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Renate: differenze tra le versioni

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Descrizione corretta della storia del Comune di Renate, tratta da fonti certe e dal sito istituzionale.
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== Istruzione ==
== Istruzione ==
Nel comune sono presenti una scuola materna o dell'infanzia, una scuola primaria (elementare) e una scuola secondaria di primo grado (scuole medie), tutte facenti parte dell'istituto comprensivo scolastico "Alfredo Sassi".
Nel comune sono presenti un asilo nido, una scuola dell'infanzia, una scuola primaria (elementare) e una scuola secondaria di primo grado (scuole medie), tutte facenti parte dell'istituto comprensivo scolastico "Alfredo Sassi".
Al 2001 risulta in possesso di una laurea o diploma universitario il 4,40% della popolazione, in possesso di un diploma di scuola secondaria il 24,73% della popolazione, per un totale, al 2001, di 1.086 studenti sull'allora popolazione di 3.728 abitanti.
Al 2001 risulta in possesso di una laurea o diploma universitario il 4,40% della popolazione, in possesso di un diploma di scuola secondaria il 24,73% della popolazione, per un totale, al 2001, di 1.086 studenti sull'allora popolazione di 3.728 abitanti.


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== Storia ==
== Storia ==
L'origine del nome del paese viene, forse, da "Arenate" per la tipologia sabbiosa (rena) del terreno. Di fatto, il territorio si stende su un'area geologica prealpina di origine morenica: nella fascia che scende dalla maggiore catena montuosa delle Alpi, la zona di passaggio verso la grande pianura lombarda, Renate si colloca ai piedi di una serie di ondulazioni collinarie, originate, nell'Era Quaternaria, dall'accumulo di materiale trasportato dai ghiacciai alpini.
L'origine del nome del paese è indubbiamente celtica e significa "luogo del torrente"<ref>Con riferimento alla cosiddetta ''Bevera di Naresso'', che proviene all'omonima frazione di [[Besana in Brianza]] proprio da Renate, dove si uniscono i due rivi che la costituiscono.</ref>, dalla radice proto-celtica ''*rēno-''<ref>Cfr. Ranko Matasović, ''[http://www.bulgari-istoria-2010.com/Rechnici/Etymological%20Dictionary%20of%20Proto-Celtic-1.pdf Etymological Dictionary of Proto-Celtic]''.</ref>.


La Brianza fu certamente abitata da popolazioni orobiche cui seguirono i Celti (Galli) spinti a Nord dagli Etruschi.
Il territorio fu abitato prima dai Celti e successivamente dai Romani. Sul territorio comunale sono stati rinvenuti alcuni reperti di sepolture di epoca romana nonché alcune monete sempre della stessa epoca.

Da citare la presenza nel confinante comune di [[Cassago Brianza]] di una villa romana che ospitò San [[Agostino d'Ippona]] tra il 386 e il 387 d.C. e di una piccola necropoli.
I Romani occuparono poi la Brianza dopo aver vinto Milano nel 222 a.C. come riportato nel "De Bello Gallico" di Giulio Cesare; l'imperatore Ottaviano Augusto, subentragli, divise l'Italia in 11 province e Plinio il Vecchio riferisce che la Brianza rinetrava nell'ottava. In Renate sono stati rinvenuti reperti di sepolture di epoca romana in località Odosa - durante gli scavi della ferrovia Monza-Molteno (donati ai Musei di Lecco) - e ai Cariggi una spada in bronzo del tipo a forma di salice che verosimilmente contraddistingueva la tomba di un guerriero. In centro paese, nel cortile detto "Curt di Bioi", furono rinvenute antiche monete romane tra le quali un "Sesterzio di rame".
Il nome "Renate" viene successivamente citato in epoca medievale in alcuni documenti, in particolare testamenti.

