Valle Guidino

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Valle Guidino
frazione
Valle Guidino – Veduta
Valle Guidino – Veduta
La chiesa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Monza
Comune Besana in Brianza
Territorio
Coordinate45°41′38″N 9°16′15″E / 45.693889°N 9.270833°E45.693889; 9.270833 (Valle Guidino)
Abitanti1 287[1] (10-11-2011)
Altre informazioni
Cod. postale20842
Prefisso0362
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleL592
Nome abitantiVallesi
PatronoSanta Maria Assunta
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valle Guidino
Valle Guidino

Valle Guidino (La Vàl o Vàl Guidén in dialetto brianzolo) è una frazione di Besana in Brianza, in provincia di Monza e Brianza, posta sulla strada da Carate a Monticello tra il capoluogo comunale e la frazione di Villa Raverio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime notizie storiche relative a Valle risalgono al secolo XIV, quando era incluso nella Pieve di Agliate della Provincia di Milano. Nel 1751 il comune di Monte contava 110 abitanti, saliti a 205 nel 1771.

Nel 1805 con il Regno d’Italia, Valle coi suoi 218 residenti viene inserito nel Distretto di Monza del Dipartimento d'Olona.[2] Nel 1809 il comune viene poi per la prima volta temporaneamente aggregato a quello di Besana su decreto di Napoleone, ma nel 1816 gli austriaci annullarono tutto al loro ritorno, e il paese arrivò a 469 anime nel 1853 salite a 493 nel 1861. Nel 1862, un anno dopo la costituzione Regno d'Italia, assunse la denominazione di Valle Guidino, fino al 1869 quando entra a far parte del comune di Besana in Brianza.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Valle Guidino, dedicata a santa Maria Assunta, è della parrocchia di Valle Guidino (comunità pastorale S.Caterina di Besana).Sul campanile è presente un concerto di 5 campane in sib3 fuse da Michele Comerio 1827 (la piccola è stata fusa dai Fratelli Ottolina nel 1933) ed esse provengono dalla chiesa vecchia oggi sconsacrata.[3][4]

Monumento naturale regionale del Sasso di Guidino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumento naturale regionale del Sasso di Guidino.
Il Sasso del Guidino come si vede dall'esterno della Villa "Il Guidino"

In località Guidino, collina morenica ad un'altitudine di 300 m s.l.m., e precisamente nel parco della villa omonima, sul confine del muro di cinta si trova "Il sasso del Guidino". Si tratta di un enorme masso erratico o trovante. Le sue ragguardevoli dimensioni, all'incirca mt. 9 X 5 X 6, rendono il masso monumento naturale di importanza regionale. La sua provenienza, legata all'ultima glaciazione del quaternario (Würm), potrebbe essere la Valtellina, più precisamente la Val Malenco - Gruppo del Disgrazia. Comunque l'importanza del " Sasso del Guidino " oltre che alle sue dimensioni è legata principalmente alla sua posizione, la più meridionale della Lombardia, testimonianza della massima estensione glaciologia verso sud. Struttura petrografica costituita da roccia serpentinosa.

Villa "Il Guidino"[modifica | modifica wikitesto]

La villa è posta in magnifica posizione panoramica in cima al colle del Guidino, il quale domina la valle del Lambro fino alla pianura padana e - come molte ville brianzole in simile posizione - essa è il risultato, in questo caso ottocentesco, di numerose modifiche e ricostruzioni di un nucleo fortificato medioevale. Il Guidino era antico possesso dell'ex Monastero Benedettino di Brugora che probabilmente è stato concesso dalla famiglia Casati, fondatrice del monastero stesso nel 1102. Un'investitura del 1502 riconferma il possesso del Guidino alla Badessa dei secoli successivi[5] e ne nominano i possedimenti che oltre al Guidino si estendevano alla comunità di Valle[6]. Tuttavia in essi non risulta sia citata in cima al colle la presenza né della torre, smantellava evidentemente molto prima di quella che le stava di fronte a Monte ora Montesiro (l'attuale villa De Marchi Gherini) essa pure della famiglia Casati e che ebbe un destino castellano più illustre, né di altra costruzione di tipo conventuale o padronale, bensì solo di case rustiche. Con la Repubblica Cisalpina nel 1798 tutti i suoi possedimenti furono acquistati per Lire 12.095 dal signor Tommaso Giussani[7] e costui rivendette i terreni del Guidino con annessa «casa da massaro» al signor «Capo Maestro» Gaetano Brioschi[8] nel 1815 per Lire 55.000. La costruzione della villa attuale fu fatta dal Brioschi stesso probabilmente nel secondo decennio: appare difatti già perfettamente configurata nelle planimetrie del Brenna del 1814 e alla morte del 1845 dello stesso Brioschi il suo testamento in favore del figlio Ferrante parla della «deliziosa villa detta Il Guidino».

