Logo
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Sede RFI presso la sede della capogruppo Ferrovie dello Stato Italiane
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1º luglio 2001 a Roma
Sede principaleRoma
GruppoFerrovie dello Stato Italiane
Persone chiave
  • Anna Masutti, Presidente
  • Vera Fiorani, AD
SettoreTrasporto
Prodottigestione linee ferroviarie
Fatturato2,13 miliardi [1] (2020)
Utile netto38 milioni [1] (2020)
Dipendenti26.395[1] (2020)
Sito webwww.rfi.it/ e www.rfi.it/en.html

Rete Ferroviaria Italiana (abbreviata in RFI) è un’azienda pubblica in forma di società per azioni con funzione di gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane. Al pari delle altre società del gruppo FS, è un organismo di diritto pubblico. Rete Ferroviaria Italiana è, inoltre, ricompresa tra le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato dello Stato Italiano, individuate ai sensi dell’articolo 1 comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e ss.mm.[2][3]

RFI è costituita come società di diritto privato che opera in regime di concessione pubblica tramite un Atto di Concessione temporanea (DM 138 T del 31/10/2000)[4], che scadrà nel 2060[5].

L'azienda possiede una sua divisione per la navigazione che esercita il traghettamento dei convogli ferroviari nello stretto di Messina tra i porti di Messina e Villa San Giovanni.

Settori di attività

A RFI è affidata dunque l'attività di gestione e manutenzione della rete ferroviaria e, anche attraverso la sinergica collaborazione con Italferr – società di progettazione del Gruppo Ferrovie dello Stato –, l'attività di progettazione costruzione e messa in esercizio dei nuovi impianti. Tra questi impianti, i più rilevanti dei quali sono le stazioni su cui, unitamente a Grandi Stazioni, RFI ha eseguito e sta eseguendo operazioni di riqualificazione.

Gestisce inoltre i sistemi di sicurezza e regolazione ferroviaria, stipula i contratti con le imprese ferroviarie, vende a queste ultime le tracce treno richieste per la circolazione e definisce l'orario della sua rete. Rete Ferroviaria Italiana è anche il soggetto che attua i servizi di manovra dei convogli in alcune stazioni ferroviarie. Infine, direttamente o tramite la controllata TAV (assorbita il 31 dicembre 2010), si sta dedicando alla messa in esercizio delle nuove linee per i treni ad alta velocità.

La società trae i suoi profitti essenzialmente dalla riscossione del canone di accesso all'infrastruttura versato dalle imprese ferroviarie che la utilizzano. Il rapporto tra RFI e le varie imprese ferroviarie è regolato da un apposito contratto chiamato Prospetto Informativo di Rete (PIR).

Dipendente della società, ad esempio, è il personale addetto al movimento che lavora nelle stazioni ferroviarie (capistazione, operatori alla circolazione ecc.).

Rete gestita

Secondo studi del febbraio 2006, la rete gestita da RFI è composta complessivamente da 15 974 chilometri di linee a scartamento normale, di cui 10 688 chilometri elettrificati con corrente continua a kV e per il 60% a semplice binario.

La Regione con la situazione ferroviaria più disagiata da questi punti di vista è la Valle d'Aosta con 109 chilometri di ferrovie disponibili, interamente a binario unico e non elettrificate. La trazione Diesel è totale anche in Sardegna. Agli antipodi la Lombardia che, con 1 650 chilometri di strada ferrata, ha le tratte più lunghe e, tuttavia, solo un 42% di ferrovie a binario doppio (in linea con la media nazionale). È anche la regione con il maggior traffico ferroviario, muovendo 300 000 passeggeri al giorno con 1 130 treni.

Secondo dati più recenti (aggiornati al 2008), RFI gestisce 16 529 chilometri di rete ferroviaria, 11 727 dei quali elettrificati e 4 802 a trazione Diesel. I chilometri a doppio binario sono 7 306 mentre quelli a binario unico ammontano a 9 223[6].