Nel 1162 [[Benedetto d'Assia]], ambasciatore di Federico Barbarossa, destina dei fondi a località della zona tra le quali viene citata la località renatese del Tornago.
Non ci sono altre notizie certe che citino Renate fino al 1096 quando una pergamena che parla di un certo Maino del fu Borrizzone di Vicosopra lascia tutti i suoi beni alla Chiesa di San Lorenzo di Chiavenna: il lascito testamentario è redatto da Giovanni notaio e giudice in Renate.
Il 22 dicembre 1451 le tre località di Renate, Tornago e Vianò sono inserite nelle immunità fiscali che il [[duca di Milano]] Francesco Sforza concede al Monte di Brianza.

Nel 1530, Renate contava 91 abitanti, 20 capi di bestiame bovino. V'erano 240 pertiche coltivate a vigna, 298 a campo e prato, 230 a ronco.
Nel 1100, in un altro lascito testamentario, le sorelle Naluscia e Pagana, figlie di Lanfranco detto de Torre, donarono, con il consenso dei loro mariti Alderico e Alderano, la Chiesa di San Siro a Brianzono (prov. Sondrio). Lanfranco era "de vico Arenato" originario quindi di Renate; si deve ascrivere la sua appartenza alla famiglia Della Torre che governò la città di Milano nel periodo precedente i Visconti nelle varie successioni di vassalli, valvassori, valvassini e manenti create con Carlo Magno, il primo grande imperatore del Sacro Romano Impero incoronato nell'800.
Oltre al centro storico (via Umberto) e il Tornago d'antica origine medievale, vicino a Cremella e alla Pieve di Missaglia v'erano il Vianò col suo monastero sotto la Pieve di Agliate e la Cascina Odosa al confine con Besana.

Il 10 maggio 1607, Renate dà ospitalità alla soldataglia lanzichenecca della compagnia del capitano Alberto Baldovino.
Il secolo successivo vede Renate "dipendere" dai monasteri benedettini di Civate e Pontida nel senso che i terreni e le proprietà venivano affidati a "governatori" locali delle famiglie notabili presenti sul territorio. In un contratto scritto in Cremella il 13 febbraio 1117, il prete Giovanni - rappresentante di Teodaldo di Pontida, affida ad alcuni famigli renatesi (Obizzone, Lotario figlio di Ugo e nipote di Obizzone stesso, Alderico ed Amizzone, gemelli e figli di Arialdo) la gestione di alcuni poderi in Cassago dietro pagamento di un affitto da pagarsi in denaro nella ricorrenza di S. Martino insieme ad altri beni come polli e uova.
Nel 1630, di nuovo, si ospita la compagnia lanzichenecca del capitano Rainoldo del reggimento del colonnello Ciamburgo.

Il XVIII secolo vede la dominazione austriaca.
Nel 1162, Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, concede un diploma imperiale a favore di Algiso quale riconoscimento della sua fedeltà di paladino.
Nel 1843 Emilia Redaelli sposa nella chiesa parrocchiale il nobile Enrico Manzoni, figlio dello scrittore Alessandro e di Enrichetta Blondel. Abiteranno nella villa Cagnola-Mazzucchelli per 20 anni.

L'8 novembre 1928 viene pubblicato il Regio Decreto 8556 con il quale il Comune di Renate viene fuso con il Comune di Veduggio e così rimarrà fino al 1956.<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.renate.mb.it/Uffici.aspx |titolo=Comune di Renate<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=31 luglio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100815075818/http://www.comune.renate.mb.it/Uffici.aspx |dataarchivio=15 agosto 2010 |urlmorto=sì }}</ref>
Con questa investitura viene ricordato tra i vari possessi appartenenti all'Abbazia di Civate una località chiamata Retenadem. Nello stesso elenco si affianca anche il nominativo del Vianò nella forma di Viganorem.

Negli stessi giorni, Benedetto d'Assia - ambasciatore di Federico Barbarossa, investe il Monastero di Cremella, di diversi fondi del circondario tra cui viene citato anche il luogo del Tornago.

Nell'agosto del 1232, Bernardo Pozzonello arciprete di Monza concede nuovi statuti al Monastero di Cremella; tra gli altri sono ricordati Codecario e Sorzao detti del luogo del Tornago.