Dall'analisi della pianta risulta tuttavia evidente che il Brioschi non costruì la sua villa ex novo, ma dovette sfruttare costruzioni precedenti (la simmetria delle proporzioni e delle aperture è infatti solo apparente): il corpo occidentale conserva perimetralmente la misura quadrata della torre che esso ingloba, mentre quello opposto è rettangolare essendo i muri delle facciate principali leggermente divergenti pur permettendo un passaggio ottico mediano in corrispondenza delle due aperture centrali. La villa corrisponde nella veste esterna (come in quella interna) alla tipologia neoclassica corrente pur conservando nel leggero avanzamento dei due corpi terminali della fronte meridionale il ricordo di quella barocca. Il sopralzo delle due torrete simmetriche, come il piccolo attico decorativo della fronte settentrionale, sembrano aggiunte posteriori, fatte probabilmente per riecheggiare una tipologia castellana a ricordo del troncone di torre abilmente inglobato e sfruttato appunto nel lato occidentale della costruzione. Fu questo spezzone di torre elevantesi fino al primo piano ad obbligare le misure della larghezza di questo lato dell'edificio. A piano terreno nello spessore di quasi due metri dei muri furono ricavate, oltre alle aperture verso l'esterno e passaggi verso gli ambienti vicini, una bella sala da pranzo circolare aperta verso il parco con nicchie e soffitto a botte decorato a cassettoni concentrici a Trompe-l'œil, e nella parte posteriore versi la corte alberata, la cucina e i servizi. All'esterno lo spezzone della torre venne camuffato per non alterare le proporzioni, come un'aggiunta, decorata da nicchie, di sostegno a una terrazza panoramica che corre lungo tutto il fianco del primo piano. Sotto di essa, ai piedi della corte bastionata che circonda la villa, si estende la parte boschiva del bel parco che avvolge la parte meridionale e occidentale del colle, celando la Kaffehaus, cascine e uno straordinario masso erratico. L'ingresso alla villa avviene da nord attraverso un edificio di servizi parallelo ma più basso di quello padronale e gli corrisponde un viale alberato esterno che si sviluppa lungo un asse di simmetria nord-sud che attraversa visivamente il corpo rustico, la grande corte-giardino e infine la villa. Nel corpo dei servizi è sistemata una piccola cappella, essa pure di aspetto neoclassico[9], la cui facciata rivolta verso l'esterno fa da coronamento scenografico al lungo e sinuoso viale alberato di accesso alla proprietà.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Statistiche, in Besana in Brianza on-line. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2012).
  2. ^ Valle Guidino
  3. ^ parrocchia di Santa Maria [collegamento interrotto], in Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 12 aprile 2012.
  4. ^ parrocchia di Santa Maria Assunta, in Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 12 aprile 2012.
  5. ^ Cartelle di Agliate presso l'Archivio Storico di Milano.
  6. ^ Con decreto 14.12.1862 la comunità di Valle mutò il suo nome in Valle Guidino e nel 1869 venne aggregato a Besana.
  7. ^ Tommaso Giussani, fabbricante di scarpe, era il rifornitore dell'esercito francese, poté quindi con estrema facilità entrare in possesso dei beni religiosi messi all'asta dall Repubblica Cisalpina.
  8. ^ Gaetano Brioschi, imprenditore edile, grazie ai crediti acquisiti col Governo per lavori eseguiti al Castello di Milano, aveva potuto acquistare il Monastero di San Vincenzino a Milano (istromento in data 27.9.1814 presso archivio Perego). Esso fu in parte da lui stesso demolito per allargare l'attuale via Camperio, alcune colonne del chiostro con altro materiale di quel convento vennero trasportate al Guidino dove ornano la Kafeehaus nel parco. Dal figlio Ferrante Brioschi la proprietà passò in eredità al cugino Emilio Osculati, vedova Perego di Cremnago alla famiglia Perego di Cremnago.
  9. ^ Nella cappella emergono tra le decorazioni neoclassiche alcune fascette ed una lunetta di epoca anteriore, forse riporti dal distrutto Convento di San Vincenzino di Milano (vedi nota 4).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Ville e Castelli d'Italia – Lombardia e Laghi, Milano, 1907.
  • A. Capellini, Memorie di Besana in Brianza, Besana, 1952.
  • Besana in Brianza on-line: chiese e monumenti, su comune.besanainbrianza.mb.it. URL consultato il 07/11/2011 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2011).

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