Stazioni

Classificazione per ordine di importanza

In relazione alla loro importanza le stazioni si possono distinguere in:

  • piccole stazioni: in genere dotate di due o tre binari collegati da scambi nei quali possono operare non più di due treni nello stesso senso. Di massima vi svolgono servizio i treni regionali ma in alcuni casi possono anche essere al servizio di località importanti con fermata di treni di categoria superiore. Possono essere dotate di pensiline e servizi essenziali come biglietteria automatica, obliteratrice e sala d'aspetto.
  • medie stazioni: sono quelle stazioni dotate di fasci di binari atte a servire più treni contemporaneamente e/o servizio misto con binari anche per treni merci. Se di diramazione, possono anche servire diverse linee percorse sia da treni regionali sia da interregionali e anche InterCity e Le Frecce, se si tratta di località turistiche. Se fungono da capolinea, in tal caso definite stazioni capotronco o di termine corsa, possono avere una rimessa rotabili adiacente e assumere funzioni particolari ai fini della circolazione dei treni. Di regola sono dotate di parecchi servizi tra cui biglietterie automatiche e normali, obliteratrici, sale d'aspetto coperte e servizi igienici pubblici, edicole e bar, oltre che pensiline e sottopassaggi per attraversare i binari.
  • grandi stazioni: sono le stazioni di transito o a volte di testa poste nelle città molto grandi e quelle nelle quali il servizio viaggiatori, essendo costituito da molti treni al giorno e di tutte le tipologie, è di regola separato da quello merci che si svolge invece in fasci dedicati costituendo spesso una vera e propria stazione sussidiaria merci. Hanno di regola un'ampia offerta di servizi utili al viaggiatore: bar, edicole, biglietterie, sale d'aspetto, bagni pubblici, ufficio postale, ufficio oggetti smarriti, bancomat, negozi, tabaccherie, ecc. Molte di esse controllano in telecomando il traffico dei treni delle stazioni limitrofe più piccole. Possono avere un elevato numero di binari e locomotive di manovra per la composizione e scomposizione dei treni. Fungono da poli di interscambio con le autolinee urbane e interurbane, con la rete di tram e le metropolitane. Le grandi stazioni possono essere inoltre a più livelli con interscambio tra linee ferroviarie veloci e suburbane[7].

Classificazione commerciale RFI

RFI ha previsto una classificazione di tipo commerciale e promozionale per le proprie stazioni, basata sulla dimensione degli impianti, sul traffico passeggeri e altri parametri[8][9]. La suddivisione prevede quattro categorie:

  • bronze, comprendente piccoli impianti che attuano solo servizio regionale;
  • silver, che racchiude al suo interno impianti medio-piccoli che attuano anche qualche servizio di media percorrenza, frequentazione media per servizi metropolitani, regionali e di lunga percorrenza inferiore a quella delle gold.
  • gold, per impianti medio-grandi con un'elevata frequentazione; le località servite da queste stazioni devono avere un certo interesse sotto l'aspetto turistico, culturale, istituzionale e architettonico. Dal punto di vista commerciale devono avere una buona potenzialità.
  • platinum, in cui rientrano le stazioni caratterizzate da una frequentazione superiore ad una media di 6.000 viaggiatori al giorno e da un alto numero medio di treni. Le città dotate di questi impianti, devono avere importanza dal punto di vista turistico, culturale, istituzionale ed architettonico. Non tutte le stazioni platinum sono gestite da Grandi Stazioni[10].

Traghettamento

Il traghetto FS Villa durante il suo servizio nello Stretto di Messina.

Le Ferrovie dello Stato Italiane possiedono e operano un servizio di traghetti per treni ferroviari che collegano il continente con la Sicilia attraversando lo stretto di Messina. Effettuano servizi di InterCity, InterCityNotte e di merci per mezzo delle navi traghetto.

Il traghettamento fu gestito dalle FS dal 1905 al 2001, poi passò a RFI attraverso la società Bluvia dal 2002 al 2013. Dal 2013 in ottemperanza alle direttive Europee che impongono la separazione fra i servizi di interesse generale (come il traghettamento delle carrozze ferroviarie e dei carri merci) e i servizi aperti al mercato di libera concorrenza la componente di Bluvia relativa al traghettamento dei mezzi gommati e dei passeggeri nello Stretto di Messina venne trasferita alla nuova società Bluferries.