1289: nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani (elenco di Santi, Chiese ed Altari della diocesi di Milano) del cronista Goffredo da Bussero, vengono ricordate in Renate tre chiese e tre altari:

1) la chiesa di San Donato in Renate;

2) la chiesa di San Salvatore al Tornago;

3) la chiesa di Sant'Alessandro al Vianò (chiesa estimata per 3 lire, 12 soldi e 3 denari nel 1398).

Il 22 dicembre 1451, le tre località di Renate con il Tornago e il Vianò, vengono inserite nelle immunità fiscali che il duca di Milano Francesco Sforza concede al Monte di Brianza.

5 anni più tardi, diverse famiglie con il cognome "Perego" vengono individuate nell'estimo ducale. Sono residenti in Renate, Pieve di Agliate. Anche il Monastero del Vianò ottiene un'immunità fiscale da parte del sig. Paolo di Santo Cassiano per certi beni venduti in luogo a Felice de Perego nel 1498.

Nel 1530, Renate contava 91 abitanti, 20 capi di bestiame bovino. V'erano 240 pertiche coltivate a vigna, 298 a campo e prato, 230 a ronco. Oltre al centro storico (via Umberto) e il Tornago d'antica origine medievale, vicino a Cremella e alla Pieve di Missaglia, v'erano il Vianò col suo monastero sotto la Pieve di Agliate e la Cascina Odosa al confine con Besana.

Fino al 1565, la cura delle anime di Renate era esercitata dai frati di San Girolamo di Castellazzo della Chiesa di Sant'Alessandro al Vianò. Con le visite pastorali di San Carlo Borromeo, viene stabilito che la chiesa parrocchiale sarà quella di San Donato e Carpoforo: Donato Perego è investito del nuovo beneficio e, nel 1578, Ludovico Arrigoni è parroco. Sono questi anche gli anni della tremenda peste; per sfuggire alla quale, si costruì l'Oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano. Sono gli anni di dominazione spagnola, quelli raccontati dal Manzoni nel celebre "Promessi Sposi". Il 10 maggio 1607, Renate dà ospitalità alla soldataglia Lanzechinecca della compagnia del Capitano Alberto Baldovino. Nel 1630, di nuovo, si ospita la compagnia lanzechinecca del Capitano Rainoldo del reggimento del colonnello Ciamburgo. Gerolamo Villa accoltella sulla Piazza di Renate il soldato Maffeo Germano.

Nel 1684 Giovan Angelo Perego, con un proprio lascito testamentario, fonda la chiesa di San Giovanni Battista. Nello stesso anno, sotto la guida spirituale del Parroco don Carlo Bossi, viene riedificata la chiesa parrocchiale.

Il XVIII secolo vede la dominazione austriaca. Nel 1759, la chiesa parrocchiale riceve la visita del Cardinale Arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobenelli. Nel 1777, il parroco don Federico Beretta guida un ampliamento e restauro della chiesa parrocchiale. Nel 1787, viene pubblicato il bando d'avviso per la vendita all'incanto dei possedimenti goduti dalla parrocchiale. Verranno per la maggior parte acquistati dal nobile Francesco Aliprandi. Nel 1793, la stessa parrocchiale perde la sua caratteristica di mercenaria a favore di benedicio Parrocchiale perpetuo con pubblico atto del notaio Carlo Alberto Rusca. Verranno da allora nominati i parroci direttamente in loco.

Nel 1843 Emilia Redaelli sposa nella chiesa parrocchiale il nobile Enrico Manzoni, figlio dello scrittore Alessandro e di Enrichetta Blondel. Abiteranno nella villa Cagnola-Mazzucchelli per 20 anni con 7 figli. La villa fu costruita nella seconda metà del '700 su progetto dell'architetto Giuseppe Piermarini (lo stesso che studiò il restauro della facciata del Teatro "La Scala" di Milano oltre alla Villa Reale di Monza).

Il '900, è il secolo delle grandi opere pubbliche. Si comincia con il Municipio nel 1904. Nel 1907, è la volta dell'Asilo infantile "Regina Elena". Nel 1911 viene inaugurata solennemente la ferrovia Monza-Molteno-Oggiono, progetto del cittadino renatese Ing. Enea Camisasca.

L'8 novembre 1928 viene pubblicato il Regio Decreto 8556 con il quale il Comune di Renate viene fuso con il Comune di Veduggio e così rimarrà fino al 1956.

Tra il 1960 e il 1964, si realizza l'ampliamento della Chiesa Parrocchiale sotto la guida del benemerito Parroco don Pasquale Zanzi.

Nel 1965 si inaugurò la Scuola Elementare "Alfredo Sassi" alla presenza dell'allora Ministro alla Pubblica Istruzione On. Giulio Andreotti dopo la posa della prima pietra dell'Arcivescovo di Milano Giovanni Colombo in visita pastorale.

Fu poi la volta della Scuola Media in consorzio con il Comune di Veduggio, e della Scuola Materna Statale sorta nel 1974 inaugurata alla presenza del nuovo Ministro della

Pubblica Istruzione Senatore Marcora.

Il 1977, negli anni del decentramento amministrativo, si svolgono i lavori per la biblioteca comunale, che aprirà i battenti l'anno successivo. L'ultimo ventennio vede sorgere il centro sportivo e il centro culturale "Alfredo Sassi", intestato al grande Maestro-Scultore milanese che visse a Renate nella seconda metà della sua vita; nel centro si conservano i gessi delle sue opere insieme a quelle di un altro artista, il ceramista Vanotti. Si è compiuto il restauro e l'ampliamento del municipio nel 1992 e quello degli ambulatori medici.

Anche il centro del paese, la piazza don Pasquale Zanzi, ha subito un rifacimento importante. Gli ultimi progetti degli anni recenti sono tutti per i più piccoli: ludeteca e asilo nido.

Dalla comunità agricola dei primordi, Renate ha vissuto il destino della Brianza con la coltivazione dei gelsi per l'allevamento dei bachi da seta e confermando i primati delle tessiture territoriali. Si è poi specializzato nelle minuterie meccaniche, nel packaging plastico, nelle maniglie, nella lavorazione di imballaggi in carta e cartone, nastrifici.

Resiste alla crisi economica dell'ultimo biennio cercando di mettere in pratica quello che il Maestro Sassi indicava agli studenti della sua scuola serale: che bisogna unire all'utile anche il vero e il bello proprio per i tempi in cui senza utile si rimanga almeno con il bello e sempre con il vero.


== Parchi ==
== Parchi ==

Versione delle 14:53, 16 gen 2021

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Renate (disambigua).
Renate
comune
Renate – Veduta
Renate – Veduta
Chiesa dei Santi Alessandro e Mauro
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Monza e Brianza
Amministrazione
SindacoMatteo Rigamonti (Lega) dal 25-5-2014
Territorio
Coordinate45°43′20.98″N 9°16′42.05″E
Altitudine314 m s.l.m.
Superficie2,88[1] km²
Abitanti4 077[2] (31-8-2020)
Densità1 415,63 ab./km²
Comuni confinantiBesana in Brianza, Briosco, Cassago Brianza (LC), Monticello Brianza (LC), Veduggio con Colzano
Altre informazioni
Cod. postale20838
Prefisso0362
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT108037
Cod. catastaleH233
TargaMB
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Nome abitantiRenatesi
Patronosanti Donato e Carpoforo
Giorno festivo7 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Renate
Renate
Renate – Mappa
Renate – Mappa
Posizione del comune di Renate nella provincia di Monza e della Brianza
Sito istituzionale

Renate (Renàa, in dialetto brianzolo[4]) è un comune italiano di 4 077 abitanti[2] della provincia di Monza e della Brianza in Lombardia. Il suo territorio risulta compreso tra i 281 e i 333 metri sul livello del mare. La superficie è di 2,88 km², dei quali 1,30 km² risultano urbanizzati per una percentuale del 44,828%.