In seguito a questa scissione, RFI dismette il marchio Bluvia e dal 2013 utilizza direttamente il proprio marchio per i servizi di traghettamento ferroviario nello stretto di Messina.[11]

Fino al 2009 era presente un servizio di traghetti per il solo trasporto merci, attivato nel 1961 per collegare il continente all'isola sarda tra Civitavecchia e Golfo Aranci. Dal 2010 dopo la sospensione del servizio regolare è attivo un servizio di traghettamento "a chiamata"[12] dagli scali di Messina Marittima e Villa San Giovanni Mare.

Sicurezza

Sicurezza sulla rete ordinaria

Caratteristiche generali

Per gli oltre 15 000 km della rete ordinaria gestiti dalla società, la sicurezza nella marcia dei treni è riposta nei sistemi di segnalamento di tipo ferroviario. Detti impianti sono manutenuti e migliorati da tecnici di vari settori (appartenenti al ramo "Infrastruttura" dell'azienda), mentre l'utilizzo degli stessi per la supervisione della circolazione ferroviaria è affidato al personale di terra degli impianti (appartenente al ramo "Movimento" dell'azienda).

Similmente alle maggior parte delle altre reti ferroviarie tradizionali italiane e straniere, anche su quella gestita da RFI il distanziamento dei treni sulla "piena linea" (necessario per garantire la sicurezza di marcia degli stessi) viene assicurato dall'invio, mediante il sistema di blocco, di un solo treno per volta in ogni "sezione di blocco" mentre la sicurezza nelle stazioni (caratterizzate dalla possibilità di effettuare precedenze e incroci) viene affidata ai segnali di protezione che le delimitano.

Evoluzione

Su un discreto numero di chilometri di strada ferrata ordinaria, al posto del più semplice blocco conta assi, è in funzione il "blocco elettrico automatico a correnti codificate". Questo sistema consente di anticipare sulla strumentazione di bordo davanti al macchinista lo stato del segnale della "sezione di blocco" successiva (la cosiddetta "ripetizione dei segnali in cabina") aggiungendo così altri 1 350 metri di spazio utile per frenare (diventato complessivamente di 2 700 metri, fino ad arrivare, in alcune linee, a 5 400 metri). Ciò permette di aumentare la sicurezza intrinseca del sistema e di poter aumentare la velocità massima sulla linea a 250 km/h (anziché ai tradizionali 150 km/h) aumentando in questo modo la capacità della rete nelle linee a maggior densità di traffico.

Sicurezza sulle linee ad alta velocità-alta capacità (AV-AC)

Lo stesso argomento in dettaglio: Gestione del traffico ferroviario.

La sicurezza sulle linee AV-AC è assicurata dal nuovo sistema di blocco integrato computerizzato (e di segnalamento e dialogo a bordo dei locomotori) detto "blocco radio" per la gestione e il controllo del distanziamento dei treni ERTMS/ETCS (European Rail Traffic Management System / European Train Control System) di "Livello 2", che opera (sia in situazioni di normale corsa che in quelle di emergenza) esclusivamente via radio GSM-R eliminando così i tradizionali segnali luminosi a terra e la loro ripetizione in cabina.

La linea Roma-Gricignano di Aversa, inaugurata il 19 dicembre 2005, è stata la prima tratta ferroviaria al mondo messa in esercizio con questo sistema.

Stazioni ferroviarie

A novembre 2017, RFI e un consorzio di imprese guidato da Thales – cui partecipano anche Leonardo, Ingegneria Software Infdusstrile e Se.Gi[13] – hanno siglato un contratto della durata di cinque anni e include lavori di manutenzione per altri cinque anni. Secondo i Comunicati Stampa diramati dalle due società, il contratto riguarda l'installazione di sistemi di sicurezza in 61 stazioni sparse nel territorio nazionale, quali CCTV[14], rilevazione di accesso/intrusione (videosorveglianza e controllo), rilevazione di fumo, recinzioni di protezione, efficienza energetica e illuminazione, trasmissione dati e cablaggio[15].