Istruzione

Nel comune sono presenti un asilo nido, una scuola dell'infanzia, una scuola primaria (elementare) e una scuola secondaria di primo grado (scuole medie), tutte facenti parte dell'istituto comprensivo scolastico "Alfredo Sassi". Al 2001 risulta in possesso di una laurea o diploma universitario il 4,40% della popolazione, in possesso di un diploma di scuola secondaria il 24,73% della popolazione, per un totale, al 2001, di 1.086 studenti sull'allora popolazione di 3.728 abitanti.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Elisa Riva Lista civica Sindaco
8 giugno 2009 25 maggio 2014 Antonio Gerosa centrodestra (PDL - Lega Nord) Sindaco
25 maggio 2014 in carica Matteo Rigamonti Lega Sindaco

Biblioteche

La Biblioteca Comunale "Alfredo Sassi" di Renate fa parte del Sistema Bibliotecario BrianzaBiblioteche.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Il comune di Renate ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 3 425 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 3 731 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991-2001 una variazione percentuale di abitanti pari all'8,93%. Al 31 dicembre 2009 la popolazione risulta di 4 186 abitanti, con un incremento del 12,19% rispetto al 2001 e del 22,21% rispetto al 1991. Gli abitanti sono distribuiti in 1 350 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,76 componenti (al 31 dicembre 2009 risultano 1 659 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,52 persone). La popolazione straniera ammonta a 390 unità, pari al 9,32% della popolazione.

Economia

Il comune ha una vocazione prevalentemente industriale, con manifatture tessili e altre legate alla lavorazione del legno e delle materie plastiche, in particolare ha due industrie particolarmente sviluppate, basate sulla produzione di maniglie, di cui una conosciuta anche a livello internazionale. Vi è anche una fabbrica di elettrodomestici e una ditta lavoratrice di ferro conosciuta a livello nazionale.

Il reddito medio IRPEF (2005) risulta di 21.073 euro contro una media regionale di 22.716 euro e nazionale di 18.873 euro (al 2008).

Storia

L'origine del nome del paese viene, forse, da "Arenate" per la tipologia sabbiosa (rena) del terreno. Di fatto, il territorio si stende su un'area geologica prealpina di origine morenica: nella fascia che scende dalla maggiore catena montuosa delle Alpi, la zona di passaggio verso la grande pianura lombarda, Renate si colloca ai piedi di una serie di ondulazioni collinarie, originate, nell'Era Quaternaria, dall'accumulo di materiale trasportato dai ghiacciai alpini.

La Brianza fu certamente abitata da popolazioni orobiche cui seguirono i Celti (Galli) spinti a Nord dagli Etruschi.

I Romani occuparono poi la Brianza dopo aver vinto Milano nel 222 a.C. come riportato nel "De Bello Gallico" di Giulio Cesare; l'imperatore Ottaviano Augusto, subentragli, divise l'Italia in 11 province e Plinio il Vecchio riferisce che la Brianza rinetrava nell'ottava. In Renate sono stati rinvenuti reperti di sepolture di epoca romana in località Odosa - durante gli scavi della ferrovia Monza-Molteno (donati ai Musei di Lecco) - e ai Cariggi una spada in bronzo del tipo a forma di salice che verosimilmente contraddistingueva la tomba di un guerriero. In centro paese, nel cortile detto "Curt di Bioi", furono rinvenute antiche monete romane tra le quali un "Sesterzio di rame".

Non ci sono altre notizie certe che citino Renate fino al 1096 quando una pergamena che parla di un certo Maino del fu Borrizzone di Vicosopra lascia tutti i suoi beni alla Chiesa di San Lorenzo di Chiavenna: il lascito testamentario è redatto da Giovanni notaio e giudice in Renate.

Nel 1100, in un altro lascito testamentario, le sorelle Naluscia e Pagana, figlie di Lanfranco detto de Torre, donarono, con il consenso dei loro mariti Alderico e Alderano, la Chiesa di San Siro a Brianzono (prov. Sondrio). Lanfranco era "de vico Arenato" originario quindi di Renate; si deve ascrivere la sua appartenza alla famiglia Della Torre che governò la città di Milano nel periodo precedente i Visconti nelle varie successioni di vassalli, valvassori, valvassini e manenti create con Carlo Magno, il primo grande imperatore del Sacro Romano Impero incoronato nell'800.

Il secolo successivo vede Renate "dipendere" dai monasteri benedettini di Civate e Pontida nel senso che i terreni e le proprietà venivano affidati a "governatori" locali delle famiglie notabili presenti sul territorio. In un contratto scritto in Cremella il 13 febbraio 1117, il prete Giovanni - rappresentante di Teodaldo di Pontida, affida ad alcuni famigli renatesi (Obizzone, Lotario figlio di Ugo e nipote di Obizzone stesso, Alderico ed Amizzone, gemelli e figli di Arialdo) la gestione di alcuni poderi in Cassago dietro pagamento di un affitto da pagarsi in denaro nella ricorrenza di S. Martino insieme ad altri beni come polli e uova.

Nel 1162, Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, concede un diploma imperiale a favore di Algiso quale riconoscimento della sua fedeltà di paladino.

Con questa investitura viene ricordato tra i vari possessi appartenenti all'Abbazia di Civate una località chiamata Retenadem. Nello stesso elenco si affianca anche il nominativo del Vianò nella forma di Viganorem.

Negli stessi giorni, Benedetto d'Assia - ambasciatore di Federico Barbarossa, investe il Monastero di Cremella, di diversi fondi del circondario tra cui viene citato anche il luogo del Tornago.

Nell'agosto del 1232, Bernardo Pozzonello arciprete di Monza concede nuovi statuti al Monastero di Cremella; tra gli altri sono ricordati Codecario e Sorzao detti del luogo del Tornago.

1289: nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani (elenco di Santi, Chiese ed Altari della diocesi di Milano) del cronista Goffredo da Bussero, vengono ricordate in Renate tre chiese e tre altari:

1) la chiesa di San Donato in Renate;

2) la chiesa di San Salvatore al Tornago;

3) la chiesa di Sant'Alessandro al Vianò (chiesa estimata per 3 lire, 12 soldi e 3 denari nel 1398).

Il 22 dicembre 1451, le tre località di Renate con il Tornago e il Vianò, vengono inserite nelle immunità fiscali che il duca di Milano Francesco Sforza concede al Monte di Brianza.

5 anni più tardi, diverse famiglie con il cognome "Perego" vengono individuate nell'estimo ducale. Sono residenti in Renate, Pieve di Agliate. Anche il Monastero del Vianò ottiene un'immunità fiscale da parte del sig. Paolo di Santo Cassiano per certi beni venduti in luogo a Felice de Perego nel 1498.

Nel 1530, Renate contava 91 abitanti, 20 capi di bestiame bovino. V'erano 240 pertiche coltivate a vigna, 298 a campo e prato, 230 a ronco. Oltre al centro storico (via Umberto) e il Tornago d'antica origine medievale, vicino a Cremella e alla Pieve di Missaglia, v'erano il Vianò col suo monastero sotto la Pieve di Agliate e la Cascina Odosa al confine con Besana.

Fino al 1565, la cura delle anime di Renate era esercitata dai frati di San Girolamo di Castellazzo della Chiesa di Sant'Alessandro al Vianò. Con le visite pastorali di San Carlo Borromeo, viene stabilito che la chiesa parrocchiale sarà quella di San Donato e Carpoforo: Donato Perego è investito del nuovo beneficio e, nel 1578, Ludovico Arrigoni è parroco. Sono questi anche gli anni della tremenda peste; per sfuggire alla quale, si costruì l'Oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano. Sono gli anni di dominazione spagnola, quelli raccontati dal Manzoni nel celebre "Promessi Sposi". Il 10 maggio 1607, Renate dà ospitalità alla soldataglia Lanzechinecca della compagnia del Capitano Alberto Baldovino. Nel 1630, di nuovo, si ospita la compagnia lanzechinecca del Capitano Rainoldo del reggimento del colonnello Ciamburgo. Gerolamo Villa accoltella sulla Piazza di Renate il soldato Maffeo Germano.