Il contratto del 2017 per 61 stazioni segue ad un precedente del 2008 per altre 143 stazioni[14] e prevede l'integrazione dei vari sistemi in un'unica interfaccia di facile utilizzo per il personale preposto alla sicurezza[16], il miglioramento in campo delle attività e i costi di manutenzione degli impianti[14].

Storia

Sorse inizialmente nel luglio 1998 come Divisione Infrastruttura[17] all'interno delle Ferrovie dello Stato. La sua nascita effettiva è datata 9 aprile 2001, in seguito allo scorporo della stessa dalle FS[18], ed è legata all'esigenza di uniformarsi alla direttiva europea che ha separato le imprese che gestiscono le reti infrastrutturali da quelle che si occupano del trasporto di persone, cose e informazioni. Divenne operativa il 1º luglio dello stesso anno.

Il 29 ottobre 2015 il suo presidente Dario Lo Bosco è arrestato nell'ambito di un'inchiesta della procura di Palermo su appalti pubblici e corruzione[19] e si dimette il 31[20].

Dati societari

Consiglio d'amministrazione

  • Presidente: Anna Masutti
  • Amministratore Delegato e Direttore Generale: Vera Fiorani
  • Consigliere: Enrico Corali
  • Consigliere: Silvio Martuccelli
  • Consigliere: Giuseppe Antonio Taini

Consiglio d'amministrazione in carica da dicembre 2020.[21][22]

Partecipazioni

Le partecipazioni controllate e collegate sono complessivamente valutate nel bilancio al 31 dicembre 2019 per circa 141,556 milioni di euro.[23]

Dati economici, patrimoniali e commerciali

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovie dello Stato Italiane § Dati di bilancio.

Quella che segue è la tabella di comparazione dei dati finanziari della società.[24]

Anno Risultato netto di esercizio
(in milioni di €)
Margine operativo lordo
(EBITDA)
(in milioni di €)
Risultato operativo
(EBIT)
(in milioni di €)
Patrimonio netto
(in miliardi di €)
Dipendenti
2020[25] 38 333 71 33,662 26 395
2019[23] 302 481 350 33,715 26 407
2018[26] 274 449 312 33,512 26 479
2017[27] 262 480 293 33,341 26 025
2016[28] 181 357 215 33,114 25 540
2015[29] 129 279 160 32,95 25 409
2014[30] 140 451 350 33,279 25 949
2013[31] 269,80 516,5 387,20 33,289 27 108
2012[32] 159,986 376,76 246,253 33,004 27 101
2011[33] 98,105 239,843 112,841 33,183 28 120
2010 91,592 267,886 135,072 33,373 30 209
2009[34] 8,98 158,732 64,61 32,83 31 595
2008[35] 38,92 119,23 33,07 32 896
2007[36] 16,883 122,173 175,218 33,56 32 980
2006[37] 196,966 110,553 161,265 33,298 34 554
2005 0,2 37,9

Organizzazione

Il presidio della rete ferroviaria è stato garantito fino al 14 luglio 2009 dalle Direzioni Compartimentali Infrastruttura e dalle Direzioni Compartimentali Movimento. Dopodiché si è proceduto ad una revisione della struttura territoriale che ha portato alla creazione di 15 Direzioni Territoriali Produzione e 13 Centri Operativi Esercizio Rete[38].

L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) è l'organismo indipendente di diritto pubblico, che dal 2008 ha la competenza per le infrastrutture ferroviarie sul territorio nazionale.