Nel 1684 Giovan Angelo Perego, con un proprio lascito testamentario, fonda la chiesa di San Giovanni Battista. Nello stesso anno, sotto la guida spirituale del Parroco don Carlo Bossi, viene riedificata la chiesa parrocchiale.

Il XVIII secolo vede la dominazione austriaca. Nel 1759, la chiesa parrocchiale riceve la visita del Cardinale Arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobenelli. Nel 1777, il parroco don Federico Beretta guida un ampliamento e restauro della chiesa parrocchiale. Nel 1787, viene pubblicato il bando d'avviso per la vendita all'incanto dei possedimenti goduti dalla parrocchiale. Verranno per la maggior parte acquistati dal nobile Francesco Aliprandi. Nel 1793, la stessa parrocchiale perde la sua caratteristica di mercenaria a favore di benedicio Parrocchiale perpetuo con pubblico atto del notaio Carlo Alberto Rusca. Verranno da allora nominati i parroci direttamente in loco.

Nel 1843 Emilia Redaelli sposa nella chiesa parrocchiale il nobile Enrico Manzoni, figlio dello scrittore Alessandro e di Enrichetta Blondel. Abiteranno nella villa Cagnola-Mazzucchelli per 20 anni con 7 figli. La villa fu costruita nella seconda metà del '700 su progetto dell'architetto Giuseppe Piermarini (lo stesso che studiò il restauro della facciata del Teatro "La Scala" di Milano oltre alla Villa Reale di Monza).

Il '900, è il secolo delle grandi opere pubbliche. Si comincia con il Municipio nel 1904. Nel 1907, è la volta dell'Asilo infantile "Regina Elena". Nel 1911 viene inaugurata solennemente la ferrovia Monza-Molteno-Oggiono, progetto del cittadino renatese Ing. Enea Camisasca.

L'8 novembre 1928 viene pubblicato il Regio Decreto 8556 con il quale il Comune di Renate viene fuso con il Comune di Veduggio e così rimarrà fino al 1956.

Tra il 1960 e il 1964, si realizza l'ampliamento della Chiesa Parrocchiale sotto la guida del benemerito Parroco don Pasquale Zanzi.

Nel 1965 si inaugurò la Scuola Elementare "Alfredo Sassi" alla presenza dell'allora Ministro alla Pubblica Istruzione On. Giulio Andreotti dopo la posa della prima pietra dell'Arcivescovo di Milano Giovanni Colombo in visita pastorale.

Fu poi la volta della Scuola Media in consorzio con il Comune di Veduggio, e della Scuola Materna Statale sorta nel 1974 inaugurata alla presenza del nuovo Ministro della

Pubblica Istruzione Senatore Marcora.

Il 1977, negli anni del decentramento amministrativo, si svolgono i lavori per la biblioteca comunale, che aprirà i battenti l'anno successivo. L'ultimo ventennio vede sorgere il centro sportivo e il centro culturale "Alfredo Sassi", intestato al grande Maestro-Scultore milanese che visse a Renate nella seconda metà della sua vita; nel centro si conservano i gessi delle sue opere insieme a quelle di un altro artista, il ceramista Vanotti. Si è compiuto il restauro e l'ampliamento del municipio nel 1992 e quello degli ambulatori medici.

Anche il centro del paese, la piazza don Pasquale Zanzi, ha subito un rifacimento importante. Gli ultimi progetti degli anni recenti sono tutti per i più piccoli: ludeteca e asilo nido.

Dalla comunità agricola dei primordi, Renate ha vissuto il destino della Brianza con la coltivazione dei gelsi per l'allevamento dei bachi da seta e confermando i primati delle tessiture territoriali. Si è poi specializzato nelle minuterie meccaniche, nel packaging plastico, nelle maniglie, nella lavorazione di imballaggi in carta e cartone, nastrifici.

Resiste alla crisi economica dell'ultimo biennio cercando di mettere in pratica quello che il Maestro Sassi indicava agli studenti della sua scuola serale: che bisogna unire all'utile anche il vero e il bello proprio per i tempi in cui senza utile si rimanga almeno con il bello e sempre con il vero.

Parchi

Sul territorio comunale insiste una parte del parco agricolo La Valletta. Il parco ha una superficie totale di 837 ettari, dei quali 129 sul territorio di Renate. Il territorio del parco La Valletta si trova interposto tra due grandi aree protette quali il "Parco della Valle del Lambro", di carattere fluviale, e il "Parco naturale di Montevecchia e della Valle del Curone", di carattere agricolo-forestale. La particolare collocazione dell'area, ha portato a valutarla come un possibile terzo "corridoio ecologico", un ponte di connessione tra i due parchi regionali che rappresentano i nodi funzionali di un sistema di rete ecologica a scala provinciale e regionale. L'ampia area verde del parco agricolo La Valletta è costituita da caratteri naturali, storici e culturali propri che si sono mantenuti nel tempo. Gli elementi che permettono di conoscere le qualità e i pregi del territorio della Valletta sono sia gli elementi naturali (geomorfologia, idrologia, vegetazione, zoologia) che gli elementi culturali (uso del suolo, valori scenografici - architettonici, rete sentieristica).[6]

Infrastrutture e trasporti

La stazione di Renate-Veduggio

Maggiore arteria viaria del territorio comunale è la strada provinciale 112 Rivabella - Renate.

La stazione di Renate-Veduggio, posta sulla ferrovia Monza-Molteno-Lecco, è servita dai treni della linea S7 del servizio ferroviario suburbano di Milano, operati da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia. Fra il 1912 e il 1931 tale impianto risultava inoltre località di diramazione della breve ferrovia Renate-Romanò Fornaci.

Il comune è inoltre servito da autolinee, gestite dal consorzio Brianza Trasporti.

Sport

Scherma

A Renate è nato Edoardo Mangiarotti, lo schermidore olimpico più medagliato della storia (13 medaglie).[7], come suo padre Giuseppe e suo fratello Mario, anche loro schermidori di livello internazionale.

Calcio

Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Renate.

Maggior società calcistica comunale è il Renate: fondato nel 1947 col nome di Renatese da un gruppo di tifosi dell'Inter (che ne ripresero i colori sociali nero e azzurro), ha lungamente militato nelle divisioni dilettantistiche, raggiungendo per la prima volta il professionismo nel Terzo millennio.

Lo stadio comunale "Mario Riboldi"

Lo stadio comunale "Mario Riboldi" è l'impianto sportivo comunale di Renate. È intitolato a Mario Riboldi, uno dei fondatori del Renate Calcio,[8] situato al nord del paese, confina con Cassago Brianza ed è utilizzato dal Renate Calcio[9].
Il campo da gioco è in erba e misura: 105 x 65 m, ed è sprovvisto sia dell'impianto di illuminazione sia della pista d'atletica. Adiacente allo stadio c'è un altro campo da calcio in sintetico che misura 86 X 48 metri dotato di un impianto di illuminazione. La sua capienza è di 1.400 posti, ed a causa della insufficiente ricettività sia di capienza che logistica, non a norma per ospitare partite di Lega Pro, la squadra gioca le partite casalinghe allo stadio Città di Meda nel comune di Meda[10].

Note

  1. ^ http://www.comune.renate.mb.it/Documenti/calendario_ecologico_2015.pdf, pag.3, box in basso a destra
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 534.
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  6. ^ Copia archiviata (PDF), su comune.renate.mb.it. URL consultato il 31 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ TELERENATE, Palio Renate 1980 Mangiarotti, 14 settembre 2017. URL consultato il 4 giugno 2019.
  8. ^ Storia del Renate Calcio Archiviato il 12 giugno 2009 in Internet Archive.
  9. ^ Adiacente allo stadio c'è un altro campo da calcio in sintetico che misura 86 X 48 metri dotato di un impianto di illuminazione.
  10. ^ Comunale "Città di Meda" [collegamento interrotto], su acrenate.it.

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