Note

  1. ^ a b c Relazione finanziaria annuale 2020 (PDF), su rfi.it. URL consultato il 13 giugno 2021.
  2. ^ DETERMINAZIONE E RELAZIONE SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE S.P.A. E DEL GRUPPO FERROVIE DELLO STATO ITALIANE (FSI S.p.A.), su www.corteconti.it. URL consultato il 9 settembre 2020.
  3. ^ Elenco analitico delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e ss.mm. (Legge di contabilità e di finanza pubblica) 1 (PDF), su www.istat.it. URL consultato il 9 settembre 2020.
  4. ^ Decreto Ministeriale n. 138T del 31 ottobre 2000 (PDF), su rfi.it.
  5. ^ RFI, il Gestore dell'Infrastruttura - Missione e attività - RFI, su www.rfi.it. URL consultato il 15 dicembre 2019.
  6. ^ FS News - Tecnologie e sistemi d'avanguardia chilometro per chilometro.
  7. ^ Enciclopedia della tecnica e della meccanica, vol. 5, Armando Curcio Editore, Bologna 1971, p. 249.
  8. ^ Copia archiviata (PDF), su rfi.it. URL consultato il 31 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  9. ^ Classificazione stazioni ferroviarie - RFI, su rfi.it. URL consultato il 31 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2011).
  10. ^ Tratto da rfi.it Archiviato il 1º maggio 2008 in Internet Archive. URL consultato il 10-02-2008.
  11. ^ https://www.wikiwand.com/it/Bluvia
  12. ^ Navigazione, nessuno stop ai collegamenti con la Sardegna, su FSNews, 13 gennaio 2010. URL consultato il 3 ottobre 2010.
  13. ^ Ferrovie: contratto Rfi-Thales per la "sicurezza" di 61 stazioni, su trasporti-italia.com, 27 novembre 2017. URL consultato il 2 novembre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
  14. ^ a b c RFI si affida a Thales per i sistemi di sicurezza di 61 stazioni. Sarà implementato sistema CCTV, su ferpress.it, Roma, 27 novembre 2018. URL consultato il 2 novembre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
  15. ^ RFI si affida a Thales per sistemi sicurezza di 61 stazioni, su teleborsa.it, 27 novembre 2017. URL consultato il 31 ottobre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
  16. ^ Accordo Thales-RFI per i sistemi di sicurezza e controllo, su online.it, 27 novembre 2018. URL consultato il 2 novembre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
    «" giovarne sarà soprattutto la sicurezza per i passeggeri."»
  17. ^ Giorgio Stagni, Dalle FS a Trenitalia, cronaca di vent'anni di trasformazioni, in La riforma delle ferrovie italiane, dicembre 2004. URL consultato il 14 agosto 2011.
  18. ^ Corte Dei Conti [collegamento interrotto], su 74.125.77.132.
  19. ^ http://livesicilia.it/2015/10/29/appalti-e-mazzette-arresti-eccellenti-in-cella-il-presidente-di-rete-ferroviaria-italiana_679128/
  20. ^ Tangenti, Lo Bosco lascia la presidenza di Rfi: i giudici chiariranno presto tutto - Giornale di Sicilia
  21. ^ Consiglio in carica secondo il sito ufficiale, su rfi.it. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  22. ^ Ferrovie, sbloccate le nomine: ecco i nuovi vertici di Rfi e Trenitalia, su affaritaliani.it. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  23. ^ a b Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2019 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2019.
  24. ^ Informazioni finanziarie, su www.rfi.it. URL consultato il 31 gennaio 2018.
  25. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2020 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2020.
  26. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2018 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2018.
  27. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2017 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2017.
  28. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2016 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2016.
  29. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2015 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2015.
  30. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2014 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2014.
  31. ^ Relazione finanziaria della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2013 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2013.
  32. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2012 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2012.
  33. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2011 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2011.
  34. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2009 (PDF), su rfi.it. URL consultato il dicembre 2009.
  35. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2008 (PDF) [collegamento interrotto], su rfi.it. URL consultato il dicembre 2008.
  36. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2007 (PDF), su inmarcia.it.
  37. ^ Bilancio di esercizio della società Rete Ferroviaria Italiana anno 2006 (PDF), su fsitaliane.it. URL consultato il dicembre 2006.
  38. ^ fastferrovie.it

Bibliografia

  • Roberto Rolle, Nasce RFI, in Tutto treno, 13 (2001), n. 147, p. 12-17
  • Franco Migliorini. Un corridoio per salvare l'Italia, Limes, 2006), n. 2, pp. 33–44
  • Francesco Bloisi, Francesco Maria, Italia ferroviaria. RFI maps, in Tutto treno tema, (2012), n. 27, pp. 1–100

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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